Savgal Inviato 21 Maggio 2024 Inviato 21 Maggio 2024 Tornando al tema del thread, alcuni dei problemi oggetto della filosofia poltica, partendo da due interrogativi. Ma la democrazia è cosa buona? Perché essa è preferibile alle altre forme di governo? Sono domande per nulla banali poiché solo delle "buone ragioni" possono convincere gli scettici e gli stessi argomenti rafforzare nei cittadini-elettori la stessa convinzione, in assenza della quale la democrazia si può facilmente perdere. I due quesiti pongono una lunga serie di questioni. Quale fondamento ha il principio "ogni testa vale un voto"? È giusto che il voto della vecchietta o dell'analfabeta valga quanto il voto del grande intellettuale o del grande imprenditore? ( Quando, ed entro quali limiti territoriali e/o etnici, una minoranza può pretendere di uscire dal demos per costituire un demos autonomo? Il problema è affatto teorico. Nel momento in cui il tessuto politico-istituzionale di una nazione si disfa sorge il desiderio di cercare o di inventare radici "etniche più originarie" della nazione storica su cui fondare una “democrazia su misura”, disegnata su confini territoriali e secondo criteri socio-culturali opportunistici e discriminatori. In altri termini una democrazia che si colloca dove voglio io e con chi dico io. Come si garantisce l'informazione e la formazione di "libere opinioni"? Si pensi al ruolo di condizionamento dei mass media ne recente passato ed oggi dei social-media e al fatto che spesso i condizionamenti del consumatore di informazioni conseguono da ciò che non viene detto (nei mass-media), sia da ciò che viene continuamente ripetuto senza che si verifichi la veridicità delle fonti (come avviene nei social-media). I meccanismi elettorali sono in grado di garantire la democrazia come potere che proviene "dal popolo"? E’ la tesi del cosiddetto elitismo democratico, secondo il quale nelle democrazie il popolo ha l'opportunità di accettare o rifiutare coloro che dovranno governarlo, per cui democrazia non è "governo del popolo", bensì un metodo di governo che consente a gruppi rivali di concorrere per la conquista del potere e l'oggetto della competizione è il voto popolare. Come si giustifica il principio di maggioranza? Si tratta di un semplice calcolo quantitativo? Contestato dai conservatori, con l'argomento che esso finisce sempre col produrre la dittatura della maggioranza (Tocqueville), è generalmente accolto come regola che consente di risolvere pacificamente i conflitti. Ma può una maggioranza prendere decisioni da cui conseguano situazioni irreversibili? Esistono ambiti per i quali il principio di maggioranza non può e/o non deve valere? È giusto che le scelte democraticamente prese all'interno di un paese danneggino un altro paese? Se è vero che la democrazia è forma di governo che si basa sulle "opinioni" dei cittadini, è possibile accertare le opinioni attraverso metodi diversi da quelli canonici delle elezioni, per esempio attraverso i sondaggi? Tutte queste ed altre domande mostrano come la democrazia è un soggetto fragile. Purtroppo è vero che in qualunque momento una maggioranza può “democraticamente” decidere di affossare la democrazia. Ed è per questa ragione la democrazia non può permanere se il metodo democratico non è interiorizzato e fatto proprio dai cittadini-elettori.
briandinazareth Inviato 21 Maggio 2024 Inviato 21 Maggio 2024 11 minuti fa, Savgal ha scritto: La democrazia (o meglio la liberal-democrazia) si fonda sull'assunto che il cittadino-elettore corrisponda al borghese colto, un assunto che non ha un equivalente nella realtà. non penso che questo sia vero, tanto che non c'è grande correlazione fra le due cose.
briandinazareth Inviato 21 Maggio 2024 Inviato 21 Maggio 2024 13 minuti fa, Savgal ha scritto: Ma la democrazia è cosa buona? Perché essa è preferibile alle altre forme di governo? per me è preferibile per 2 motivi fondamentali: la maggiore libertà di scelte di vita, personali, ideologiche, religiose ecc. una cosa che fa una differenza gigantesca nella vita di un uomo il limite e la divisione dei poteri, questo garantisce una protezione molto maggiore dall'abuso e dal delirio che ogni potere senza controllo porta con se. anche questo ha un impatto sul singolo e sulla collettività determinante. entrambe le cose hanno migliorato talmente tanto le condizioni di vita delle persone che ci siamo abituati... e non è scontato. 13 minuti fa, Savgal ha scritto: Purtroppo è vero che in qualunque momento una maggioranza può “democraticamente” decidere di affossare la democrazia. a questo serve la democrazia liberale e un sistema che lo impedisca. ed è per questo che quando sentiamo parlare di "pieni poteri" e altre forme di accentramento del potere dovremmo reagire molto nettamente. 13 minuti fa, Savgal ha scritto: Se è vero che la democrazia è forma di governo che si basa sulle "opinioni" dei cittadini, è possibile accertare le opinioni attraverso metodi diversi da quelli canonici delle elezioni, per esempio attraverso i sondaggi? penso che questa parte sia fondamentale per distinguere una democrazia compiuta e il populismo carismatico o plebiscitario. perché senza mediazione e filtro, la maggioranza delle persone segue sempre e solo la pancia, e questo porta inevitabilmente alla catastrofe (che la pancia sia di destra o di sinistra) a questo dovrebbe servire una buona classe politica, la pretesa che ogni cittadino sappia e abbia un'opinione informata su ogni cosa è totalmente illusoria ed è una catastrofe per le scelte politiche. aggiungo un'ultima cosa: la democrazia potrebbe sopravvivere anche senza il voto (ad esempio estraendo a sorte i rappresentanti ...) ma mai senza la lmitazione dei poteri. perché il problema non è mai stato difendere la volontà della maggioranza, quella quasi sempre viene soddisfatta naturalmente, ma difendere la possibilità di non farne parte e che questa maggioranza possa cambiare.
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