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Aune X7S 2021 Edition


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Da un po' di tempo sto pensando a un upgrade magneticoplanare delle HE400i, da rimanere in fascia media, e le Sundara entrano ed escono continuamente dalla lista dei desideri.

Adesso sono appena rientrate.

  • 2 settimane dopo...
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Impressioni di ascolto in parallelo con il sistema Gustard X16 - H16.

Questo è il sistema da scrivania gestito attraverso un mini PC  con i3 e 16 giga di RAM, anche qui Foobar 2000 e DarkOne.

Il confronto è con il vecchio DAC Musical Fidelity V-DAC, che ancora è in funzione per l'utilizzo normale del computer, in alternativa al S.M.S.L Sanskrit 10th MKII che ora lo affianca per ascoltare musica. Cuffie in ascolto, Shure SRH 840 e Sundara, queste ultime in bilanciato.

 

Inizia con la Shure SRH 840: anche qui c'è un bel punch, già ad ore 11 di volume siamo ai limiti del sopportabile. Rage Against The Machine mantiene anche in questo sistema la giusta cattiveria, ma in alto è forse più grezzo, mentre il basso rimane energico. Il flow di De La Rocha è ben definito ed intellegibile nelle sue sfumature, forse però più confuso nelle medio alte. Killing In The Name viene fuori bello ruvido, niente male. Promosso con un voto di meno rispetto al Gustard, che rimane in generale più pulito (forse alla fine anche troppo, con il giusto stato d'animo l'Aune è comunque bello coinvolgente con il Rock).

Passo alle Sundara in bilanciato con Grace Mahya - Last Live at DUG - Route 66: la differenza più eclatante con il sistema Gustard è nella ampiezza del palcoscenico: pur essendo una performance live in un club, con i Gustard si aveva la sensazione di maggiore ampiezza, mentre tutto sommato nel confronto rimane accettabile la resa dei particolari. L'atmosfera live è resa anche qui bene, il ritmo è ben tenuto, l'assolo di contrabbasso al minuto 5:30 e di seguito quello di batteria sono assolutamente coinvolgenti. In Kiss Of Life, l'intro di contrabbasso è reso bene, forse con minore controllo rispetto ai Gustard, che rimangono in definitiva più raffinati. Bella l'estensione in alto, con alcuni accenni di asprezza, che rendono anche la voce e il pianoforte un po' più acidi, anche se nel complesso la resa generale rimane ampiamente accettabile. Passando a Dead Can Dance - Spiritchaser,  nell'intro di Song Of The Stars il tappeto di basso è leggermente meno esteso come anche il cantato-recitato, mentre in The Song Of The Nile l'effetto ottenuto con lo strumento della pioggia è meno etereo di quello che avevo sentito con i Gustard.

Rispetto al sistema V-DAC e Docet che utilizzavo come sistema desktop alla scrivania, la differenza è sia nel fatto che il V-Dac non poteva gestire i file in alta definizione e, pur essendo un ottimo dac economico, ha una definizione più limitata; invece, rispetto al Docet, l'Aune è molto più silenzioso e mantiene una ottima capacità di pilotaggio, oltre ad avere un maggiore corpo nei medio bassi (per intenderci, il Docet tende a volte ad avere un po' meno peso nelle medio-alte).

Concludo qui il mio piccolo contributo: per chi avrà curiosità di provare questo sistema, credo che per i 400,00 complessivi di costo è un sistema che può tranquillamente gestire con onore cuffie di costo medio basso.

  • Melius 1

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