Plot Inviato 27 Dicembre 2023 Inviato 27 Dicembre 2023 Chi ha paura del lupo cattivo ?! - VOB (Voice of Baceprot) - Enter Sandman (Metallica Cover) at Trans Musicales de Rennes 2021 -
maurodg65 Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 Il 25/12/2023 at 14:23, senek65 ha scritto: Anti occidentali? Ma dove? Sai qual è il problema di noi occidentali: che siamo circa 1/8 dell'intera popolazione mondiale ma pensiamo come se fossimo il 90%. Se iniziassimo a prendere atto della cosa sarebbe un gran bene per noi e per il resto dell'umanità. Veramente in Occidente auspicheremmo solo che chi entra nei diversi paesi e vuole restarci accetti semplicemente di sottostare alle leggi vigenti ed accetti di rispettare i diritti fondamentali dell’individuo, magari anche accettando le regole legate alla parità di genere e alla libertà che tanto vi indignano quando ne attribuite la violazione ad indigeni o ad avversari politici, ma la cui violazione accettate supinamente quando avviene ad opera dell’altro 90% della popolazione mondiale che non è occidentale.
maurodg65 Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 https://www.corriere.it/oriente-occidente-federico-rampini/23_dicembre_22/perche-politici-immigrati-vogliono-meno-stranieri-f97539ca-a0ec-11ee-8a50-aa124a9df6fa.shtml Perché i politici immigrati vogliono meno stranieri? Lunedì 25 dicembre 2023 È un nuovo fenomeno che emerge nelle nostre società multietniche e aperte all’immigrazione. Sono sempre più numerosi in Occidente i leader politici che provengono dall’immigrazione, le cui origini familiari si situano in paesi emergenti, del Grande Sud Globale. E sempre più spesso, proprio fra loro vi sono dei fautori di politiche più restrittive verso l’immigrazione. È una contraddizione? Come si spiega? I casi più recenti e più visibili si possono vedere nel Nordeuropa e in America. Negli Stati Uniti, ben due candidati alla nomination repubblicana hanno radici familiari nel subcontinente indiano: si tratta di Nikki Haley, ex ambasciatrice all’Onu per Donald Trump, e Vivek Ramaswamy, imprenditore. Su molti temi i due sono accesi rivali tra loro, però convergono sull’esigenza di frenare e regolare i flussi migratori. È di origini familiari indiane anche il premier britannico Rishi Sunak, impegnato a cercare di riesumare un progetto per l’espulsione veloce di richiedenti asilo da collocare in appositi centri nel Ruanda. Era di origini indiane la sua ministra degli Interni, Suella Braverman, fautrice anche lei di una politica più drastica per limitare gli ingressi. La Braverman fu licenziata nell’ultimo rimpasto governativo, dopo aver criticato la polizia di Londra, a suo avviso troppo permissiva verso le violenze dei manifestanti pro-Hamas. Proseguendo in questo elenco (di sicuro incompleto), il leader della destra olandese che ha vinto le ultime elezioni, Geert Wilders, è di madre indonesiana. Ha guidato il suo partito Pvv alla vittoria con un programma dove domina la questione dell’immigrazione, in particolare dai paesi islamici. Come si spiega che così tanti politici occidentali, la cui presenza in Europa o in America deriva dal fatto che i loro genitori o nonni immigrarono, oggi vogliono imporre limiti e restrizioni? Qualche volta le loro storie personali vengono liquidate con toni moralistici, i loro avversari politici invocano l’egoismo, l’incoerenza, il tradimento delle origini familiari. Queste sono polemiche di comodo, che non aiutano a capire. D’altronde questi politici che – nelle caricature degli avversari – “rinnegano la propria storia”, sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno ben più vasto: è nelle stesse comunità di immigrati che sta cambiando l’atteggiamento sulle politiche migratorie. Uno dei più autorevoli analisti di questo fenomeno è lo studioso americano Ruy Teixeira (pure lui un figlio d’immigrati): vent’anni fa in un libro divenuto celebre aveva teorizzato che l’America si sarebbe spostata sempre più a sinistra per effetto della crescente diversità etnica; oggi in un nuovo saggio rinnega quella profezia e sostiene il contrario. Teixeira rileva come una quota crescente di latinos stia spostandosi dal partito democratico a quello repubblicano perché disapprova il lassismo sull’immigrazione. «Lo associa con un disordine sociale crescente, la sensazione che l’integrità della nazione è in pericolo», dice Teixeira. Qualcosa di simile accade nel vicino Canada, considerato come «il Nordamerica più europeo e più socialista». Il Canada ha una lunga storia di apertura all’immigrazione, è «una nazione di immigrati» almeno quanto gli Stati Uniti. Ma l’ultimo sondaggio Leger rivela cheil 75% dei canadesi attribuisce all’immigrazione una pressione eccessiva sugli alloggi, il 73% la considera come un onere insostenibile sul sistema sanitario (statale come in Europa), il 63% pensa che stia accadendo lo stesso con la scuola. In passato fu percepita come una risorsa per la crescita economica, oggi l’immigrazione è considerata come un onere anche in Canada, dove molti degli intervistati in questo sondaggio sono essi stessi di origine straniera. Lungi dall’essere contraddittoria, la figura dell’immigrato – o figlio d’immigrati – che vuole più controlli alle frontiere ha delle spiegazioni razionali. Non mi riferisco al presunto «egoismo» di chi «ce l’ha fatta a entrare, e ora vuol chiudere la porta dietro di sé», un espediente polemico che non aiuta a capire. Si può cominciare col ricordare che tutti i casi sopra elencati – i politici di origini indiane ecc. – risalgono ad epoche in cui l’immigrazione era più regolata e governata di oggi, con quote, restrizioni, espulsioni veloci (un repubblicano molto moderato come il presidente Dwight Eisenhower, che oggi passerebbe per un centrista, applicò un’espulsione in massa di messicani a metà degli anni Cinquanta). La loro esperienza dell’immigrazione, o quella dei loro genitori o nonni, si riferisce a periodi in cui le frontiere erano meno aperte di oggi. Erano diverse le leggi, e la determinazione nell’applicarle. L’altra differenza, tra i tempi odierni e l’epoca in cui immigrarono i genitori di quei politici, e tanti latinos che oggi hanno la cittadinanza e votano negli Stati Uniti, è culturale. Generazioni di stranieri arrivarono nel Nordeuropa e nel Nordamerica desiderosi di integrarsi; furono accolti da società che avevano un collante valoriale, una elevata autostima; società che pretendevano dai nuovi venuti l’adesione a un sistema di principi e alle regole locali. I genitori o i nonni latinos o asiatici, quasi sempre accettarono quel patto sociale e si adoperarono perché i loro figli diventassero dei buoni cittadini statunitensi, canadesi, inglesi, olandesi, eccetera. Perché accettarono quel patto sociale? Perché fuggivano da società arretrate, meno capaci di svilupparsi, avare di opportunità, dominate da classi dirigenti corrotte e mafiose. Accettavano le nuove regole del gioco dell’Occidente perché foriere di risultati migliori. L’immigrazione attuale avviene in un contesto molto diverso. Molti stranieri sono portatori di culture anti-occidentali che rifiutano integrazione e assimilazione, anzi esortano a non farsi «contaminare» dai vizi dell’Occidente. Ad accoglierli ci sono alcuni segmenti di società occidentali che condividono quel messaggio e incoraggiano gli stranieri a tenersi strette le proprie culture di appartenenza. Lo spettacolo recente – e tuttora in corso – dei cortei pro-Hamas dove si mescolano pezzi di gioventù occidentale e comunità d’immigrati, è una rappresentazione sintetica della nuova realtà. Il mix tra il lassismo normativo e la cultura anti-occidentale dà risultati insostenibili: da un lato i numeri degli stranieri aumentano senza corrispondere per forza ad esigenze socio-economiche delle nazioni di accoglienza; d’altro lato la loro integrabilità e assimilabilità si riduce. Il comportamento di quegli immigrati che si spostano a destra perché vogliono più regole sull’immigrazione, è la richiesta di un ritorno al patto sociale che fu accettato dai loro genitori o dai loro nonni.
gibraltar Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 12 minuti fa, maurodg65 ha scritto: ma la cui violazione accettate supinamente quando avviene ad opera dell’altro 90% della popolazione mondiale che non è occidentale Stupidaggini. Perchè bisogna per forza dire falsità per sostenere la propria tesi? Mi si trovi qualche "komunista" qua dentro (che' tali vengono considerati tutti coloro non destorsi) che abbia anche solo "soprasseduto", diciamo, per esempio al caso di Samana Abbas. Se bisogna parlare, evitiamo di attribuire agli altri comportamenti e pensieri puramente frutto della propria fantasia, per favore.
gibraltar Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 16 ore fa, Roberto M ha scritto: Certo che tu vivi proprio male: l'invasione, la diga che contiene l'assalto dell'Islam... Se credi veramente a queste str...te mi fai quasi compassione: dev'esser dura campare con queste paure che ti attanagliano continuamente.
Roberto M Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 8.000 in marcia per violare la legge, che di questo si tratta, giacché se le ordinanze del sindaco fossero illegali sarebbero già state annullate dalla magistratura. NESSUNO marcia per queste povere ragazze, per affermare i diritti delle donne tranquillamente oppressi oggi da una larga fascia della popolazione, non in Iran o in Pakistan, ma in Italia e in tutta Europa. Questo è molto triste ed è il segnale di un fenomeno pericoloso che va contrastato. Il sindaco di Monfalcone va sostenuto. https://www.avvenire.it/attualita/pagine/se-non-ti-sposi-farai-la-fine-di-saman «Se non ti sposi fai la fine di Saman Abbas». La terribile minaccia sarebbe stata lanciata alla figlia poco più che ventenne da un 52enne pachistano residente a Novellara. Lo stesso paese del Reggiano dove viveva la famiglia di Saman, assassinata nel 2021 dai familiari "……. Le storie delle due ragazze si sovrappongono infatti in modo inquietante, .... Per il padre della ventenne e sua moglie, matrigna della ragazza, i carabinieri hanno fatto scattare un divieto di comunicare e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, che nel 2021 fu costretta a nozze a distanza con un cugino. Lei si era opposta a sposarlo fisicamente, di qui le minacce del padre. Come misura cautelare è stata disposta per tutti l’applicazione del braccialetto elettronico. Entrambi i coniugi sono stati denunciati per maltrattamenti, l’uomo dovrà rispondere anche di costrizione o induzione al matrimonio. La ragazza abitava a Novellara con il padre, la seconda moglie 37enne e i fratelli nati dal secondo matrimonio. La madre naturale era invece morta in Pakistan quando lei era appena nata. Un decesso, questo, che sarebbe avvenuto ufficialmente per cause naturali. Ma la ragazza avrebbe riferito di aver ascoltato racconti nel corso dell’infanzia nel paese di origine, secondo i quali si sarebbe in realtà trattato di un omicidio commesso dallo zio, fratello maggiore del padre. L’indagine dei carabinieri ha accertato che la ragazza, come già capitò a Saman, viveva praticamente segregata: non era libera di uscire di casa, né di cercarsi un lavoro e tantomeno di avere contatti con il mondo esterno. La giovane avrebbe anche interrotto gli studi subito dopo l’esame di terza media, sempre su costrizione del padre. Gli adulti di casa le dicevano che era musulmana e che per questo doveva tenere comportamenti adeguati, inoltre le ripetevano di non fidarsi degli assistenti sociali che la seguivano. Una ferma volontà di tenerla lontana dai valori occidentali, che di fatto si traduceva in una negazione quasi assoluta della sua libertà. Finché lei ha deciso di opporsi al suo destino, prestabilito dalla famiglia. Di recente la ragazza aveva riferito proprio ai servizi sociali che il padre le aveva prospettato di partire per un viaggio in Pakistan. Per questo motivo, temendo per la propria incolumità, avrebbe accettato di essere collocata in una comunità protetta.
maurodg65 Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 7 minuti fa, gibraltar ha scritto: Stupidaggini. Perchè bisogna per forza dire falsità per sostenere la propria tesi? Ma quali stupidaggini? Un esempio tra i tanti attuale, ma ne trovi finché ne vuoi: https://tg24.sky.it/cronaca/2023/12/26/novellara-saman-abbas-braccialetto-elettronico Novellara, "Se non ti sposi fai la fine di Saman Abbas": disposto il bracciale elettronico 26 dic 2023 - 08:58 Per l'uomo e la moglie 37enne, matrigna della ragazza, i carabinieri hanno eseguito un divieto di comunicare e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla giovane, che nel 2021 è stata costretta a sposarsi a distanza con un cugino. Entrambi i coniugi rispondono di maltrattamenti, il padre anche di costrizione o induzione al matrimonio "Se non ti sposi fai la fine di Saman Abbas", sono le parole che avrebbe detto alla figlia, poco più che ventenne, un 52enne pachistano, residente a Novellara, lo stesso paese del Reggiano dove viveva la famiglia di Saman. Disposto l'utilizzo del bracialetto elettronico Per l'uomo e la moglie 37enne, matrigna della ragazza, i carabinieri hanno eseguito un divieto di comunicare e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, che nel 2021 è stata costretta a sposarsi a distanza con un cugino. Lei si era opposta a sposarlo fisicamente. Disposto per tutti il braccialetto elettronico. Entrambi i coniugi rispondono di maltrattamenti, l'uomo anche di costrizione o induzione al matrimonio. Il viaggio in Pakistan per sposare il cugino I due coniugi vivevano con la ragazza 20enne, e gli altri figli nati dal secondo matrimonio del 52enne. La mamma della ragazza è deceduta in Pakistan e sarebbe stata uccisa quando lei era appena nata. Dalle indagini è emerso che alla giovane era proibito uscire, cercarsi un lavoro, avere amici e contatti con il mondo esterno e studiare. Aveva interrotto gli studi per volere del padre e di recente, la giovane avrebbe riferito ai servizi sociali che proprio il padre le avrebbe anticipato la possibilità di partire per un viaggio in Pakistan per sposare il cugino con cui aveva contratto matrimonio a distanza, che non aveva mai visto e che la giovane riteneva, sulla base di diverse conversazioni ascoltate, fosse il figlio dello zio presunto responsabile dell'omicidio di sua madre. Il padre e gli altri adulti le dicevano che era musulmana e che per questo doveva tenere comportamenti adeguati e di non fidarsi degli assistenti sociali che fortunatamente la seguivano e che l'hanno aiutata a entrare in una comunità per proteggerla.
Roberto M Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 @gibraltar Vallo a raccontare a quella povera ragazza di 21 anni, che potrebbe essere nostra figlia, costretta a interrompere gli studi in terza media ed a vivere praticamente segregata in casa, in una condizione di apartheid molto simile alla schiavitu’, spiegalo a lei che l’estremismo islamico, che raccoglie folle oceaniche a sostegno di Hamas e dell’Islam radicale non è un problema, che la tolleranza “de facto” del nostro ordinamento verso queste ignobili crimini culturalmente orientati non sono un problema. Spiegalo a lei.
maurodg65 Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 39 minuti fa, gibraltar ha scritto: Certo che tu vivi proprio male: l'invasione, la diga che contiene l'assalto dell'Islam... Se credi veramente a queste str...te mi fai quasi compassione: dev'esser dura campare con queste paure che ti attanagliano continuamente. Il punto non è credere o meno ad un piano di sostituzione etnica preordinato, il punto è evitare che la tolleranza verso comportanti palesemente illegali da parte di alcuni immigrati non diventino nel tempo la norma stravolgendo le basi della nostra società accettando dei compromessi al ribasso sulla libertà e sul rispetto dei diritti individuali che caratterizzano la civiltà occidentale, soprattutto nell’ipotesi neanche troppo lontana di uno spostamento demografico dalla natalità all’immigrazione, cosa che sta di fatto già avvenendo in tutto l’Occidente. 1
gibraltar Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 @maurodg65 Allora o non capisci o ci fai... Guarda bene quello che ti ho quotato. Le stupidaggini le dici quando sostieni che una certa parte di, chiamiamola così, opinione pubblica orientata non a dx condanni questi fatti solo quando commessi da occidentali e li tolleri se a farlo siano gente di altre culture. Cito testualmente: "la cui violazione accettate supinamente" : accettate chi? Hai visto qualche rappresentante politico o qualche intellettuale dichiarare che questi fatti, se commessi da "loro" vanno tollerati? Se sì, riportalo, altrimenti, ripeto, dici stupidaggini. Ora è più chiaro? 1
senek65 Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 @maurodg65 perché quelli di Monfalcone sono fuorilegge? Se uno di loro viola la legge non lo mettiamo in galera? O vuoi che lo mettiamo in galera prima, così siamo sicuri?
Plot Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 Sono ricominciati i nuovi episodi di : Dynasty 1
maurodg65 Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 Adesso, senek65 ha scritto: perché quelli di Monfalcone sono fuorilegge? Se uno di loro viola la legge non lo mettiamo in galera? O vuoi che lo mettiamo in galera prima, così siamo sicuri? I luoghi dove si ritrovano per pregare lo erano, quindi vietarne l’utilizzo non è illegale anzi è rispetto delle norme, di quelle di sicurezza in primis. La galera che c’entra? Quella va bene per chi commette reati contro la persona come quelli degli articoli postati. 3 minuti fa, gibraltar ha scritto: "la cui violazione accettate supinamente" : accettate chi? Tutti coloro che non usano le stesse modalità di lotta politica e la stessa enfasi mediatica per condannare quanto denunciato in quegli articoli che, proprio a ridosso di quanto accaduto con l’omicidio di Giulia Cecchettin, avrebbe meritato altrettanta enfasi perché una parte rilevante delle uccisioni di donne catalogabili come femminicidi hanno come autori proprio degli immigrati e nel loro caso il patriarcato, quello erroneamente usato per condannare noi uomini occidentali, era ed è invece la causa prima dei loro comportamenti nei confronti delle loro donne. 1
gibraltar Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 5 minuti fa, Roberto M ha scritto: la tolleranza “de facto” del nostro ordinamento verso queste ignobili crimini culturalmente orientat Ma che diavolo dici? Ma per i genitori della Abbas non c'è stata una dura battaglia legale volta ad ottenerne l'estradizione da uno Stato non particolarmente orientato in tal senso e conclusasi con la condanna all'ergastolo del padre? Per la ragazza di 21 anni che hai citato non ci sono stati provvedimenti restrittivi per i genitori nei confronti dei suoi genitori? E quindi dov'è questa tolleranza "de facto"? Quali nostre leggi consentono comportamenti del genere? Quale pubblico rappresentante, a tutti i livelli, dichiara che bisogna tollerare tali comportamenti esecrabili? Ma la piantate di stravolgere continuamente la realta' dei fatti, pensando che qua dentro abbiamo tutti l'anello al naso? Piuttosto esiste, da parte di una certa parte politica, una vera tolleranza "de facto" verso altri tipi di reati, per i quali sempre questa parte (ma anche l'altra talvolta, in realtà) continua a legiferare per proteggere dai processi chi li commette. E guarda caso sono tutti reati generalmente commessi da chi occupa posizioni di potere. Ma questi non vi indignano e non vi disgustano, anzi.
maurodg65 Inviato 28 Dicembre 2023 Inviato 28 Dicembre 2023 16 ore fa, Plot ha scritto: Chi ha paura del lupo cattivo ?! - VOB (Voice of Baceprot) - Enter Sandman (Metallica Cover) at Trans Musicales de Rennes 2021 - https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/indonesia-la-teen-band-musulmana-che-sfida-l-islam-con-l-heavy-metal_3092280-201702a.shtml … L'odio degli integralisti islamici - Nonostante il considerevole numero di fan e il successo di video diventati virali in Rete, le difficoltà non sono mancate. E tuttora sussistono. Ricatti, dispetti, vere e proprie minacce di morte costringono il trio a un quotidiano fatto non solo di riflettori e applausi, ma anche di spiacevoli episodi: “Una sera, tornando in motorino dalla sala prove, ci hanno lanciato addosso sassi e pietre, avvolti in fazzoletti di carta su cui erano scritti insulti”, spiega Firdda al "New York Times". Giudicandole blasfeme e non in linea con la condotta che ogni “brava musulmana” dovrebbe adottare, alcuni sostenitori dell'Islam radicale non hanno esitato ad ammonire le ragazze con messaggi di morte: “Se incidete un album ve lo bruciamo” oppure “vi decapitiamo”, racconta ancora la cantante. L'album d'esordio - Complice il sostegno del pubblico, l'amore per la musica e un ritorno economico che non va tralasciato - reso possibile dai concerti tenuti in giro per il Paese -, il gruppo sta registrando il suo primo disco. Un album già anticipato da hit come “The Enemy of Earth Is You”, diventata un grande successo in Indonesia e trasmessa in versione live sulla televisione nazionale. Segno che, forse, per una delle nazioni-roccaforti del Corano, in passato più volte bersaglio di attentati terroristici, potrebbe esistere un'altra faccia della medaglia. E cioè quella di una nazione moderata in cui le bambine non sono costrette a sposarsi a 15 anni.
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