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Melius Club

scherzo da imbecilli su rai tre/ l'egemonia del rigurgito


Messaggi raccomandati

Inviato
26 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

augias è in assoluto tra i più odiati da questa destra

ma no, perchè solo dalla destra, è totalmente trasversale

basta che senti quello che dice su israele e palestina

mai una parola di condanna verso i giudei

mai un supporto ai problemi dei palestinesi

 

  • Haha 1
Inviato

dal minuto 3 e 10 mi pare. e dei palestinesi che stavano già li chi se ne sbatte.

 

Inviato
9 minuti fa, audio2 ha scritto:

ma no, perchè solo dalla destra, è totalmente trasversale

basta che senti quello che dice su israele e palestina

mai una parola di condanna verso i giudei

mai un supporto ai problemi dei palestinesi

È ritieni che l'abbiamo peculato per questo? 

Inviato

non lo so, non ho visto

quello che ritengo è che uno come augias sia indigeribile

Inviato

Ma che trasmissioni guardate?????

Io sono derubato dal canone e quindi ho il danno, ma almeno evito la beffa!!!

  • Melius 1
  • Sad 1
Lolparpit
Inviato
54 minuti fa, Velvet ha scritto:

Il livello di cecioniset ormai è incommentabile.

Leggo che ha fatto un ascolto del 5.02%, che un quotidiano - leggo - ha definito 'grande successo' (in realtà la peggiore delle reti Rai + Mediaset, meno dell'ennesima volta di Forrest Gump su Italia 1 che ha fatto il 7.55%)...Chi l'ha visto? della Sciarelli il mercoledì sera ha la media del 10%. Una caporetto anche dal punto di vista degli ascolti, nonostante la pesante pubblicità da qualche settimana. 

Vedendo che è il tema del giorno, ho dato un'occhiata rapida...autolesionismo. La trasmissione, col pretesto di Puccini, voleva essere un one-woman-show della direttrice (a me piace usare le desinenze dell'italiano) nota al grande pubblico per la pubblicità di Bioscalin e di Daygum: la conduttrice, che guarda caso è proprio quella che un paio di settimane fa ha vinto la trasmissione di punta della rete ammiraglia Rai1, fa di fatto la comprimaria. La musica alla fine è un aspetto marginalissimo e non c'è nemmeno la volontà di fare divulgazione: una trasmissione funzionale alla fin fine a festeggiare l'espugnazione di TeleKabul e iniziare il nuovo corso, con tanto di 'manganellatina' mediatica mascherata da sfottò al vecchio conduttore (89 anni), colpevole di avere lasciato la Rai sbattendo la porta, di non gradire il melonismo, e di avere ignorato in passato la direttrice dalla chioma d'oro all'aura sparsa, giacché aveva invitato un'altra donna alle prese con la direzione d'orchestra, Speranza Scappucci, che non è la novella Kleiber, ma di tutt'altra statura rispetto alla Venezi. 

  • Melius 2
mozarteum
Inviato

La destra di oggi ha un rapporto difficile con la cultura. 
Intanto, c’e’ una sorta di incompenetrabilita’ fra visioni del mondo stentoree e pieghe e chiaroscuri di cui la cultura -che e’ dubbio e nobile inconcludenza - e’ fatta.

Poi l’attuale classe dirigente -veramente modesta- pare incline ai fescennini dozzinali: in cio’ c’e’ una formidabile sintonia con lo Spirito del Tempo.

Va detto per converso, che mi risulta indigesto anche l’approccio di sx alla cultura, spesso astretta nella

camicia di forza della “rivisitazione” (tutto e’ rivisitato e classificato e scremato con una certa pregiudiziale ideologica palese o occulta); oppure diluita e sminuita nel qualunquistico oceano dell’equivalenza culturale (il tam tam tribale che vale quanto l’hammerklavier).

Sono le ipoteche terribili delle cd scienze umane, sociologia, antropologia, preziose nei loro ambiti ma generatrici di mostri quando diventano chiaviche di lettura esclusive dei fatti culturali (si pensi alla cancel culture per cui ad esempio in Usa si cambiano i libretti delle opere, o altrove si mettono mutande alle statue).

Insomma la’ deserto, qua forzature.

Il respiro naturale,

contraddittorio,

sfuggente alle classificazioni, della cultura puo’ essere percepito solo nell’approccio personale alla fine dei conti

claudiofera
Inviato

Può essere percepito qualora ,in  dotazione ,siano inclusi gli indispensabili recettori .

briandinazareth
Inviato

@mozarteum

 

c'è un'altra differenza profonda nella cultura tra destra e sinistra, un adifferenza profonda e ontologica: 


in genere la destra non può e non riesce ad essere plurale, per definizione, e questo si esprime anche nella cultura, che senza pluralità perde senso e innovazione, diventando artificio tecnico. 

in genere la sinistra, anche dove ci sono forti ideologie e movimenti (vedi la cancel culture che citavi), non è mai compatta, per definizione. quindi troverai sempre i non allineati, anzi sono tanti, tantissimi.

che poi è anche la ragione per cui la sinistra è sempre divisa in tutto, invisa anche a se stessa e conflittuale all'interno, generando però una varietà e delle possibilità molto maggiori, che poi diventano cultura. 

in più c'è da sempre il problema del tradizionalismo, con l'idea che le cose del passato siano generalmente più valide di quelle di oggi.
e l'arte attecchisce poco nello scimmiottamento del passato, se picasso avesse continuare a dipingere in stle classico, cosa che faceva in modo meraviglioso, non ci sarebbe stata nuova arte.

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

L’arte è cultura e la cultura non fa parte di questa classe politica. Non credo che si rendono conto dell’autogol culturale che si sono fatti, ma d’altronde se hanno trasformato il servizio pubblico a loro immagine e somiglianza, questo è il risultato. 
 

Inviato

Tenendo conto che l'imitatore di Augias si chiama Leonardo Fiaschi è andata anche bene...

  • Haha 1
P.Bateman
Inviato

Nella mia ignoranza la signora Venezi sembra ella stessa la parodia di un direttore, la vedrei meglio in un programma di cucina*.

*Non dite che la vedreste meglio in un'altra stanza.

Inviato

Riporto dall’articolo del corriere:

“La folgorante idea è quella di avvicinare la musica del grande maestro al pubblico televisivo, prendendo un po’ a prestito quello che facevano Corrado Augias (malamente imitato all’inizio per prevenire critiche) e Speranza Scappucci. Ma al contrario: non è il pubblico che deve innalzarsi a Puccini, ma Puccini che deve abbassarsi al pubblico meno attrezzato e dunque grande spreco di «Puccini moderno, Puccini amante del bello, Puccini pieno di fragilità, Puccini pop...».

E poi Bianca Guaccero a condurre, Gianmarco Tognazzi nelle vesti di Puccini (che era un po’ come suo padre, dice lui), Enrico Stinchelli a spiegare (dalla «Barcaccia» a «Fin che la barca va»), Giordano Bruno Guerri a fare l’ospite d’onore, come ora fa in tutti i programmi.

Kitsch, Kitsch, Urrà! In realtà non era un programma su Puccini, ma su Beatrice Venezi che quando dirige si agita e fa le faccette come la nostra premier. Telecamere sempre puntate su di lei, primi piani, celebrazione indiscriminata del piacere estetico a detrimento della fattura materiale dell’oggetto artistico. Anche qui, per la gioia del maestro Muti, ennesima proposta del «Nessun dorma», a dimostrazione che a passare dal pop al kitsch ci vuole niente.”

 

  • Melius 1
mozarteum
Inviato

Non conosco una persona adulta che sia una che si sia appassionata all’opera o alla classica con queste kitschiate.

per il vero non conosco persone folgorate da adulte.

Al massimo ci puo’ essere un transitorio interesse, parziale e attratto da orecchiabilita’ o contiguita’ con altri generi piu’ frequentati, ma l’interesse e’ il fratello scialbo della passione.

Niente di male ovviamente. Si gode di meno tutto qui

Inviato

Bea sta bene a vendere bioscalin, magari insieme al Panten con la Ferragni, mai retta.

Hanno fatto bene a sfancularla in Sicilia.

luckyjopc
Inviato

il programma era una specie di summa della destra sociale;la musica colta deve essere portata al livello del popolo e non viceversa.

Ci si deve divertire con spettacoli sani e semplici. In fondo Puccini era un pò vasco rossi,in fondo era un acchiappafemmine pure lui come d'annunzio. 

Augias poverino uno di sx troppo colto, troppo raffinato rispetto al divertimento popolare da panem et circenses, lo possiamo perculare. Mi ha ricordato la sorte del povero montanelli cacciato da suo giornale perchè non volle prostrarsi al padrone di arcore

Una rai abbassatasi al livello mediaset


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