Questo è un messaggio popolare. UpTo11 Inviato 22 Aprile 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 22 Aprile 2024 https://www.lastampa.it/politica/2024/04/22/news/meloni_rossi_corsini_scurati-14243925/ . https://www.lastampa.it/audio/audioarticoli/2024/04/22/audio/le_telefonate_di_meloni_a_rossi_e_corsini_dovevate_farne_una_questione_di_soldi-14244130/ . "Le telefonate di Meloni a Rossi e Corsini: “Dovevate farne una questione di soldi” La premier ha chiamato il dg e il direttore Approfondimenti dopo il pasticcio Rai, prima del post sui social contro l’autore. Così nasce la strategia della leader e della stampa amica per attaccare sul cachet. Rabbia verso l’ad Sergio che si tira fuori" . In Italia la presidente del Consiglio può telefonare a due massimi dirigenti della tv pubblica dopo un pasticcio clamoroso e studiare con loro come uscirne. È questo il tassello mancante della storia del monologo di Antonio Scurati, censurato e cancellato dalla trasmissione di Raitre Che sarà. Un’anomalia nell’anomalia del servizio pubblico italiano: un pezzo di storia centrale, che racconta come sono andate le cose dopo la denuncia della giornalista Serena Bortone, e i successivi goffi tentativi della Rai di trovare una giustificazione con la complicità di Palazzo Chigi. È il pomeriggio di sabato. Meloni si trova di fronte a un’onda di indignazione che dà immediata conferma della percezione, testimoniata dai giornali stranieri, di un governo famelico con i media. La premier deve uscirne in qualche modo, deve smentire la narrazione sull’aria asfittica di censura che sta intossicando la Rai. Non è facile nel giorno in cui una conduttrice denuncia di non aver potuto ospitare il discorso sull’antifascismo di un famoso scrittore. Le mosse di Meloni per provare a raddrizzare la rotta poggiano su notizie fatte filtrare con una precisa tempistica e una serie di telefonate mirate ai suoi uomini di fiducia in Rai. Due in particolare, che rappresentano parte dell’architrave di TeleMeloni: il direttore generale della Rai Giampaolo Rossi e il direttore del genere Approfondimenti Paolo Corsini. Il post di Serena Bortone è delle otto del mattino. Quello di Meloni, in cui annuncia che avrebbe pubblicato lei il monologo sui suoi canali social, è delle cinque e mezza della sera. È una dichiarazione piena di insinuazioni e di sarcasmo sul compenso di 1800 euro che avrebbe dovuto ricevere Scurati: per ben tre volte in poche righe la premier sottolinea la questione dei soldi. Dopo poco, arriva la risposta di Scurati. La nota di Meloni è il risultato di un giro furioso di telefonate. La premier compone, tra gli altri, i numeri di due uomini Rai che conosce da anni e che considera amici. Uno è Rossi, che come raccontato da questo giornale una volta ha riunito i parlamentari di Fratelli d’Italia, membri della commissione di Vigilanza, direttamente a Viale Mazzini. L’altro è Corsini, lo stesso che a dicembre aveva svelato la propria fedeltà a FdI, parlando dal palco della festa di Atreju, usando il pronome «noi» per dichiarare la sua appartenenza al partito e criticando la segretaria del Pd Elly Schlein. In casa Rai è in corso una guerra ai vertici. L’amministratore delegato Roberto Sergio, che per volere di Meloni dovrà lasciare il posto a Rossi tra poco più di un mese, cerca di tirarsi fuori con un colloquio su La Stampa. Non fa nomi, parla di «dilettanti» e mandanti «che vogliono distruggere la Rai», spiegando che avrebbe agito diversamente se solo fosse stato informato. «Era stato informato», sostengono fonti di FdI. Ed è proprio da queste fonti che riusciamo a ricostruire cosa è successo nelle ore trascorse tra il post di Bortone e quello di Meloni. La premier chiama Rossi e Corsini per farsi spiegare cosa sia successo. Attorno a mezzogiorno, con un comunicato, Corsini aveva provato a smentire che ci fossero ragioni editoriali dietro la censura, e accennato ad aspetti di natura «economica e contrattuale». Una difesa che si sgretola poco dopo, perché il dirigente viene subito sbugiardato da una mail interna di venerdì sera in cui la direzione Approfondimenti comunicava alla struttura e agli autori del programma che invece l’intervento, previsto per l’indomani, sarebbe saltato proprio per «motivi editoriali». Meloni è incredula. Parla con Corsini, chiede perché non abbia usato l’argomento del compenso immediatamente. Le viene risposto che «motivi editoriali» è una formula standard, che si fa sempre così, che la Rai è pura burocrazia. La premier si sfoga con i suoi collaboratori e riferisce com’è andata al telefono con i due dirigenti: «Mi hanno detto che ha pure chiesto un compenso più alto del solito – è la sintesi riferita a La Stampa -. Ho detto che dovevano farne subito una questione di soldi». Nel frattempo, il sito di un importante quotidiano titola con la cifra pattuita da Scurati e con i minuti, quattro, previsti per il monologo. È la perfetta sintesi che serve a Meloni. Poco dopo esce il suo post con tre passaggi allusivi e sprezzanti in poche righe: quando paragona il cachet di Scurati «allo stipendio mensile di molti dipendenti», quando annuncia che sarà lei a pubblicare il monologo e ironizza: «Spero di non dover pagare», e quando attacca «chi pensa si debba pagare la propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini». Nel suo monologo Scurati aveva ricordato le radici post-fasciste del gruppo dirigente di FdI, l’omicidio di Matteotti ordinato dal Duce di cui quest’anno si celebrano i cento anni e il fatto che, a pochi giorni dal 25 aprile, Meloni si stia ancora pervicacemente rifiutando di pronunciare la parola «antifascismo», che è il cuore della Costituzione sulla quale ha giurato. Sono tutti temi che la imbarazzano e la innervosiscono quando le domande le vengono rivolte in pubblico, come ha dimostrato a Bruxelles, dopo il Consiglio europeo. È l’eredità che rifiuta di rinnegare. Preferendo piuttosto contrattaccare. La Rai è militarizzata dai meloniani e il governo ha dato il via libera all’acquisto di Agi da parte di un imprenditore-deputato della Lega, editore di un polo editoriale di destra? «Sono io a essere stata censurata e ostracizzata per anni». Lo ribadisce sui suoi social trattando Scurati come un avversario politico o un giornalista inviso, esponendo lo scrittore al fango della stampa amica. Anche a qualcosa di più, forse, visto che ora è lui stesso a sentirsi «con un bersaglio in faccia». In fondo, basta vedere la prima pagina di Libero, quotidiano diretto da Mario Sechi, ex portavoce della premier. Titolo: «Antifascista a gettone», con la foto gigante di Scurati, e sopra la volgare allusione «Riecco l’uomo di M.». . Queste sono cose inaudite anche per una repubblica delle banane. Da oggi in poi in Europa si passerà da dire "si corre il rischio orbanizzazione" a "si corre il rischio melonizzazione" Scurati nel suo monologo ricordava il caso Matteotti: "Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell'infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania". Ecco, siamo molto vicini a come fu gestito il caso Matteotti, mentre twittava il PdC era al telefono con i suoi sgherri ai quali dettala la linea, ovvero denigrare e additare in modo squadrista chi ha osato rinnovarle alcune domande sempre inevase. L'antitesi della democrazia. . "dopo che accadono delle cose arriva la paura, esci di casa e guardi a destra e sinistra. La tua vita è già cambiata”. In che senso? “È duro, faticoso, doloroso, sono un privato cittadino che legge e scrive libri e all’improvviso per aver fatto lo scrittore mi ritrovo al centro di una polemica politico-ideologica accanita, spietata e fatta di attacchi personali denigratori che mi dipingono come un profittatore, quasi come un estorsore, quando l’agenzia che mi rappresenta aveva negoziato un semplice ingaggio totalmente in linea con quello degli altri scrittori che mi avevano preceduto. Poi qualcun altro mi ha dipinto come una specie di estorsore. Il problema è che questo qualcun altro non è uno qualunque, è il capo del Governo”. "Quando un leader politico di tale carisma, come sicuramente è la presidente del Consiglio Meloni, che ha un seguito molto vasto, nel cui seguito da qualche parte là sotto, vista anche la storia politica da cui proviene, c’è sicuramente qualche individuo non estraneo alla violenza, probabilmente non molto equilibrato, quando il capo punta il dito contro il nemico e i giornali, o meglio i ‘giornasquadristi’ fiancheggiatori del governo ti mettono sulle prime pagine, con il titolo sotto ‘l’uomo di M.’, ti disegnano un bersaglio intorno alla faccia. Poi magari qualcuno che mira a quel bersaglio c’è. Succede, è già successo”. Più precisamente a scrivere “l’uomo di M.” – con l’ambiguità che il lettore potrà capire tra il titolo della saga di cui è autore Scurati – è stato Libero, con relativo editoriale di Mario Sechi, in cui ha definito Scurati un “censurato immaginario” e “scrittore-partigiano a gettone”. . Una parola: fascisti. 6
Questo è un messaggio popolare. aldofranci Inviato 22 Aprile 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 22 Aprile 2024 8 minuti fa, UpTo11 ha scritto: Una parola: fascisti. Demmerda. 7
Questo è un messaggio popolare. Roberto M Inviato 23 Aprile 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 23 Aprile 2024 5 ore fa, UpTo11 ha scritto: «chi pensa si debba pagare la propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini». Esatto. Sintesi perfetta. La pagassero Cairo ed Elkan la propaganda infima e violenta contro il governo. il fascismo degli antifascisti a gettone, pagato con le mie tasse, anche no. 3
solitario Inviato 23 Aprile 2024 Inviato 23 Aprile 2024 @Roberto M come è semplice distogliere la colpa del PdL,con una frase estrapolata, resta il fatto che il regime vuole mettere in fila tutti, l importante , e che per ci crede, mettano l elmetto e vadano in Ucraina, Voliamo vedere quanto costa Vespa, per non fare niente, manco lo zerbino.
Questo è un messaggio popolare. zalter Inviato 23 Aprile 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 23 Aprile 2024 3 ore fa, Roberto M ha scritto: Esatto. Sintesi perfetta. La pagassero Cairo ed Elkan la propaganda infima e violenta contro il governo. il fascismo degli antifascisti a gettone, pagato con le mie tasse, anche no. Credevo ti elevassi dal codazzo e invece risulti una montaruli qualunque 1 2
UpTo11 Inviato 23 Aprile 2024 Autore Inviato 23 Aprile 2024 Stamattina Crosetto cerca di scaricare tutta la colpa sui dirigenti squadristi di TeleMeloni, fingendo di non sapere chi li ha messi lì e perché, ci saranno piovuti per caso oppure avranno vinto un concorso, mah, e soprattutto fingendo di non sapere chi ha orchestrato la caccia allo Scurati, additandolo ai suoi manipoli. Senza fondo.... . Cosa sarebbe successo se una cosa del genere l'avesse fatta un PdC di sinistra? Quali sarebbero le conseguenze di un atto simile in un qualunque paese con un minimo di cultura democratica liberale vera?
Robbie Inviato 23 Aprile 2024 Inviato 23 Aprile 2024 Comunque più che un caso di censura, a me è sembrato un goffo esempio di zerbinesco servilismo di italica natura. Del genere, cerco di intuire cosa piace al capo, 'sì da compiacerlo un poco. 2
djansia Inviato 23 Aprile 2024 Inviato 23 Aprile 2024 Per me la figura peggiore della meloni è stato scroccare aggratisse e pubblicare sui suoi social lil testo di Scurati: scippato da un pdc! Assurdo, neanche in metro a Milano accadono certe cose. Manco @Roberto M o @maurodg65 lo hanno mai fatto.
Roberto M Inviato 23 Aprile 2024 Inviato 23 Aprile 2024 27 minuti fa, UpTo11 ha scritto: Cosa sarebbe successo se una cosa del genere l'avesse fatta un PdC di sinistra? Periodo ipotetico del terzo tipo, non sarebbe mai potuto succedere perché la RAI con loro e’ completamente militarizzata dai conduttori fino all’ultimo cameramen, tutti con la tessara del PD o comunque di sinistra. 2
UpTo11 Inviato 23 Aprile 2024 Autore Inviato 23 Aprile 2024 1 ora fa, Robbie ha scritto: Comunque più che un caso di censura, a me è sembrato un goffo esempio di zerbinesco servilismo di italica natura. Del genere, cerco di intuire cosa piace al capo, 'sì da compiacerlo un poco. Più che di servilismo o ricerca di compiacimento del capo parlerei di militanza tout court, lo hanno affermato chiaramente gli stessi interessati in pubblico alla festa di partito e la loro storia personale non lascia spazio a dubbi. Resta il fatto che, secondo quanto riportato da La Stampa, nel momento in cui la PdC ne è venuta a conoscenza ha partecipato attivamente alla cosa per cercare di metter una pezza, sostanzialmente avallando la censura e indicando chiaramente loro cosa avrebbero dovuto fare per screditare Scurati, cosa che hanno puntualmente fatto a cominciare dalla PdC in persona sui suoi social. In quale altro paese che non sia l'Ungheria, l'Iran o la Russia tutto questo sarebbe tollerato?
Questo è un messaggio popolare. djansia Inviato 23 Aprile 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 23 Aprile 2024 @Roberto M Avete un nemico in casa. Crosetto: "Io ho letto tutti i suoi libri e mi è sembrato obiettivo nei giudizi. Stanno depauperando la Rai. È la dimostrazione che vivono fuori dal tempo. Tu potevi pensare di censurare qualcosa nel 1965, quando avevi tre reti e null'altro.". https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/tv/2024/04/23/crosetto-censura-fuori-dal-tempo-impoveriscono-la-rai_d30cb501-e1fb-47a0-a2bf-1c76ba32ca06.html Ora vi toccherà dossierare Crosetto... Già vedo il titolone de Il Giornale: "Crosetto: gigante un paio di, ce l'ha piccolo!". Seguito immagini... 3
Questo è un messaggio popolare. Roberto M Inviato 23 Aprile 2024 Questo è un messaggio popolare. Inviato 23 Aprile 2024 10 minuti fa, djansia ha scritto: censurare Ma infatti nessuno censura nessuno. Semplicemente c’è rispetto per chi paga il canone e non vuole sentire la brutta propaganda dell’estrema sinistra pagata 450 euro al minuto. L’antifascismo a gettone lo dovrebbe pagare il PD. 3
djansia Inviato 23 Aprile 2024 Inviato 23 Aprile 2024 @Roberto M Alla base di ogni tua polemica ci sono i soldi, è la sola cosa cui sembri attaccato. Spesso ti attacchi a questo, quindi al nulla. Ora anche con Crosetto. Ti facevo più signore...
Roberto M Inviato 23 Aprile 2024 Inviato 23 Aprile 2024 40 minuti fa, djansia ha scritto: Alla base di ogni tua polemica ci sono i soldi I soldi pubblici sono sacri. Sperperarli per fare propaganda per il PD non va bene. 1
goerzer05 Inviato 23 Aprile 2024 Inviato 23 Aprile 2024 8 ore fa, solitario ha scritto: Vogliamo vedere quanto costa Vespa Quello i "patrioti" non lo menzionano mai 1
claudiofera Inviato 23 Aprile 2024 Inviato 23 Aprile 2024 Chissà ,forse non è vespa a costare alla Rai,ma viceversa!..Ricordo di nuovo : costui fece la diretta del rapimento dell' on.Aldo Moro .Eravamo nel maledetto 1978.. Siamo nel 2024,in quasi mezzo secolo avrà succhiato cifre enormi, l'equivalente di migliaia di canoni tv anno dopo anno... e non mi stupirebbe se la Rai ormai fosse sua.
damiano Inviato 23 Aprile 2024 Inviato 23 Aprile 2024 1, 10, 100 Scurati. Purché nessuno chieda mai cosa è successo delle promesse elettorali che l'hanno portata al governo: tasse, immigrazione, pensioni, costi energetici, accise...... Fine OT, ma non tanto... Ciao D.
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