maurodg65 Inviato 15 Marzo 2024 Inviato 15 Marzo 2024 …le interessanti riflessioni di una donna di sinistra, giornalista, sui cambiamenti delle lotte per la parità di genere diventate nel tempo qualcosa di radicalmente diverso da quanto le donne, ma non solo le donne, si prefiggevano alle origini: https://inoltreblog.com/2024/03/14/quando-il-vecchio-femminismo-fu-messo-in-cantina-per-fare-spazio-al-narcisismo-morale/ Quando il vecchio femminismo fu messo in cantina per fare spazio al narcisismo morale Date: 14/03/2024 Author: Alessandra Libutti Una mattina, mi son svegliata e ho trovato… il femminismo intersezionale. Lo so, colpa mia che dormivo. Purtoppo, come molte femministe vecchia scuola, mi sono distratta e mi sono persa qualche tappa fondamentale. Solo ad un certo punto mi sono accorta che il femminismo non era più lo stesso: che non si batteva più contro alle barriere sistemiche in alcuni settori delle istituzioni e del mondo del lavoro; che non gli interessavano più gli asili nido o lo smart working; e che in generale non solo non gli interessavano più le donne della classe media, ma neanche battevano ciglio nei confronti delle donne della classe operaia. Ad un certo punto era cambiato. Era diventato intersezionale. Per qualche tempo, l’ho chiamato il femminismo “cosmetico”: quello che grida alla schwa, si accanisce sul sessismo della grammatica ed è capace di creare un caso nazionale perché la Meloni vuole essere chiamata “il Presidente del Consiglio”. Ecco, chiamatemi una femminista demodé ma a me di come vuole essere chiamata non importa niente. Giusto o sbagliato, che differenza fa innanzi alla crisi più grande della nostra società: quello del calo delle nascite? Perché sì, la questione mai risolta di quell’emancipazione femminile, così rapida che la società a livello strutturale e culturale non è stata in grado di assimilare è un problema serio che si ripercuote su tutti. Lavorare per riguadagnare quel terreno dovrebbe essere – per impellenza e gravità – la priorità della lotta delle donne e di tutti. Invece le intersezionali se ne disinteressano, gridano al patriarcato, si inceppano nel mantra dell’antifascismo, vedono in ogni maschio (bianco) un predatore, coordinano la Santa inquisizione dei sostantivi e innalzano pire per ardere i Giordano Bruno del buon senso contro i quali scagliano i propri anatemi: “fascisti”, “nazisti”, “razzisti”, “sessisti”. Ho anche un’altra colpa: da brava donna di sinistra quello che stava succedendo non solo non lo vedevo ma non lo volevo neanche vedere, perché quel fenomeno mi sembrava solo l’estremizzazione fanatica di una minoranza di esaltate e – anche se vocali – relativamente innocue. Dopo il 7 ottobre mi sono accorta che non era così. Così ho dovuto cantare “femminista ciao” e poi salutare anche tutta quella sinistra che gli stava dietro. Ma cosa era successo? Quand’è che il femminismo si era trasformato in un ghetto di islamomarxiste anti-occidentali? Pareva si fosse trattato di un processo evolutivo invece no. Ho scoperto che nasce in un momento preciso. Si afferma negli Stati Uniti, con un colpo di mano, nel 2017 ed ha delle autrici. Dopodiché tutto mi è sembrato più chiaro, soprattutto quel grido contro la violenza del patriarcato bianco imperialista sullo sfondo della bandiera della Palestina, un’accozzaglia che non sfigurerebbe in un’opera Dada. Bene, cerco di spiegarvelo partendo dal contesto ideologico e politico che ha dato vita a questo strano intruglio. (L’articolo segue sul link)
Amministratori Questo è un messaggio popolare. Admin Inviato 15 Marzo 2024 Amministratori Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Marzo 2024 3 ore fa, maurodg65 ha scritto: patriarcato bianco imperialista sullo sfondo della bandiera della Palestina, un’accozzaglia In prima pagina ci sono ben tre tue discussioni a sostegno di Israele e dei partiti politici di destra. Per il momento ci limitiamo a chiudere, ci riserviamo ulteriori provvedimenti. 6
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