extermination Inviato 2 Gennaio 2024 Inviato 2 Gennaio 2024 1 minuto fa, senek65 ha scritto: vivano in un mondo più complicato. Ma con molte più opportunità.
Gaetanoalberto Inviato 2 Gennaio 2024 Inviato 2 Gennaio 2024 7 minuti fa, extermination ha scritto: Da buon dirigente scolastico. Ci sta. Guarda, dico davvero, nonostante intorno ai miei uffici ogni tanto spesso ci sia tempesta ed un carattere che tende a trovare ciò che manca piuttosto che il contrario, quando vado al fronte, con insegnanti e ragazzi, cerco davvero di infondere ottimismo. È la cosa di cui, se posso, c’è piú bisogno.
extermination Inviato 2 Gennaio 2024 Inviato 2 Gennaio 2024 5 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: Guarda, dico davvero Ma certo! la tua non è solo una "Mission istituzionale" ma pure una "missione spirituale" Guarda, dico davvero. 1
loureediano Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 Incredibile come persone ben istruite possano paragonare pere con mele. Mio padre che ha 94 anni viveva da giovane in un mondo totalmente diverso da mio che ho 62 anni figuriamoci da quello di mio e suo nipote che ne ha 26. Impossibile paragonare epoche diverse. Ai tempi di mio padre si incominciava a lavorare fin da bambini. Le donne andavano ad imparare a fare di maglia ed uncinetto. Pochi potevano studiare e ancor meno erano le donne che studiavano. Le donne erano allevate come spose e gli uomini potevano sollazzarsi ma vicino ai 30 dovevano accasarsi. Adesso abbiamo prime maternità a quaranta anni. Fare paragoni con epoche diverse è come mischiate pere con nele.
maurodg65 Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 17 ore fa, senek65 ha scritto: Un figlio è una persona che, nei migliore dei casi, ha la necessità del tuo supporto economico ( do' per scontato quello affettivo) per almeno vent'anni . Nella stragrande maggioranza dei casi chi fa figli in giovane età, che poi sono coloro che nel tempo ne fanno più d’uno, li fa più per incoscienza che per razionalità, con la razionalità che descrivi nel tuo post non si facevano figli neppure nel passato, è quello infatti uno dei motivi per i quali nei decenni passati è iniziato il calo demografico, “egoismo” da eccesso di benessere incluso ovviamente che è anch’esso tra le cause. Ma come giustamente hanno già scritto lo scegliere di mettere al mondo dei figli non è un obbligo ma la scelta libera di una coppia.
maurodg65 Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 Abbiamo predicato per decenni sulla necessità di controllare le nascite, abbiamo fatto in modo che gli anticoncezionali fossero mutabili e disponibili per tutte le ragazze attraverso i consultori e la mutua in Italia, abbiamo pubblicizzato i problemi legati all’aumento demografico come uno delle principali cause che mettevano a rischio la sopravvivenza delle specie umana a causa della scarsità di risorse del pianeta che non avrebbe permesso di sostenere tutti, io con tutti i miei coetanei siamo cresciuti in questa realtà alimentata da questo mood, oggi ci stiamo accorgendo di alcuni problemi legati alla denatalità delle economie più avanzate del mondo mettono a rischio il welfare e la crescita economica di molti di quei Paesi e che le nascite mancanti dovranno essere surrogata dalle migrazioni che partono proprio dai paesi che all’epoca erano al centro delle “polemiche” per l’alta natalità. https://lavoce.info/archives/48340/controllo-delle-nascite-laltra-faccia-della-lotta-alla-poverta/ Controllo delle nascite, l’altra faccia della lotta alla povertà Enrico Di Pasquale Mentre l’Europa e molti paesi occidentali sono alle prese con l’invecchiamento demografico, la popolazione mondiale continua a crescere. Il tema non è certo nuovo, ma va affrontato nell’ambito di politiche di sviluppo basate sulla crescita economica. Le tappe del dibattito L’interesse dell’opinione pubblica e degli organismi internazionali per le questioni demografiche non è recente. Produsse un primo risultato tangibile nel lontano 1962, con la decisione delle Nazioni Unite di fornire aiuti ai paesi in via di sviluppo desiderosi di attivare politiche denataliste. Nel 1972 fu pubblicato il rapporto “I limiti dello sviluppo” commissionato dal “Club di Roma” al Mit di Boston, che esprimeva grande preoccupazione per la futura crescita demografica mondiale in rapporto alle risorse alimentari e alle dinamiche ambientali. Nel 1974, proclamato dall’Onu “Anno della popolazione del mondo”, fu convocata a Bucarest la prima conferenza mondiale sul tema, che vide uno scontro tra i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo, che mal tolleravano politiche demografiche restrittive: al contrario, sostenevano che fosse proprio la dipendenza economico-politica a causare l’eccessivo aumento della popolazione. La conferenza si concluse comunque con una raccomandazione ai paesi più prolifici di diminuire la natalità, almeno di un 5-10 per cento entro un decennio. Nel 1979 la Cina introdusse per la prima volta la politica del figlio unico, che è durata ininterrottamente per 35 anni, fino al 2014, e che ha contribuito fortemente a rallentare la crescita demografica del paese più popoloso del mondo, pur con una serie di effetti collaterali. La seconda conferenza dell’Onu (Città del Messico, 1984) fu convocata proprio su pressione dei paesi in via di sviluppo che intendevano affrontare non solo le questioni demografiche in senso stretto, ma anche una serie di problemi sociali (come povertà, crescita indiscriminata, profughi e condizione femminile). Lo sviluppo sociale e l’emancipazione femminile vennero riconosciuti come fattori decisivi nella lotta per il contenimento del tasso di natalità. La terza conferenza (Il Cairo, 1994) continuò a perorare un rafforzamento del ruolo della donna, ma manifestò posizioni più controverse e per alcuni aspetti inconciliabili sul tema dell’interruzione di gravidanza. Un anno dopo, nel 1995, a Pechino fu convocata una conferenza mondiale specificamente dedicata alla questione femminile. Popolazione e sviluppo Nel frattempo, la popolazione mondiale ha continuato a crescere: le previsioni Onu più recenti parlano di 8 miliardi nel 2023 e di quasi 10 miliardi nel 2050. Metà della crescita prevista tra oggi e il 2050 si avrà in Africa, il continente con i maggiori tassi di fertilità e il più basso utilizzo di mezzi di contraccezione, spesso limitati da influenze religiose, tradizioni locali e posizioni ideologiche che ostacolano le politiche di controllo delle nascite. La popolazione di 26 paesi africani dovrebbe come minimo raddoppiare di qui al 2050. Alcuni esperti temono che il boom demografico africano non solo aggraverà l’attuale flusso migratorio verso l’Europa, ma potrebbe giocare un ruolo nell’attivismo dei gruppi terroristi islamici nella regione del Sahel, che cercano reclute tra i giovanissimi delle famiglie numerose. Ad aggravare la situazione è arrivata la decisione dell’amministrazione Trump di tagliare i fondi alle Ong che includono gli aborti nelle loro attività. La scelta non è una novità per le amministrazioni repubblicane, ma indebolisce il ruolo del paese finora più impegnato con circa 600 milioni di dollari l’anno di donazioni. Tra i sostenitori delle politiche di controllo delle nascite rimangono ora prevalentemente l’Unfpa (Fondo Onu per la popolazione), alcuni paesi anglosassoni (Regno Unito, Canada, paesi scandinavi) e istituzioni private come la Fondazione Bill e Melinda Gates. Una conferenza svoltasi a Londra il 10 e 11 luglio scorsi ha lanciato un allarme significativo: il programma di otto anni (lanciato cinque anni fa) per raggiungere 120 milioni di donne e ragazze entro il 2020 in 69 dei paesi più poveri del mondo, per ora ha coinvolto appena 30 milioni di beneficiari, circa 20 milioni in meno di quanto atteso. L’Unfpa sta già fronteggiando la mancanza di 700 milioni di dollari per contraccettivi, nei prossimi tre anni. Secondo il Guttmacher Institute di New York, il costo per raggiungere i bisogni di tutte le donne che necessitano di moderni metodi contraccettivi nei paesi poveri sarebbe di 1,75 dollari per persona all’anno e produrrebbe un declino del 75 per cento annuo di gravidanze involontarie, di nascite non pianificate e di aborti. Così, mentre l’Europa fronteggia il problema dell’invecchiamento demografico, alcuni paesi del Sud del mondo continuano a registrare tassi di crescita demografica impressionanti. Nel (confuso e inconcludente) dibattito europeo sulle migrazioni, in cui spesso vengono citati gli aiuti allo sviluppo come strumento per rallentare i flussi, il tema del controllo delle nascite non viene quasi mai citato, nemmeno per ribadire la consapevolezza della difficoltà degli obiettivi da raggiungere. Lotta alla povertà, cooperazione internazionale e controllo delle nascite vanno invece considerati come aspetti strettamente connessi. E i prossimi decenni saranno decisivi: difficile immaginare politiche di sviluppo e di lotta alla povertà efficaci senza attente (e organiche) politiche di controllo delle nascite.
eduardo Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 36 minuti fa, loureediano ha scritto: Fare paragoni con epoche diverse è come mischiate pere con nele Concordo totalmente. È talmente evidente ciò che scrivi che leggere certi interventi lascia sconcertati
eduardo Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 E chi parla di egoismo non ha capito niente. Fare figli oggi o non farli è solo virtualmente una libera scelta. In realtà và chiamata con il suo nome: paura del futuro. È su questo concetto che bisognerebbe lavorare, ma è molto più semplice rilasciare interviste senza capo né coda 1
senek65 Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 @eduardo e poi semmai sono i primi ad non avere figli.
eduardo Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 19 minuti fa, senek65 ha scritto: @eduardo e poi semmai sono i primi ad non avere figli. E già. Parafrasando, è il fare figli con il c. degli altri (anche se così risulta un po' difficile )
vizegraf Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 21 minuti fa, eduardo ha scritto: fare figli con il c. degli altri Quella "C" può ingenerare equivoci. 1
eduardo Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 2 minuti fa, vizegraf ha scritto: Quella "C" può ingenerare equivoci. È vero, hai ragione. Allora posso solo dire che la seconda lettera è una "u"
Amministratori cactus_atomo Inviato 3 Gennaio 2024 Amministratori Inviato 3 Gennaio 2024 il problema demografico è complesso. e' evidente che il pianeta non può sostenere un ulteriore massiccio aumento della popolazione, quindi una riduzione dellapopolazione mondiae non è in se un fatto negativo, lo diventa perchè è un fenoenoche irrompe in modorapido e va a sconvolgere equilibri consolidati. la popolazione aumenta non solo per le nascite ma anche perchè calano le morti. anche se non solo la vita media ma anche lo stato di efficienza fisica è migliorato, avere pochi giovani e troppi anziani è un problema serio. anche sulle pensioni occorre ragionar sul lungo periodo, oggi il disastro nasce dal sistema retributivo e dal fatto di dver dare comunque una oensione minima ai tanti che hanno lavorato quando non c'erano i contributi obbligatori, ma se il sistema diventa contributivo non dovrebbero essere più le pensioni pagate con i conrobuti versati dai nuovi lavoratori, ma con quello che è stato verato dai pensionati ul punto vero è che la società occidentale è diventata estremament individualista, troppo preoccupata del fututo. Paesi più poveri, svilupati o meno, continuano a fare figli (cina india brasile parsi arabi a anche africa latino america). se servono piùnascite ci vuole una politica di icentivazione, non capisco perchè continuiamo a partorir incentivi per far vendere inutili automobili (l'anno scorso 1,5 milioni di nuove immatricolazioni in italia)e non si pensa a qualcosa per favorire una inversione di tendenza della natalità (che poi è in clo in tutto l'occidente ma in italia ha picchi sconosciuti altrove) 1
maurodg65 Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 1 ora fa, eduardo ha scritto: E chi parla di egoismo non ha capito niente. Fare figli oggi o non farli è solo virtualmente una libera scelta. In realtà và chiamata con il suo nome: paura del futuro. È su questo concetto che bisognerebbe lavorare, ma è molto più semplice rilasciare interviste senza capo né coda Eduardo, chi ha parlato di egoismo nel non fare figli lo ha fatto in relazione a coppie che hanno raggiunto una stabilità economica ed ad un buon livello di benessere personale a cui razionalmente non sono disposti a rinunciare per un figlio, è questo infatti un problema prevalentemente delle società occidentali avanzate e non lo è di società povere ed arretrate, non è un caso infatti che in Italia quando i giovani concepiscono dei figli lo fanno con la “giusta” dose di incoscienza e senza una situazione lavorativa e finanziaria stabile, tutt’altro. L’aspetto economico nel concepire un figlio è una variabile che scatta e viene presa in considerazione generalmente quando il figlio c’è già o quando si programma il secondo, nessuno fa un figlio per gli aiuti di Stato. Sui giovani di oggi è meglio stendere il classico pietoso velo, per lo meno per la maggioranza di loro, non sanno bene cosa vogliono dal loro futuro ma sanno cosa non vogliono e lo si vede quando approcciano il mondo del lavoro, a loro i datori di lavoro preferiscono giustamente quegli immigrati che almeno hanno la giusta “fame” e sono disposti a fare qualche sacrificio, oggi il paradosso è che sono i giovani che fanno il colloquio a chi gli offre lavoro, figurati se pensano a fare figli.
maurodg65 Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 1 ora fa, eduardo ha scritto: In realtà và chiamata con il suo nome: paura del futuro. Balle, non hanno voglia di sacrificarsi e preferiscono il disimpegno all’impegno, i social alla vita reale, il tempo libero al lavoro, tutte cose legittime se poi non pretendessero però le stesse cose e gli stessi agi dei loro nonni e dei loro genitori. 1
Max440 Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 9 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Balle, non hanno voglia di sacrificarsi e preferiscono il disimpegno all’impegno, i social alla vita reale, il tempo libero al lavoro, tutte cose legittime se poi non pretendessero però le stesse cose e gli stessi agi dei loro nonni e dei loro genitori. esattamente!
Max440 Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 19 minuti fa, cactus_atomo ha scritto: il punto vero è che la società occidentale è diventata estremamente individualista, troppo preoccupata del futuro. Paesi più poveri, sviluppati o meno, continuano a fare figli (cina india brasile parsi arabi a anche africa latino america). Appunto, mancanza di valori: ne sono più che convinto.
Max440 Inviato 3 Gennaio 2024 Inviato 3 Gennaio 2024 21 minuti fa, cactus_atomo ha scritto: se servono più nascite ci vuole una politica di incentivazione, non capisco perchè continuiamo a partorir incentivi per far vendere inutili automobili (l'anno scorso 1,5 milioni di nuove immatricolazioni in italia)e non si pensa a qualcosa per favorire una inversione di tendenza della natalità (che poi è in calo in tutto l'occidente ma in italia ha picchi sconosciuti altrove) Bravo!! Se ti candidi alle prossime elezioni, ti dovrebbero votare tutti quelli del forum Pensaci...
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