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Fake news e boccaloni, deriva pericolosa per la società


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Inviato
3 minuti fa, Xabaras ha scritto:

Per dirla alla Pazzaglia il livello è bass

E infatti mi son dovuto sdraiare per stare al tuo.

Inviato
31 minuti fa, claravox ha scritto:

Qui chi ha etichettato sei stato tu nei miei confronti col solito “novax”

Ah, mi sono sbagliato? Basta farmelo notare. Quindi sei a favore dei vaccini e delle relative campagne vaccinali come quella per debellare il cancro all'utero, il vaccino contro l'HPV, bene. Non sembrava.

Inviato

Leggo adesso la discussione e rispondo a chi si domanda perchè uno dovrebbe preferire la Cura Di Bella a quelle tradizionali: dubbi sulla loro efficacia e pesanti effetti collaterali non sempre tollerabili. E poi testimonianze di avvenute guarigioni con la Multiterapia.

Inviato
26 minuti fa, Paolo 62 ha scritto:

poi testimonianze di avvenute guarigioni con la Multiterapia.

Ci sono anche per Lourdes e Medjugorje.

O scienza o fede, tertium non datur.

Inviato

@Panurge No, Di Bella non è un guaritore, è un medico laureato e con abilitazione alla professione. Il problema è capire fino a che punto funziona la sua cura.

Inviato

«Ora», seguitai, «paragona la nostra natura, per quanto concerne l'educazione e la mancanza di educazione, a un caso di questo genere.(1) Pensa a uomini chiusi in una specie di caverna sotterranea, che abbia l'ingresso aperto alla luce per tutta la lunghezza dell'antro; essi vi stanno fin da bambini incatenati alle gambe e al collo, così da restare immobili e guardare solo in avanti, non potendo ruotare il capo per via della catena. Dietro di loro, alta e lontana, brilla la luce di un
fuoco, e tra il fuoco e i prigionieri corre una strada in salita, lungo la quale immagina che sia stato costruito un muricciolo, come i paraventi sopra i quali i burattinai, celati al pubblico, mettono in scena i loro spettacoli».
«Li vedo», disse.
«Immagina allora degli uomini che portano lungo questo muricciolo oggetti d'ogni genere sporgenti dal margine, e statue e altre immagini in pietra e in legno delle più diverse fogge; alcuni portatori, com'è naturale, parlano, altri tacciono».
«Che strana visione», esclamò, «e che strani prigionieri!».
«Simili a noi», replicai: «innanzitutto credi che tali uomini abbiano visto di se stessi e dei compagni qualcos'altro che le ombre proiettate dal fuoco sulla parete della caverna di fronte a loro?» «E come potrebbero», rispose, «se sono stati costretti per tutta la vita a tenere il capo immobile?» «E per gli oggetti trasportati non è la stessa cosa?» «Sicuro!».
«Se dunque potessero parlare tra loro, non pensi che prenderebbero per reali le cose che vedono?» «è inevitabile».
«E se nel carcere ci fosse anche un'eco proveniente dalla parete opposta? Ogni volta che uno dei passanti si mettesse a parlare, non credi che essi attribuirebbero quelle parole all'ombra che passa?» «Certo, per Zeus!».
«Allora», aggiunsi, «per questi uomini la verità non può essere altro che le ombre degli oggetti».
«è del tutto inevitabile», disse.
«Considera dunque», ripresi, «come potrebbero liberarsi e guarire dalle catene e dall'ignoranza, se capitasse loro naturalmente un caso come questo: qualora un prigioniero venisse liberato e costretto d'un tratto ad alzarsi, volgere il collo, camminare e guardare verso la luce, e nel fare tutto ciò soffrisse e per l'abbaglio fosse incapace di scorgere quelle cose di cui prima vedeva le ombre, come credi che reagirebbe se uno gli dicesse che prima vedeva vane apparenze, mentre ora vede qualcosa di più vicino alla realtà e di più vero, perché il suo sguardo è rivolto a oggetti più reali, e inoltre,
mostrandogli ciascuno degli oggetti che passano, lo costringesse con alcune domande a rispondere che cos'è? Non credi che si troverebbe in difficoltà e riterrebbe le cose viste prima più vere di quelle che gli vengono mostrate adesso?» «E di molto!», esclamò.
«E se fosse costretto a guardare proprio verso la luce, non gli farebbero male gli occhi e non fuggirebbe, voltandosi indietro verso gli oggetti che può vedere e considerandoli realmente più chiari di quelli che gli vengono mostrati?» «è così », rispose.
«E se qualcuno», proseguii, «lo trascinasse a forza da lì su per la salita aspra e ripida e non lo lasciasse prima di averlo condotto alla luce del sole, proverebbe dolore e rabbia a essere trascinato, e una volta giunto alla luce, con gli occhi accecati dal bagliore, non potrebbe vedere neppure uno degli oggetti che ora chiamiamo veri?» «No, non potrebbe, almeno tutto a un tratto», rispose.
«Se volesse vedere gli oggetti che stanno di sopra avrebbe bisogno di abituarvisi, credo. Innanzitutto discernerebbe con la massima facilità le ombre, poi le immagini degli uomini e degli altri oggetti riflesse nell'acqua, infine le cose reali; in seguito gli sarebbe più facile osservare di notte i corpi celesti e il cielo, alla luce delle stelle e della luna, che di giorno il sole e la luce solare».
«Come no? » «Per ultimo, credo, potrebbe contemplare il sole, non la sua immagine riflessa nell'acqua o in una superficie non propria, ma così com'è nella sua realtà e nella sua sede».
«Per forza», disse.
«In seguito potrebbe dedurre che è il sole a regolare le stagioni e gli anni e a governare tutto quanto è nel mondo visibile, e he in qualche modo esso è causa di tutto ciò che i prigionieri vedevano».
«è chiaro», disse, «che dopo quelle esperienze arriverà a queste conclusioni».
«E allora? Credi che lui, ricordandosi della sua prima dimora, della sapienza di laggiù e dei vecchi compagni di prigionia, non si riterrebbe fortunato per il mutamento di condizione e non avrebbe compassione di loro?» «Certamente».
«E se allora si scambiavano onori, elogi e premi, riservati a chi discernesse più acutamente gli oggetti che passavano e si ricordasse meglio quali di loro erano soliti venire per primi, quali per ultimi e quali assieme, e in base a ciò indovinasse con la più grande abilità quello che stava per arrivare, ti sembra che egli ne proverebbe desiderio e invidierebbe chi tra loro fosse onorato e potente, o si troverebbe nella condizione descritta da Omero e vorrebbe ardentemente "lavorare a salario per un altro, pur senza risorse"(2) e patire qualsiasi sofferenza piuttosto che fissarsi in quelle congetture e vivere in
quel modo?» «Io penso», rispose, «che accetterebbe di patire ogni genere di sofferenze piuttosto che vivere in quel modo».
«E considera anche questo», aggiunsi: «se quell'uomo scendesse di nuovo a sedersi al suo posto, i suoi occhi non sarebbero pieni di oscurità, arrivando all'improvviso dal sole?» «Certamente», rispose.
«E se dovesse di nuovo valutare quelle ombre e gareggiare con i compagni rimasti sempre prigionieri prima che i suoi occhi, ancora deboli, si ristabiliscano, e gli occorresse non poco tempo per riacquistare l'abitudine, non farebbe ridere e non ucciderebbero chi tentasse di liberarli e di condurli su, se mai potessero averlo tra le mani e ucciderlo?»(3) «E come!», esclamò.

Inviato
8 minuti fa, Paolo 62 ha scritto:

medico laureato e con abilitazione alla professione

Non vuole dir niente, anche il tedesco che curava con il bicarbonato e che ha provocato stragi era un medico abilitato, i medici non sono necessariamente scienziati né è detto che utilizzino il metodo scientifico, infatti ne buttano fuori dall'albo un bel po' tutti gli anni.

Inviato

Dovete convincervi, c'è chi ha visto la luce della verità (anche senza mai aver letto un libro vero durante la sua vita) e a chi, come noi, questa verità rimane nascosta. Siamo purtroppo gli schiavi incatenati del mito platonico.

Inviato

@Panurge Il tedesco era in malafede, un vero criminale. Non mi sento di dire lo stesso per Di Bella, almeno fino a quando non verrà provata la sua eventuale malafede.

Inviato

La malafede è ancora un'altra cosa, la buonafede è apprezzabile ma non cambia i termini del ragionamento, al di fuori di un percorso di validazione riconosciuto bisogna fidarsi, talvolta la fortuna aiuta, sarebbe bellissimo guarissero tutti ma purtroppo non è così.

Inviato
26 minuti fa, Paolo 62 ha scritto:

medico laureato e con abilitazione alla professione

Il ricercatore è un altro mestiere. 

Inviato
4 ore fa, appecundria ha scritto:

Ma tu puntualmente li sgami, mentre giri il sugo

Anche quando faccio la cacio e pepe. 

  • Haha 2
Inviato

fare il complottista è un duro lavoro

comunque, sono andato a rivedermi la storia del lem perchè non ho più trovato il riferimento dei disegni distrutti,

ma ero sicuro di averlo letto su un giornale quotidiano ( online )

allora potrebbe anche essere che hanno dato la notizia, però non era verificata o verificabile, quindi qualcuno gli

ha o avrà intimato di toglierla, forse.

( il discorso era nato quando la ditta produttrice la grumman è stata acquisita negli anni '90 dalla northrop corp.

quindi successivamente hanno fatto o meglio avrebbero fatto il repulisti dei magazzini cartacei ).

ascoltoebasta
Inviato
8 ore fa, appecundria ha scritto:

Gli studi non sono volti ad ottenere guarigioni miracolose bensì si spera di osservare una qualsiasi reazione,

Io non son qui a difendere il metodo Di Bella,logica porta a pensare che se si effettuano studi solo su malati terminali e già trattati con altri metodi,i risultati che se ne trarranno,positivi o negativi,si potranno considerare solo nei confronti di quel tipo di pazienti,perchè solo su quel tipo di pazienti è stato effettuato lo studio.

Inviato
21 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

su malati terminali e già trattati con altri metodi

Non a caso mia madre non ha fatto una dose di chemio ed è guarita da uno dei linfomi più aggressivi che ci siano.

Inviato
6 ore fa, appecundria ha scritto:

presente in 150 paesi con 7000 dipendenti. 

E tutte quelle sedi con 7000 dipendenti e “L'OMS può anche fare errori di comunicazione” (cit.). :classic_laugh:

A calci in cu…o sarebbe da cacciare il responsabile della comunicazione.
Beato chi ci crede.

ascoltoebasta
Inviato
1 minuto fa, claravox ha scritto:

Non a caso mia madre non ha fatto una dose di chemio ed è guarita da uno dei linfomi più aggressivi che ci siano.

Io non ho esperienze dirette e nemmeno indirette sul metodo Di Bella ma mi sembra elementare che se uno studio lo si fa solo su un determinato tipo di pazienti,qualsiasi risultato ottenuto sarà da considerarsi valido esclusivamente per quel tipo di paziente.

Felicissimo per tua moglie e per te.

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