garmax1 Inviato 3 Dicembre 2024 Inviato 3 Dicembre 2024 9 minuti fa, Guru ha scritto: fettuccine alla bolognese! Si chiamano tagliatelle, cazo! Ma non sono spaghetti alla BOLOG NESE? 1
briandinazareth Inviato 3 Dicembre 2024 Autore Inviato 3 Dicembre 2024 8 ore fa, appecundria ha scritto: Brian... dai... se il Giappone non avesse perso la guerra e ricevuto l'imposizione americana quale democrazia avrebbe avuto? questo dimostra però l'assunto che non sono culture incompatibili con la democrazia. da un giorno all'altro sono passati da un sistema praticamente feudale con l'imperatore divinizzato, alla democrazia, imposta. eppure è andata decisamente bene, non ci sono stati movimenti anidemocratici o simili. perché alla fine la democrazia è molto adattabile. se separi i poteri, limiti quelli dello stato e del governo sui cittadini, lasci libertà di espressione e di associazione e qualche altre cose, in pratica la hai fatta... poi puoi declnarla in tanti modi.
Roberto M Inviato 3 Dicembre 2024 Inviato 3 Dicembre 2024 17 minuti fa, briandinazareth ha scritto: questo dimostra però l'assunto che non sono culture incompatibili con la democrazia. Ma certo che i cinesi non sono incompatibili con la democrazia ! La loro cultura non è affatto antidemocratica, anzi. L'unica cultura antidemocratica oggi è quella integralista islamica, è fattuale. Ed infatti mentre gli immigrati cinesi, ucraini, brasiliani, filippini, indiani non creano nessun problema e le loro comunità sono perfettamente integrate enormi problemi li creano quelli nordafricani, afgani e packistani. E' fattuale.
briandinazareth Inviato 3 Dicembre 2024 Autore Inviato 3 Dicembre 2024 e vabbè, anche qui sei riuscito ad infilare l'odio verso i musulmani
appecundria Inviato 3 Dicembre 2024 Inviato 3 Dicembre 2024 2 ore fa, briandinazareth ha scritto: questo dimostra però l'assunto che non sono culture incompatibili con la democrazia. Cosa che non ha sostenuto nessuno. 1 ora fa, Roberto M ha scritto: cinesi, ucraini, brasiliani, filippini, indiani non creano nessun problema Ma dove?
mchiorri Inviato 6 Dicembre 2024 Inviato 6 Dicembre 2024 Il 02/12/2024 at 09:37, CarloCa ha scritto: Definizione che hai fatto tu occidentale di una cosa occidentale che non piace a una parte degli occidentali. Già se chiedi a quello seduto nel tram di fronte a te ti dice che Mussolini ha fatto tante cose buone e tu lo vuoi dai cinesi? ma che stai a dire? L'oggettività è altra cosa, sia per gli occidentali che per gli orientali..... che M. abbia fatto cose buone assolutamente no. Basta il fatto che ci ha portato in guerra, tralasciando tutto il resto, che diventa "secondario". Ah Carlè, con simpatia, ravvediti...
Amministratori cactus_atomo Inviato 6 Dicembre 2024 Amministratori Inviato 6 Dicembre 2024 @briandinazareth permettimi il giappone è un paese particolare oserei dire isterico. basta guardarla la storia. dopo la guerra civile del '600 lo shogun (ossia il primo ministro) diventa nei fatti il vero padrone del paese, lascoando all'imperatore un ruolodi facciata. per oltre due secoli lo shgun è stato espresso dalla stessa famiglia, poi i commodoro perry chiede il permesso di attracco per le sue navi, al rifiuto dei giappomesi, la sua flotta bombarda e distrugge quella imperia. al che lo shogun restiruisce all'imperatore i poteri, il giappone si occidentalizza, si apre all'esterno, si sismettono usi secolari, i figli dell'imperatoee vanno a studiare alll'estero e in pochi anni il giappone sconfigge in battagia navale la flotta russa. poi il giappoe prende delle forme dall'occidente ma resta un ppaese feudale. finira la guerra è diventao democratico ma con una logica giapponese.la yakuza è potente e pubblica, tanti usi restano deudali. e l'imperatore è sempre li
piergiorgio Inviato 6 Dicembre 2024 Inviato 6 Dicembre 2024 15 minuti fa, cactus_atomo ha scritto: il giappone è un paese particolare oserei dire isterico. basta guardarla la storia. dopo la guerra civile del '600 lo shogun (ossia il primo ministro) diventa nei fatti il vero padrone del paese, lascoando all'imperatore un ruolodi facciata Cioè hanno anticipato di 400 anni quello che sarebbe successo poi in Italia
tigre Inviato 8 Febbraio Inviato 8 Febbraio Il 29/11/2024 at 12:01, briandinazareth ha scritto: Una dittatura molto più simile a quella di Huxley in "Il mondo nuovo" che a quella di Orwell, É l'esatto contrario. Noi occidente abbiamo vissuto un modello huxleyiano Orwell descriveva in 1984 proprio il modello sposato in Cina.. militarizzato, costretto per idealismo al controllo piú serrato.
permar Inviato 8 Febbraio Inviato 8 Febbraio @tigre non hai la piu' pallida idea di cosa sia la cina oggi, noi occidentali con la nostra presunzione di superiorita', in economia stiamo ormai perdendo il treno della modernita' e politicamente le nostre forme democratiche stanno vacillando
tigre Inviato 8 Febbraio Inviato 8 Febbraio 1 minuto fa, permar ha scritto: non hai la piu' pallida idea C'é sta strana abitudine a dire agli altri di non avere sta famosa pallida idea.. E lo si dice con alle spalle un cv in cui non se ne é beccata una che sia una di geopolitica degli ultimi anni.. Credo di sapere molto bene come vanno le cose in Cina. Non mi mancano i contatti in quelle zone del mondo e con soggetti (importatori) che operano su piazza italiana ed europea.
Xabaras Inviato 8 Febbraio Inviato 8 Febbraio 3 ore fa, tigre ha scritto: É l'esatto contrario. Noi occidente abbiamo vissuto un modello huxleyiano Orwell descriveva in 1984 proprio il modello sposato in Cina.. militarizzato, costretto per idealismo al controllo piú serrato. Confermo. Della Cina sai zero. Perché tu voglia parlarne non conoscendo nulla dell'argomento rimarrà un mistero.
tigre Inviato 8 Febbraio Inviato 8 Febbraio 39 minuti fa, Xabaras ha scritto: Confermo. Della Cina sai zero. Perché tu voglia parlarne non conoscendo nulla dell'argomento rimarrà un mistero Argomenta. Se tu sai.. Siamo qui per confrontarci no?
claravox Inviato 17 Agosto Inviato 17 Agosto La Cina è (sempre più) vicina! Terremoto nel Retail Europeo: MediaMarkt, ora della cinese JD, si accorda con Ikea Con una mossa strategica da 2,5 miliardi di dollari, il colosso dell’e-commerce JD.com acquisisce Ceconomy, la casa madre di MediaMarkt e MediaWorld. Un’operazione che, unita alla partnership con Ikea, ridisegna gli equilibri del retail europeo e lancia il guanto di sfida diretto ad Amazon. Una mossa strategica che ridisegna gli equilibri del commercio europeo. Il colosso cinese dell’e-commerce JD.com ha sferrato un doppio colpo, annunciando l’acquisizione della tedesca Ceconomy, società proprietaria delle celebri catene di elettronica MediaMarkt e Saturn, e siglando contemporaneamente un’alleanza con il gigante svedese dell’arredamento, Ikea. La notizia più dirompente per il nostro mercato è che MediaMarkt è la casa madre della catena italiana MediaWorld. L’ingresso del gigante di Pechino nella proprietà avrà quindi conseguenze dirette e tangibili anche in Italia, preannunciando una nuova era di competizione nel settore dell’elettronica di consumo. L’Acquisizione di MediaMarkt: una sfida diretta ad Amazon Con un’offerta da 4,60 euro per azione, che rappresenta un premio del 23% sul valore precedente del titolo, JD.com ha messo sul piatto una cifra complessiva di 2,5 miliardi di dollari. Un’operazione colossale che consegna al gruppo cinese il controllo della più grande catena di elettronica di consumo in Europa: un impero da 1.000 negozi (di cui 112 in Spagna), un fatturato di 22,4 miliardi di euro e oltre 50.000 dipendenti distribuiti in 11 paesi. L’obiettivo di JD.com è chiaro: sfidare apertamente il dominio di Amazon e degli altri grandi player come Alibaba e Temu. Forte di un fatturato che nel 2024 ha sfiorato i 159 miliardi di euro e di una base di oltre 580 milioni di utenti attivi solo in Cina, JD.com non è un avversario da sottovalutare. Fondata nel 1998 da Richard Liu, l’azienda dispone di una potenza logistica impressionante, con una rete globale di 1.300 magazzini e una flotta di quasi 40.000 veicoli per le consegne, inclusi i droni. L’intenzione è quella di scatenare questa potenza di fuoco sul mercato europeo, promettendo di rivoluzionare il settore con l’impiego massiccio di robotica e intelligenza artificiale per garantire consegne ultra-veloci. Per Amazon e gli altri operatori, la pressione a innovare il proprio modello distributivo è destinata a salire alle stelle. L’Alleanza Strategica con Ikea Parallelamente all’offensiva sull’elettronica, JD.comha stretto una partnership strategica con Ikea. Sebbene questa collaborazione sia inizialmente focalizzata sul mercato asiatico, il segnale è inequivocabile: l’ambizione di JD.com è quella di diventare un punto di riferimento globale per la casa a 360 gradi. Yanzhong Yao, Vicepresidente di JD.com, ha commentato: “Questa collaborazione non solo amplia la nostra offerta nella categoria casa, ma offre anche ai consumatori opzioni di acquisto più stimolanti e di qualità superiore”. Sfruttando la propria infrastruttura logistica e le avanzate operazioni digitali, JD.com punta a creare sinergie di crescita esplosive con il marchio svedese. Questo conferma una tendenza già in atto: solo nella prima metà del 2025, il numero di marchi internazionali che si sono uniti alla piattaforma JD Home è cresciuto di oltre il 130% su base annua. L’arrivo di JD.com in Europa non è solo una notizia finanziaria, ma l’inizio di una nuova, drammatica battaglia per il futuro del commercio al dettaglio. Per MediaWorld e per i consumatori italiani, il cambiamento è appena iniziato. JPD.com in questo modo si propone come l’alternativa a Amazon in Europa anche come dimensione d’offerta, dato che ora dentro c’è il colosso dei mobili Ikea. https://scenarieconomici.it/terremoto-nel-retail-europeo-mediamarkt-ora-della-cinese-jd-si-accorda-con-ikea/
audio2 Inviato 17 Agosto Inviato 17 Agosto mi pare anche giusto, è ora che cominciamo a staccarci dai mericanos.
Martin Inviato 17 Agosto Inviato 17 Agosto Il Giappone è senza dubbio diventato democratico, c'è un parlamento, ci sono le opposizioni, c'è una dialettica politica accesa che coi parametri europei lo farebbe classificare tra i "mediterranei" Ma nello spirito popolare è rimasto in un certo senso una teocrazia imperiale, lo si vede dal rispetto di qualsiasi tipo di gerarchia, dal sistema castale che resiste nonostante i severissimi tentativi di eradicazione, dal diffuso rispetto per il bene comune in quanto "cosa altrui" (lo stesso che in Italia ci sentiamo autorizzati a piegare e violentare in quanto "cosa anche mia") Insomma, i semi danno frutti molto diversi a seconda del terreno nel quale vengono piantati.
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