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Stradivari e fine tuning


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https://www.cnr.it/it/comunicato-stampa/11087/alla-ricerca-del-suono-perfetto-il-caso-dei-violini-stradivari

 

 

"I ricercatori hanno invitato 70 liutai cremonesi ad analizzare e valutare comparativamente il timbro sonoro di quattro violini - due moderni, uno di fabbrica e uno Stradivari - rispetto al suono di un violino Stradivari di riferimento. Basandosi solamente sull’ascolto di cinque note gli ascoltatori hanno mostrato una spiccata preferenza per un violino in particolare, in questo caso lo Stradivari. I ricercatori hanno poi individuato una sorta di 'firma' che distingue il suono del violino preferito da quelli considerati meno piacevoli. “Grazie ad un'analisi approfondita delle descrizioni fornite dagli ascoltatori e a misure vibro-acustiche effettuate sugli strumenti siamo stati in grado di descrivere il suono preferito come quello che ha un particolare bilanciamento di 'apertura', 'chiarezza' e 'nasalità'”, chiarisce Carlo Andrea Rozzi di Cnr-Nano, primo autore dello studio.

“Si tratta di un esperimento di ascolto in doppio cieco, ovvero condotto senza che gli ascoltatori e noi sperimentatori sapessimo quale violino stesse suonando al moment o dell’ascolto", spiega Massimo Grassi di UniPadova. “Abbiamo usato uno stimolo sonoro molto semplice, la scala musicale, in modo che i giudizi fossero guidati solo dal timbro del violino e non da altri fattori come la 'simpatia/antipatia' per un particolare brano suonato”.

“Stabilire quali aspetti del suono contribuiscono a rendere piacevole il timbro di uno strumento è importante per la liuteria”, sottolinea Fabio Antonacci del Politecnico di Milano, “in quanto apre la strada alla realizzazione di strumenti con proprietà timbriche desiderate. Le misure vibratorie effettuate su questi violini hanno anche lo scopo di costruire, in prospettiva, un repository di dati che permetta di stimare la relazione tra i modi di vibrare dello strumento ed il timbro”.

 

Come si può leggere dal sito (di certo autorevole) ascoltatori e misuratori, in doppio cieco, hanno cercato di trovare insieme dei parametri per stabilire cosa c'è di speciale nel suono dei violini Stradivari per cercare di produrre nuovi strumenti con caratteristiche simili.

Chiedo agli utenti: non fanno la stessa cosa quelli che cercano con il fine tuning, cambiando fusibili, piedini, cavi, ecc. di arrivare ad un risultato più gradevole per l'ascolto?

 

Inviato
6 ore fa, Ivo Antonio ha scritto:

non fanno la stessa cosa quelli che cercano con il fine tuning, cambiando fusibili, piedini, cavi, ecc. di arrivare ad un risultato più gradevole per l'ascolto?

Come approccio sì ma come affidabilità e oggettività dei risultati no, perché nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di autosuggestione: nell'articolo che hai riportato ad esempio si parla di liutai cremonesi, la cui sensibilità e competenza sono anni luce più elevate di quelle che il 99,99% di noi hobbysti potrà mai aspirare di possedere.

Inviato
8 ore fa, Ivo Antonio ha scritto:

hiedo agli utenti: non fanno la stessa cosa quelli che cercano con il fine tuning, cambiando fusibili, piedini, cavi, ecc. di arrivare ad un risultato più gradevole per l'ascolto?

no

Inviato
3 ore fa, senek65 ha scritto:

no

 

Ipse dixit. Verbum domini.

Inviato

@Ivo Antonio Dovresti fare delle prove in doppio cieco con 70 audiofili in casa.

Meglio lasciare il fusibile di sicurezza originale. 

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