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La ristorazione, un mondo di furbi.


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Due parole sul vino della casa. 
La coerenza per me è un aspetto fondamentale in ogni ambito, ristorante incluso. Se vado in un locale dove il menù è composto da piatti regionali tipici con i sempreverdi pilastri della cosiddetta cucina italiana, è ridicolo oltre che sciocco cercare vini particolari, per un motivo semplice: nella carta non ci sono. Cosa troverò in carta? Vini anonimi di imbottigliatori anonimi proposti a 9-12-15 euro, cioè da 3-4 euro al produttore ma anche meno, dipende da quanto ricarico fa l’esodo oste. Con le dovute lodevoli eccezioni, ho ottime probabilità di bere un pessimo/mediocre vino. Meglio allora optare per il vino della casa, nel caso specifico un rosso Piceno di una cantina della zona, servito fresco. Considerando che non pago la bottiglia, il tappo, l’etichetta, lo stoccaggio, al 99% bevo meglio che non prendendo una bottiglia da 12-15 euro sulla carta. Ci sono poi posti, penso al Bric dell’Usignolo a Costigliole d’Asti, dove la Barbera della casa era eccellente. In generale, scegliere un buon vino da una carta con nomi sconosciuti, è molto difficile, quasi un Superenalotto. 

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57 minuti fa, LeoCleo ha scritto:

Due parole sul vino della casa. 
La coerenza per me è un aspetto fondamentale in ogni ambito, ristorante incluso. Se vado in un locale dove il menù è composto da piatti regionali tipici con i sempreverdi pilastri della cosiddetta cucina italiana, è ridicolo oltre che sciocco cercare vini particolari, per un motivo semplice: nella carta non ci sono. Cosa troverò in carta? Vini anonimi di imbottigliatori anonimi proposti a 9-12-15 euro, cioè da 3-4 euro al produttore ma anche meno, dipende da quanto ricarico fa l’esodo oste. Con le dovute lodevoli eccezioni, ho ottime probabilità di bere un pessimo/mediocre vino. Meglio allora optare per il vino della casa, nel caso specifico un rosso Piceno di una cantina della zona, servito fresco. Considerando che non pago la bottiglia, il tappo, l’etichetta, lo stoccaggio, al 99% bevo meglio che non prendendo una bottiglia da 12-15 euro sulla carta. Ci sono poi posti, penso al Bric dell’Usignolo a Costigliole d’Asti, dove la Barbera della casa era eccellente. In generale, scegliere un buon vino da una carta con nomi sconosciuti, è molto difficile, quasi un Superenalotto. 

È esattamente quello che faccio anche io.

Non saprei che commento aggiungere

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Una ottima osteria dovrebbe anche avere una cantina dignitosa con prezzi coerenti. In Toscana e Piemonte e’ cosi’ ad esempio. Certo un 15/20 euro vanno messi in conto. Altrimenti va bene il vino della casa se pero’ e’ decoroso ed e’ zona di vini. Nel beneventano ad esempio fra aglianico e falanghina ce la si cava. Nelle marche ottimi verdicchio, in abruzzo montepulciano locale, in piemonte non ne parliamo, in Toscana dipende dalle zone, in Maremma ci sono buoni morellini e anche i bianchi sono discreti

 

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Anche perché il processo di imbottiglimento con un minimo di label graficamente fighetta e/o ruffianamente retro'  consente anche al piccolo produttore di piazzare lo stesso vino a maggior prezzo: L'offerta di vino sfuso di qualità è andata via via riducendosi nel corso degli anni. La cantina dove ci forniamo da anni ad esempio oggi offre solo scelta di bottiglie, oppure vino da pasto bianco / rosso "bag-in-box" da 5 litri di qualità sufficiente per una mensa aziendale a ticket. 

(P.S. sono al corrente che i soci del melius cononscono comunque uno o più piccoli produttori che potrebbero dar loro ambrosia e nettare degli Dei sfuso in damigiana a prezzo "di assoluta convenienza", mi riferivo a quello che accade alla mediona del popolo bue :classic_dry:

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47 minuti fa, Martin ha scritto:

L'offerta di vino sfuso di qualità è andata via via riducendosi nel corso degli anni.

Per molti anni ho bevuto un ottimo rosso di un produttore locale: all'inizio dovevi portarti la damigiana che riempiva dalla botte, poi è passato alle sua bocce da 5lt in vetro.  Ha cominciato a imbottigliare e la qualità è scesa ma solo di poco, mentre i prezzi salivano abbastanza.

Fine della storia quando è passato alla plastica, qualità in caduta libera e prezzi ancora più alti.

Adesso bevo  aglianico di una cantina sociale della zona in boccia di vetro da 5 lt, buono ed economico.

 

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  • 2 mesi dopo...
Il 29/6/2024 at 17:59, Guru ha scritto:

In genere come vino della casa veto servono vini magari piacevoli ma dozzinali alla spina

Vino della casa,se è alla spina è un bel terno al lotto,bisogna sperare che la trattoria abbia consumi elevati perchè il contatto con la co2 della bombola è deleterio,poi c'è da augurarsi che l'impianto di spillatura venga pulito con cura e frequentemente col giusto detergente alimentare,non son certo un toccasana per il vino gli zuccheri che si depositano lungo il percorso del pitone (così vien chiamato)che porta il vino,o la birra,dalle cantine (spesso è li che si trovano il motore e il compressore)fino ai rubinetti di spillatura,personalmente quasi mai vino della casa, a patto che non conosca bene il locale e/o il proprietario.

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Il 16/06/2024 at 13:39, Guru ha scritto:

Comunque, mio nipote, che ha fatto l'istituto alberghiero e fa delle ottime pizze, da inizio anno sta lavorando a Dublino come pizzaiolo e prende dai 2600 ai 2800 euro al mese, in base come va con le mance. Gli è stato offerto subito il contratto in regola, con la possibilità, inserita dal datore di lavoro, di rinegoziare in positivo la paga dopo tre mesi. L'aumento gli è poi stato riconosciuto. 

A parte il fatto che aspira ad aprire un suo locale, vi pare che abbia voglia di tornare a lavorare per quei piagnoni disonesti dei ristoratori italiani?

Quanto si paga una pizza a Dublino? Curiosità…

Perché sapete qui la pizza la vogliono pagare 7-8 euro…

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Il 29/06/2024 at 10:56, mozarteum ha scritto:

Certo un 15/20 euro vanno messi in conto.

 

Qui in bottiglia sotto i 18, anche in trattoria, non esiste nulla, nessuno tiene in carta bottiglie di costo sotto quella cifra.

Da dire che sui 25/28 in locali dal buon rapporto Q/P si possono fare incontri notevoli (un paio di settimane fa un uvaggio francese a me prima sconosciuto, pagato 26, mi ha aperto un mondo).

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