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A Treviso i musulmani sono esentati dallo studiare la Divina commedia


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Inviato

Tutto questo ventaglio dimostra che il problema non è il povero Dante ma il razzismo di stampo ottocentesco ripristinato in Italia.

  • Thanks 1
Inviato
Adesso, appecundria ha scritto:

ci sono fior di evidenze di violenze  prove concrete e misurabili. Il fatto che preghino separatamente mi sembra trascurabile, una quisquilia

non sono assolutamente d'accordo. La convenzioni sociali, del tutto umane e non divine, dicono efficacemente del sistema di valori che una comunità di uomini si dà, dice della gerarchia dei valorri. In epoca Vittoriana il mondo cristiano protestante, egemone perchè all'apice del potere coloniale, militare, navale, economico ecc.) chiedeva pudicizia e decoro. i pochi che non si sottoponevano al conformismo degli abiti e dei costumi imperanti erano emarginati dalla società. La separazione delle donne nel mondo islamico, che poi si esprime anche nell'usanza del marito che cammina avanti e la moglie coi bambini dietro, la sottomissione in famiglia molto peggio di quella raccontata dalla Cortellesi, questa sottomissione a cui le donne di quella cultura sottostanno più o meno volentieri esprime una concezione non egalitaria tra uomo e donna, diversamente dalla cultura cristiana. Parlo di cultura, non di prassi. Credo che la nostra comunità sociale possa giudicare negativamente tale modus vivendi almeno tanto legittimamente quanto nei paesi del maghreb giudichino prostitute le donne occidentali perchè escono da sole senza un maschio di famiglia a controllarle. anzi, più legittimamente, perchè da noi vi èla Costituzione a regolare la vita sociale.

  • Melius 1
Gaetanoalberto
Inviato
15 minuti fa, melos62 ha scritto:

non sembra a voi

Se risali di qualche post ho espresso la mia opinione.

Inviato
Adesso, Gaetanoalberto ha scritto:

e risali di qualche post ho espresso la mia opinione.

era una domanda retorica appunto. Quindi delegare alla scuola la decisione in queste materie è ìgrave ipocrisia

Gaetanoalberto
Inviato
2 minuti fa, melos62 ha scritto:

Credo che la nostra comunità sociale possa giudicare negativamente tale modus vivendi

Non solo questo, ha pure fissato delle leggi che hanno modificato i costumi, ma c’é voluto tempo, e sono accaduti episodi di reazione.

Il razzismo è pensare che tutti i meridionali ammazzino le mogli dei cornuti perché sul giornale si legge che uno lo ha fatto.

2 minuti fa, melos62 ha scritto:

una domanda retorica appunto. Quindi delegare alla scuola la decisione in queste materie è ìgrave ipocrisia

Noi partiamo da premesse simili per giungere a conclusioni opposte.

T’ho detto che nel mio liceo c’erano due sezioni.

Inviato
5 minuti fa, melos62 ha scritto:

La separazione delle donne nel mondo islamico, che poi si esprime anche nell'usanza del marito che cammina avanti e la moglie coi bambini dietro, la sottomissione in famiglia molto peggio di quella raccontata dalla Cortellesi, questa sottomissione a cui le donne di quella cultura sottostanno più o meno volentieri esprime una concezione non egalitaria tra uomo e donna, diversamente dalla cultura cristiana

E niente, fanno finta di non capirlo.

4 minuti fa, melos62 ha scritto:

Quindi delegare alla scuola la decisione in queste materie è ìgrave ipocrisia

E’ anche sbagliato e pericoloso.

Gaetanoalberto
Inviato
2 minuti fa, Roberto M ha scritto:

sbagliato e pericoloso.

Eccallà. CVD. Poi però promuoviamo le autonomie regionali (come forma di soppressione delle altre).

C’é bisogno di uno bravo…

Inviato
5 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Eccallà. CVD. Poi però promuoviamo le autonomie regionali (

non ci siamo capiti. io sarei per dare ai dirigenti scolastici una reale autonomia di spesa, di scelta dei docenti, di potere disciplinare, misurando a 5 anni la qualità dei servizi rispetto all'inizio della delega. In quel caso delegherei anche la questione velo si, presepe no ecc. In qeusto momento i DS sono bendati in una camicia di forza e gli si chiede di decidere su materie scivolose...

Gaetanoalberto
Inviato
8 minuti fa, melos62 ha scritto:

non ci siamo capiti. io sarei per dare ai dirigenti scolastici una reale autonomia di spesa, di scelta dei docenti, di potere disciplinare, misurando a 5 anni la qualità dei servizi rispetto all'inizio della delega. In quel caso delegherei anche la questione velo si, presepe no ecc. In qeusto momento i DS sono bendati in una camicia di forza e gli si chiede di decidere su materie scivolose...

Ah, non avevo capito.
Allora siamo d’accordo.
Roberto l’altro invece no…

Il fatto é che purtroppo il buon senso non si può impartire per legge, che basterebbe quello…

Inviato
1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto:

I muri determinano reazioni

Verissimo. Però va capito da quale parte si stanno ergendo i muri.

Io una mezza idea ce l'avrei

Inviato
14 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Allora siamo d’accordo.
Roberto l’altro invece no…

secondo me hai frainteso anche lui. Il rischio è che facendo finta di dare libertà alle istituzioni scolastiche ci si lavi le mani pilatescamente da chi ha la reale responsabilità di affrontare le questioni. Il preside di fatto può solo simulare di poter decidere.e così finisce cornuto e mazziato.

Inviato
30 minuti fa, Paperinik2021 ha scritto:

Però va capito da quale parte si stanno ergendo i muri.

Sarebbe già un buon inizio per affrontare seriamente la questione

Gaetanoalberto
Inviato
30 minuti fa, melos62 ha scritto:

può solo simulare di poter decidere.e così finisce cornuto e mazziato.

In realtà sono alcuni ministri che danno addosso ad alcuni presidi, su segnalazione preconcetta di alcuni genitori, e lì arriva il cornuto e mazziato.

Un po’ come il vedere nel tribunale una col velo e fare la riforma del processo penale per questo, mandando gli ispettori al PM

  • Amministratori
cactus_atomo
Inviato

si può essere esentati dallìora di religione. Una scelta fatta da tempo immemore da famiglie laiche o comunque non cattoliche (anxhe se io da laico dico che il nemio va consciuto per poterlo combattere), ora che in Dante ci siano rifrimento dichiamo non belli verso l'islam è pacifico, Maomentto è messo all0inferno, ottava bolgia (se la memoria non mi falla) tra i seminatori di discordie. capisco che la cosa possa risultare ostica da digerire per un islamico,ancor di più se credente,  quindi non trovo strana la decusione anche perchè non è una sorta di evasione dall'obbligo scolastico (sennò sai quanti studenti cattolici di ccharerebber islamici oer non studiare Dante) dato che il sommo poeta è sostotuito da un altro sommo letterato italiano.

in fondo in quasi tutti i teatri del mondo il coro guerresco della forza del destino viene cambiato dall'originario "a morte i tedeschi" al più generico e meno diretto "a morte i nemici"

extermination
Inviato

È proprio vero che il minimo battito d'ali di una farfalla è in grado di provocare un "uragano"!

Inviato
1 ora fa, melos62 ha scritto:

sottomissione a cui le donne di quella cultura sottostanno più o meno volentieri esprime una concezione non egalitaria tra uomo e donna, diversamente dalla cultura cristiana

Forse non parliamo della stesa cosa. 

Inviato
1 ora fa, Roberto M ha scritto:

niente, fanno finta di non capirlo.

Evidentemente l'ampiezza e la profondità dei tuoi studi non ti permettono di sedere a tutte le mense. Non fartene un problema, nessuno può sedersi dappertutto. 

Inviato
57 minuti fa, cactus_atomo ha scritto:

che in Dante ci siano rifrimento dichiamo non belli verso l'islam è pacifico

Scusa Enrico, non è così. Al tempo di Dante l'Islam forniva scienziati, matematici, chimici, letterati, poeti. La cultura islamica era un faro, vedi anche la corte dell'imperatore Federico II piena zeppa di arabi. Ma pure di ebrei, al tempo non si ponevano tanti problemi. Dante ammirava l'Islam e la Commedia presenta innumerevoli rifrimenti alla cultura islamica. 

La persona di Maometto è posta all'inferno perché Dante lo accusava di aver diviso i fedeli. Per Dante l'Islam era il fratello se non il figlio del cristianesimo e Maometto una sorta di scismatico. È, per così dire, un "delitto politico" quello per cui Maometto è all'inferno.

Analisi ascoltata con le mie orecchie dal massimo dantista contemporaneo.

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