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Leva obbligatoria: importante e formativa?


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Un periodo di leva minimamente significativo non può essere inferiore a mesi 18, coi primi 6 dedicati alla formazione/addestramento. I soggetti - come dire - refrattari alla formazione dovrebbero inoltre disporre di altri percorsi, non dovrebbe essere quindi un servizio dal sapore vagamente punitivo o "raddrizzante", e nemmeno una sorta di volontariato alla viva-il-parroco composto da giovani messi a leccar francobolli nei meandri di qualche ufficio della PA. 

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In tutta Europa si discute in queste settimane di reintroduzione della Leva.

Io non so se sia un bene o un male, ho fatto per scelta il servizio civile perchè allergico agli ambienti militari e gerarchicamente impaludati.

Ma è chiaro che anche uno stato moderno deve avere anche in tempo di pace (para bellum) strutture ed esercito efficienti, al passo con i tempi, preparati (che non sono le adunate coi muli e i fiaschi di vino) e alla bisogna, numerosi.

Non ho una posizione al momento, ma credo non facesse poi così male ai pargoli nazionali un annetto di distacco dal cordone ombelicale di mammà, magari con l'occasione di imparare a fare qualcosa di concreto (oltre a caricare forme di parmigiano nei cofani delle Regata) e di conoscere coetanei diversi e di diversa provenienza. 

Il tutto però richiede forti investimenti, risorse continue e il rimettere in piedi tutto il catafascio di caserme dismesse e strutture ormai chiuse da vent'anni. Non ci abbiamo i danè. 

 

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Come già detto, il militare deve essere un professionista, con attrezzature e logistiche adeguate, dunque costoso.

Il suo scopo è la difesa del suo Paese, con i conti non ci siamo a meno che non creare altro debito, ma...per quello i soldi ci sarebbero? Per la sanità no? Per tutto il resto vale il "pareggio di bilancio"!

Non siamo capaci di migliorare la scuola, principale organo per creare dei cittadini responsabili e consapevoli, saltiamola e mandiamoli direttamente nelle caserme e in caso di punizione: "ti mando al fronte in ucraina!"

Vada per il servizio civile, anche se anche per quello ci sono dei costi e dunque non so se accettabile senza altri dolorosi tagli.

 

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55 minuti fa, pfsoft ha scritto:

, ma...per quello i soldi ci sarebbero? Per la sanità no? Per tutto il resto vale il "pareggio di bilancio"!

Non siamo capaci di migliorare la scuola, principale organo per creare dei cittadini responsabili e consapevoli,

Ovviamente sono d'accordo, anche se la storia ci insegnerebbe che anche i paesi più pezzaculati trovano sempre da qualche parte soldi per armi&affini.

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Prima i soldi a strutture dello Stato: Sanità, Istruzione, Sicurezza (Forze dell'Ordine in senso lato), Comunicazione (che difatti viene subito controllata :classic_wink:) e poi potremmo pensare a qualche soluzione in merito alla leva.

Immagino tutti contenti peraltro di mandare un figlio/a in un fronte di guerra tipo Ucraina..

 

P..s: per STATO intendo l'Italia, il Parlamento, NON il governo.

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1 ora fa, Velvet ha scritto:

credo non facesse poi così male ai pargoli nazionali un annetto di distacco dal cordone ombelicale di mammà, magari con l'occasione di imparare a fare qualcosa di concreto

L'ideale sarebbe dar loro contezza di un sistema basato sulla gerarchia delle competenze e della preparazione individuale. Non basta il "mettercela tutta" o "volere fortemente". Quello che conta sono i risultati, non gli sforzi e men che mai i sogni individuali.

Ma il primo problema sarebbe quello di avercelo, un sistema del genere.... 

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4 minuti fa, Idefix ha scritto:

Prima i soldi a strutture dello Stato

Non era "prima gli itaGliani"?

1 minuto fa, Martin ha scritto:

L'ideale sarebbe dar loro contezza di un sistema basato sulla gerarchia delle competenze e della preparazione individuale. Non basta mettercela tutta o volere fortemente e il primo problema sarebbe prima quello di averlo, un sistema del genere..

Sono certo che nei meandri dell'esercito (e di tutte le armi coinvolte) qualcosa di eccellente ci sia. Ma sono anche dell'idea che lo smantellamento avvenuto post-muro abbia anche causato forti riduzioni sia nelle competenze che nelle possibilità.

C'è da dire che dal dopoguerra agli anni '90 l'Italia assieme agli altri membri Nato ha letteralmente buttato in discarica cifre colossali nella creazione e nel mantenimento dell'apparato militare, basti osservare la quantità di caserme, basi, postazioni missilistiche, postazioni radar e radio, polveriere, valli di arresto, casematte, bunker erano presenti nel triveneto.

A centinaia.

Si sapeva poco e nulla. A rispettivamente 3 e 8 km da dove scrivo ora c'erano due segretissime postazioni missilistiche Nike/Hawk co-gestite da USA e americani con i missili sempre pronti a partire h24 7/7, ovviamente verso est. Ora sono due piazzali costellati da edifici in rovina invasi da rovi e vandalizzati. Roba che all'epoca ci è costata qualche miliardo l'anno fra acquisizione e gestione.

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27 minuti fa, Velvet ha scritto:

Si sapeva poco e nulla. A rispettivamente 3 e 8 km da dove scrivo ora c'erano due segretissime postazioni missilistiche Nike/Hawk co-gestite da USA e americani con i missili sempre pronti a partire h24 7/7, ovviamente verso est. Ora sono due piazzali costellati da edifici in rovina invasi da rovi e vandalizzati. Roba che all'epoca ci è costata qualche miliardo l'anno fra acquisizione e gestione.

I sistema Nike-Hercules (difesa antiaerea) era  a gestione nazionale, poché l'arma poteva montare testate nucleari, queste erano gestite direttamente dalle forze USA. In teoria i siti Hercules abilitati al lancio nucleare erano segretissimi, ma era un segretissimo di Pulcinella: Erano gli unici ad avere la cosidetta "area charlie", un recinto interno in acciaio alto 8 metri con torrette e piantonamento direttamente effettuato da personale USA. 

Meno nota  a nordest è (era) la presenza dei missili nucleari tattici (tera-tera) "Lance" nel pratico formati da 4 Mton o in conveniente confezione famiglia da 25Mton. (Basi a Portogruaro e Codognè) 

Le batterie mobili Lance erano dotate di 6 missili. Poiché la caratteristica del sistema era basata proprio sull'estrema mobilità, accadeva che a nordest fossero sempre in giro H24-365, ufficialmente per "esercitazioni", una o due batterie Lance complete.  In base agli accordi l'uso dell'arma era condiviso, nel senso che le FFAA italiane dovevano dare l'assenso agli impieghi decisi dagli americani e, d'altro lato potevano richiedere l'impiego dell'arma su obiettivi autonomi (ma solo sul territorio nazionale: Ad esempio: Se i rossi avessero sfondato a Gorizia, l'esercito italiano poteva chiedere di fare il buco a Villesse) 

Di fatto il sergente americano a bordo dei Lance aveva una procedura secondo la quale poteva sparare al maresciallo italiano che si fosse opposto in fase operativa, ma non vicevarsa...

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19 minuti fa, Martin ha scritto:

(Basi a Portogruaro e Codognè) 

 

Si quelle qui le avevamo entrambe a 20km. Vero che fosse un segreto-non segreto ma garantisco che la popolazione civile pur fantasticando sull'andirivieni di mezzi USAF e sul fatto che era sconsigliato avvicinarsi troppo per curiosare, sostanzialmente ignorava cosa facessero lì dentro.

Poi sopra la capoccia, oltre alla solita base di Aviano con relativi ammennicoli, avevamo le postazioni fisse del cansiglio e monte Pizzoc (sempre Nike) attive più o meno fino ai tempi del muro. Oltre ai vari battaglioni Trasmissioni che avevano paraboloni e array di antenne un po' ovunque, dalle pianure di bonifica del portogruarese fin sulle cime di confine a 3000 metri con annesso personale in esilio sotto la neve.

 

Cita

Di fatto il sergente americano a bordo dei Lance aveva una procedura secondo la quale poteva sparare al maresciallo italiano che si fosse opposto in fase operativa, ma non vicevarsa...

 

Prima spara, poi chiedi.

 

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1 minuto fa, Velvet ha scritto:

avevamo le postazioni fisse del cansiglio e monte Pizzoc (sempre Nike)

SI, le postazioni Nike erano sempre in coppia: Base di lancio + Base radar. (Pian Cansiglio + Pizzoc)  Il nordest aveva gran parte di quelle presenti sul territorio italiano. 

I Parboloni facevano parte della rete comunicazione Nato definita ACE-HIGH.

(I manuali tecnici e addestrativi del sistema nike-hercules e -in parte- anche quelli di ACE-High sono stati desecretati, e per un appassionato di radiofrequenze rappresentano pornografia allo stato puro :classic_rolleyes:)

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@Martin Interessante poi che in pratica ogni strada (piccola o grande) e ponte considerati strategici fossero predisposti per le "interruzioni programmate" ovvero per farli saltare in aria.

Ancora oggi un occhio attento può cogliere sui ponti i fornelli da mina, spesso dotati di scalette di accesso e mensole di supporto in cui collocare le cariche nei pilastri portanti.

Idem sulle strade dove erano scavati alla base dei costoni e mimetizzati con normali coperchi da tombino.

Fino agli anni '80 era abbastanza consueto vedere grappoli di 5/6 giovani militi appesi con le corde ai ponti, intenti ad esercitarsi nell'arte del far saltare in aria il pilastro. 

Non ci si faceva troppo caso, faceva parte del panorama così come trovarsi improvvisamente nel retrovisore una colonna di carri armati sferraglianti che percorreva piccoli tratti di strada aperta per poi andare sulla "pista carri" che conduceva al poligono delle grave, dove tiravano petardi  per giornate intere (celebre il caso del pollaio con tanto di volatili arrosto, centrato in pieno durante un'esercitazione)

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