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Seconde case


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Domenica ero a passeggio e sono tornato, come ogni tanto faccio, in una località del Lago Maggiore dove ho passato tutte le estati della mia fanciullezza e adolescenza.

Mi accompagnava una persona che veniva per la prima volta. Io ormai mi sto abituando alla desolazione, incuria e persino allo sfascio in cui versa quel posto, cosa che stride enormemente rispetto a quando lo frequentavamo noi. All'epoca era un gioiellino. Ma questa persona l'ha notato.

Adesso, tutte le parti che utilizzavamo (piscine, campo da tennis, e persino le strade) sono allo sfascio più completo. Si tratta di un villaggio privato, quindi il Comune non c'entra nulla, non buttiamola in politica. C'erano pizzerie e ristoranti, persino un piccolo negozio di alimentari, che lavorava bene. E anche un discoteca. Tutto morto, chiuso.

Le ville/villette e trifamiliari, sono ancora lì, per buona parte abitate, mentre altre risultano in vendita.

Una tristezza. Si parlava tra noi due, e alla fine siamo giunti alla conclusione che il mondo è davvero cambiato. Una volta le famiglie si facevano le seconde case vicino alle città di residenza, e tutti i weekend vi si rifugiavano.

Ora non si usa più.

Secondo voi, è così perché non ci possiamo più permettere costi che sono diventati insostenibili, o è la mentalità che è diversa?

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10 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Secondo voi, è così perché non ci possiamo più permettere costi che sono diventati insostenibili, o è la mentalità che è diversa?

con meno, spesso molto meno, si raggiungono luoghi ameni ai quattro angoli del globo. In più si sa molto di più di e con immediatezza di come raggiungerli. 

ma dov’è questo posto che mi rattrista saperne la fine? il lago Maggiore è la mia Patria, conosco ogni metro delle sue sponde 🥰

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e' cambiaro il mondo. una volta non si migrava per cercare lavoro ma dal paesello ci si pspostava al centro urban vicino, mantenndo un forte legame con il paese natale ove cp'erano parenti amiici attività ed altro. oggi si lavora lontano da luogo di nascita, tornarvi non hs molrto senso, non ci stanno più parentied amici, le distanze sono tante e il tempo poco. metti che se vai in una asa tenuta disabiata per 6 mesi devi dedicare almenio due giorni per riattarla e pulirla, non è piùm una vacanza, Poi una scnda casa ha senso per chi ha figli piccoli, i bambini si trovano bene ad andare in cavanza nello stesso posto dove trovano gli stessi amihetti, ma appena diventano adolescenti si rompono e se vanno nella seconda casa è quando i genitori non ci sono. se i paesetti sdiventano dormitori perdono attrattiva. sul lago di bracciano per esempio Bracciono è una località vivace, in paese dove trovi tutto, se vai a anguillare trovi un borgo più caratteristico ma meno vita e tante seconde case affittate da sttanieti che le anitno un mese l'anno. se vai a trvignano, peggio mi sento, nei feriali è un luogo praticamente deserto, i pendolari vanno a alavorare a roma, si anima un po ne we , e comunque sono zone a pochi k da roma, ho lavorato per anni da quelle parti e facevo abìvanti indietro tutti i giorni (per fortuna controtraffico, usscivo e rinetravo mentre la fila era sullaltra corsia)

con quello che costa mantenere una seconda casa (utenze che costan anche se non ci sei, pulizia, mobilio, manutenzione, tasse ecc ecc) meglio andare in albergo e cambiare luogo di villegiatura tutti gli anni

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1 ora fa, Paperinik2021 ha scritto:

è così perché non ci possiamo più permettere costi che sono diventati insostenibili, o è la mentalità che è diversa?

A mio avviso è principalmente questione di mentalità. L'aspetto economico concorre a determinare la scelta. Mi spiego: Il bisogno indotto di andar a metter le palle a mollo ai tropici col lowcost va natale e di andare a Capo Nord in camper a Giugno ha vinto. La lievitazione dei costi di mantenimento della seconda casa contribuiscono a determinare la decisione: "Con la stessa cifra vado ogni anno dove mi pare".

Contribuisce anche la mutazione dello stile di vita e la precarizzazione del lavoro: 

Tolta la crème dei professionisti che avevano seconde case e continuano ad averle (mandano la servitù a spolverare il giorno prima dle loro arrivo) , il resto del mondo lavorativo non può più permettersi la "villeggiatura".  Chi è in carriera, se si assenta più di due settimane lo asfaltano già i colleghi tagliandolo fuori. I lavoratori in proprio non possono permettersi vacanze lunghe: La base clienti si desertifica in men che non si dica.

E poi che palle instagrammare sempre lo stesso posto... :classic_dry:

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ascoltoebasta

@Paperinik2021 Molto è cambiato da qualche decennio a questa parte e non ultima la possibilità media di potersi permettere il lusso di una seconda casa,io e mia moglie la casa di Bardolino l’abbiam venduta qualche anno fa e il ricavato lo utilizzeremo negli anni a venire per far vacanze dove preferiremo,abbiam tenuto,in affitto annuale, una casa sul Lago di Como (sponda Lecchese) perché il canone è ragionevole,i proprietari sono nostri amici e i relativi genitori erano a loro volta amicissimi,e la comodità di arrivare in un luogo bellissimo in circa mezz’ora da casa,godersi pranzi in un terrazzo dalla vista incantevole,poter fare escursioni in montagna,una giro in battello,in canoa o in canotto(meglio non contribuire ad inquinare le acque) è impagabile.

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Il boom delle seconde case c'è stato a cavallo fra i '70 e gli '80, quando la classe media agiata poteva far sfoggio di un buon retiro fisso da alternare a vacanze in altri luoghi.

Solitamente erano raggiungibili in breve dal luogo di residenza (da noi tipicamente erano/sono le case sul litorale adriatico o in Cadore piuttosto che Piancavallo ecc) dove mandare i figli durante le vacanze per poi raggiungerli per la settimana di rito.

Oggi c'è molta meno trippa per gatti, gran parte di chi ha ereditato l'immobile ha cercato di disfarsene e dove non possibile sono state trasformate in B&B o similia.

E' cambiato tutto, dall'economia alle mire turistiche.  Negli anni '80 persino la multiproprietà era diventata una sorta di soluzione-vacanza. Oggi credo sia una cosa totalmente scomparsa. 

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briandinazareth

c'erano più bambini in giro, andare sempre nello stesso posto faceva felici loro e i genitori che potevano distrarsi un poco. 

senza quello andare sempre nella stessa casa per molti è solo una rottura di palle, anche considerando la manutenzione e simili. 

a me piace andarci, in sardegna, ma mi rendo conto che ci rimango sempre meno, e c'è più voglia di andare a vedere posti nuovi.

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1 ora fa, Velvet ha scritto:

Il boom delle seconde case c'è stato a cavallo fra i '70 e gli '80, quando la classe media agiata poteva far sfoggio di un buon retiro fisso da alternare a vacanze in altri luoghi.

C’erano soldi, figli, prezzi abbordabili e lo Stato non scassava la minchia. Oggi i soldi sono pochi, figli ancor meno, e se solo compri un cassone di cilindrata un po’ grossa ti accendono il faro.
Però oggi c’è lo smattuocchin a sparigliare le carte: ho puntato il mio soldino su un travaso di popolazione dai grandi centri urbani a realtà più da seconda casa. 

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