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Galeazzo ti pensa: obbligo di chiusura negozi nei festivi


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Mi spiace dirlo ma non sono affatto d'accordo e con Brian ne con Galeazzi 

Io sono stato assai, assai contrario quando fu fatta questa legge sull'apertura e i giorni in cui dovevi essere chiuso, eccetto i mesi estivi e durante le feste.

I bar ed i ristoranti avevano un giorno della settimana in cui era obbligatorio stare chiusi.

I negozi avevano la domenica come obbligo di chiusura.

Poi e' arrivata la super iper coop e  allora via le domeniche e via a tutti gli obblighi di chiusura settimanali per tutti

Una cretinata fantasmagorica.

Io tornerei a come era prima di questa iattura.

  • Melius 1

Qualcuno è rimasto alle botteghe del  1924 e al paltò di Napoleone.

-

Siamo da un bel pezzo in un mercato del consumo nel quale tutti hanno già tutto e il problema non sono i negozi dove comprare ma le discariche dove gettare.

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Un ipotetico acquisto in un negozio fisico è una rara evenienza molto legata al capriccio del momento, vedo una cravatta, mi dice qualcosa, la compro anche se a casa ne ho altre 99.

Se il negozio è chiuso mentre io sono a passeggio, meglio così: una cravatta in meno in discarica.

Tanto, quel poco che davvero mi occorre l'ho già preso on line.

-

La cosa buona di chiudere è che si lancia un messaggio chiaro ai lavoratori del settore: trovatevi un'altra collocazione perché il negozio è morto.

  • Melius 2

Insomma, si vorrebbe tornare al piccolo mondo antico per decreto legge...

E fanno passare questa cosa per  "difesa del benessere dei lavoratori" :classic_laugh: 

Quand'è che questi scappati di casa al governo hanno fatto l'ultima battaglia seria in "difesa dei lavoratori"?

Quali controlli fanno per verificare che chi lavora in (ad es.) un bar non faccia il doppio delle ore previste dal contratto e non pagate? Quali leggi hanno proposto per far sì che allo stesso lavoratore venga corrisposta l'indennità di lavoro festivo prevista o le ferie pagate? (casi reali e verificati).

Ma io commerciante del centro a Firenze, con una vagonata di turisti che arrivano per trascorrere il Natale, il capodanno, la Pasqua in città e che potenzialmente mi possono far incassare in quei giorni la somma che faccio in un mese debbo essere per forza costretto a rinunciarci per "passare il tempo con la mia famiglia" perché lo dice un Sig. Galeazzo qualunque?

Ma saranno 'zzi miei come voglio passare il mio tempo?

Ma perchè il loro unico scopo (e di molti altri, anche qui dentro) sembra sempre voler suscitare le risate (amare)?

Questi sono più comunisti di Lenin!

  • Thanks 1

La mia esperienza risale a vent'anni fa, il giorno più produttivo della settimana era il sabato, nonostante tantissime domeniche di apertura. Per me la soluzione ideale sarebbe prolungare l'apertura del sabato dalle 9 alle 21. Domenica chiuso. Anche la clientela piano piano si adegua e una mano lava l'altra.

8 minuti fa, gibraltar ha scritto:

Quand'è che questi scappati di casa al governo hanno fatto l'ultima battaglia seria in "difesa dei lavoratori"?

Quali controlli fanno per verificare che chi lavora in nello stesso bar non faccia il doppio delle ore previste dal contratto e non pagate? Qu

Il ragionamento si potrebbe estendere a chi ha governato e diretto, indipendentemente dal colore, negli ultimi 30 anni di deregulation non trovi? 

Confondere progressismo con deregulation è una delle classiche schizofrenie della sinistra italiana.

Se questa proposta del nazi passerà la Cecioni guadagnerà il voto di qualche decina di migliaia di lavoratori della gdo. 

La fessa è lei o gli altri? 

briandinazareth

a me il dirigismo non piace in genere a prescindere da questa cosa particolare, non per questioni ideologiche ma perché funziona male, non si adatta alle diverse situazioni, esigenze, stili di vita ecc.

non da la possibilità di cambiare le cose: qualcuno ha deciso come si devono fare a roma e contribuisce ad una marea di norme dall'utilità dubbia o almeno marginale.

l'idea poi che ci si arrenda in automatico e senza appello, di fronte ad una legge, sacrosanta, che non si riuscirebbe a far rispettare, è un'altra cosa che non mi piace. penso che prima di darla per spacciata occorra almeno provare.
 

Gaetanoalberto

Per la verità potrebbe essere proprio una certa visione della società, oltre che gli interessi dei lavoratori e delle imprese del settore.

Certo che chiudere i negozi e lasciare libere le consegne domenicali a domicilio sarebbe inconciliabile.

Tuttavia una domenica di generale chiusura salvi i servizi pubblici essenziali e quelli ristorativi, culturali e dí svago, potrebbe riproporre la possibilità di un giorno certo in cui dedicarsi ai certi tipi di socialità.

Il danno della semidesertificazione dei quartieri, privati spesso del piccolo esercizio, purtroppo é stato già fatto. Non si tratta di essere nostalgici neh, ma tenere aperti 7 giorni su 7 e 24 su 24 costa.

I teutonici sopravvivono con un modello diverso, i britannici hanno dato la stura al 24/24 365/365.

Non saprei prevedere gli effetti economici con sicurezza, di solito si tratta di spostamenti, ma la certezza di alcuni momenti di chiusura, preferibilmente nazionali, potrebbe sortire effetti positivi sotto altri aspetti.

Le località turistiche hanno sempre fatto eccezione, e penso così dovrebbe rimanere.

3 minuti fa, Panurge ha scritto:

male assoluto nel lavoro domenicale non riesco a vederlo, ci

Dovresti parlare con qualcuno che fa il commesso nella GDO in Italia con le regole attuali. Saprà spiegarti la cosa molto bene. 

Il mercato come bene supremo da foraggiare senza lacci e lacciuoli un tempo pensavo fosse appannaggio di certa destra iperliberista invecei accorgo essere entrato nel DNA dei compagni. 

Farinetti deve aver fatto gran danni (oltre ai suoi economici). 

 

 

1 minuto fa, Panurge ha scritto:

Conosco solo universitari che con il lavoro domenicale nella gdo

Eh vabbè. Io consegnavo volantini porta a porta. Da lì a sostenere che farlo tutta la vita a quelle condizioni va bene ce ne passa. 

Gaetanoalberto

Eccomi qua. Mia moglie lavora nella gdo. La domenica non fanno granché di cassetto.

Credo che Brescia abbia la superficie di centri commerciali per abitante più ampia della Lombardia.Ogni nuovo centro aperto ha sottratto ai precedenti, col risultato appunto di una certa desertificazione, un ampio consumo di suolo ed un certo numero di chiusure.

Paradosso: il primo a chiudere é stato il Freccia Rossa, esempio di centro commerciale... in centro città!


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