micfan71 Inviato 24 Aprile 2024 Inviato 24 Aprile 2024 Rasserenato dallo scampato pericolo, il commissario Bonomo riacquisì la lucidità necessaria per analizzare la partita a scacchi che si stava svolgendo in paese. Dunque: Fluterio e Bilal erano stati incastrati, e adesso erano in prigione in Pakistan. Forse Fluterio se la sarebbe cavata, ma Bilal era spacciato: sarebbe stato impiccato. Noufel aveva divorziato da lui, sposato il notaio, poi era sparita. Si muoveva bene, e in fretta, la ragazza! Ormai era chiaro che non era una semplice vedovella pakistana, e che anche il notaio era coinvolto: ma in cosa esattamente, e fino a che punto? Decise di partire da Noufel. : “Commissario Sviduzzi?” “Sì, chi parla?” “Sono il commissario Bonomo” “Ah” Silenzio “Pronto, commissario….” “Che vuole da me Bonomo” “Ho bisogno del suo aiuto” “Dopo quello che mi ha fatto, ha anche il coraggio di chiedermi aiuto?” “Guardi che io non le ho fatto nulla…..” “Eh certo, a parte rubarmi il posto…! “La prego Sviduzzi….” “…e lo sputtanamento nazionale! Io sono rovinato, lo sa?! Ro-vi-na-to!!!” Silenzio ”Che fa adesso, non parla più!? Se la sta ridendo eh!” “No Sviduzzi, non rido, né di lei né di nessun altro, mi creda. Mi spiace di quello che le è successo, ma anche io, come lei, sono stato solo una pedina” “Può dire quel che vuole, non ho intenzione di perdere tempo con lei” “Noufel Khan” Silenzio “Che ha detto?!” “Noufel Khan. Sto indagando su di lei” “Ah” “So che anche lei stava indagando, mi chiedevo se avesse raccolto delle prove….” “….che lei vorrebbe usare per risolvere il caso e fare bella figura al posto mio, mettendomelo un’altra volta nel culus!” “Non è mia intenzione farlo, se ci saranno sviluppi le verranno riconosciuti i giusti meriti da parte mia, glie lo assicuro” “Senta Bonomo, facciamo così: mi passi a trovare a casa, tanto sto sempre lì, tutto il giorno. Domani mattina la aspetto alle 8” “Ci sarò Sviduzzi, a domani” : Driiin! “Ah è lei…” guardò l’orologio “.puntuale. Entri” La casa era ben tenuta e pulita, chissà perché Bonomo si era fatto persuaso che avrebbe trovato una squallida topaia. Si sedettero l’uno di fronte all’altro: sul tavolo della sala c’era solo una cartellina pieghevole gialla. Bonomo, alla vista dello striminzito fascicoletto, restò deluso, ma cercò di non darlo a vedere. “Vuole un caffè?” “Grazie” Dopo averlo bevuto, non c’era nessun motivo, nessuna formalità, che impedissero di passare al dunque. Fu Bonomo a rompere il ghiaccio: “quindi si tratta di questa cartella?” “Sì. Deluso, vero?” Beccato “Mi aspettavo qualcosa di più in effetti” “Qui c’è tutto quello che serve per incastrare quella vipera: quasi tutto….” “Quasi?” “Eh, altrimenti l’avrei arrestata io all’epoca, non le pare?” “Ci sono opportunità e movente per l’omicidio del marito, ma manca il mezzo: lo ha avvelenato, sicuramente con la ciclamina, ma come e dove se la sia procurata….mistero!” “A quello ci penso io, so a chi chiedere, anche se non sarà facile” “Arrivederci Sviduzzi, e grazie dell’aiuto” “Addio Bonomo” : “Cosa? In Pakistan?!” “Ma dico, Bonomo, si rende conto di cosa sta dicendo?” “Mi creda sig. questore, è della massima importanza.” “Ne è sicuro? Mi devo esporre col Ministro, la situazione è delicata, si cammina sulle uova” “Lo so questore, ne sono consapevole, se lo chiedo è perché sono sicuro. L’interrogatorio in carcere del De Petis è l’unica possibilità di assicurare Noufel e il suo complice il notaio Lo Scacco alla giustizia, oltre a poter salvare la vita a due innocenti.” “Due?” “Il De Petis e il Sarman” “Ah già, ma certo, sono due” “Bonomo le farò sapere gli sviluppi, arrivederci” “Arrivederci questore” : Il Ministro sbraitò con quell’imbecille del Questore, che sbraitò con quell’imbecille del commissario, che incassò gongolando la sfuriata. Sapeva per esperienza che era l’anticamera del successo. E infatti, con mille difficoltà ufficiali, ma nessuna realmente seria, l’interrogatorio fu organizzato. Per ridurre le spese del contribuente il commissario si dovette adattare ad un biglietto di economy, partenza da Orio al Serio alle 4 del mattino, 3 scali, 27 ore in tutto a Karachi, rientro con arrivo a casa 2 giorni dopo, alle 23:13 Una vera e propria maratona in salita. : “De Petis, la vogliono in parlatorio” Flut non capì subito. “De Petis, la vogliono in parlatorio” “Eh?” “De Petis, la vogliono in parlatorio” “Ma chi è?” Chi poteva cercarlo in Pakistan? Mentre camminava scortato dalla celletta al parlatorio, si fece mille ipotesi, e arrivò alla conclusione che non poteva essere altro che Noufel, tornata pentita a riabbracciarlo. Quando entrò, e si sedette davanti al commissario Bonomo, la sua faccia fu eloquente. “Buongiorno Fluterio, mi spiace di averti deluso, forse ti aspettavi Noufel?” “Commissario” “Come stai?” “Di mer*a” “Si vede” “Grazie della sincerità” “Prego” “E’ venuto a liberarmi? Non ce la faccio più: sa che non mi danno le lenzuola? Hanno paura che mi impicchi” “Fluterio, sono venuto per chiedere il tuo aiuto” “Il mio aiuto? Che aiuto posso darle, non vede come sono messo?” “Mi serve che tu mi dica come ha fatto Noufel ad avvelenare suo marito” Lo disse tutto d’un fiato. L’effetto ci fu, Fluterio restò impassibile. “Mi hai sentito Fluterio? Mi devi dire quello che sai, è l’unica possibilità per te di uscire di qui” “Mi sta chiedendo di tradire il mio amore?” “Fluterio, il ‘tuo amore’ ha chiesto il divorzio, e tu glie l’hai concesso. Ti ha abbandonato qui senza il minimo scrupolo” Evitò di dirgli che aveva sposato il notaio… “Ma lui la picchiava….” “E lei lo ha ucciso. Avvelenato. Con la ciclamina. So tutto. Ma non so il come: questo me lo devi dire tu.” Flut ci pensò un poco: capì che il commissario aveva ragione. “Mi prometta che salverà anche Bilal” “Questo non posso promettertelo, lui è cittadino pakistano, ma farò tutto il possibile” “E va bene: è andata così…” Flut cominciò a parlare: raccontò tutto, il deep web, i contatti, i siti, le (poche) tracce lasciate, i tempi… : Quando arrivò a casa, il commissario era distrutto, distrutto ma soddisfatto. Non perse tempo a riposarsi: corse subito in commissariato, chiamò il questore, gli spiegò tutto. Ce l’aveva fatta: aveva tutti i pezzi del puzzle. Non restava che trovare i due amanti. “Pingurlo!” “Bentornato commissario, comandi” “Un’ultima cosa, poi andiamo a casa. Mi chiami il commissario Sviduzzi” “Non l’ha saputo commissario?” “Cosa?” “Il commissario Sviduzzi è stato trovato morto ieri, in casa sua: si è impiccato” Bonomo restò di sasso “Grazie Pingurlo, può andare” Quando fu solo in ufficio, si appoggiò allo schienale e pianse.
Guru Inviato 24 Aprile 2024 Inviato 24 Aprile 2024 Troppe emozioni per Bonomo, dall'omicidio involontario alla scomparsa della sua unica speranza... Ma perché Sviduzzi avrebbe dovuto impiccarsi? Depressione? È vero che viveva solo, anch'egli lasciato dalla moglie, ma l'appartamento era in ordine, cosa improbabile per un depresso grave... E il teatro del suicidio, inquinato dall'unità cinofila... Sì, perché Sviduzzi si era impiccato al termosifone con la salsiccia, e i cani dell'antidroga l'avevano ingoiata non appena entrati nell'abitazione. Era dunque difficile capire cosa fosse realmente successo, ma Bonomo non era il poliziotto che si rassegna.
micfan71 Inviato 24 Aprile 2024 Inviato 24 Aprile 2024 Noufel e il notaio non erano andati molto lontano: si erano accampati in un capannone dismesso, nella zona industriale. Era attrezzato per poterci vivere bene: cucina, camera, bagno, provviste, tutto invisibile dall’esterno. Era di un “amico” del notaio, che gli aveva dato libero accesso per certi “piaceri” che gli aveva fatto. “Staremo qui finchè non si saranno calmate le acque, ci vuole pazienza. E prudenza” “La fai facile tu, sei vecchio! Io invece mi sono rotta di stare al chiuso!” “Vecchio eh? Però il mio ca22o ti piace quando ti scopo!” “Mmmmm, non so, non ricordo….” lo guardava lasciva “Te la rinfresco io la memoria, vieni qui, porca!” : “Devo uscire” “Come ‘devi uscire’: prima dici calma e prudenza, e adesso esci!? Ma se siamo ricercati da tutti!” “Non rompere Nou, devo uscire per accordarmi di persona per il trasferimento. Corro il rischio per noi. E poi ho preso le mie precauzioni: travestito così chi mi può riconoscere?” Si era rasato barba e capelli, indossava una tuta da lavoro blu e scarpe da cantiere: sembrava uno dei tanti operai romeni che lavoravano nella zona. “Tanto fai sempre quel ca22o che ti pare!” : Quando fu in strada, il notaio si incamminò a testa bassa verso il centro. Si fermò davanti a una porta, si guardò intorno, poi entrò. Sull’insegna era scritto “Red lighting” Dolores stava dando lo straccio in sottoveste, come sempre a quell’ora: lui le arrivò da dietro e la cinse con le braccia, prendendole le enormi tette fra le mani. “Ah! Chi è!?” Lui rise: “non mi avevi sentito eh, Dolly?!” e si mise a ridere “Che scherzo del ca22o Gormundo, sai che ti potevo uccidere?” e tirò fuori dal grembiule un coltello. “Ma va là, ma chi vuoi uccidere con quel coltellino?” : si slacciò i pantaloni e tirò fuori il membro, già in tiro “Questo è della dimensione giusta!” “Sei il solito maiale Gormy” e intanto gli si avvicinò, prendendolo in mano “Sì, come piaccio a te” Le saltò addosso furente, girandola e sbattendola a pancia in giù sul tavolino. Le alzò la sottoveste: “questo ti farà male!” “Ahi! Piano Gormy…” Si accoppiarono selvaggiamente, la vecchia Dolly era una vera bomba! Ormai sazi, si abbandonarono sulle sedie sfiniti. “Ora devo andare, ci vediamo prossimamente” “Ah, tieni questi” le allungò 100 euro “per il disturbo” e le fece l’occhietto “Macchè disturbo, con te è sempre un piacere!” : “Allora, hai concluso per il nostro trasferimento?” “Ma certo, per chi mi hai preso! Ti è passata la rabbia, pasticcino?” “Sì amore, scusami, è che quest’attesa mi rende così nervosa, non ne posso più….” “Coraggio, ci siamo quasi” “Hai tutto? Indirizzi, conti correnti, password cifrate?” “Sì, è tutto qui…” toccandosi la tempia con l’indice “…e qui” estraendo il cellulare. “Sul cellulare? Ma sei matto!? E’ la cosa più semplice da clonare!” “Tranquilla, non questo. Si accede solo coi dati biometrici della retina, poi serve l’impronta digitale” sollevò il dito medio della mano destra. “Ok, se lo dici tu allora sto tranquilla. Ti va di bere?” “Sì, facciamo il solito?” Noufel andò a prendere una bottiglia di champagne, la stappò e versò due calici “Alla nostra!” “Alla nostra” rispose lei, ma non bevve. “Sai Gormundo, stavo pensando a una cosa” “Dimmi cara. Ma perché non hai ancora bevuto? E dai!” Lui era seduto in poltrona, lei in piedi. Cominciò a girare attorno alla poltrona, mentre lui la seguiva con lo sguardo. “Pensavo che stiamo per mettere le mani su un sacco di soldi. Troppi soldi. Intendo troppi per chiunque” “Ma che dici?” “Come pensi di spartirli: in tre, brutto maiale che non sei altro?” Aveva parlato con la solita voce, calma e controllata. “Ehi bella…” tentò di alzarsi, ma non ci riuscì. Ricadde seduto in poltrona “Sì, come pensavi di dividerli? In tre parti? Io, tu e la tro1a colombiana?” Il notaio rimase di sasso. “Credevi che non lo sapessi, gran pezzo di m3r6a?” “Io so tutto, io ho mille occhi, io ho mille orecchie! Sai, in questo momento – QUESTO – cosa sta succedendo in quel locale di quart’ordine, a quella tro1a di quart’ordine?!” “Nessuno – NESSUNO – può pensare di farmi fessa e di passarla liscia!” “Ah, non ti agitare, non ti conviene, a meno che tu non voglia morire prima” Il notaio la guardava terrorizzato “Ormai puoi muovere solo gli occhi, poverino. Sappi che il veleno agisce prima se ti agiti, se provi a contrastarlo. Io ti consiglio di stare calmo e di lasciargli fare il suo corso naturale.” “Quando sarai morto, io ti strapperò l’occhio e ti taglierò il dito, poi copierò tutti i dati, i codici, gli indirizzi che mi servono dal tuo cellulare, e andrò in Svizzera a prendermi i soldi, e saranno tutti miei” Il notaio piangeva disperato, immobilizzato dal veleno “Anzi, dovresti ringraziarmi che non ti cavo l’occhio adesso che sei ancora vivo: sarebbe così facile, tanto non puoi né muoverti né urlare. Gli si avvicinò con un cucchiaio….” : “Commissario, commissario!” “Pingurlo, che c’è!” Era agitatissimo e trafelato, aveva corso. “Commissario, un casino!” Doveva essere veramente una cosa grave, non si esprimeva mai in quel modo. “Pingurlo, calmati e dimmi tutto, una cosa alla volta” “Sono scoppiati due incendi” “Dove?” “Uno in centro, al Red lighting” “Mai sentito. Cos’è?” “Un night club” “E l’altro?” “Nella zona industriale, un capannone abbandonato” “Dolosi?” “Sì commissario” “Ma che centriamo noi? Andranno i vigili del fuoco” “Ma non è tutto commissario” “Cos’altro c’è?” “Dentro hanno trovato due cadaveri” “Ah” “Si sa chi sono?” “Sì commissario, li hanno lasciati in bella vista, sembra una di quelle cose mafiose” “Pingurlo, chi sono?” “Al night club hanno trovato la donna delle pulizie: vedesse com’è ridotta, è stata seviziata sadicamente, poverina” “Nel capannone hanno trovato…” “….il notaio Lo Scacco” terminò il commissario “Esatto, ma lei come faceva a saperlo?” “Semplice deduzione” “Commissario, anche lui era ridotto male…” “Cioè?” “Gli hanno cavato l’occhio destro e un dito della mano” Il commissario Bonomo fece una smorfia di disgusto. L’accaduto era raccapricciante, e tuttavia rivelava che Noufel era in fuga e che qualcosa fra i due complici non aveva funzionato. Sperava che avrebbe fatto una mossa sbagliata.
Guru Inviato 24 Aprile 2024 Inviato 24 Aprile 2024 La sera prima... In caserma si diceva che Sviduzzi soffrisse molto perché la figlia aveva lasciato il figlio dell'ispettore Biloba, il numero uno dell'anticrimine. Ma non poteva essere questo il motivo, dai. Bonomo brancolava nel buio. Attraversato da mille pensieri, il commissario cadde in un sono profondo.
Guru Inviato 24 Aprile 2024 Inviato 24 Aprile 2024 Bonomo, persona intelligente e poliziotto avveduto, sapeva che il caso era più grande di lui. Non voleva tuttavia contornarsi di ambiziosi pseudospecialisti, ci voleva qualcuno con una marcia in più. Una persona modesta, acuta e che non difettasse di fantasia. "Pingurlo, chiamami il detective Mando, di Napoli centrale" "Subito commissario" "Ciao Lino, come te la passi?" "Sto bbuono, Robbe', ti aspettavo dieci anni fa per il sartù da mammà, ma tu sempre a fatiga'..." "Il crimine non fa mai festa caro Lino..." "Mo' non attaccare con la solita solfa Robbè, come stai? La famiglia?" "Sono divorziato, e mia figlia vive ad Amburgo da diversi anni. E tu? "Ho sposato Nunzia, te la ricordi? Quella un anno dietro a noi. Abbiamo tre figli, il più grande fa medicina" Congratulazioni Lino, tu sì che hai capito tutto..." "Che vuoi Robbe', non saremo noi a cambiare il mondo. Ma dimmi che c'è? Non sei il tipo che chiama per un saluto" "Mi conosci meglio di mia madre, amico mio... Ho bisogno di te per un caso intricatissimo" "E che problema c'è? Lunedì sto a Occhiobello" "Grazie Lino, sei un vero amico" "Statte accourto Robbe' " Bonomo e Mando erano stati compagni di corso all'accademia di polizia. Mando, grande senso della giustizia e notevole perspicacia, era stato un allievo particolarmente brillante. Non aveva fatto carriera per il carattere per nulla incline a compromessi. Esperto di nuove tecniche di riciclaggio e di reati amministrativi internazionali, nonché appassionato di delitti irrisolti. La telefonata infuse a Bonomo una grande gioia, mista a malinconia. Chiamò Pizza Express che s'era fatta l'ora, essa avviò velocemente verso casa per arrivare prima del fattorino.
micfan71 Inviato 24 Aprile 2024 Inviato 24 Aprile 2024 Gli stessi scagnozzi che avevano sistemato Dolores, aiutarono Noufel a raggiungere in sicurezza Como. Lì alloggiava in una casetta in affitto, al faro voltiano: fuori dalla folla, in bassa stagione, era il posto giusto per non dare nell'occhio. Sentì il rumore di una grossa macchina che faceva manovra: scostò la tendina e guardò fuori dalla finestra. Sorrise. Poco dopo, squillò il campanello: quando aprì la porta, trattenne a stento le lacrime. "Colombina mia, quanto tempo, fatti abbracciare!" "Papà!" e non riuscì a trattenere i singhiozzi. "Finalmente, dopo danto tempo, che fatica mentire a tutti! Non ne potevo più. E poi senza sapere dov'eri, cosa facevi, come stavi! Tutti a dire che eri morto, a preoccuparsi dell'eredità...e nessuno che mi abbia mai chiesto come stavo, mai una parola gentile! Io ero solo la povera figlioletta che non conta nulla, che non esiste!" Noufel era un fiume in piena. Il signor Mohammed Khan la ascoltava in paziente silenzio, da padre affettuoso qual era. "Lo abbiamo pianificato per mesi, colombina, sapevamo che sarebbe stata dura" "A parole, solo a parole. E poi dover subire tutti quegli uomini..." "Ma hanno avuto il fatto loro, mi risulta. Sei stata brava" "Sì papà, tutto grazie a te: ho subìto solo pensando che lo stavo facendo per te, che ti avrei rivisto" "Ed eccomi qua" "Hai recuperato tutto, colombina mia?" "Certo papà, ho tutto con me. E tu?" "Anch'io: la macchina è pronta, i documenti falsi anche. Domani sera saremo a Zurigo"
Guru Inviato 24 Aprile 2024 Inviato 24 Aprile 2024 Frattanto Fluterio, trasferito in un'ala di minor sicurezza, aveva trovato in biblioteca "Ippnos rudimens" opera prima di Odorico Laudotti, ritenuta perduta. Fluterio ne aveva sentito parlare a Misteri, una trasmissione TV. Chissà come era finita in Pakistan... Si sapeva che una copia fu donata a Gandhi durante il suo viaggio nel Regno Unito. Era catalogata tra i libri sugli ippopotami, evidentemente i traduttori del carcere non ci avevano capito granché.
Guru Inviato 25 Aprile 2024 Inviato 25 Aprile 2024 "Commissario! Commissario... Una tragedia..." "Cioè?" "Il detective Mando. È stato travolto da un treno" Pausa. "Cosa?" "Uno squilibrato l'ha spinto sui binari perché gli ha negato l'elemosina" "O Dio Santo..." "È successo a Bologna. Piazzale Ovest binario 2. Mando aspettava la coincidenza per Padova. Si chiama Abdul Rehman Parvaiz, è un pakistano senza fissa dimora. Vive alla stazione e campa con le elemosine" "Che tragedia... Chi glielo dice a Nunzia... Pigliarulo, che lo squilibrato venga rilasciato e non lo si perda d'occhio fino a nuovo ordine. Mi raccomando" "Non si preoccupi commissario" Pochi giorni dopo Abdul acquistò una fiammante S350. 123.000 euro in contanti, dissero alla Starauto. L'acquirente aveva spiegato si trattasse di una vita di elemosine. Difficile provare il contrario. Qualche giorno dopo Abdul fu trovato esanime all'interno della sua auto. Intossicazione da etanolo stabilì Bisturri. L'auto era zeppa di bottiglie, piene e vuote. Quella sera Bonomo pianse, per la seconda volta.
micfan71 Inviato 25 Aprile 2024 Inviato 25 Aprile 2024 La grossa berlina tedesca correva silenziosa e morbida: erano partiti di buon'ora, alla volta di Chiasso. Mohammed aveva dormito bene, come sempre: era abituato da una vita a gestire la tensione. Una volta aveva strangolato a mani nude l'infermiere che gli stava facendo l'elettrocardiogramma: sospettava fosse un sicario che volesse ucciderlo. Al termine dell'esame, il cuore non aveva superato i 60bpm Conosceva sua figlia Noufel, i suoi pregi e i suoi difetti. Bastavano due parole: sociopatica narcisista. Era brava, una manipolatrice nata: il suo aspetto la aiutava, in quanto sembrava una piccola indifesa ragazza. Però non sapeva gestire la rabbia, non sopportava gli affronti diretti, doveva reagire subito, nella maniera più rapida e violenta possibile. La sua prima vittima fu un compagno di classe, alle elementari: l'aveva presa in giro davanti a tutti. Fu trovato affogato con la faccia nel gabinetto, nudo e con i genitali mutilati. Lui aveva insabbiato tutto, corrompendo, minacciando, uccidendo, ma aveva compreso la vera natura di sua figlia: godeva, sì, godeva, nell'infliggere il massimo dolore possibile alla sua vittima, dominandola completamente, facendole sapere che era in mano sua e che la stava per uccidere. Questo era un grosso limite, le voleva un gran bene, ma era consapevole che era inadatta a poterlo sostituire alla guida del suo impero. Ecco il perchè, un anno prima, aveva pianificato tutto: la sua finta morte avrebbe dato un taglio netto e violento all'intreccio di connivenze, corruzioni, estorsioni, omicidi...che caratterizzavano, da sempre, il suo modus operandi. Non c'era altro modo. Noufel era stata coinvolta spiegandole che le cose stavano cambiando: l'arrivo della tecnologia per tutti, in particolare i social, aveva reso molto rischioso operare alla luce del sole, era necessario "scomparire". Avrebbe avuto bisogno di lei: il piano era rischioso, molto, ma lui confidava nelle doti innate di Noufel. Ed ora, erano sulla dirittura d'arrivo: certo, c'era stato qualche danno collaterale, ma in fondo era ampiamente previsto e giustificato dall'obiettivo prefissato. Com'era bella e indifesa la sua colombina: dormiva beata e angelica con la testa appoggiata alla sua spalla. Erano ormai in vista della barriera di Chiasso. Le diede un colpetto: "ehi, sveglia, stiamo per arrivare" Noufel aprì gli occhi, lo guardò, sorrise. "Dormito bene?" "Sì papà, come un angioletto" Il cellulare di Mohammed squillò: lui lo sbloccò col dito: "Pronto?" Noufel ebbe un sussulto, che suo padre avvertì. "Ti richiamo dopo" e riattaccò. "Noufel, che c'è, stai bene?" Lei era sbiancata, impietrita. "Noufel, colombina mia, mi fai preoccupare, che succede?!" "Papà..." "?" "Credo di avere fatto una ca22ata" Anche Mohammed si irrigidì improvvisamente: "Dimmi" La sua voce era gelida. "Il cellulare..." "Quale cellulare?" La macchina rallentò e si fermò, c'era poca fila. Un agente indicò all'autista di seguire una corsia a destra. Davanti a loro c'era solo una macchina, ferma. Mohammed si allungò verso l'autista: "Ma che fa quello lì, perchè non va avanti?" Dietro di loro si fermò un'altra auto, così vicina che quasi li toccava. Erano bloccati. Toc toc! Mohammed si girò verso il finestrino: un agente lo stava fissando. Abbassò il vetro: "dica signor agente" "Documenti, prego" "Eccoli" "Sig. Abdul Rashi, e signorina Kadisha Rashi" "Sì, siamo noi!" e sfoderò il suo miglior sorriso. "Parenti?" "Sì, è mia figlia" L'agente si abbassò un poco e osservò attraverso il finestrino abbassato. "Nulla da dichiarare?" "Nulla agente" "Dove siete diretti?" "Zurigo" "Motivo della visita?" "Viaggio di piacere" Sempre la stessa commedia: quante volte aveva subìto queste formalità fra Italia e Svizzera. Ipocriti! Sapevano bene che commercio ci fosse, ma non facevano nulla - NULLA - per fermarlo. Ogni tanto eseguivano qualche controllo che portava a dei fermi, con tanto di preavviso per i giornali, tanto per darsi un tono e salvare la faccia. Gli facevano tutti schifo! L'agente riconsegnò i documenti: "tenga" Visto, tutto secondo copione. Buffoni! Mentre era distratto a rimettere a posto i documenti, dalla macchina ferma davanti alla loro, scese un gruppo di poliziotti. Uno di loro si avvicinò allo sportello e bussò. Toc toc! "Dica agente" La faccia che vide era diversa da quella di prima, e sorrideva. Che strano, pensò. Noufel si girò verso il finestrino e sbiancò. "Buongiorno Noufel, finalmente ci incontriamo" "Chi è questo?!" disse Mohammed, e stava già estraendo la pistola dal portaoggetti. "Fermo o sparo!" Lasciò l'arma al suo posto. Sospirò. Gli sportelli vennero aperti da quattro agenti armati di mitra: Mohammed capì che era finita.
micfan71 Inviato 25 Aprile 2024 Inviato 25 Aprile 2024 Vennero subito divisi e portati in stanze diverse, per l'interrogatorio. Mohammed fu preso in carico dal commissario Zangler. Noufel si trovò davanti una faccia nota. "Noufel" "Commissario Bonomo" Gli sorrise sfacciata. "Come stanno Fluterio e Bilal, li hanno già impiccati?" "Che io sappia no" Ormai la conosceva, era determinato a non farsi manipolare ancora. "Lo faranno presto, il tempo è contro di lei commissario. Peccato che non potrò assistere" "Se ci spicciamo, però, forse faccio in tempo. Me lo fa questo piacere, commissario? In ricordo dei bei vecchi tempi" Parlava con voce di gattina che fa le fusa. "Noufel Khan, lei è in arresto con le accuse di omicidio, sequestro di persona, incendio doloso, truffa, traffico di stupefacenti, riciclaggio di denaro. Ha il diritto di chiamare un avvocato, se non ne ha uno le sarà fornito quello d'ufficio. Ha il diritto di fare una telefonata. Ha il diritto di non parlare, tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei." "Oh, commissario, vedo che ha studiato: tutto qui quello che ha da dire?" "Tutto qui. Arrivederci." "Anzi no, una cosa ce l'avrei" "Così mi piace, commissario, mi dica, ha tutta la mia attenzione" Le si avvicinò all'orecchio, poi le sussurrò: "Ti ringrazio per essere stata così stupida da lasciare il cellulare del notaio sul luogo del delitto: senza questo tuo aiuto non vi avrei mai trovato" Scandì le parole lentamente, una per una, lasciandole cadere in modo che facessero il più male possibile. Noufel digrignò i denti, urlò e cercò di aggredirlo, schiumante di rabbia, ma era ammanettata, e il commissario fu rapido a spostarsi. "Figlio di pu77ana, io ti ammazzo, rotto in culus di m3r6a!" Il commissario si alzò, risoluto, e uscì dall'ufficio, lasciandola sola e ancora urlante. Nel corridoio incontrò Zangler. "Collega, com'è andata col sig. Khan?" "Non ha detto nulla. Ha fatto la telefonata di diritto: prevedo a breve l'arrivo di un esercito di studi legali. E lei, con la figlia?" "Esattamente come mi aspettavo: fra noi ci sono dei pregressi, mi conosce. Ha provato subito a colpirmi." "Glie l'avevo detto Bonomo, meglio che sia io a seguire Noufel" "No collega, ti ringrazio. Lei interpreterebbe questo come una mia debolezza, una fuga, e questo le darebbe un vantaggio. Si ricordi il profilo che ha tracciato di lei l'esperto: è una sociopatica, si nutre delle debolezze altrui, ci gode proprio." Come previsto, gli avvocati arrivarono numerosi. Ma non erano soli. Un'opportuna fuga di notizie aveva fatto sì che alla stampa arrivasse voce di questo arresto clamoroso. Se gli avvocati erano molti, i giornalisti erano un vero e proprio sciame, tanto che la barriera di Chiasso fu chiusa per una giornata intera. Era proprio quello che voleva Bonomo: alzare un polverone, portare alla luce lo scandalo, incendiare i mass media. Non voleva dare ai due fuggiaschi la possibilità di nascondersi ancora. : Con le prove raccolte da Sviduzzi e le indicazioni di Fluterio, fu possibile inchiodare Noufel per l'avvelenamento del suo primo marito. Questo risultato fu il grimaldello col quale venne scoperchiato tutto il sistema e lo schema dell'impero fantasma di Khan. Emersero le violenze, le connivenze, le corruzioni e i traffici di cui si era nutrito questo mostro a mille teste. Rimaneva solo una cosa: i soldi non si trovavano. Su questo, Mohammed e Noufel erano stati impenetrabili. Non avevano collaborato e non intendevano farlo, per nessuna ragione. Un'aiuto inaspettato e, questa volta, non pilotato, arrivò dalla comunità islamica. Il caso Khan era diventato ormai di interesse internazionale, dal momento che non c'era paese al mondo che non vedesse almeno uno dei suoi leader politici o industriali toccato dallo scandalo. Dal momento che padre e figlia, davanti alla stampa, si erano sempre dichiarati estranei, vittime di complotto e buoni mussulmani osservanti, man mano che le prove sbugiardavano la loro innocenza, la loro posizione agli occhi degli intransigenti peggiorava sempre di più. Prima in sordina, poi sempre più a gran voce, in tanti chiedevano l'estradizione in Pakistan e l'applicazione della Sharia. Questo creava imbarazzo sia all'Italia che al Pakistan, presi tra due fuochi. Per l'Italia i Khan erano ormai una patata bollente di cui si sarebbe volentieri liberata: in fondo erano pakistani. Tuttavia non si poteva certo rimandarli in Pakistan col rischio che subissero una giustizia sommaria e illiberale. Per il Pakistan era necessario salvare la faccia ed ottenere la consegna dei due Khan, per completare il processo in patria, ma temeva che la gestione sarebbe stata impossibile a causa dei fanatici, che avrebbero incendiato l'opinione pubblica.
Guru Inviato 25 Aprile 2024 Inviato 25 Aprile 2024 I Khan rappresentavano una patata bollente per qualsiasi paese li detenesse. Bonomo, uomo di specchiata rettitudine, ancora soffriva per la morte dell'amico Lino. Nessuno gli toglieva dalla testa che dietro ci fosse la mano di quei criminali. Si trovò, per la prima volta, a pensare che la cura Sindona in certi casi sia la miglior soluzione.
Guru Inviato 25 Aprile 2024 Inviato 25 Aprile 2024 Una curiosità, chi sta seguendo il thread? Anche se i romanzieri scrivono per se stessi vorrei capire se non frega niente a nessuno
micfan71 Inviato 25 Aprile 2024 Inviato 25 Aprile 2024 Restava poi in sospeso la posizione di Fluterio e Bilal. Nonostante le notizie e i processi indicassero chiaramente chi fossero i veri colpevoli, loro restavano in carcere. Su pressione dell'Ambasciata, la pena capitale era stata revocata e commutata in ergastolo, ma certo questo non poteva considerarsi un pieno successo. Flut ottenne di poter telefonare in Italia. "Commissario!" "Fluterio! Come stai?!" "Sempre di m3r6a commissario" "Quand'è che mi farete uscire di qui?" "Ci stiamo lavorando, credimi, ma non è affatto facile" "Come stanno in nonni, li ha visti?" "Stanno bene, tranquillo, sono molto proccupati, ma io li tengo sempre aggiornati" "Grazie commissario" Non gli disse che erano repentinamente invecchiati, che sembravano due larve. Senza i biscotti di Noufel erano regrediti alla loro vera età biologica. "Commissario, devo andare, mi raccomando, pensi a me! E a Bilal!" "A presto Fluterio" : "Ci pensi bene sig. Khan, la mia offerta scade fra un'ora" Mohammed aveva la faccia impietrita, non muoveva un muscolo, non tradiva emozione. : "Con te non ci parlo, s7ron2o figlio di pu77ana!" Bonomo non reagì, ormai era abituato. Aveva con sè un tablet, che fece scivolare sul tavolo davanti a Noufel "E questo cosa sarebbe? Un altro dei tuoi patetici trucchi?" "Guarda bene le notizie e i video, cerca pure dove vuoi, internet, you tube, fb, x, tik tok...ci sono tutti, sei on line" Noufel non ci poteva credere: dopo mesi di isolamento, adesso le offrivano tutto su un vassoio d'argento. Alzò gli occhi verso il commissario: "Tu mi vuoi fregare" "Al contrario, Noufel, ti sto facendo un favore. Ti dò l'opportunità di non fregarti da sola." "Sai, lo dico per te, dal momento che sei bravissima a tirartela sui co9lioni!" Noufel divenne scura in volto. "Ti sto dando la possibilità di aggiornarti sul mondo, di come sia cambiato in questi pochi mesi" "Perchè vedi, il mondo cambia sempre, e velocemente: ciò che oggi è bianco, domani è nero" "Per te invece, sarà utile sapere di che colore è oggi il tuo futuro, rispetto al roseo di ieri" "Siete diventati famosi tu e tuo padre. Bella questa: da fumosi a famosi. Non trovi?" Noufel ascoltava in silenzio. "Cerca le notizie su di voi, leggi quello che si dice. Ti lascio da sola per 20min , buon divertimento" Detto questo, Bonomo uscì. Quando rientrò la trovò immobile. "Allora, hai letto?" "Sì" "Dove sono i soldi?" "Vaffanculus" "Sarò molto chiaro: o ci dici dove sono i soldi, e ti accusi di tutti i capi di imputazione, oppure ti estradiamo in Pakistan" Noufel deglutì "Hai letto cosa ti vogliono fare, vero? Sharia" "Sei un bastardo commissario" "Lo so" "Ti dirò di più: tuo padre ha firmato un'ora fa l'accordo. Certo, per lui l'imputazione più grave - l'omicidio - è caduta, ha dato tutta la colpa a te." "Non è vero! Stai mentendo!" "È tutto vero invece, ma naturalmente sei libera di non credermi" "Però tuo padre non sa i codici, quelli li hai solo tu" "Lui si è già garantito un comodo ergastolo in una prigione italiana: trattamento di riguardo, nessun rischio. Sono accordi col Pakistan" "Ora la decisione è tua: non ci dici nulla, e ti spediamo in Pakistan, dove ti aspetta una sicura Sharia, oppure vuoti il sacco, e te la spassi per il resto della vita in una comoda cella italiana" Silenzio "I soldi Noufel, dove sono i soldi?" : I media celebrarono la fine del caso Khan Con un colpo di scena, padre e figlia si erano accusati di tutti i capi di imputazione, facendo così stralciare tutte le pendenze a carico delle persone coinvolte. Compresi Flut e Bilal, che furono scagionati e rilasciati. In cambio della loro confessione, con un accordo bilaterale Italia-Pakistan, ottennero di scontare l'ergastolo in Italia. In cambio, il Pakistan ottenne l'accesso agli agognati fondi neri, con i quali rientrò di una cospiqua somma. Somma che servì a chiudere con successo la fornitura di armi con la stessa Italia, con le quali sostenere le "scaramucce" con l'India per il Kashmir. Ma quest'ultima notizia, ovviamente, non fu riportata da nessun media. : Al netto della rosticceria e dell'indennizzo ricevuto per l'ingiusta carcerazione, Flut e Bil si trovavano in discrete condizioni economiche. Certo, avevano perso qualche deci a di miliardi, ma in fondo non erano mai stati loro.
micfan71 Inviato 25 Aprile 2024 Inviato 25 Aprile 2024 Mesi dopo. : "Buongiorno commissario" "Buongiorno Bilal" "Il solito numero1 o numero2 ?" "Numero1 Bilal" Bonomo gustò con piacere riso e carne speziata, annaffiato da una coca cola gelata. "Ciao Bilal, salutami Fluterio" "A domani commissario" Ormai andava lì tutti i giorni, alternando i piatti. Il numero2 era il kebab. Ma il bere era sempre quello, una coca cola gelata. : "Pingurlo!" "Comandi commissario" "Mi ha cercato qualcuno?" "Sì commissario, il dott. Bisturri" "Perchè non me lo hai passato?" "Mi ha chiesto esplicitamente di essere richiamato direttamente da lei" "Ah" "Grazie Pingurlo, puoi andare" "Comandi" : "Buongiorno Bisturri, so che mi ha cercato" "Sì Bonomo" "Bè, mi dica" "È mai stato al Soleluna?" Bonomo ebbe un fremito "Come ha detto?" "Quel locale di massaggi dov'è morta quella cinese" "Ah sì, adesso ricordo. No, non ci sono mai stato" "Ne è sicuro Bonomo?" "Dove vuole arrivare Bisturri?" "Alla verità Bonomo, qualunque essa sia" "La verità, cos'è la verità..." "Bonomo la prego, non posso lavarmene le mani..." "Capisco Bisturri..." Silenzio "Bisturri" "Dica" "Me lo concede l'onore delle armi?" "Certo, le dò una settimana" "Grazie" : Tre giorni dopo. : "Sig. Questore, dott. Bisturri" "Entri Bonomo" Si sedette di fronte alla scrivania del Questore, a fianco di Bisturri "Ci racconti tutto, Bonomo" "C'è poco da raccontare che già non sappiate" "Frequentavo il locale da alcuni mesi, nessun coinvolgimento sentimentale, nemmeno sapevano che fossi un poliziotto" "Una sera, durante un incontro, ho equivocato un comportamento della defunta Lin Ye, temevo un agguato, ho reagito e l'ho colpita, uccidendola. Non è stato intenzionale, ma l'ho fatto" "E poi Bonomo, che ha fatto?" "Ho perso la testa. Ho cancellato le prove, ho alterato la scena del crimine" "Bisturri, ma come hai fatto ad accorgertene?" "Se avessi dovuto farlo dalle prove che avevi lasciato, non ci sarei mai arrivato, sei stato bravissimo a cancellarle" "E quindi?" "Sei stato tu stesso, col tuo comportamento, con la sbrigatività nel voler chiudere il caso, a insospettirmi..." "Oddio" "...e così sono venuto dal Questore a riferirgli i miei dubbi" "Bonomi, quando Bisturri mi ha parlato, io sapevo già tutto" "Cosa?" esclamarono all'unisono Bonomi e Bisturri "Il Soleluna era da mesi sotto osservazione, per via di un traffico di stupefacenti fra Afghanistan e Italia, gestito da un clan cinese" "Era pieno di microfoni e telecamere" "Vede Bonomi, lei non si era mica sbagliato. La signora Ye, la mente dell'organizzazione, aveva ricevuto una soffiata, aveva saputo che lei è un poliziotto" "Ma...come...era olio per massaggi, ho controllato!" "Bonomi, se lei avesse guardato nel cassetto, avrebbe trovato una bomboletta di spray narcotizzante. La Ye aveva preso quella sbagliata, ma la sua intenzione era di neutralizzarla" "Ma quindi...adesso?" "Bonomi, la sua colpa è stata quella di alterare la scena del crimine, abusando della sua posizione, e di tentare di ingannare due colleghi, manipolandoli a suo vantaggio" "Per fortuna nessuno dei due è stato così sciocco da crederle" Toc toc "Entri pure Pingurlo" Bonomo si girò verso la porta "Com-missario...mi dis-pia-ce" Pingurlo piangeva come una fontana, sulla spalla di Bonomo "Lei è co-me un pa-dre per me!" Bonomo lo lasciò piangere. Quando si fu calmato "Pingurlo sei un buon poliziotto, hai seguito i miei consigli, hai preso la decisione giusta, non devi piangere per me, non ne vale la pena" Gli mise una mano sulla spalla. Poi si girò verso Bisturri e il Questore "Mi dispiace, ho disonorato la divisa" "Noo, Bonomo che fa!" Non fecero in tempo a bloccarlo: estrasse la pistola d'ordinanza, se la infilò in bocca e sparò. : Questa di Flut è la storia Raccontata in vicende alternate Perchè non si perda memoria Delle vite da lui consumate : Fine 1
Guru Inviato 25 Aprile 2024 Inviato 25 Aprile 2024 @micfan71 Bra-vis-si-mo! Tutto bello, ma il finale è da maestro! 1
Guru Inviato 26 Aprile 2024 Inviato 26 Aprile 2024 Chi ha letto tutto il racconto? Commenti? Consigli?
ascoltoebasta Inviato 26 Aprile 2024 Autore Inviato 26 Aprile 2024 @micfan71 @Guru Mi par doveroso ricordarvi che l'amata nonna Plenarchia alcuni anni addietro donò a Fluterio,che seppur fosse l'unico, era il suo nipote prediletto,una monetina magica, raccomandandogli che qualora si fosse trovato in guai seri,sfregando energicamente una delle due facce e facendo contemporaneamente tre saltelli su una sola gamba,si sarebbe ritrovato in una nuova realtà in cui ricominciare una nuova vita..... 1 1
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