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Melius Club

Audiocostruzioni salverà l’hifi?


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Inviato
4 ore fa, scroodge ha scritto:

Ciao, mi spiace.

Sei per caso quello che ha segnalato anche su google?

Ciao, no non sono io. 

Un mio amico ed io dovevamo andare da quelle parti per altri motivi e lui telefonò il giorno prima al negozio per una visita . Ma poi quando arrivammo fummo più o meno trattati allo stesso modo descritto da te. Andammo via con la coda tra le gambe, avevamo capito che se sei lì con la sola intenzione di dare un'occhiata rompi le balle.  

Chissà forse eravamo capitati in una giornata sbagliata a leggere altri pareri qui.

Inviato

@javelin @javelin

8 ore fa, javelin ha scritto:

avevamo capito che se sei lì con la sola intenzione di dare un'occhiata

andare con la stessa intenzione  ( dare un occhiata) e chiaramente era evidente, ma trattati benissimo io e i miei amici, ricorsdo addirittura andati un paio di volte era una specie di capannone con dentro di tutto, era O.A.V. a Verona

Inviato
7 ore fa, max ha scritto:

non so chi sia ma l'origine del tutto immagino sia  questa di circa 1 anno fa ... 15 bancali di sonus faber ricondizionate comprati a stock direttamente dal produttore:

per finire con  uno stock fine serie di queste:

https://audiocostruzioni.com/prodotto/sonus-faber-sonetto-viii-wenghe-promo/

Min@@@a....certo che 15 bancali non li fai tutti i giorni e capisco anche possano fare piangere più di qualcuno... però mi e vi chiedo come mai Sonus Faber aveva tutti quei bancali di casse ricondizionate? In cosa consiste poi tecnicamente questo ricondizionamento? Sono davvero curioso...dalla casa madre poi...

Inviato

Talvolta il bollino "ricondizionato" viene applicato solo per smaltire magazzino senza sputtanare i listini.

  • Melius 2
Inviato

Più su scrivevo che evidentemente SF e Mc nella precedente gestione non avevano ben chiaro cosa voglia dire posizionare un marchio nel settore del lusso.

 

Che se uno acquista da uno dei rivenditori ufficiali un prodotto a caro prezzo e poi se lo ritrova un anno dopo in svendita un tot a bancale un po' gli girano e ti saluta per sempre. 

  • Melius 2
Inviato

Melius per Velvet strameritato. 

Per quanto mi riguarda sul discorso "pazienza dei negozianti" io penso basti buon senso da ambo le parti, non serve chissà cosa. 

Io non devo andare dal negoziante solo per perdere tempo perché a casa non ho da fare niente e se ho intenzione di acquisto gli dico subito cosa e quanto voglio spendere. 

Per quello che è la mia esperienza muoversi dicendo subito cosa si vuole attiva immediatamente il negoziante. 

Se dovesse ancora fare lo strafottente lo si saluta seduta stante perché  io non ho tempo da perdere. 

Con queste modalità anche il più "commerciale" dei negozi tipo er King de Roma si attiva immediatamente per gli ascolti sapendo di chiudere. 

Questo implica da parte nostra una certa maturità di ascolto e sapere quello che si vuole. 

Diversamente se vado in negozio guardo e basta senza far perdere tempo al venditore. 

  • Thanks 1
Inviato

Il parterre del pubblico è fatto anche, per la maggior parte, di perdigiorno. Bisogna tenerne conto.

Se uno si struttura con un determinato tipo di servizio (salette trattate, ben arredate, acusticamente adatte e correttamente manutenute) oltre che di un negozio posizionato in aree di pregio (centro città ecc) è chiaro si dedichi ad una fetta di pubblico diversa e non veda di buon occhio, sulla scorta di una certa esperienza, quelli che entrano per non comprare nulla ma poi gli fanno la recensione sul web ugualmente.

Io da Bulgari non entro, perchè so che non mi posso permettere neanche una catenina placcata perciò non vado a far perdere tempo. Così come non entro in una concessionaria Porsche. 

Viceversa se un negoziante si posiziona in altra fetta di mercato, con spese e allestimento diverso, può accogliere un maggior numero di persone comprese quelle che vanno a fare un giro perchè non hanno di meglio da fare.

Certo se poi Porsche si mette a vendere le auto sottobanco un tot al quintale alla rete di concessionarie Dacia posso anche farci un pensiero, ma a me appare ovvio che così agendo si sputt#na e magari finisce per perdere tutta l'allure che aveva.

  • Melius 1
Inviato

Per il capitolo "sterivendoli pazienti" pongo un ricordo alla memoria del buon Fabio Bullo (audioconseil di Chioggia VE) 

Lo conobbi in pieno periodo di audiofilia tossico-compulsiva, passavo pomeriggi interi nel suo negozio-salottino piccolissimo dove si parlava anche di audio, compravo poco o nulla ma non mi ha mai fatto sentire di troppo.  Si è accontentato di offrirmi un Bryston 3B vecchio modello (ex demo con una aletta spezzata) al prezzo delle patate. (Ce l'ho ancora, periodicamente lo riascolto, e devo dire che il vecchiaccio ha rimesso in riga parecchio materiale più blasonato) 

La magia di audioconseil venne un po' meno quando dovette trasferirsi a Padova. Il titolare sempre più compromesso dalla malattia riceveva in casa, il salone era diventato il suo negozio, e l'approccio si era fatto leggermente più "commerciale", forse perché aveva dovuto confrontarsi con una base clientela più cagacazz cittadina, ma la sua disponibilità nei miei confronti non venne mai meno anche quando era chiaro che andavo più a trovare lui che ad ascoltare materiale interessante. 

Inviato

Credo che un'azienda di prodotti di lusso, se decide di svendere a stock, consapevole di inimicarsi se non rovinarsi la sua rete di dettaglianti, non abbia tante alternative... Leggasi serie difficoltà. Mi viene difficile pensare che questi prestigiosi marchi non abbiano immaginato che gli Sbisà avrebbero pubblicizzato l'acquisto: un conto è dire di avere un ampli nuovo ad un prezzaccio, un conto mostrare di averne comprato una camoinata. La seconda strategia attira molto più la clientela, che compra sixura che il prezzo sia imbattibile senza verificarlo. Bravissimi gli Sbisà anche in questo caso. Certo è che queste operazioni riposizionano gli street price.

 

  • Melius 1
Inviato

@Martin I tempi, rispetto all'age d'or dell'HiFi in italia sono molto cambiati.

Margini ridotti, spese raddoppiate, mercato sempre più ristretto.

Come tante altre cose, anche lì il mercato si è polarizzato: o boutique o negozi generalisti.

Poche le eccezioni (già nominate in questo thread).

Poi si aggiunge una cosa di cui nessuno parla mai: i distributori/importatori che sottobanco vendono direttamente al cliente. E questa è una cosa certa nella fascia alta del mercato: conosco personalmente chi, spendendo varie decine di migliaia di euro al colpo si rivolge direttamente all'importatore ottenendo prezzi che un negoziante non può fare neanche nei sogni.

Il che è profondamente scorretto oltre che segno di un mercato da peraccottari.

 

5 minuti fa, Guru ha scritto:

non abbia tante alternative... Leggasi serie difficoltà.

 

Chiaro, ma una volta bruciata la credibilità è bruciata. Non credo sia un caso che i marchi in questione siano oggetto di continui cambi di proprietà.

Sbisà fa il suo, poi sta alle aziende dire si o no. 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

il mercato del lusso ha le sue dinamiche, ma saltano per aria anche li.

poi adesso che qua in occidente probabilmente a meno di una terza guerra mondiale vera abbiamo raggiunto il punto massimo della parabola forse non andrà più tanto nemmeno il lusso, chi lo sa.

comunque per la capacità media di spesa vedere altri tread in r.a. dove ci sono i fosi audio, 340 euro e hai due finali mono. il passo successivo è il telefonino + due casse attive, il passo dopo ancora una smart tv ed una soundbar come si deve. ecco il futuro.

Inviato
12 minuti fa, Guru ha scritto:

Mi viene difficile pensare che questi prestigiosi marchi non abbiano immaginato che gli Sbisà avrebbero pubblicizzato l'acquisto: un conto è dire di avere un ampli nuovo ad un prezzaccio, un conto mostrare di averne comprato una camoinata

Infatti la chiave secondo me è data dal bollino R di ricondizionato messo in bella evidenza. Su prodotti dove il valore assegnato alla componente-feticcio supera di gran lunga quello relativo alla qualità tecnica è fondamentale e giustifica deprezzamenti importanti.  Non escluderei che tale evidenza d "R" faccia proprio parte dell'accordo di cessione dello stock.

  • Melius 1
Inviato

Sbagliato.

Il lusso è sempre esistito e sempre esisterà.

Anzi paradossalmente più i tempi sono grami più il lusso prospera. La forbice si è allargata e "chi può" deve pur distinguersi dalla massa di questuanti.

Per un occidente in decadenza sono nati migliaia di miliardari in Cina e nei paesi arabi.

E quelli la soundbar sai dove te la mettono?

 

 

  • Moderatori
Inviato
1 ora fa, criMan ha scritto:

Diversamente se vado in negozio guardo e basta senza far perdere tempo al venditore. 

 

La classifica visita di curiosità visto la penuria di delaers ci si dovesse trovare in trasferta per qualche motivo, all'estero ne approfitto sempre passassi per caso o per calcolo.

Inviato
13 minuti fa, Guru ha scritto:

Credo che un'azienda di prodotti di lusso, se decide di svendere a stock, consapevole di inimicarsi se non rovinarsi la sua rete dettaglianti, non abbia tante alternative... Leggasi serie difficoltà

Su quali basi affermi questo?

Inviato
2 minuti fa, Martin ha scritto:

Non escluderei che tale evidenza d "R" faccia prprio parte dell'accordo di cessione dello stock.

E' probabile.

Ma solo un ingenuo può pensare che un costruttore ritiri sul mercato dell'usato  bancali di prodotti recentissimi per poi ricondizionarli e rivenderli a prezzo scontato.

Agli occhi dell'acquirente di un brand di lusso è "pezo el tacòn del sbrego".

Inviato

sul lusso ne riparliamo con i dazi e la faccenda di taiwan. poi vediamo cosa si piazza di qua e cosa producono e vendono di la.

Ospite
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