Idefix Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 A breve lo sport perderà il suo senso per diventare esibizione e di certo in futuro senza limiti anche nei valori sportivi. Il tennis peraltro è uno degli sport che più si presta, possono costruire ennemila palazzetti climatizzati. Riguardo agli aspetti sociali, legali e culturali i soldi non riusciranno nel breve. Ho dubbi che l'universo femminile possa esprimersi liberamente in quelle terre https://www.repubblica.it/sport/tennis/2024/02/07/news/sinner_6_kings_slam_tennis_arabia_saudita_montepremi_record-422075666/?ref=RHLF-BG-P17-S2-T1 Dopo golf, calcio, boxe e Formula 1, Riad dà seguito al piano di sportswashing. L’esibizione tra sei campioni, fissata per ottobre nel bel mezzo del calendario Atp, fa da apripista al sogno di organizzare un Masters 1000. Nadal e Jabeur i testimonial Lunedì sera, mentre la Roma dava spettacolo contro il Cagliari sfoggiando sulla maglia la pubblicità all’intrattenimento Made in Riad, l’Arabia Saudita ha annunciato il suo ultimo colpo nella grande operazione per cambiare la geografia dello sport: un torneo di tennis che riunirà, a ottobre, Jannik Sinner, Novak Djokovic, Rafa Nadal, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev e Holger Rune. Il 6 Kings Slam L’evento è stato battezzato “6 Kings Slam” e, nonostante il nome finga prestigio, non è altro che un’esibizione. O meglio: una carissima esibizione. Le cifre ufficiali non ci sono ancora, ma il solo presentarsi in campo frutterà a ogni partecipante un milione e mezzo di dollari. Il vincitore, secondo il Telegraph, se ne porterebbe a casa sei, cioè il triplo di quanto ha percepito Sinner per aver vinto il recente Australian Open, in cui ha affrontato e sconfitto due dei cinque avversari dell’incombente evento saudita. Il ricco piatto di premi non serve, dunque, a ripagare una presunta fatica maggiore dei giocatori, che di partite del genere ne giocano già, con buona frequenza e con il valore aggiunto della vera competizione. Serve, però, all’Arabia Saudita per ingaggiare un duello con l’Atp, l’ente che organizza il circuito professionistico. Il 6 Kings Slam, ricordiamo, si giocherà a ottobre. Vale a dire durante il calendario dei tornei professionistici, che dovranno vendere biglietti, diritti e sponsorizzazioni senza poter offrire ai propri clienti lo spettacolo, la visibilità e il valore economico che solo i migliori al mondo possono fornire. L’Arabia Saudita vuole prendersi il tennis Non pare un attacco allo status quo come lo è stato quello della lega saudita di golf (LIV), ma il messaggio al circuito è chiaro: volete avere sempre a disposizione i vostri campioni? Trovate un posto nel calendario per un Master 1000 a casa nostra. Solo questione di tempo, visto che al presidente dell’Atp, Andrea Gaudenzi, l’idea non dispiace affatto e i negoziati vanno avanti da un po’, con ricche ipotesi di sponsorizzazione del Regno a rafforzare la candidatura. Dopo il calcio, la boxe, il golf, la Formula 1, è evidente che sia il tennis il prossimo, grande obiettivo nel piano saudita per ripulire con lo sport l’immagine di un Paese dal pessimo rapporto con i diritti umani. E il processo è già in piena marcia, visto che a Gedda un evento ufficiale c’è già stato: le Next Gen ATP Finals, cioè il torneo di fine stagione con gli otto migliori giovani. La sua prima edizione non è andata benissimo in termini di spettatori, eppure è stata capace di aumentare il montepremi di un 42% rispetto all’ultima, svoltasi a Milano un anno prima: da 1,4 a due milioni di dollari totali. Nadal e Jabeur, ambasciatori dello sportswashing I campioni veri, già prima del 6 Kings Slam, sono arrivati negli ultimi due anni fra tornei di esibizione e accattivanti amichevoli-evento come quella fra Aryna Sabalenka e Ons Jabeur o l’incontro fra Alcaraz e Djokovic. Il serbo non ha nascosto di essere a favore dell’ingresso saudita nell’universo tennis, ma non è di certo lui l’ariete che l’Arabia ha scelto per sfondare il muro dell’opinione pubblica. I grandi nomi sono Rafa Nadal, eletto ambasciatore della federtennis saudita, e Ons Jabeur, miglior tennista araba della storia che ha appena firmato un accordo di sponsorizzazione con Kayanee, la prima marca saudita per il fitness femminile di proprietà del fondo statale Pif (lo stesso che, da anni, inonda di investimenti lo sport). L’ultima sfida: comprare il tennis femminile Corrompere lo sport femminile più popolare al mondo — il tennis, appunto — è forse la sfida più ardua che l’Arabia Saudita ha trovato sulla sua strada. “Non vedo l’ora di giocare lì”, ha detto Jabeur, che ha chiesto ai detrattori di “informarsi di più” sul Regno e il suo interesse nello sport. I critici, però, non sono pochi. La Wta, equivalente femminile dell’Atp, ci ha provato un anno fa a portare le sue Finals in Arabia, ma ha optato per Cancún (una soluzione che si è rivelata comunque fallimentare) dopo l’ondata di polemiche scaturita dai rumors sull’accordo. Pochi giorni fa, le leggende Chris Evert e Martina Navratilova hanno scritto un editoriale sul Washington Post intitolato “Non abbiamo aiutato a costruire il tennis femminile perché si facesse sfruttare dall’Arabia Saudita”. In esso denunciano come nel Paese del golfo “non solo le donne non sono viste come uguali”, ma le leggi “rendono essenzialmente le donne proprietà degli uomini. Un Paese che criminalizza la comunità Lgbtqia+ fino alla possibile condanna a morte”. Cosa accadrebbe, c’è da chiedersi, a una tennista apertamente gay come Daria Kasatkina?. “Se andrà lì dovrà prendersi una settimana di pausa dalla propria sessualità?”, si è chiesto Andy Roddick. Il problema è particolarmente femminile, perché non ci sono omosessuali dichiarati fra gli uomini. Nonostante ciò, l’accordo perché le Finals femminili del 2024 si tengano in Arabia Saudita pare ormai vicinissimo. Ma se portare proprio lì, dove le donne non sono libere, un grande spettacolo in cui le protagoniste sono donne forti e indipendenti, fosse invece un’opportunità? “Penso che dovremmo interagire con loro. Non ho mai visto un cambiamento senza interazione. Se nessuno andrà, avremo la possibilità di cambiare qualcosa? Non so la risposta”, ha aperto la porta la fondatrice della Wta, Billie Jean King. “Se puoi vederlo, puoi diventarlo”, è il principio. Comunque vada a finire, l’Arabia Saudita ha messo gli occhi sul tennis. E vuole che diventi suo.
Roberto M Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 L'Arabia Saudita va benissimo, basta che tengano fuori l'Iran e la Russia. Anche i diritti delle donne stanno progredendo a passi da gigante perché MBS è un re abbastanza illuminato e proiettato verso il futuro, però deve agire gradualmente per non irritare troppo le masse arabe. Ha fatto più lui in termini di diritti umani che qualsiasi altro leader islamico negli ultimi 1600 anni. Anche nella nuova città che sta sorgendo, da fantascienza (Neom) si prevede che lo stile di vita sia occidentale, le donne non avranno neanche l'obbligo del velo. Saranno più progrediti li rispetto alle nostre enclave di immigrati islamici.
Idefix Inviato 7 Febbraio 2024 Autore Inviato 7 Febbraio 2024 Mah... il denaro che comanda su tutto mi ha stancato. Ma se DAVVERO il tennis potrà essere apripista (ma ci credo poco poco) ad un miglioramento in tal senso, allora va bene. Però permettimi di essere decisamente scettico.
gbale Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 Tra i primi 10;tennisti più pagati di sempre, 5 sono donne e serena w mi sembra sia terza
maverick Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 11 minuti fa, gbale ha scritto: Tra i primi 10;tennisti più pagati di sempre, 5 sono donne e serena w mi sembra sia terza Questa è una delle tante follie dello sport moderno.
keres Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 Vedremo se qualcuno dei 6 ha le palle per rifiutare l'invito.
gbale Inviato 7 Febbraio 2024 Inviato 7 Febbraio 2024 1 ora fa, maverick ha scritto: follie dello sport moderno La questione è che su un cumulo di 40M, 10M vengono dai campi e 30M dagli sponsor. Le donne attirano molto gli sponsor, si sa son spendaccione. La serena è quarta, con un capitale doppio di agassi.
Idefix Inviato 8 Febbraio 2024 Autore Inviato 8 Febbraio 2024 Vabbè, ha vinto anche più del doppio di Agassi...
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