Questo è un messaggio popolare. Velvet Inviato 14 Dicembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Dicembre 2023 Ieri la sora Cecioni sventolava un presunto Fax di Gonde con cui si sarebbe approvato il Mes nottetempo senza che nessuno se ne accorgesse. Tralasciando l'aspetto fantasy della cosa, voi quand'è che avete mandato l'ultimo fax? Io sinceramente non ricordo ma credo fosse ben oltre 10 anni fa. Quindi dal racconto della Cecioni si evince che a Roma c'è un edificio dove un buco spazio-temporale avrebbe fermato uffici e modalità di comunicazione agli anni '90 del secolo scorso? Questa è la vera minaccia alla democrazia in Italia, la minaccia faxista! 6
LeoCleo Inviato 14 Dicembre 2023 Inviato 14 Dicembre 2023 La vedete ancora così sprovveduta? Dicevate che manco avrebbe formato un Governo, ed invece è già un anno che carezza le schiene alle opposizioni.
Questo è un messaggio popolare. UpTo11 Inviato 14 Dicembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Dicembre 2023 La sora Cecioni è nervosetta, sai che novità. . 4
Velvet Inviato 14 Dicembre 2023 Autore Inviato 14 Dicembre 2023 11 minuti fa, LeoCleo ha scritto: La vedete ancora così sprovveduta? Dicevate che manco avrebbe formato un Governo, ed invece è già un anno che carezza le schiene alle opposizioni. Scusa ma che c'entra? Io ho chiesto quand'è che avete mandato l'ultimo facss mica altro. Perchè magari sono io fuori dal mondo e in realtà è uno strumento che si utilizza ancora quotidianamente. Accidenti devo vedere se c'è ancora in deposito il glorioso Olivetti a carta termica
maurodg65 Inviato 14 Dicembre 2023 Inviato 14 Dicembre 2023 @Velvet il fax esiste anche se la polemica è pretestuosa ed in parte non vera: https://www.open.online/2023/12/13/giuseppe-conte-firma-mes-governo-m5s/ I maldipancia M5s, il ricatto del Pnrr, le baruffe parlamentari e poi il sì. Ecco come Giuseppe Conte firmò ancora in sella il nuovo trattato Mes Franco Bechis13 Dicembre 2023 - 21:55 Il fax a firma di Luigi Di Maio sventolato in aula da Giorgia Meloni per accusare Giuseppe Conte di avere costretto l’Italia a ratificare la riforma del Mes è solo l’ultimo atto di quel governo giallorosso, ma certo non quello più importante e decisivo. Perché con quel fax veniva semplicemente inviato l’ambasciatore italiano alla cerimonia in cui veniva presentato e formalizzato l’accordo sul Mes votato ai massimi livelli dal governo italiano e da Conte stesso un mese prima. 11 giorni perché M5s dicesse sì Sono stati undici i giorni che all’epoca terremotarono proprio sul Mes il Movimento 5 stelle, e di conseguenza la maggioranza su cui si stava reggendo in quel momento il governo giallorosso di Conte: quelli fra il 30 novembre e l’11 dicembre 2020. Ma per due volte alla fine il Parlamento a maggioranza votò una risoluzione che consentiva al governo italiano di dire sì alla riforma del Mes come fu fatto dall’Italia prima all’interno dell’Eurogruppo e poi nella riunione finale del Consiglio europeo dei capi di Stato. Il pacchetto di Gualtieri L’allora premier italiano Giuseppe Conte aveva appena ottenuto il PNRR per l’Italia e quindi era il primo a sapere di non essere in condizione di dire di no al Mes con i partner europei che avevano ancora le mani sul grilletto dei fondi da dare all’Italia. Ma Conte sapeva altrettanto bene quanto era indigesto il Mes per i suoi cinque stelle. Così mandò avanti il suo ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Per evitare un voto Gualtieri si presentò il 30 novembre 2020 davanti alle commissioni bilancio, finanze e politiche Ue riunite di Camera e Senato. E annunciò il sì al Mes che avrebbe pronunciato nel pomeriggio all’Eurogruppo che era stato convocato per questo. Per ammorbidire l’annunciò però Gualtieri tirò fuori dal cappello una condizione in assoluto politichese: il sì sarebbe stato pronunciato procedendo però «con una logica a pacchetto». Gualtieri la spiegò così: «Coscienti di questa opportunità, ci impegneremo affinché la decisione politica positiva sulla riduzione dei rischi e sull’anticipazione del Common Backstop sia presa oggi insieme a quella sul Trattato MES, che sarebbe quindi parte di un pacchetto che comprenderebbe una valutazione positiva sul sistema bancario europeo ed italiano. E che di conseguenza anche i due processi di firma e successiva ratifica del Trattato MES e dell’emendamento dell’accordo intergovernativo istituzione del backstop, siano avviati insieme. Quindi, il passaggio da un meccanismo di processo a sequenza a un processo parallelo. Un pacchetto che, grazie al ruolo dell’Italia, costituirebbe un ulteriore positivo passo avanti del processo di integrazione europea». Dopo l’Eurogruppo scoppia il M5s Quel pomeriggio stesso Gualtieri disse sì al Mes a nome dell’Italia votando il documento finale insieme agli altri ministri economici europei. Quel pomeriggio Paschal Donohoe, presidente dell’Eurogruppo, spiegò in conferenza stampa: «L’Eurogruppo ha convenuto di procedere con la riforma del meccanismo europeo di stabilità (MES), ossia firmare il trattato MES riveduto e avviarne la ratifica. Gli adeguamenti concordati oggi svilupperanno ulteriormente l’insieme di strumenti del MES. Procederemo ora alla firma del trattato, prevista in gennaio, e avvieremo le procedure di ratifica a livello nazionale». Per il M5s fu una sorta di bomba scoppiata in casa, che portò prima a una lettera di fuoco contro il governo Conte di 58 parlamentari e poi il 4 dicembre 2020 a una drammatica riunione in zoom dei gruppi parlamentari. Alla fine il capo politico reggente del M5s, Vito Crimi, fece passare una linea che molti definirono «supercazzola»: i grillini si sarebbero opposti senza se e senza ma alla attivazione del Mes da parte dell’Italia, ma avrebbero consentito la firma del pacchetto che conteneva il nuovo Mes. Conte in Parlamento e poi il suo sì davanti all’Europa Il 9 dicembre 2020 Conte si presentò in Parlamento per annunciare il suo sì definitivo al “pacchetto Mes” che sarebbe stato all’esame del Consiglio europeo del 10 e dell’11 dicembre successivo. La maggioranza che sosteneva il suo governo presentò una risoluzione a prima firma Graziano Delrio (Pd) e a seconda firma Davide Crippa (M5s) in cui si impegnava il governo (punto 6, lettera b) «a finalizzare l’accordo politico raggiunto all’eurogruppo e all’ordine del giorno dell’Eurosummit sulla riforma del trattato del Mes». Con quel mandato dei suoi Conte al consiglio di Europa disse sì al nuovo trattato sul Mes due giorni dopo. L’11 dicembre il comunicato finale del consiglio europeo spiega che Conte e gli altri capi di governo «hanno accolto con favore l’accordo raggiunto in sede di Eurogruppo in formato inclusivo sulla riforma del meccanismo europeo di stabilità (MES), come richiesto dal Vertice euro del giugno 2018. Tra le altre cose, la riforma istituisce un sostegno comune al Fondo di risoluzione unico (SRF) sotto forma di una linea di credito del MES, la cui introduzione è anticipata di due anni, vale a dire all’inizio del 2022». Nel documento dell’eurogruppo ratificato si spiega che gli stati europei avevano «deciso di procedere con la riforma del Meccanismo europeo di stabilità (MES), di firmare il trattato rivisto nel gennaio 2021 e di avviare il processo di ratifica». La firma una formalità, a impegnare l’Italia sul Mes fu solo Conte Quindi il fax finale di Di Maio a governo caduto procedeva alla ordinaria amministrazione, inviando un ambasciatore alla firma cui il governo si era impegnato un mese prima. L’Italia ha detto sì alla firma del nuovo Mes l’11 dicembre con un impegno formale preso solo da Conte (che aveva concordato anche il sì di Gualtieri nella riunione Eurogruppo precedente). E formalmente la firma è stata apposta a nome del governo Conte dimissionario prima che il premier si arrendesse e fosse costretto a passare la mano a Mario Draghi. Quello cui è stato detto sì da Conte è un nuovo trattato che fa ripartire da zero il Mes e che non ha nulla a che vedere con il meccanismo di stabilità precedente (assai più insidioso per le condizionalità) che era stato firmato all’epoca dell’ultimo governo di Silvio Berlusconi. Questo Mes che il Parlamento italiano dovrà alla fine ratificare (perché anche questo impegno formale è stato preso l’11 dicembre 2020 a nome dell’Italia) dunque non ha antenati politici: è attribuibile solo a Conte e al suo governo giallorosso dell’epoca.
Fabio Cottatellucci Inviato 14 Dicembre 2023 Inviato 14 Dicembre 2023 3 minuti fa, Velvet ha scritto: Io ho chiesto quand'è che avete mandato l'ultimo facss mica altro. Soprattutto, quando mai un fax ha avuto uno straccio di valore legale (a meno che non ci fosse cifratura e scarico chiave, ma visto il contesto mi viene da ridere). Immaginati una questione così importante regolata via fax.
Questo è un messaggio popolare. senek65 Inviato 14 Dicembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Dicembre 2023 @maurodg65 sempre sintetico 10
Velvet Inviato 14 Dicembre 2023 Autore Inviato 14 Dicembre 2023 1 minuto fa, maurodg65 ha scritto: il fax esiste anche se la polemica è pretestuosa ed in parte non vera: A Ma'... e scialla. Fatte du' risate ogni tanto che la vita non è un copincolla.
senek65 Inviato 14 Dicembre 2023 Inviato 14 Dicembre 2023 32 minuti fa, Velvet ha scritto: Tralasciando l'aspetto fantasy della cosa, voi quand'è che avete mandato l'ultimo fax? Qualche anno fa.
Velvet Inviato 14 Dicembre 2023 Autore Inviato 14 Dicembre 2023 2 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto: Soprattutto, quando mai un fax ha avuto uno straccio di valore legale (a meno che non ci fosse cifratura e scarico chiave, ma visto il contesto mi viene da ridere). Immaginati una questione così importante regolata via fax. E che ne so io. Per questo chiedevo... Magari salta fuori che alla presidenza del consiglio si mandano gli auguri di Natale con il Telex, la cosa sarebbe molto affascinante.
jedi Inviato 14 Dicembre 2023 Inviato 14 Dicembre 2023 @senek65 E soprattutto le solite supercazzole. E poi visto che si parla di fax o non di altro , ma visto che qualcuno inneggia a questo governo le partite si vincono all' ultimo minuto E qua siamo ad un quarto d'ora dall' inizio . E il vento fa presto a cambiare, soprattutto quando si fanno i conti in tasca delle persone
claudiofera Inviato 14 Dicembre 2023 Inviato 14 Dicembre 2023 1 minuto fa, senek65 ha scritto: sempre sintetico Che ce voi fà,eppure sarebbe bello un "Ti sento sintetica" ...cit. grandissimo M.Mastroianni, scena della telefonata a Monica Vitti (Dramma della gelosia..) 1
31canzoni Inviato 14 Dicembre 2023 Inviato 14 Dicembre 2023 Fin che non si arriva al piccione viaggiatore c'è speranza.
Questo è un messaggio popolare. Guru Inviato 14 Dicembre 2023 Questo è un messaggio popolare. Inviato 14 Dicembre 2023 Chi se ne frega se il fax era già obsoleto, quello che conta è filmare una bella sceneggiata per rilanciarla su Facebook all'elettore tipo. 3
SerG Inviato 14 Dicembre 2023 Inviato 14 Dicembre 2023 @Velvet Anch’io penso di aver inviato l’ultimo fax una decina di anni fa. Ricordo però che, non tantissimo tempo fa, per disdette o contestazioni varie con Tim / Telecom, richiedevano un fax.
jedi Inviato 14 Dicembre 2023 Inviato 14 Dicembre 2023 Ma è capace in parlamento di avere un po' di aplomb senza fare lo strillone di turno. Non siamo al mercato rionale ,dove per attirare i clienti si mettono ad urlare per attirare le persone. Anche se non sempre ho condiviso le scelte di Draghi,io non ho mai sentito fare delle sceneggiate come questa 1
qzndq3 Inviato 14 Dicembre 2023 Inviato 14 Dicembre 2023 45 minuti fa, Velvet ha scritto: voi quand'è che avete mandato l'ultimo fax? Per lavoro a fine anni '80, si era rotto il modem dell'ufficio e dovevo assolutamente comunicare per iscritto con un fornitore americano. Per motivi pseudolegali una quindicina di anni fa ai signori di CartSì che avevano preteso l'invio via fax di una denuncia, che altro non era stata che la scansione della denuncia stessa faxata via modem. La mail non era loro sufficiente, ma almeno mi sono risparmiato una raccomandata rr.
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