mozarteum Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio 3 ore fa, appecundria ha scritto: la prosperità di un paese è un benessere diffuso Io sarei d’accordo, ma siamo in una nuova economia dove le incognite sono tante e i dirittismi costosi
mariovalvola Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio 29 minuti fa, mozarteum ha scritto: le incognite sono tante e i dirittismi costosi Cosa intendi per dirittismi?
mozarteum Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio Il dirittismo? E’ la pretesa di trasformare ogni desiderio in diritto. Senza valutare adeguatamente gli impatti a seconda dei casi: economici, di coesistenza con altri diritti, ecc.
Questo è un messaggio popolare. briandinazareth Inviato 7 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 7 Gennaio 59 minuti fa, mariovalvola ha scritto: Cosa intendi per dirittismi? Provo a dirtelo io: Fondamentalmente si tratta del modo in cui si vuole evitare che le persone meno privilegiate possano anche solo osare di avere delle pretese. È il terrore dalla possibile perdita anche solo di un piccolo pezzetto della "roba". Ti faccio degli esempi: Sei povero, ti ammali e, impertinente, vorresti comunque curarti? Dirittismo! Non sei benestante e, svergognato, vorresti che tuo figlio possa ugualmente frequentare buone scuole? Dirittismo! Sei stato licenziato e non riesci a trovare un altro lavoro e, senza pudore, non vorresti dormire sotto un ponte? Dirittismo! Prova anche tu! Ci sono un sacco di esempi possibili. 😂 2 1
audio2 Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio intanto provo io lavori, guadagni ma hai las manos bucatas e non paghi l' affitto però non te ne vai perchè dici che non trovi ed hai una ludopatia e chiami i servizi sociali perchè in casa hai animali, minori, anziani, quello che vuoi, anche la suocera a carico quindi continui a stare li senza pagare l' affitto. ecco, questo è il dirittismo che però pregiudica il diritto ( quello vero ) del proprietario o di far rispettare un contratto o di rientrare in possesso del bene.
senek65 Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio 13 ore fa, appecundria ha scritto: I capitali sono per definizione nelle mani di una oligarchia. Quindi il problema è l'assenza di oligarchie in Europa?
appecundria Inviato 8 Gennaio Autore Inviato 8 Gennaio 8 ore fa, audio2 ha scritto: ecco, questo è il dirittismo che però pregiudica il diritto ( quello vero ) del proprietario Cerchiamo di volare un po' più in alto. 2
appecundria Inviato 8 Gennaio Autore Inviato 8 Gennaio 13 minuti fa, senek65 ha scritto: Quindi il problema è l'assenza di oligarchie in Europa? L'innovazione di rottura non è più legata alla genialità dell'individuo ma alla disponibilità di immensi capitali privati di rischio. Tali capitali sono concentrati nelle mani di pochi. In Europa questi pochi sono orientati alla rendita parassitaria, in USA sono orientati molto di più al rischio. In Europa i capitali di rischio li mette il pubblico, in primis la UE. Questo è, penso che sia esperienza comune.
extermination Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio @audio2 della quotidianità che riguarda il singolo, nel bene o nel male, non frega una mazza a nessuno; sono affari tuoi. qui si accettano solo fenomeni di massa con impatti rilevanti 1
senek65 Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio 1 minuto fa, appecundria ha scritto: Cerchiamo di volare un po' più in alto Ma dove vuoi volare? L'italico paese è così che pensa. Dal piccolo proprietario che si sente immobiliarista di prestigio, al professionista/piccolo imprenditore affermato che, con qualche milionata da parte, crede di poter decidere le sorti della società. Perché innovare? A che serve? L'importante è mantenere le posizioni, i privilegi ( che ovviamente non sono percepiti come tali).
senek65 Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio 3 minuti fa, appecundria ha scritto: L'innovazione di rottura non è più legata alla genialità dell'individuo ma alla disponibilità di immensi capitali privati di rischio. Tali capitali sono concentrati nelle mani di pochi. In Europa questi pochi sono orientati alla rendita parassitaria, in USA sono orientati molto di più al rischio. In Europa i capitali di rischio li mette il pubblico, in primis la UE. Questo è, penso che sia esperienza comune. In USA la società è orientata al rischio e, sopratutto, al profitto senza se e senza ma. L'innovazione è strettamente legata a ciò: al profitto. Se rende bene, se non rende via, pdelare. 1
Xabaras Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio 20 ore fa, appecundria ha scritto: UNA DOMANDA. E 6 POSSIBILI RISPOSTE. Un post di Luigi Marattin. - La DOMANDA: perché da diversi decenni nessuna innovazione tecnologica decisiva per la crescita e sviluppo (giganti del web, intelligenza artificiale, automobili a motore non-endotermico o a guida senza pilota, tecnologia dello spazio) viene dall’Europa? - Le 6 possibili RISPOSTE. 1) in Europa non esiste un mercato dei capitali abbastanza grande e liquido da veicolare i capitali necessari per far nascere aziende di quel tipo. 2) in Europa non abbiamo un sistema universitario e della ricerca di dimensioni sufficienti a produrre quelle innovazioni e con l’infrastruttura giuridica necessaria per potere competere sul mercato mondiale. 3) in Europa abbiamo una fetta troppo grande di Pil intermediato dal settore pubblico, che così facendo toglie spazio all’iniziativa privata. 4) come conseguenza del punto precedente, in Europa esiste una pressione fiscale troppo alta su chi lavora e produce. 5) in Europa non è stato mai completato il processo di creazione di un vero mercato unico delle dimensioni necessarie a sviluppare, al suo interno, tecnologie e iniziative dalla possibile valenza mondiale. 6) in Europa vi è un eccesso di regolamentazione e un quadro giuridico che ha soffocato l’iniziativa e il rischio. - Varie ed eventuali (aggiungo io) - Se un dibattito del genere si facesse realmente, e si individuassero risposte sufficientemente condivise, allora potremmo anche ipotizzare una strategia pluriennale per aggredire e risolvere il problema. Che è quello che la politica dovrebbe fare, in teoria. Il web è nato in Europa. Al Cern per la precisione.
extermination Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio 28 minuti fa, senek65 ha scritto: USA la società è orientata al rischio e, sopratutto, al profitto senza se e senza ma. Per certi aspetti può esser un bene, per certi altri un male. Vedi i Mostri che in America si sono creati nel nome del profitto estremo e che stanno mettendo ad alto rischio le sorti del mondo o parte di esso
Membro_0023 Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio Si ma non è che si possano alzare gli USA sugli scudi per l'AI e poi sotterrarli per l'assistenza sociale e sanitaria. Non ci si può lamentare se la Cina si compra il mondo e nello stesso tempo pretendere libertà di programmarsi economicamente (e non solo) la propria vita, lasciando fuori lo Stato. Evidentemente, alcune cose ne escludono altre e bisogna fare delle scelte.
ferdydurke Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio C’è pure da dire che molti denari vengono drenati dagli investimenti sulla borsa USA che da anni offre rendimenti spettacolari…oggi chi investe comprando azioni sulle asfittiche borse europee? Quanto all'innovazione ricorderei il controverso caso dei computer Olivetti…non è che in Europa mancano i geni, ma purtroppo sappiamo bene come le cose vanno a finire…
31canzoni Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio 21 ore fa, appecundria ha scritto: UNA DOMANDA. E 6 POSSIBILI RISPOSTE. Un post di Luigi Marattin. Non affidarsi a persone come Marattin (se persone così sono il meglio che il sistema europa è in grado di schierare, allora la risposta del declino è già data). 21 ore fa, appecundria ha scritto: 3) in Europa abbiamo una fetta troppo grande di Pil intermediato dal settore pubblico, che così facendo toglie spazio all’iniziativa privata. Ecco appunto fin che non si arriva a capire che in realtà l'assistenzialismo di stato è il dirottamento del welfare verso un sistema privato incapace di competere e fallimentare, non ne usciremo mai. Si fa socialismo reale verso i trust.
Martin Inviato 8 Gennaio Inviato 8 Gennaio Sulla storia dei famosi "computer olivetti" si narra sempre la parte rosea, come se l'azienda non avesse alcuna responsabilità nell'essere passata da terzo produttore mondiale (e primo europeo) alla nullità commerciale in poco più di 10 anni.... 1
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