Savgal Inviato 19 Agosto 2024 Autore Inviato 19 Agosto 2024 Il thread è stato aperto per rispondere ad un quesito sorto in un altro thread dal titolo "Nelle mani del demonio", in cui il tema, partendo da una citazione del "Faust" di Goethe, era ragione e scienza, contrapposte agli impulsi irrazionali. Il quesito era delimitare cosa debba intendersi per conoscenza, di cui la scienza è la massima espressione. Il testo di apertura del thread è recuperato da appunti per delle lezioni.
Renato Bovello Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 @Savgal Ti ringrazio per la precisazione. Gli errori e gli strafalcioni restano ma ,almeno,ho capito il motivo in base al quale avete scritto quanto sopra .
mozarteum Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 Solo perche’ mi cita qui Renato, ero intervenuto nel thread sugli hotel su invito di @simpson e anche per dare qualche concreta indicazione di prima mano a chi fosse interessato in un thread che altrimenti sarebbe una galleria di cose prese da internet. Quanto al presente thread, lo trovo interessante ancorche’ piu’ invernale che estivo 1 1
LUIGI64 Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 Forse necessiterebbe sempre un po' di leggerezza nell'affrontare questi argomenti In riferimento a chi partecipa e ad eventuali detrattori 😁
Savgal Inviato 19 Agosto 2024 Autore Inviato 19 Agosto 2024 L’habitus di insegnante non riesci a dismetterlo. Con gli studenti insistevo sul fatto che nella gran parte dei casi utilizziamo le parole (i significanti) senza aver chiaro il significato, soprattutto ciò avviene per le parole in cui è assente un referente concreto, caratteristica dei termini concettuali, nel caso del thread il termine conoscenza. Inoltre sottolineavo che nella comunicazione vi è la convinzione (quasi sempre errata) che gli interlocutori condividano nella loro mente stessi significati e referenti senza ambiguità, mentre la concreta possibilità che ciò avvenga è minimale.
LUIGI64 Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 10 minuti fa, Savgal ha scritto: Inoltre sottolineavo che nella comunicazione vi è la convinzione (quasi sempre errata) che gli interlocutori condividano nella loro mente stessi significati e referenti senza ambiguità, mentre la concreta possibilità che ciò avvenga è minimale. Spesso, è proprio come tu dici
briandinazareth Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 @Savgal per questo ci serve una definizione più precisa di "pensiero", perché nelle forme più ampie coinvolge pienamente anche la ia e almeno gli animali più intelligenti, come primati o corvidi. tutti questi, compresi noi, hanno una particolarità che gli unisce: lo schema di organizzazione neuronale è simile, è una questione di layer successivi. come se l'intelligenza, di vari tipi, sia connaturata al funzionamento di queste particolari organizzazioni dei neuroni, che riescono ad "estrarre più realtà" e a trovare soluzioni in modi così efficienti. questo rende problematico anche l'dentificazione tra pensiero, intelligenza ed essere, anche qui per delle definizioni non abbastanza precise.
LeoCleo Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 Vabbè, ma io voglio leggere il rimando agli immancabili studi!
LUIGI64 Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 Neuroscienze e religione: la “neuroteologia” Riporto questo articolo tratto dal sito della UAAR (sob) Se sono giunti a tali conclusioni, ritengo ci siano ben poche sicurezze in relazione a tale argomento Inutile ci si affanni a fornire certezze e liquidare superficialmente tale questione Nel campo della neuroteologia il dibattito è aspro: le diverse fazioni difendono ciascuna i propri dati e le proprie teorizzazioni mentre con scarso fair play accademico svalutano quelli degli altri attraverso libri, blog e interviste televisive. Forse sarebbe più produttivo interrogarsi sui limiti di un approccio puramente neuroscientifico ad un tema come quello della religiosità che per le sue molteplici sfaccettature (psicologiche, culturali, sociali, ambientali) richiederebbe piuttosto una modalità di studio interdisciplinare. https://www.uaar.it/uaar/ateo/archivio/123/neuroscienze-religione-neuroteologia/
briandinazareth Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 @LUIGI64 hai messo il tema religioso e spirituale in ogni dove, almenoin questo non finiamo ai soliti mistici orientali. ;) il tema non è la religiosità.
LUIGI64 Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 Mi sono portato avanti con il lavoro Dovresti essere contento, ho citato come fonte la UAAR! 😏 Non credo sia proprio fuori tema, comunque Tra pensiero e coscienza Citerò mistici orientali ed occidentali, tra l'altro non si conoscono a sufficienza a mio modo di vedere, quando lo riterrò più opportuno
mozarteum Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 Lo snodo e’ pericoloso quando -come spesso accade- la scienza determina prima o poi tecniche o orientamenti applicativi. Il fatto che la scienza spieghi il funzionamento del cervello in termini diversi da quelli tradizionali e piu’ fondati, pone la premessa per la possibilita’ di manipolazione dello stesso. Il farlo o non farlo non appartiene piu’ alla scienza ma, diciamo cosi’ per semplificare, alla sfera etica. Ma se anche quest’ ultima diventa una funzione del cervello interna ad esso siamo da capo a dodici
briandinazareth Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 4 minuti fa, mozarteum ha scritto: Il fatto che la scienza spieghi il funzionamento del cervello in termini diversi da quelli tradizionali e piu’ fondati, pone la premessa per la possibilita’ di manipolazione dello stesso. Il farlo o non farlo non appartiene piu’ alla scienza ma, diciamo cosi’ per semplificare, alla sfera etica. Ma se anche quest’ ultima diventa una funzione del cervello interna ad esso siamo da capo a dodici nella pubblicità, nella politica, in come funzionano i social o i forum, molte di queste conoscenze sono già applicate. basta pensare alla scarica di dopamina dei like ai propri messaggi, strumento fortissimo per aumentare la nostra dipendenza, ai fini economici. la sfera etica è si interna al cervello, e la manipolazione della nostra mente in realtà non è un tabù, basti pensare all'uso dell'alcool. certo, le conoscenze moderne permettono cose molto più sottili, ad esempiopossiamo già vedere cosa una persona sogna o pensa con un buon grado di approssimazione, in un futuro non lontano potremo "leggere la mente" per davvero, con un possibile impatto mostruoso, pensa solo a cosa possono farci le dittature...
briandinazareth Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 6 minuti fa, mozarteum ha scritto: O la moglie la includevo nelle dittature 2
LUIGI64 Inviato 19 Agosto 2024 Inviato 19 Agosto 2024 17 ore fa, simpson ha scritto: Non a caso, gli psicoterapeuti si formano sui casi specifici incontrati dai maestri Altro fattore molto importante è interpretare correttamente i sintomi del paziente, per riuscire a distinguere quelli che sono riconducibili principalmente a problematiche nella strutturazione dell'io, esistenziali o spirituali
Savgal Inviato 19 Agosto 2024 Autore Inviato 19 Agosto 2024 @briandinazareth Il testo sull'intelligenza artificiale che sto leggendo è molto impegnativo. Fino a quando le questioni poste erano relative alla logica, non ho avuto particolari difficoltà a seguire (grazie agli studi universitari). Il passaggio alle formulazioni probabilistiche (reti bayesiane), con la formalizzazione matematica rappresenta un grosso ostacolo, ma ho deciso di impegnarmi. Per quanto concerne le classificazioni, il testo dedica capitoli alla rappresentazione della conoscenza. Ma specifica che la "ingegneria ontologica finora ha ottenuto un successo limitato". Riporta la citazione di un altro autore che afferma: "Ogni ontologia è un patto, un accordo sociale tra persone che hanno un interesse comune verso la condivisione. Quando gli interessi contrapposti pesano più della spinta alla condivisione, non può esserci un'ontologia comune."
Savgal Inviato 19 Agosto 2024 Autore Inviato 19 Agosto 2024 Quanto all'intelligenza, questa non è per nulla facile da definire. Ricordo gli studi di Kohler sugli scimpanzé quali primi esempi di comportamenti definibili come intelligenti. Lo scimpanzé chiuso in gabbia aveva a portata di mano un bastone, mentre le banane erano irraggiungibili. L'animale in poco tempo era in grado di utilizzare il bastone come strumento che gli consentiva di raggiungere le banane. L'autore definì questo comportamento come "ristrutturazione del campo cognitivo attraverso un atto di insight." Nel comportamento lo scimpanzé mette in relazione ciò che prima non lo era, mostrando anche un barlume di intenzionalità e consapevolezza. Il dubbio è se un computer, utilizzando degli algoritmi, sia in grado di fare la stessa cosa, senza attingere da conoscenze già presenti in internet.
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