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Melius Club

“Sic itur ad astra” bel colpo di Atreju


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Inviato
6 minuti fa, Velvet ha scritto:

Ma ora Elton John come si colloca?

Preferisco  David Bowie, di un’altra categoria proprio, e non solo musicalmente.

 

 

  • Melius 1
Inviato

Chissà cosa ne penserebbe Von Galen di uno come Musk

Inviato

@Roberto M so di darti un dolore ma Bowie non si colloca più, è trapassato.

L'altro invece è anziano ma ancora campa perciò è collocabile :classic_wink:

Inviato
13 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Al contrario, questo episodio dimostra come, oggi, il bigottismo non sta nel CDX.... e solite sciocchezze varie e assortite....

.

Mah, a me basta che qualche dio, patria e parentela a caso fra voi mi citi il passo del vangelo secondo Gianbruno dove dice "Andate e andateci forte col threesome". O era la lettera di Timoteo ai Babbei? Oppure dagli Atti osceni dei Patrioti? Dopo di che avrai ragione.

Perché qua questi dio, patria e parentela, a chiacchiere tutti devoti, pro-life, pro-famiglia e sbava rosari, mi sa che sono andati tutti al catechismo su YouPorn.

  • Haha 1
Inviato
25 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Dire una cosa e razzolare in un’altra e’ certamente incoerenza, ma rimane ben chiaro che cio’ che si razzola non sta bene.

Trasformare il proprio razzolamento in valore o diritto e’ altra cosa

Esattamente.

Continuo ad invidiare la tua capacità di sintesi.

Devo esercitarmi.

Inviato
8 ore fa, mozarteum ha scritto:

Non e’ questo il punto. 

Dire una cosa e razzolare in un’altra e’ certamente incoerenza, ma rimane ben chiaro che cio’ che si razzola non sta bene.

Trasformare il proprio razzolamento in valore o diritto e’ altra cosa

mamma mia. Ko tecnico in tre righe

Il cassius clay della sintesi che mette al tappeto ogni replica

Inviato
9 ore fa, Roberto M ha scritto:

La libertà di parola non ha prezzo e lui, che da solo fattura come un terzo dell'Italia, può permettersi di pagare 22 miliardi di dollari in più rispetto al valore reale per regalare al mondo, dopo starlink, pure la libertà di parole.

Un mecenate, come non si vedevano più da mille anni.

E speriamo di non vederne per altri mille.

Inviato
8 ore fa, mozarteum ha scritto:

Non e’ questo il punto. 

Dire una cosa e razzolare in un’altra e’ certamente incoerenza, ma rimane ben chiaro che cio’ che si razzola non sta bene.

Trasformare il proprio razzolamento in valore o diritto e’ altra cosa

Hai fatto il classico dai preti.

@Jack @Roberto M come claque siete niente male.

  • Haha 2
Inviato
10 ore fa, mozarteum ha scritto:

ovviamente non saprebbe manco creare il deposito scope dell’industria di Musk

Ovviamente questo non c'entra più  niente da circa 300 anni. 

Inviato
14 ore fa, Guru ha scritto:

Mi sta diventando simpatico: appena lo vedono vanno in fibrillazione (quelli con il clone della mano destra) … si sa mai racconti qualcosa 😂😂😂.

Probabilmente, secondo i seguaci della loro beneamata, dovrebbe rimanere a casa isolato tutto il tempo …

Dovranno trattarlo bene, invece, per il motivo esposto prima delle faccine.

 

Inviato
11 ore fa, appecundria ha scritto:

Per questo Disney e altre grandi aziende gli hanno tolto la pubblicità

Disney è diventata una porcheria irriconoscibile, paladina del più stolto politically correct.

 

  • Haha 1
Inviato

Walt Disney era un conservatore di destra, a detta di alcuni anche un po' estrema (malelingue sicuramente) perciò non vedo nulla di nuovo sotto il cielo 

Inviato
16 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Disney è diventata una porcheria irriconoscibile,

Sì ma sono ebrei, sapranno riconoscere un antisemita, o no?

Inviato

in chiave cinematografica, La Stampa

 

"

Breve rassegna dei film di Natale della politica italiana. Al “cinema Atreju” va in scena il cinepanettone meloniano. Quel che conta, per lei, è solo l’incasso al botteghino, mica il premio della critica o la ricerca di un nuovo pubblico dal palato raffinato. Tradotto: l’importante è consolidare il consenso conquistato, magari rosicchiandone ancora a destra, non parlare agli altri. Il discorso di Giorgia Meloni, molto emozionale e nazional-populista, per quel pubblico da “trenta per cento” è perfetto per attori (solo lei) e trama: la realtà è così edulcorata che pare Berlusconi coi famosi ristoranti pieni, la grossolanità contro gli avversari è naturale. E, dove non arriva l’autoelogio sull’economia che tira e il lavoro che abbonda, corrono in soccorso i tranquillanti ideologici: io sono io, sempre la stessa, il potere non ci corrompe (con buona pace di familiari, famigli, “amici di” piazzati ovunque). Serve a compensare, in un racconto che oscilla tra vittimismo dell’anti-sistema e autoesaltazione di governo, ciò che quel pubblico non vuole vedere come il flop sull’immigrazione. Ci pensa Eddy Rama, novello Babbo Natale che promette di prendersi i migranti, a dare l’illusione (farlocca) che qualcosa si fa, pur non essendo il blocco navale.

Ai “Tiburtina Studios” invece è andato in scena il cinema d’essai di Elly Schlein, per attempati cultori del genere. Un già visto, per attori e trama (con annessi tic e rancori). Sempre le stesse vecchie glorie: gente, come tutti gli ex premier invitati, che ha navigato in tutte le stagioni, che non paga mai pegno neanche dopo brucianti sconfitte, che terminato l’impegno in prima persona mira a tutelare il proprio ruolo da padre nobile – non si sa mai se prima o poi serve un reggente o un candidato al Colle quando sarà – e dunque guai a fare una battaglia vera. Sempre la stessa coazione a ripetere gli schemi: Prodi che ritorna, dice una mezza frase, poi il dibattito per iniziati sul “federatore” pur non essendoci una federazione, tutto intra moenia con poca gente. A proposito: alle Europee voterà chi ha emesso primo vagito quando il Professore cadde sul caso Mastella.

Da un lato, al cinema di destra, c’è comunque una sgangherata connessione col mondo attorno, anch’esso sgangherato. Mille limiti. Mille contraddizioni come quella tra le parole subalterne rispetto alla dimensione internazionale (dai vincoli di bilancio ai migranti) e gli ospiti come Abascal, tra la favola popolare e il palco col plurimiliardario Musk. Ma comunque è una cosa “viva”. E infatti c’è il popolo. Dall’altro il consumato deja vu non si misura col senso comune con l’obiettivo di cambiarlo. Zero sfida al governo, che non sia la riproposizione del politicamente corretto: le vecchie glorie, su cui Elly Schlein si appoggia perché si sente già sulla graticola, volano così alto da non incrociare la terra. Per carità, parlano bene, leggono libri, e cantano Bella ciao. Ma, essendo il loro film poco popolare, lasciano l’Italia solo ai cinepanettoni."

 

  • Melius 1
Inviato

Da qualunque lato lo si guardi, un panorama deprimente 


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