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Il pensiero di Mennuni: le donne a 18 anni devono sposarsi ed avere figli


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Gaetanoalberto
Inviato
41 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

a me sembra un concetto un po' strano quello dell'egoismo verso qualcuno che ancora non c'è,

Va bene, il termine implica un giudizio etico.

Possiamo modificarlo e trasformarlo in "cambiamento della scala delle priorità", con alcune concause associate, il tutto in ordine variabile.

D'altra parte, come dici, le specie si estinguono, e nei gruppi sociali alcuni prevalgono e sostituiscono gli altri.

La domanda è: assistiamo e ne prendiamo atto, o cerchiamo nei limiti del possibile, se lo riteniamo condivisibile, di modificare il trend?

E la politica e la cosiddetta societá civile , quelle buone, non hanno tra gli altri il compito di modificare i trend ?

Da qui l'importanza dei messaggi che si diffondono, e delle azioni concrete che si compiono.

O è un tema adatto al "vivi e lascia vivere" ?

Edit: dopodiché per caritá,  l'individuo compie comunque  le sue scelte, e non ama affatto essere condizionato.

briandinazareth
Inviato
1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto:

La domanda è: assistiamo e ne prendiamo atto, o cerchiamo nei limiti del possibile, se lo riteniamo condivisibile, di modificare il trend?

E la politica e la cosiddetta societá civile , quelle buone, non hanno tra gli altri il compito di modificare i trend ?

 

si, come dicevi giustamente, senza limitare la libertà delle persone. 

per questo sono a favore di misure economiche che aiutino chi decide di procreare.

 



 

1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Da qui l'importanza dei messaggi che si diffondono, e delle azioni concrete che si compiono.

 

per i messaggi non saprei, io sinceramente non me la sentirei di consigliare, oggi, ad una ragazza di 18 anni di avere un figlio subito. ma neppure il contrario perché il mondo è vario e molteplice e lo sono anche le persone, con le loro aspirazioni, istinti e priorità. 

sulle azioni concrete, come detto, sono generalmente favorevole, ad esempio la questione degli asili nido è ridicola e non dovrebbe essere un costoso percorso ad ostacoli per i genitori. 

Inviato

Il calo delle nascite è anche conseguenza di scelte politiche decennali in cui gli interessi dei più anziani hanno prevalso su quelle dei giovani e quindi del futuro del paese.

Mia suocera, insegnante, aveva un assegno pensionistico calcolato con il retributivo, di diverse centinaia di euro superiore ad una insegnante neo assunta. Lo stesso vale per tutte le altre situazioni similari.

Chi ha necessità di denaro per mantenere una nuova famiglia? Chi ha necessità che siano attivi nidi, scuola dell'infanzia e primaria a tempo pieno? 

Inviato
4 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Ma è impossibile, visto il freno anche elettorale dei vegliardi in dirittura di arrivo INPS.

I vegliardi hanno pagato fior di contributi, spesso per centinaia di migliaia di euro, non è che si può cancellare tutto con un colpo di spugna, le regole sono queste, se proprio si vogliono cambiare mi sta pure bene, ma non si possono certo cambiare retroattivamente…

Gaetanoalberto
Inviato
1 minuto fa, ferdydurke ha scritto:

non si possono certo cambiare retroattivamente…

Premesso che ho 60 anni, ed il discorso mi interessa, non sono d’accordo.

Se un sistema è insostenibile, e ci sono altre priorità, entro certi limiti, il cosiddetto “diritto acquisito” non lo credo inalienabile, soprattutto la pletora di pensioni retributive in corso. 

Anche a casa succede che fino ad un certo punto certe cose si possono fare, e ad un certo punto no, quindi si deve cambiare.

Però quando si deve fare vengono fuori i distinguo, i “peró a lui hai dato” , “ ma toglilo all’altro allora”, “ i falsi invalidi allora” etc…

Perciò nulla cambia e si velocizza il declino.

I giovani pagano.

 

Inviato
2 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

I giovani pagano

I giovani ancora non hanno pagato nulla…io sono in pensione e ti dico in tutta sincerità che, facendo due conti della serva, per recuperare quanto versato di tasca mia + quanto versato dalla mia azienda per la previdenza, dovrei campare ben oltre 120 anni…non mi sento per nulla in debito in quanto non ho rubato nulla a nessuno…

Gaetanoalberto
Inviato
2 minuti fa, ferdydurke ha scritto:

non mi sento per nulla in debito

Se posso, quanti anni di servizio avevi al 31.12.1995 ?


Non so cosa intendi per giovani, quelli che lavorano pagano eccome: per esempio tutti gli attuali lavoratori pagano le pensioni di chi oggi è in oensione,   che riceve sempre e comunque un importo superiore a quello che deriverebbe dal montante contributivo versato in base alle prospettive statistiche di sopravvivenza.

Si dice della forbice tra retribuzioni e tasse e contributi, che deriva in parte dai contributi previdenziali, ed in parte dal fatto che il buco previdenziale si paga con le tasse.

Da cui i bassi redditi.

Inviato
12 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

I giovani pagano.

Anche i vecchi sono stati giovani ed hanno pagato.

io poi, per quel che mi riguarda, domando:

Perché l'INPS a suo tempo ha voluto assorbire l'INPDAI (mio istituto di previdenza) ?

Gli ha fatto comodo allora appropriarsi dei fondi dell'istituto.

Ora, dopo essersi fatta carico dell'enorme debito dell'istituto dei dipendenti pubblici con le varie baby pensioni, dovrei essere io a rimetterci che ho lavorato e pagato contributi per oltre 40 anni ?

Gaetanoalberto
Inviato
3 minuti fa, ferdydurke ha scritto:

giovani ancora non hanno pagato nulla

 

12 minuti fa, vizegraf ha scritto:

dell'istituto dei dipendenti pubblici

Anche artigiani, commercianti e varie ed eventuali.

 

Ci rimetti solo se il contributo è statisticamente pari o superiore a quantonricevi.

Nel tuo caso, non me ne volere e non odiarmi, ricevi certamente di piú.

Ovvero io pago una pensione a qualcuno, per non averla a mio turno.

Questo è equo?
Ma poi il discorso non era questo: e se fosse necessario ridurre incosti del sistema come lo fai?

Inviato
18 minuti fa, vizegraf ha scritto:

Ora, dopo essersi fatta carico dell'enorme debito dell'istituto dei dipendenti pubblici con le varie baby pensioni, dovrei essere io a rimetterci che ho lavorato e pagato contributi per oltre 40 anni ?

INPS e inpdai , caso di scuola. 

extermination
Inviato

Suvvia! troppo tempo libero debilita l'uomo; non il giusto tempo dedicato al lavoro.

Inviato
26 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Se posso, quanti anni di servizio avevi al 31.12.1995

12 anni lavorativi + 15 mesi di servizio militare + 5 anni di laurea riscattati

Inviato
4 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Nel tuo caso, non me ne volere e non odiarmi, ricevi certamente di piú.

Non te ne voglio e tantomeno ti odio, che odiare è una cosa faticosa.

Ma ho l'impressione che tu non sia molto esperto perlomeno per quanto riguarda i dirigenti di aziende industriali.

Intanto il dirigente ha diritto alla pensione con 30 (trenta) anni di contribuzione perché ogni anno vale il 2,66% (periodico)

 per cui 30X2,66 periodico = 80%

Io in particolare tra Riscatto laurea (5 Anni) militare (18 mesi) e lavoro dipendente supero i 46 anni di contribuzione.

Vedi tu se ricevo più di quanto pagato.

Inviato

Oltre al fatto inaccettabile del pensionamento dei dipendenti pubblici con poco meno di 17 anni di contributi, fino agli anni Novanta era possibile andare in pensione anche con soli 35 anni di contributi e con il contributivo per tutte le categorie. Ricordo un seminario di studi sulle pensioni integrative di metà anni Novanta, il relatore affermò che poteva dimostrare che un pensionato che avesse davvero versato dei contributi bruciava il montante con il sistema allora vigente in circa 8-10 anni e che nessuna pensione integrativa era in grado di garantire un assegna pensionistico paragonabile a quello di una pensione con il contributivo.

Da un calcolo fatto con il collega del patronato venne fuori che un autonomo che avesse versato il minimo dei contributo (la gran parte dei casi) per 35 anni in 4 anni con una pensione al minimo esauriva la somma rivalutata dei contributi versati. Anche raddoppiando il montante, ci si sarebbe fermati a 8 anni, ma sempre con l'assegno pensionistico al minimo.

Tuttavia accadevano eventi imprevedibili, soggetti che avevano sempre versato il minimo in relazione al reddito dichiarato, improvvisamente negli ultimi 5 anni di attività vedevano incrementare il loro reddito e i contributi. Poiché il calcolo dell'assegno avveniva sul montante degli ultimi cinque anni, in non pochi percepivano assegni pensionistici enne volte i contributi effettivamente versati.

Probabilmente siete giovani e non sapete quanto avveniva in quegli anni.

  • Melius 1
Inviato
6 minuti fa, vizegraf ha scritto:

Vedi tu se ricevo più di quanto pagato

Dipende dal l'entità della pensione e da quanto si vive. 

Inviato
2 minuti fa, Panurge ha scritto:

Dipende dal l'entità della pensione e da quanto si vive. 

Gli piacerebbe all'INPS che schiattassi eeehh !!!

Ma io non muoio neanche se mi ammazzano. (cit. Giovannino Guareschi)

  • Melius 1
Gaetanoalberto
Inviato
25 minuti fa, vizegraf ha scritto:

tu non sia molto esperto perlomeno per quanto riguarda i dirigenti di aziende industriali.

Io non sono affatto esperto di molte cose, anche se ho assistito quasi tuoi colleghi, in particolare del settore chimico, in alcune controversie che riguardavano la struttura della retribuzione e della contribuzione ed il recupero del dovuto, con un sacco di pippe, consulenze tecniche d’ufficio. Una noia mortale.

Fidati, naturalmente campando a lungo come auguro a noi tutti, è proprio la natura tecnica del sistema retributivo a determinarlo. Fossi morto appena pensionato (tiè) come mia madre, sarebbe stato diverso, ma su queste cose contano le statistiche, non i singoli.

Il beneficio è tanto maggiore quanto più alto era il reddito finale (con correttivi applicati via via nel tempo, che non cambiano la sostanza), e ovviamente tanto maggiore quanto più si campa.

Ad onor del vero, 46 anni di contribuzione sono quantomeno un onorevole merito, non fosse che, ad esempio, la laurea ai tuoi tempi si riscattava con poco ed il beneficio retributivo è comunque maggiore. Ma 40 è già onorevole, e non riguarda tutti.

40 o non 40, ricevi di più.

Vale al massimo livello per chi avesse già 18 anni di contribuzione al 31.12.1995, e poi in modo ridotto, ma sempre presente.

Perfino io ne godrò per l’equivalente di 8 anni (3 pre 1995, 1 militare, 4 laurea).

 

 

Inviato
4 ore fa, briandinazareth ha scritto:

ovviamente a partire da un reddito che permetta di fare una vita dignitosa

Il che ci riporta punto e a capo, ovvero che i soldi non fanno la felicità, ma senza un minimo (di soldi), non è nemmeno possibile godere della felicità data da tutti gli altri fattori (figli, soddisfazioni, hobby, etc.).

Conclusione, il detto citato è in gran parte falso, che' senza una buona quantità di soldi non si vive felici, hai voglia ad accontentarti... :classic_wink:


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