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A Treviso i musulmani sono esentati dallo studiare la Divina commedia


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13 ore fa, Paolo 62 ha scritto:

Ed è proprio necessario farla studiare ai musulmani se per loro è blasfema?

Non lo è, la Commedia è fortemente imbevuta di cultura islamica, basti pensare all'influenza di Avicenna su Dante. Può distrarre la presenza di Maometto all'inferno ma quello è per ragioni politiche non religiose.

1 minuto fa, appecundria ha scritto:

la Commedia è fortemente imbevuta di cultura islamica

Sei completamente fuori tema.

L’oggetto del Thread non è la letteratura e l’esegesi della Divina commedia.

E’ l’atteggiamento stupido e masochista delle nostre istituzioni di sottomissione all’estremismo islamico, che si declina nell’aver tolto dal programma di studio la Divina Commedia su richiesta di studenti islamici.

 

 

  • Melius 1

Breve osservazione, l'articolo parla di una scuola media, vecchia denominazione, oggi si chiama scuola secondaria di I grado, che si termina a 14 anni.

A memoria le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione non mi risulta che parlino di Dante e della Divina Commedia.

20 minuti fa, Savgal ha scritto:

memoria le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione non mi risulta che parlino di Dante e della Divina Commedia.

Questo la prima cosa che mi ha lasciato perplesso, al posto di Dante Boccaccio anche questo è strano. 

Magari hanno erroneamente scritto scuola media? 

18 ore fa, LUIGI64 ha scritto:

problema è sempre lo stesso...

Intolleranza, non accettazione di punti di vista culturali diversi dal proprio

Sono pienamente d'accordo con te. Trovo in generale i musulmani arroganti e pretenziosi. Ovunque vadano pretendono. Raramente sono grati nei confronti del paese ospitante. Non ho purtroppo esperienza di aver vissuto in un paese musulmano ma dubito che abbiamo la stessa sensibilità che noi dimostriamo con loro. Costruiamo luoghi di culto, togliamo i crocifissi dalle aule, facciamo tutto per la loro integrazione e se li senti parlare , solo critiche.

  • Melius 1
8 minuti fa, Savgal ha scritto:

una delle ripetitive polemiche fondate sul nulla


Stai dicendo che si sono inventati tutto ?

C’è già un’ispezione in corso.

E ne hanno parlato tutti i giornali.

Non credo sia possibile che abbiano avuto tutti un delirio collettivo.

Se la notizia fosse falsa sarebbe uno scoop, e sicuramente tutti i giornali farebbero a gara per pubblicarla.

Purtroppo la notizia è vera, così come è vera la sottomissione che stiamo avendo verso l’Islam radicale, agevolato dalla cultura Woke.

Pure Repubblica e Cappellini se ne sono accorti.

Repubblica e Cappelli, non Il Giornale e Porro.

 

https://www.repubblica.it/politica/2024/05/24/news/imam_studenti_universita_torino_hanno_tutti_ragione-423104315/

 

 

29 minuti fa, fabbe ha scritto:

Non ho purtroppo esperienza di aver vissuto in un paese musulmano ma dubito che abbiamo la stessa sensibilità che noi dimostriamo con loro.

sono stato da quelle parti e non è così tremendo come dicono. diciamo che più o meno è come era vivere da noi prima della guerra in un paesotto di provincia, cioè fai quel che ti pare basta che non si veda troppo e che non dia scandalo. comunque non c'è la stessa sensibilità reciproca che abbiamo qua. ma è il nostro standard che deve prevalere e che va mantenuto, in ogni caso dante se va studiato va studiato da tutti e fine del discorso. un insegnante valido sarebbe comunque in grado di contestualizzare il discorso relativo alla commedia, quando è stata scritta ecc ecc

questione a parte cominciare con le esenzioni di questo o di quello ( studio, cibi, abitudini ), perchè ci sono varie bande di cristiani, poi anche di musulmani, gli induisti e tutti gli altri. le regole se sono determinate quelle sono per tutti, poi se si può anche migliorare qualcosa chi è che dice di no.

  • Melius 1
  • Thanks 1

Ripeto le indicazioni per il primo ciclo, tra cui rientra la secondaria di I grado (ex scuola media) non prevedeno Dante e la Divina Commedia https://www.miur.gov.it/documents/20182/51310/DM+254_2012.pdf

Per i licei Dante e la Divina Commedia sono espressamente previsti, cito letteralmente il D.M. 211/2010 "Dante (la cui Commedia sarà letta nel corso degli ultimi tre anni, nella misura di almeno 25 canti complessivi)".

Gaetanoalberto
1 ora fa, Savgal ha scritto:

indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione non mi risulta che parlino di Dante

Scusa Savino, ma a mio avviso prima viene il diritto costituzionale alla libertà di insegnamento, strettamente funzionale alla libertà di pensiero non solo riguardo alla libera scelta dei percorsi da parte dell’insegnante, ma alla formazione del libero pensiero nella società.

Il rapporto tra regimi e cultura purtroppo lo ritroviamo anche nella censura, nei roghi dei libri e nell’abbattimento delle opere d’arte.

Le Indicazioni nazionali hanno valore di linee guida, dunque assenza o presenza di temi e metodi non sono imperative. 
Perfino il PTOF deve lasciare spazio, nella remota ipotesi in cui si voglia spingere alla minuta indicazione di argomenti, alle scelte minoritarie (si intende, fatte da una minoranza di insegnanti).

La riflessione di importanza davvero radicale per noi del mestiere è la seguente: la presenza di un malato di cancro, di un ateo, di un omosessuale, in classe o nella famiglia degli alunni, sono motivo per non trattare della malattia, della omosessualità o dell’ateismo a scelta della famiglia o della maggioranza delle famiglie ?

Dato che so perfettamente, e lo vedo in tutti i tuoi interventi, che entrambi promuoviamo, anche, i principi liberali che portano alla formazione della coscienza individuale, lo snodo é cruciale.

I temi devono essere affrontati con sensibilità e discrezione, senza finalità denigratorie o di indottrinamento, ma con una libertà che sarebbe importante non affidare alla scelta delle famiglie su cosa si debba leggere o studiare.

Dopo purtroppo i giornali avranno fatto titolo ad effetto, che probabilmente non corrisponde nello spirito agli avvenimenti concreti di quella scuola e dei rapporti all’interno della classe.

Resto dell’idea che la decisione debba rimanere agli insegnanti ed ai consigli di classe, che le famiglie debbano essere ascoltate, ma che delimitare gli argomenti in base a questo sia piuttosto rischioso.

  • Melius 1

@appecundria Se proprio devo dirla tutta a me i musulmani e le loro pretese stanno volgarmente sulle p@lle e non gliene farei passare una. Ad esempio non permetterei di imporre il Ramadan ai loro bambini: chi vuole mangiare mangi e chi non vuole no per me. E fregarsene della potestà genitoriale: prima i più piccoli. E niente preghiere musulmane nelle Università: non sono luoghi di culto, se le facciano nelle moschee e così via. Però poi cosa succederbbe? Che pianterebbero grane infinite e allora si finisce per cedere. Sarà servilismo? Può darsi, ma se si decide di fare sul serio il casino può succedere.

  • Melius 1

Decisione sbagliata come quella relativa al crocefisso.

Sono simboli, sono cultura. Non hanno nessun messaggio offensivo od invasivo dell'altrui sfera di libertà di credo. Vanno accettati per quello che sono. Studiare Dante non significa credere nea steuttura dell'inferno da lui cantata. 

Ribellarsi a Dante come al crocefisso è sintomo di chiusura mentale e intolleranza! 

Diverso il caso delle vignette di Charlie Hebdo, stupidaggini che dissacrano, non fanno né ridere né pensare. Volgarità blasfema e irrispettosa.

  • Melius 1

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