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A Treviso i musulmani sono esentati dallo studiare la Divina commedia


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Francamente non so cosa sia meno peggio in questi casi. Chi non conosce almeno i fondamenti del cattolicesimo non può capirla la Divina Commedia. Ed è proprio necessario farla studiare ai musulmani se per loro è blasfema? Io direi di tollerare a condizione che non impongano le loro regole a noi. Degli adeguamenti sono sempre possibili. Esiste l'esonero dall'ora di religione ad esempio.

Quanto mi piaceva il Conte Ugolino, se non erro era quello che si nutriva dei teschi e li mordeva, insomma una specie di horror, quando si parlava di questo ero terrorizzato da questa scena gore.

Boh, insomma la storia la ricordo cosi' :classic_ohmy::classic_ohmy::classic_ohmy:

47 minuti fa, Napoli ha scritto:

Stasera su rai 4 c'è il film : la cospirazione del cairo sul tema dell'Islam,per chi fosse interessato.

Visto 3 -4 volte, molto bello.

Non per tutti, e' necessario un certo background sul tema.

-

 

11 ore fa, Guru ha scritto:

La nostra società con tutti i suoi difetti resta di gran lunga migliore

Per noi che ci siamo nati sicuramente 

11 ore fa, Guru ha scritto:

facciamo in modo che mantenga questo primato

Con me sfondi una porta aperta...ma pare si stia facendo l'esatto contrario 

Intanto proseguono le prove tecniche di assimilazione dell’Islam radicale pure all’Universita’.

Si inneggia Jihad e si chiudono le donne in un recinto, in stile pura segregazione razziale, non solo all’aperto (era già successo in piazza, a Roma) ma anche nelle nostre istituzioni.

 

 

IMG_1118.jpeg

Il 24/05/2024 at 19:53, Guru ha scritto:

Servilismo insensato o saggia decisione?

Ignoranza bipartizan.

"La escatologia musulmana nella Divina Commedia" è del 1919. Le fonti islamiche della Divina commedia sono elemento cardine dello studio dell'opera, in particolare la Sura XVII del Corano o il Libro della Scala di Maometto

C’è un articolo interessante di Stefano Cappellini su Repubblica su questo tema.

 

https://www.repubblica.it/politica/2024/05/24/news/imam_studenti_universita_torino_hanno_tutti_ragione-423104315/

Eccone uno stralcio

….

Nell’aula dell’università occupata gli studenti accovacciati ascoltano l’imam che glorifica il jihad. Non il jihad coranico, la tensione morale alla purezza religiosa. Proprio il jihad guerra santa, la distruzione fisica degli infedeli. Non vola una mosca. Non so quanto gli studenti dell’università di Torino che ascoltavano rapiti – loro, per fortuna, solo simbolicamente – le parole dell’imam jihadista sappiano di lodo Moro, Habash e missili a Ortona. Non che sia fondamentale saperne, si può vivere bene anche senza. Me lo chiedevo però davanti all’evidenza di quanto è accaduto nel volgere di qualche decennio e un paio di Intifada: là dove un tempo il movente politico della solidarietà filopalestinese era la comunanza di obiettivi, oggi è l’adozione degli obiettivi altrui. Ieri prevaleva il vincolo ideologico, oggi il senso di colpa, l’espiazione di un presunto privilegio. Non sto dicendo che prima fosse meglio e ora peggio, e tanto meno il contrario. Certo prima c’era una logica politica, adesso una logica mistica: ragazze e ragazzi che pendono dalle labbra di un religioso il quale, in sostanza, li sta arruolando in una guerra santa della quale potrebbero essere potenzialmente anche le vittime future. Il che sarebbe comunque un modo eccellente per espiare il privilegio bianco occidentale. Giovani che si abbeverano alle parole di qualcuno che, a dispetto di quel che loro probabilmente pensano, non sta condividendo un obiettivo, li sta catechizzando. Li sta sottomettendo, su loro richiesta. Sottomissione. Come le sconvolgenti immagini delle studentesse americane che si inchinano a pregare verso La Mecca (non userò l’argomento facile su come verrebbe accolto un prete nell’università italiane occupate, è un po’ grossolano, sebbene come tutte le cose grossolane abbia una sua innegabile efficacia). Sottomissione. Il fatto che ci abbia scritto un romanzo uno strambo signore francese un po’ reazionario non significa che sia reazionario prenderne atto (parentesi su Fallaci-Habash: dopo l’uscita dell’intervista l’ufficio comunicazione del Fplp ne contestò alcune parti, che Fallaci aveva però registrato, e bollò la giornalista come “fascista”. La replica di Fallaci: “A tale volgarità rispondo soltanto che quando il dottor Habash non faceva nulla per dimostrarsi antifascista e il suo popolo andava così bene d’accordo coi nazisti, io ero una bambina con le trecce che combatteva il fascismo nella Resistenza”).

Nessuno dovrebbe essere così stolto da scambiare la sacrosanta difesa dei civili di Gaza dalla rappresaglia dell’esercito israeliano con la condivisione del jihad. Nelle parole di quell’imam c’è anche la rivendicazione del 7 ottobre. Di ogni possibile 7 ottobre passato, presente e futuro. Negare che sia così è negare l’evidenza, anche se ormai sono sempre più anche quelli che non si prendono nemmeno il fastidio di provare a negarlo.

 

  • Melius 1
7 minuti fa, Roberto M ha scritto:

articolo interessante

Impossibile, c'è il blocco navale, le espulsioni per direttissima, gli accordi coi paesi di partenza, il reato di scafismo valido su tutto il disco terraqueo. Smetti di sottolineare l'inettitudine del governo in tutte le discussioni. 

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