senek65 Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 3 minuti fa, briandinazareth ha scritto: è possibile che questo cambiamento profondo sia legato alla grande influenza dell'immaginario americano su di noi Ci siamo completamente ribambiti.
senek65 Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 Adesso, mozarteum ha scritto: L’uguaglianza fa venire l’orticaria Intesa come siamo tutti uguali, sicuramente. Intesa come dare a tutti la stesse opportunità no.
mozarteum Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 Come ricorrente giaculatoria. Pari opportunita’ e’ possibile fino a un certo punto. Se nasco in una famiglia di giuristi e sono mediamente dotato e intelligente, mentre gli altri si chiederanno al primo anno d’universita’ se il negozio giuridico e’ a equo canone o meno il figlio d’avvocato o magistrato - se volenteroso e mediamente intelligente- sara’ avanti gia’ a un caso tosto che sara’ in grado di risolvere perche’ se ne parla a casa perche’ ci sono sollecitazioni perche’ perche’… lo stesso accadra’ in contesti imprenditoriali ecc. Pari opportunita’ significa pari accesso a scuola, all’ universita’ ecc. Ma la provenienza familiare, la qualita’ intellettiva e culturale dei genitori, l’ambiente in cui si cresce sono fondamentali e non capisco come lo Stat’ possa aiutara piu’ di tanto Alla fine e’ un bellissimo e romantico slogan.
LUIGI64 Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 Parlavo con un top ten di Poste italiane, il quale alla mia domanda sulla scelta degli studi dei suoi figli, mi rispose che potevano fare quello che a loro piaceva di più, senza porsi alcun problema di collocazione nel mondo lavorativo, in quanto già sistemati....
mozarteum Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 Devo dire che i genitori che riescono a dare spensieratezza ai figli sono grandiosi. Sperando che i figli la meritino
briandinazareth Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 33 minuti fa, mozarteum ha scritto: Alla fine e’ un bellissimo e romantico slogan. non solo, se parliamo della realtà è un principio che, con tutti i limiti del caso, ha permesso innanzitutto a tutti di avere una scolarizzazione, permette di curarsi anche ad un povero e migliore sostanzialmente la società. la questione che sollevavo prima è fondamentalmente il non rendersi conto che le cose che citavi prima sono tutte casuali e non sono indicative di maggior dignità, merito (nel senso che citavo nel mio precedente intervento) o di una giustezza morale dello status quo. un pensiero più anglosassone che mediterraneo che mi pare si sia sempre più radicato nella nostra cultura
briandinazareth Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 33 minuti fa, mozarteum ha scritto: Devo dire che i genitori che riescono a dare spensieratezza ai figli sono grandiosi. Sperando che i figli la meritino tranne casi abbastanza estremi (in negativo) i genitori hanno molto poco potere su questo nel comportamento quotidiano. su questi aspetti ci sono diversi studi, su svariate migliaia di gemelli e fratelli cresciuti in famiglie diverse. fondamentalmente i genitori sovrastimano enormemente la loro influenza sugli aspetti caratteriali dei figli, praticamente nulla... qualcosa in più la si determina su altri aspetti come le convinzioni. non è OT, perché è una chiara indicazione che se il merito genitoriale è estremamente aleatorio su tanti aspetti determinanti, l'idea di uguaglianza non può essere sulla negazione della differenza, ma sulla consapevolezza che, per quanto al nostro narcisismo sia essenziale raccontarsi quanto siamo stati bravi, abbiamo lo stesso destino di tutti gli esseri umani e c'è poco merito nella successo e poca colpa nel fallimento. sovrastimiamo di molto il controllo che abbiamo sul nostro mondo e la relazione causale la ricostruiamo sempre dopo, come i commentatori di calcio quando dicono assurdità come "la squadra è stata cinica". quindi l'uguaglianza non è solo la compassione cristiana o il concetto umanista dell'illuminismo, ma perdere un po' di arroganza come esseri umani e vedere quanto, anche essendo tutti diversi, siamo uguali appena allarghiamo lo sguardo. con questo sguardo le motivazioni per affermare e difendere la disuguaglianza appaiono risibili, e di conseguenza il classismo, il razzismo, l'omofobia ecc. poi ovviamente ci aggiungiamo l'ipocrisia e il naturale egoismo di difendere le diseguaglianze che ci fanno comodo
mozarteum Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 La dignita’ e’ fuori discussione e riguarda tutti. Il merito non e’ mai assoluto ma e’ la risultante di tante cose e concordiamo. il punto e’ cosa significa in concreto pari opportunita’. Nell’Urss ad esempio la pari opportunita’ era concreta: i talenti erano esaltati (penso ai pianisti e violinisti impareggiabili) perche’ erano sottratti all’alea della sorte familiare. Educazione pubblica, quindi talenti valorizzati indipendentemente dalle condizioni di origine. Questo modello non e’ in alcun modo replicabile in occidente. Quindi cosa si intende esattamente e in concreto per pari opportunita’? Pagate gli affitti agli studenti fuori sede? borse di studio?
briandinazareth Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 2 minuti fa, mozarteum ha scritto: Quindi cosa si intende esattamente e in concreto per pari opportunita’? ovviamente non è un interruttore ma una lunga scala di possibilità. e abbiamo esempi molto evidenti della differenza, per esempio nella qualità dell'educazione disponibile a tutti, così come il concetto di sanità universale. ma non mi vorrei solo soffermare sulle pari opportunità, perchè se siamo consapevoli delle differenze che non costituiscono alcun titolo di merito, dovremmo essere un po' più laici e disincantati anche di fronte ai risultati. così come il fatto di essere considerati "meno uguali" per razza, religione, identità varie ecc. cosa che raggiunge per me il massimo nella scala della stupidità umana, come se nascere a calcutta o parigi, ricco o povero, essere etero o gay, molto intelligente o no, scaturissero dai meriti e delle colpe. è una cosa umana, lo sappiamo, ma talmente irrazionale ed assurda che una minima analisi logica dovrebbe spazzarli via questi concetti da ogni possibilità.
Gaetanoalberto Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 1 ora fa, mozarteum ha scritto: Pagate gli affitti agli studenti fuori sede? borse di studio? Ad esempio, però basta leggere la Costituzione e qualche idea puó venire. Il nostri sistema di borse di studio ed aiuto ai meritevoli fa acqua da tutte le parti. La selezione dei più bravi, alle volte sostenuti anche economicamente, è una pratica che altrove coinvolge gli studenti mentre si trovano a scuola. Da noi, come appunto dici accettando il fato, vale spesso più il merito del “figlio di”.
mozarteum Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 Il figlio di, se intelligente e volenteroso, ha una marcia in piu’ perche’ cio’ che altri apprendono per la prima volta all’universita’ gira in famiglia fin dalla tenera eta’. Qualche giorno fa sentivo una conferenza del Prof. Perlingieri figlio d’arte, diventato ordinario prestissimo (credo a poco piu’ di 30 anni) di diritto privato. Strepitoso, lucidita’ capacita’ di costruzione di ragionamenti complessi mantenendo concretezza e chiarezza, originalita’. Altro che baronismo. Oggi titolare alla Sapienza. E’ il vantaggio competitivo d’avere in casa un padre a sua volta professore universitario con conversazioni -immagino- d’alto voltaggio fin dall’infanzia. Questo per dire che le pari opportunita’ sono teoriche. Lo Stato cosa puo’ fare oltre ad aiutare con borse di studio e aiuti per fuori sede? Esiste una ineliminabile quota di imparita’ 2
briandinazareth Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 38 minuti fa, mozarteum ha scritto: Esiste una ineliminabile quota di imparita’ è evidente, la questione dell'uguaglianza non è l'affermazione che non ci siano differenze tra le persone, di svariati tipi, ma che queste differenze non diventino, con citazione colta degli abba, "the winners take it all". quindi l'idea è che che queste differenze ineliminabili e casuali non polarizzino in modo eccessivo la ricchezza e che si tenda a garantire una vita dignitosa a più persone possibile. e tornando all'opener appare evidente che la questione sia scomparsa dal dibattito pubblico e, paradossalmente ma non troppo, soprattutto da chi avrebbe dei vantaggi perché è in basso nella catena alimentare. non scomparsa perché lo sia il problema ma perché, tra le diverse cause, abbiamo introiettato quella retorica americana del "se vuoi puoi fare tutto" che si traduce con "se non riesci te lo sei meritato e ogni conseguenza è moralmente giusta". poi ci sarebbe da parlare delle conseguenze sulla psiche delle persone questo castello di senso di agenzia totalmente distaccato dalla realtà, tra le altre cose sicuramente moltissima frustrazione... l'ostilità americana alla sanità pubblica, non solo tra i repubblicani, nasce da questo strano senso di giustizia che dice che se non puoi permetterti di farti curare è eticamente giusto che tu non possa curarti. sono valori trasmessi nella stragrande maggioranza dei film e delle serie che le persone guardano (assieme ad un concetto di vendetta che viene dritto dall'antico testamento, ma questa è un'altra storia...)
senek65 Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 4 ore fa, mozarteum ha scritto: Ma la provenienza familiare, la qualita’ intellettiva e culturale dei genitori, l’ambiente in cui si cresce sono fondamentali e non capisco come lo Stat’ possa aiutara piu’ di tanto Alla fine e’ un bellissimo e romantico slogan. Quindi che facciamo? Sei nato povero e povero resterai? E lo Stato che ci sta a fare: la bella statuina?
senek65 Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 1 ora fa, mozarteum ha scritto: Altro che baronismo. Oggi titolare alla Sapienza. E’ il vantaggio competitivo d’avere in casa un padre a sua volta professore universitario E' un vantaggio molto più che competitivo.... è giocare con le carte truccate.
LUIGI64 Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 Lo spirito di vendetta non è riconducibile a nessun testo, ma soltanto agli impulsi di rivalsa che sono connaturati nell'essere umano
simpson Inviato 17 Giugno 2024 Inviato 17 Giugno 2024 Il 16/06/2024 at 14:05, Savgal ha scritto: Ciò che mi capita spesso di cogliere oggi è il rancore, inteso come sdegno, risentimento profondo, non manifestato apertamente, ma tenuto nascosto. La scuola ha le sue gerarchie, dal collaboratore scolastico (il proletariato, il bidello), per poi passare all'impiegata amministrativa, al direttore dei servizi amministrativi e ai docenti. I primi sono quelli più litigiosi, tra loro e con gli altri, più rancorosi anche nei confronti delle impiegate, che hanno retribuzioni di poco superiori. Come pure ho visto esibire un senso di superiorità verso i loro ex colleghi di collaboratori passati ad amministrativi. La solidarietà di classe è diventata conflitto tra di loro. Non poche volte si coglie, quando sorgono imprevisti, il tono di chi pensa "io sarei in grado di fare meglio". se non li conosci, ti consiglio di leggere gli studi di psicologia sociale di Tajfel, è già tutto scritto.
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