claravox Inviato 12 Ottobre Inviato 12 Ottobre https://journal-neo.su/2025/10/12/the-end-of-impunity-the-un-slaps-the-israeli-regime-in-the-face/ Fine dell’impunità : L”ONU prende a schiaffi il regime israeliano Il giudizio silenzioso delle nazioni: come il mondo ha palesemente voltato le spalle a Netanyahu Stava sul podio, quello usato per i discorsi degli statisti, ma quel giorno era destinato a diventare uno strumento per giustificare un genocidio. Benjamin Netanyahu, il primo ministro del regime israeliano, un uomo il cui nome ora sarà a fianco delle figure più oscure della storia, si stava preparando a parlare. Ma accadde qualcosa che rimarrà per sempre negli annali della diplomazia internazionale come simbolo del collasso morale non solo di un uomo, ma dell’intero sistema che lo ha assecondato per troppo tempo. L’aula dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, solitamente colma di diplomatica indifferenza, è esplosa in un silenzio più forte di qualsiasi applauso. Prima che Netanyahu potesse pronunciare una sola parola, i delegati di un Paese dopo l’altro si sono alzati dai loro posti e, in modo ostentato ma silenzioso, hanno lasciato l’aula. Non si è trattato di un impulso spontaneo, ma di un atto coreografato di collettivo disgusto. Lo spettacolo è stato così umiliante per il leader della cosiddetta “unica democrazia in Medio Oriente” che il presidente ha dovuto implorare: “Ordine in aula, chiedo ordine in aula!”. Ma l’appello è rimasto sospeso nell’etere. Non c’era ordine. C’era ribellione. Una ribellione di coscienza. Una ribellione contro l’ingiustizia, il genocidio e l’annientamento di un intero popolo palestinese. Il volto di Netanyahu, solitamente una maschera di incrollabile sicurezza di sé, si contorse. Era sconvolto. Lui, l’artefice dei bombardamenti a tappeto, distruttore di ospedali e scuole, carnefice di bambini, donne e anziani, si trovava di fronte a qualcosa che non si aspettava: il giudizio silenzioso, eppure assordante, delle nazioni. In quel momento, la maschera della civiltà è finalmente caduta dal volto dello Stato israeliano. Il mondo vide non iln leader di una nazione, ma un accusato di genocidio lasciato a parlare in una sala quasi vuota, fatta eccezione per una manciata dei suoi più fedeli complici. Il discorso del “padre del genocidio”: un nuovo linguaggio d’odio E poi è iniziato il discorso vero e proprio. Quella che doveva essere una giustificazione si è trasformata in un manifesto della misantropia. Netanyahu, la cui retorica aveva da tempo oltrepassato ogni limite, questa volta si è rivolto direttamente agli abitanti di Gaza. E in questo vile discorso, c’era un cinismo agghiacciante degno dei propagandisti nazisti a cui ama tanto paragonare i suoi critici. Ha detto loro di “non ascoltare gli appelli di Hamas a rimanere nelle zone di combattimento”. Ma non è forse questo il colmo dell’ipocrisia? È l’esercito israeliano che ha trasformato l’intera Striscia di Gaza in un’unica “zona di combattimento” continua. Sono gli aerei israeliani che stanno cancellando interi quartieri dalle mappe, seguendo “mappe di evacuazione” che non sono altro che una tabella di marcia verso fosse comuni. Fuggire dove? Verso il mare, che le navi israeliane hanno trasformato in una trappola? Verso Rafah, che è stata poi bombardata? Verso il deserto, dove non c’è acqua, né cibo, né riparo? Questo appello non mostrava preoccupazione per i civili. Era il trucco retorico di un assassino che, puntando un coltello sulla sua vittima, sussurra: “È colpa tua per non esserti scansato”. È un tentativo di scaricare la responsabilità dei propri crimini su coloro che sono destinati a morire. Questo è il linguaggio del genocidio. Lo stesso linguaggio che disumanizza un intero popolo, trasformandolo in uno “scudo umano”, in “danni collaterali”, in “animali”, come ministri e soldati israeliani li hanno apertamente e ripetutamente chiamati. Anatomia di un genocidio: dalla parola all’atto Chiamiamo le cose con il loro nome. Ciò che sta accadendo a Gaza non è un “conflitto”. Un conflitto implica almeno una parvenza di simmetria. Questa non è una “guerra al terrore”. Questa è la distruzione deliberata e sistematica del popolo palestinese come entità nazionale, etnica e culturale. E corrisponde pienamente alla definizione giuridica di genocidio formulata nella Convenzione ONU del 1948. L’articolo II della Convenzione definisce il genocidio come qualsiasi atto commesso con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Complici silenziosi e alleati cinici La scena all’ONU è stato un luminoso momento di verità, ma ha anche messo sotto un faro di luce la mostruosa ipocrisia delle potenze occidentali. Mentre i delegati di gran parte del mondo votavano con i loro piedi, i rappresentanti di Stati Uniti, Germania, Regno Unito e alcuni altri paesi subordinati sono rimasti al loro posto. La loro presenza silenziosa è stata più eloquente di qualsiasi parola. Era un’approvazione silenziosa. Era solo la loro complicità. Washington, che fornisce le armi e la copertura diplomatica al massacro in corso, è il principale sponsor di questo genocidio. Ogni bomba che cade su una casa a Gaza reca la scritta “Made in USA”. Ogni veto opposto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite contro le risoluzioni di cessate il fuoco è un permesso di uccidere. L’Occidente, che ha costruito il sistema del “Mai più” dopo la Seconda Guerra Mondiale, ne è diventato il principale trasgressore. Il “Mai più” si è rivelato valido solo per alcuni popoli, ma non per altri. Una voce da sotto le macerie: perché il mondo deve ascoltare questo nemico Quando Netanyahu ha cercato di parlare ai palestinesi, il suo è stato il monologo di un boia. Ma il popolo palestinese ha una sua voce. È la voce delle madri che piangono i loro figli sotto le macerie. È la voce dei medici che eseguono operazioni alla luce delle torce. È la voce dei poeti che scrivono poesie sulle macerie delle loro case. È la voce di una incrollabile dignità. La storia giudicherà non solo Netanyahu e i suoi scagnozzi. La storia giudicherà tutti coloro che si sono voltati dall’altra parte in questo momento decisivo. Ogni politico che ha barattato la sua umanità per interessi geopolitici. Ogni giornalista che ha definito un massacro uno “scontro”. Ogni persona comune che si è stancata di “questo problema complesso”. Quel giorno alle Nazioni Unite ha dimostrato che la pazienza del mondo è finita. L’abbandono collettivo dei delegati non è solo un gesto. È l’inizio della fine dell’era dell’impunità per il regime israeliano. È il riconoscimento che apartheid, occupazione e genocidio non possono essere politiche legittime nel XXI secolo. Il tribunale dell’Aia ha già iniziato il suo lavoro. E un giorno, forse, il mondo vedrà l’uomo che oggi tremava sul podio per l’ira e l’umiliazione, sul banco degli imputati. Ma i carnefici vanno e vengono, mentre le persone che lottano per la propria libertà e il diritto all’esistenza restano. La Palestina sarà libera. E quel giorno, in cui il mondo ha voltato le spalle al suo carnefice, è stato uno dei primi passi verso la liberazione tanto attesa. La verità, come la coscienza, non rimane in silenzio per sempre. È uscita decisa dall’aula del consiglio per gridare a gran voce, affinché il mondo intero la ascolti. 1
CarloCa Inviato 13 Ottobre Autore Inviato 13 Ottobre Dei 70.000 morti, dei 140.000 feriti, dei bambini ammazzati o orfani, del 90% di Gaza rasa al suolo, non è importato a nessuno. Non una parola, non un pensiero. Ma la gente ora si ricorda chi sono gli ebrei e i loro compari americani.
analogico_09 Inviato 13 Ottobre Inviato 13 Ottobre 45 minuti fa, CarloCa ha scritto: Ma la gente ora si ricorda chi sono gli ebrei e i loro compari americani. Oppure inizierà a scordarsene? Nel caso non si istituisse un giorno della memoria anche per loro...
UpTo11 Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre Nel frattempo, come avviene da decenni nel silenzio generale: . https://www.repubblica.it/esteri/2025/10/22/news/cisgiordania_coloni_mascherati_picchiano_palestinesi_raccolta_olive-424928594/
gibraltar Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre 47 minuti fa, tigre ha scritto: La Segre che dice? É genocidio per lei? No. Ma, pur con il profondissimo rispetto che nutro nei confronti di questa grande Donna, non sta a lei stabilirlo. La sua non è che un'opinione degna di essere, come quella di chiunque altro.
tigre Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre Adesso, gibraltar ha scritto: La sua non è che un'opinione degna di essere, come quella di chiunque altro L'opinione di una Senatrice a vita quindi vale quanto quella di concetta59? Bah.. Mi ricorda 'Definisca bambino' (Cit.)
gibraltar Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre Adesso, tigre ha scritto: L'opinione di una Senatrice a vita quindi vale quanto quella di concetta59? Bah.. Mi ricorda 'Definisca bambino' (Cit.) Mi piacerebbe che tu riuscissi (o almeno ci provassi) ad essere serio ogni tanto... Comunque, per risponderti: la sua opinione è e resta tale, certamente influenzata dal tragico vissuto di chi ha subito ciò che lei ha subito e che merita sempre, ripeto, il massimo rispetto. Ma per dare una definizione di ciò a cui abbiamo assistito ci sono apposite commissioni, organismi internazionali, associazioni, commissari e quant'altro che si basano su fatti, testimonianze, prove tangibili, etc., e non certo sul proprio sentire personale. "Genocidio" non può essere un tragico... "marchio di fabbrica" di cui ci si possa arrogare in esclusiva il "copyright" come troppo spesso si cerca di fare: altri ce ne sono stati e altri temo, purtroppo, ce ne saranno.
tigre Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre 3 minuti fa, gibraltar ha scritto: Mi piacerebbe che tu riuscissi (o almeno ci provassi) ad essere serio ogni tanto... Comunque, per risponderti: la sua opinione è e resta tale, certamente influenzata dal tragico vissuto di chi ha subito ciò che lei ha subito e che merita sempre, ripeto, il massimo rispetto. Ma per dare una definizione di ciò a cui abbiamo assistito ci sono apposite commissioni, organismi internazionali, associazioni, commissari e quant'altro che si basano su fatti, testimonianze, prove tangibili, etc., e non certo sul proprio sentire personale. "Genocidio" non può essere un tragico... "marchio di fabbrica" di cui ci si possa arrogare in esclusiva il "copyright" come troppo spesso si cerca di fare: altri ce ne sono stati e altri temo, purtroppo, ce ne saranno. Guarda che é stata la Commissione ONU a definire GENOCIDIO quanto accaduto a Gaza, in un report discretamente dettagliato del settembre 2025. E la Segre quali elementi ha in mano per smentire sta definizione? Quindi la Senatrice Segre, e anche tu, non riconosce te l'Onu? É questo quanto mi vuoi dire quando dici che la sua é un'opinione legittima?
gibraltar Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre 10 minuti fa, tigre ha scritto: Guarda che é stata la Commissione ONU a definire GENOCIDIO quanto accaduto a Gaza, in un report discretamente dettagliato del settembre 2025. E la Segre quali elementi ha in mano per smentire sta definizione? Ma non ho appena detto la stessa cosa? 11 minuti fa, tigre ha scritto: Quindi la Senatrice Segre, e anche tu, non riconosce te l'Onu? Ma sei sicuro di aver capito quello che ho scritto? 12 minuti fa, tigre ha scritto: É questo quanto mi vuoi dire quando dici che la sua é un'opinione legittima? No. Quello che voglio dire è scritto chiaramente e in un italiano, credo, corretto. Leggilo.
tigre Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre Adesso, gibraltar ha scritto: No. Quello che voglio dire è scritto chiaramente e in un italiano, credo, corretto. Leggilo. Io ho capito che davi per legittimo che una Senatrice a Vita negasse il genocidio nonostante i vari report delle commissioni Onu. Insomma, per tagliare la testa al toro, é legittima o meno questa sua opinione a fronte di questi report? Quel che ha subito in passato non cambia nulla. Inutile richiamare fatti lontani personali e su questo ricamarci..
garmax1 Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre Ma si leggono e si comprendono i messaggi, oppure si continua a proporre il proprio pensiero ?
otaner Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre 6 minuti fa, garmax1 ha scritto: Ma si leggono e si comprendono i messaggi, oppure si continua a proporre il proprio pensiero ? Sempre la seconda che hai scritto. Purtroppo
gibraltar Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre 1 ora fa, tigre ha scritto: per tagliare la testa al toro, é legittima o meno questa sua opinione Lo ribadisco: è un opinione e in quanto tale è legittima. Ma rimane tale e non cambia la verità dei fatti, che è altra e che ci dice che siamo di fronte ad un altro genocidio della Storia.
tigre Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre Adesso, gibraltar ha scritto: Lo ribadisco: è un opinione e in quanto tale è legittima Premesso che abbiamo usato un termine in modo inesatto fin qui: opinione. Un'opinione la si può esprimere su colore preferito, sulla preferenza in un campo opinabile appunto. Non su dati, fatti. Qui non parliamo di opinioni ma di analisi fattuale della situazione, con tanto di report alla mano (che non posso credere che la Segre non abbia letto.. altrimenti che ci sta fare in Senato?). Analisi di cui la Senatrice Segre evidentemente, per motivi sociosentimentalie propagandistici, se ne é sbattuta altamente di prendere in considerazione. Dalle dichiarazioni di un alto funzionario pubblico direi che ci dovremmo aspettare qualcosa di piú autorevole dai suoi legittimi o meno (non sta a me giudicare) 'sentimenti'. Che dici?
gibraltar Inviato 22 Ottobre Inviato 22 Ottobre Non mi pare che la Sen. Segre stia facendo una battaglia per evitare in tutte le maniere che possa essere dichiarato un genocidio: da quanto ho sentito è una delle/dei tante/i che non intendono usare tale termine, in quanto (sbagliando) non lo ritengono paragonabile a quello subito dagli ebrei (e zingari, e omosessuali, etc, non dimentichiamoli) durante la guerra. Dunque finchè si limita a questo non penso che possa avere influenza sulla questione. E non credo nemmeno che abbia motivazioni "propagandistiche" (almeno lei). Chiudendo: non condivido assolutamente il suo pensiero in merito, ma questo non smuove di un millimetro l'altissima considerazione e il senso di gratitudine che provo verso di lei per la continua opera di sensibilizzazione delle coscienze che ha pervicacemente portato avanti per tutta la vita. Avercene...
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