appecundria Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 10 ore fa, nullo ha scritto: Guarda che il discorso si era allargato, non estrapolare per distorcere. Io non distorco niente, semmai sei tu che segui logiche non convenzionali nel pensiero classico. E nota la signorilità della risposta ad un'offesa seria. Il resto del post non lo leggo nemmeno, ovviamente.
nullo Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 @Gaetanoalberto però non mescoliamo il tutto. ci sono stati e ci sono accordi diretti tra stati e aziende che non sono alla portata di tutti e hanno deroga conseguenti, vedi in precedenza il citato accordo tra Apple e Irlanda, ma ci sono altri esempi da portare. tra l’altro ancora si discute se ciò sia una violazione o meno degli aiuti di stato, segno che la legislazione difetti non poco. ma anche quella nuova propone lacune, senza contare che tramite artifici e leggi locali poi l’utile lo si disegna ad hoc. Insomma la concorrenza fiscale esiste, e può pure essere pure un bene, ma la concorrenza tra uno staterello, o una isoletta, rispetto ad uno stato di grandi dimensioni è da regolare bene, tanto per dire, io roba come Lussemburgo e simili li piallerei. chissà perché banche, e aziende come Ferrero e altri ci hanno piantato sedi. Uno dei tanti articoli tanto per rifletterci sopra: https://it.euronews.com/my-europe/2024/01/05/le-lacune-e-le-scappatoie-della-nuova-tassa-sulle-multinazionali
Velvet Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 10 minuti fa, appecundria ha scritto: Però bisogna confrontare mele italiane con mele irlandesi. Il primo trasferimento di multinazionale americana in Irlanda, a Galway, l'ho visto 30 anni fa e le motivazioni erano tante, principalmente i costi del personale rispetto a UK accompagnati dalla buonissima qualità del personale stesso. Poi, sì, c'erano discrete agevolazioni ma già era secondario. Men che meno si badava alle tasse ché paradisi fiscali c'è n'è anche negli Usa. Alta qualità del personale a basso costo e che parla inglese, questo li smuove. Almeno nel mio settore. Mah... Nell'it abbiamo assistito ad una indianizzazione spinta ad esempio. Ma se parli con qualunque manager ti dice che piuttosto di essere costretto a lavorare ed interagire con gli indiani si farebbe monaco buddista. Ma il costo del personale ingleseparlante e qualificato sulla carta (ma in realtà mi dicono non molto) è talmente basso che le aziende vanno lì comunque.
nullo Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 5 minuti fa, appecundria ha scritto: resto del post non lo leggo nemmeno, ovviamente. E un bel chi se ne sbatte? nelle tue piccate repliche distorci eccome, condite spesso da un fascista e un leghista che non mancano quasi mai, puoi invece di dialogare, correggere e insegnare quel molto che sai con ben altri modi.
briandinazareth Inviato 29 Luglio 2024 Autore Inviato 29 Luglio 2024 1 minuto fa, Velvet ha scritto: Ma se parli con qualunque manager ti dice che piuttosto di essere costretto a lavorare ed interagire con gli indiani si farebbe monaco buddista. dipende... bisogna anche considerare che moltissimi manager italiani sono abituati a lavorare in modo non strutturato e un po' cantinaro, in india invece si ragiona in modo anglosassone. si segue il processo, deve essere on the book, le responsabilità devono essere chiare e definite ecc. in genere le difficoltà che si trovano con gli indiani sono le stesse che molti manager italiani incontrano quando lavorano con gli americani. ovviamente se vai al super-risparmio avrai indiani poco preparati, ma vale ache per gli italiani...
Velvet Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 4 minuti fa, briandinazareth ha scritto: bisogna anche considerare che moltissimi manager italiani sono abituati a lavorare in modo non strutturato e un po' cantinaro, in india invece si ragiona in modo anglosassone. Mah non saprei non è il mio settore. A portata di mano ho solo un manager Siemens di area tecnica e uno di primaria software house con sede lavorativa in Australia ed entrambi mi hanno raccontato le medesime horror stories. Ovvero che per cavare un ragno dal buco da un team di indiani serve 10 volte il tempo e l'energia rispetto ad un team europeo. Ovviamente costa 20 volte meno perciò c'è margine.
Gaetanoalberto Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 9 minuti fa, nullo ha scritto: mescoliamo What?
jedi Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 Però il problema ,che anche in Europa ,e non solo negli stati extraeuropei ,ci sono paradisi fiscali. Quando gli estremisti di destra vorrebbero tanti piccoli staterelli ,combattendo sia i colossi come Cina e India ,(e speriamo che il malefico trump non vinca le elezioni ) da soli ,non so se mi viene da ridere o da piangere (più la seconda) Ma noi che con questo governo abbiamo ,o meglio hanno votato contro la Fon der Lien ,cosa pretendono ,che gli metta i tappeti rossi sotto il cul. Amazon ,Google e company anche in Europa pagano una mazza di tasse ,e quindi si dovrebbe avere un Europa più coesa ,e i nazisti ,che ci sono ,mandarli a scopare il mare o anche peggio. Viva un Europa Unita e abbasso gli estremismi che abbiamo anche in casa (Salvini ,Vannacci e company)
nullo Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 6 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: What Intendo dire che diminuire il carico deducendo spese ed eludendo, non sia proprio la stessa cosa. Se poi si parte da aliquote gai basse e ad hoc.. Tornando in tema, dall'articolo linkato sulla nuova riforma e legislazione: Troppe scappatoie Ma nonostante le promesse, gli esperti temono che la riforma non sia in grado, da sola, di contrastare i paradisi fiscali e di impedire la cosiddetta "corsa al ribasso" della concorrenza fiscale. Gli Stati possono adeguarsi alla nuova aliquota minima e allo stesso tempo offrire generosi crediti d'imposta e altre detrazioni, riducendo così di fatto il prelievo fiscale ben sotto la soglia del 15%. Molti Stati stanno già introducendo crediti, sovvenzioni e sussidi trasferibili per attrarre gli investimenti delle multinazionali. "Lo vediamo già, ad esempio con l'Ira (Inflation Reduction Act) negli Stati Uniti. Anche Paesi come l'Irlanda, la Svizzera e le Cayman stanno già ricorrendo a queste scappatoie", ha spiegato Parrinello.
briandinazareth Inviato 29 Luglio 2024 Autore Inviato 29 Luglio 2024 5 minuti fa, Velvet ha scritto: Mah non saprei non è il mio settore. A portata di mano ho solo un manager Siemens di area tecnica e uno di primaria software house con sede lavorativa in Australia ed entrambi mi hanno raccontato le medesime horror stories. Ovvero che per cavare un ragno dal buco da un team di indiani serve 10 volte il tempo e l'energia rispetto ad un team europeo. Ovviamente costa 20 volte meno perciò c'è margine. ovviamente bisogna vedere i singoli casi e come scegli le risorse... ma quello che ho visto io in questi casi, ed è una cosa che conosco molto da vicino, è che c'è una differenza culturale del lavoro molto profonda e gli indiani ragionano all'americana (anche perché tanti si formano negli usa e hanno l'impronta anglosassone della dominazione inglese). comunque la differenza di costo non è di 20 volte... ma molto, molto di meno.
appecundria Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 6 minuti fa, Velvet ha scritto: Ovviamente costa 20 volte meno Una volta, adesso un indiano costa più di un calabrese. 1
appecundria Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 17 minuti fa, Velvet ha scritto: indianizzazione spinta ad esempio Però stiamo confondendo delocalizzazione, esterovestizione e subappalto.
appecundria Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 Non sanno nemmeno tenere a freno la lingua e vogliono impartire lezioni al mondo che loro stessi hanno disastrato. I vecchi di oggi sono uno spasso.
Velvet Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 Ribadisco non è il mio settore, mi limito a raccogliere ciò che raccontano queste due persone (entrambe under 40 e con esperienze, formazione e occupazione globali) e riferirle. Io di mio al limite posso fornire dati sul prezzo dei fiori di zucca o poco più.
nullo Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 Già, un vero spasso @appecundria abbiamo scoperto solo dopo il 2020 che il dumping fiscale e la concorrenza sleale relativa crei squilibri. l’avere i paradisi addirittura dentro la Ue ha creato qualcosa di assolutamente imprevedibile. Era cosa veramente difficile da pensare in precedenza. rimane da capire se i buoi scappati nel frattempo si siano dispersi nelle praterie o si siano accasati. qualche timida tarda iniziativa fa presumere che tutto ora vada per il meglio.
Gaetanoalberto Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 Non so, a me pare che il gioco sia sempre quello da secoli: si fanno affari, si guadagna, si cerca di tenere per se. Finchè si rispetta la legge nulla da dire. Gli Stati, più che mai oggi accordandosi a livello internazionale, dovrebbero cercare di creare una cornice di equità senza ammazzare l’impresa. Gli interessi degli stati sono diversi, quindi bisogna capire dove si riesce ad arrivare ed arrivarci. Delegittimare gli Stati, la Ue e le altre organizzazioni internazionali è uno dei tanti strumenti per vincere nel gioco di cui al capoverso 1. Le multinazionali enormi, di cui al TD, hanno strumenti enormi, tanto più se operano sull’immateriale. La questione non è solo di tassazione dei profitti (un calcolo del 2016 diceva che l’Italia ha perso quell’anno circa 6 miliardi di gettito, tanti, iniqui, ma solo parte del problema). Bisogna vigilare sulla stesura delle normative: alle volte una riforma del diritto del lavoro e una contrattazione collettiva sulle retribuzioni possono essere anche più rilevanti per gli effetti positivi sull’economia. 1
Martin Inviato 29 Luglio 2024 Inviato 29 Luglio 2024 1 ora fa, Velvet ha scritto: il costo del personale ingleseparlante Ingleseparlante indiano ? (con rispetto parlando: Ah ah ah) E veniamo alla professionalità di detti "centri di eccellenza" indiani: Lavorano secondo il principio del "tutti corrono su tutti i palloni". Il personale riceve una paga minima corrispondente a un pugno di riso, poi vanno a cottimo in base al numero di ticket gestiti (badate: Al numero, non alla complicazione degli stessi). Le conseguenze sono che: A) Per quasiasi problema si viene assaliti da uno sciame di richieste di informazioni da parte dei più svariati operatori, ognuno cerca il bit in più per chiudere il ticket a suo nome prima degli altri. Poiché credono anche di essere furbi, capita che ti sottopongano loro problemi relativi a un ticket diverso dal tuo, cercando di carpire consigli o persino di fartelo risolvere. Il tutto è ovviamente time-wasting e oltremodo nerve-annoying. B) Cercano in prima battuta di chiudere la richiesta in qualsiasi modo, sopratutto in vista della data di conteggio mensile delle attività diventano frequentissimi i ticket chiusi con un semplice punto (.) nel campo report. Devi richiamare, ma a quel punto la nuova richiesta genererà volumi utili al loro score del mese successivo. Quanto al modo di lavorare direi che gli indiani sono diversissimi dal tipico inglese o americano. Il centro-servizi global non albionico più "British" col quale lavoro si trova, pensate un po', in Kenya. (Inoltre i kenyoti parlano un inglese molto più comprensibile e sopratutto sono disposti a comprendere il mio ) 2
briandinazareth Inviato 29 Luglio 2024 Autore Inviato 29 Luglio 2024 13 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto: Delegittimare gli Stati, la Ue e le altre organizzazioni internazionali è uno dei tanti strumenti per vincere nel gioco di cui al capoverso 1. è un classico, siccome sono molto lontani dalla perfezione, come tutte le cose umane, allora diventano la m.erda e si appoggiano coloro che vogliono affossare le uniche organizzazioni che possono agire. insomma, si vorrebbe a parole una maggiore integrazione europea e poi si fa il tifo per i sovranisti delle piccole patrie e degli asti fra paesi confinanti. una naturale conseguenza del mugugno totale-globale, con la convinzione da anziano che guarda i cantieri, che lui si che avrebbe saputo come fare, mica questi idioti, scemi, corrotti ecc. 2
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