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Melius Club

Io non ne posso più di leggere nefandezze


Messaggi raccomandati

Inviato
17 ore fa, Superfuzz ha scritto:

utenti filo putiniani però ha ragione, il forum ne è pieno

Boh, pieno mi sa un filo eccessivo. Qualcuno c'è.

A meno che si sia tacciati di Putinismo per ogni critica espressa verso l'altra parte.

Pratica in cui eccelle il buon @Roberto M ( ovviamente per la questione mediorientale).

  • Melius 2
Inviato

@senek65 Certo, l'educazione rientra nella correttezza formale dei rapporti. (io a quasi 60 anni fatico ancora a dare del "tu" a riferimenti lavorativi che per età potrebbero essere miei figli) 

  • Melius 1
Inviato

Secondo la nostra tradizione, a noi vecchietti è lasciata la libertà di scelta fra l'uso del lei o del tu .

Però tutti, giovani e vecchi, sono dei cafoni se fanno ricorrente uso del turpiloquio e di metodi inurbani.

Chi ha aperto questo thread ha più volte dimostrato di appartenere a tale categoria.

  • Melius 1
extermination
Inviato
5 minuti fa, Martin ha scritto:

io a quasi 60 anni fatico ancora a dare del "tu" a riferimenti lavorativi che per età potrebbero essere miei figli)

Passati da poco i 60 anni, a me invece riesce con estrema facilità dare del tu a colleghi, compresi coloro che incontro in meeting per la prima volta. 

Inviato

Tra colleghi di lavoro si usa sempre il tu, anche con il CEO, almeno questa era la filosofia della mia azienda. Il tu sul lavoro non è mai mancanza di rispetto per il ruolo ma è solo simbolo di appartenenza alla stessa azienda

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, lufranz ha scritto:

Il riconoscimento e il rispetto non si impongono dalla sedia, si guadagnano sul campo comportandosi in modo adeguato.

Condivisibile, ma in una grossa organizzazione fortemente gerarchica, vivresti solo poche ore, e pure male. 

Sorriso Valtour e ingoiare il rospo. Oppure cercarsi un altro lavoro. 
Sembra fuori tema, ma non lo è!

Inviato
1 minuto fa, LeoCleo ha scritto:

Oppure cercarsi un altro lavoro. 

Questa è l’unica soluzione da scegliere

Inviato

Nella mia ex azienda ( 500 dipendenti ) frequentavamo corsi comportamentali in base alla nazionalità degli Auditor.

Il più impegnativo che ricordo era relativo a una delegazione di Auditor Coreani,stabiliva persino persistenza dello sguardo,divieto di gesticolazione,distanze di rispetto.

In pratica più i soggetti eran rispettosi,più si aspettavano rispetto.

Relativamente alla mia ex azienda tutte persone pacate e rispettose in posizione alte,ai soggetti immodesti veniva preclusa la carriera,in quanto forieri di situazioni imbarazzanti,animosita, ritenuti giustamente inaffidabili.

Inviato
2 ore fa, appecundria ha scritto:

Per essere pertinente, la storia dovrebbe cominciare con tu che vai a sfottere il capo.

Il capo presuppone che ti da i soldi.

Inviato
1 ora fa, ferdydurke ha scritto:

ma è solo simbolo di appartenenza alla stessa azienda

Mecojoni

  • Haha 1
Inviato
1 ora fa, Roberto M ha scritto:

capo presuppone che ti da i soldi.

Nemmeno questo è attinente. Roberto, semplifichiamo: Luca entra in questa stanza ed esordisce dandoci della banda di imbecilli. Ok? Questo non basta, alla mia reazione ironica si è pure offeso e mi ha fatto la ripassata. Visto che non vedo qui bande di imbecilli, ne consegue che l'aneddoto è completamente fuori tema e altrettanto il tuo commento.

Poco male, adesso torniamo tutti a salvare il mondo...

Inviato

Certo, se poi uno è veramente convinto dell'imbecillità dei presenti allora l'aneddoto è pertinente.

Inviato
3 ore fa, extermination ha scritto:

Il Rispetto verso il "capo" è un atto dovuto. Se mancano le condizioni si "esce" ( da quella unità aziendale e/o dall'azienda con facoltà di sbattere la porta e volendo mandare pure affanculo la controparte senza più rientrare ( quantomeno da quella porta)

Il rispetto va guadagnato e meritato, altrimenti è paura o lecchinaggio. Io non sono portato verso nessuno dei due.

Inviato
3 ore fa, Martin ha scritto:

A mio avviso verso "il capo" lavorativo è dovuta la correttezza formale dei rapporti, questa è la parte comprata con lo stipendio. 

Il "rispetto" è qualcosa di più personale, che va oltre. E' auspicabile  che ci sia, ma non è indispensabile e men che mai dovuto.  La parte in commedia richiesta sulla scena lavorativa  è un conto, la stima personale un altro.

Il capo vero era persona correttissima e apprezzata da tutti. Quello a cui mi riferisco era un mezzo ducetto che non portava rispetto a nessuno.

Nessuno che lo abbia conosciuto lo ricorda con piacere.

extermination
Inviato
Adesso, lufranz ha scritto:

rispetto va guadagnato e meritato, altrimenti è paura o lecchinaggio.

Sulla seconda non sono proprio d'accordo senza se e senza ma. Sarò fatto male io!

Ospite
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