appecundria Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio L’Europa ha siglato il più ambizioso contratto spaziale della sua storia recente. Lo stanziamento da 10,6 miliardi servirà a costruire una rete di 290 satelliti per sfidare il dominio di Starlink. Obiettivo, garantire comunicazioni sicure e autonomia strategica continentale Riccardo Piccolo 16.12.2024 Satelliti, l'Europa alza la posta nella corsa allo spazio. La Commissione europea ha firmato oggi a Bruxelles un contratto da 10,6 miliardi di euro per la realizzazione di Iris², una costellazione di satelliti per le comunicazioni sicure che rappresenta il più ambizioso progetto spaziale europeo dell'ultimo decennio. Il sistema, che sarà operativo dal 2030, prevede il lancio di 290 satelliti e vede la partecipazione di grandi aziende private del settore aerospaziale europeo attraverso il consorzio SpaceRise, guidato dai tre dei maggiori operatori satellitari europei: Eutelsat, colosso francese delle telecomunicazioni satellitari che ha recentemente acquisito OneWeb, Ses, operatore lussemburghese leader nei servizi satellitari globali, e Hispasat, principale operatore spagnolo di satelliti per telecomunicazioni. Ma include anche altre grosse aziende come le francesi Airbus e Thales, Deutsche Telekom e l'italiana Telespazio. Il progetto, annunciato due anni fa, ha subito una significativa revisione dei costi rispetto ai 6 miliardi inizialmente previsti. Il 61% del finanziamento sarà pubblico, con l'Unione europea che contribuirà per 6 miliardi di euro e l'Agenzia spaziale europea (Esa) per 550 milioni, mentre la parte restante verrà dal settore privato. La nuova costellazione satellitare rappresenta il terzo grande progetto infrastrutturale europeo nello spazio, dopo il sistema di navigazione Galileo e Copernicus, la più grande rete di osservazione della Terra al mondo. L'obiettivo è duplice: fornire servizi di comunicazione sovrani e sicuri agli stati membri dell'Ue e rivitalizzare il settore spaziale europeo con un progetto all'avanguardia. La strategia di Iris² prevede la disposizione dei satelliti su due livelli orbitali differenti. Una parte della flotta opererà nella cosiddetta Leo (Low earth orbit, orbita terrestre bassa), fino a 2.000 chilometri di altitudine, mentre altri satelliti verranno collocati nella Meo (Medium earth orbit, orbita terrestre media), a circa 8.000 chilometri dalla Terra. Come riportato nel comunicato dell'Esa, questa configurazione su più orbite permetterà ai satelliti di comunicare in modo sicuro e veloce, mantenendo una connessione costante senza dover ricorrere a migliaia di satelliti. Un approccio diverso rispetto a Starlink, che opera solo nell'orbita bassa con oltre 6.000 satelliti per garantire un servizio continuo. Josef Aschbacher, direttore generale dell'Esa, ha sottolineato come "in un mondo geopoliticamente sempre più complesso, garantire comunicazioni governative resilienti, sicure e veloci è essenziale". Il sistema sarà cruciale per applicazioni governative sensibili, come la sorveglianza e la gestione delle crisi, pur dedicando la maggior parte della sua capacità a servizi commerciali a banda larga per imprese e famiglie. Il programma si propone di rivitalizzare un'industria spaziale europea in difficoltà. Come evidenziato nel rapporto sulla competitività europea pubblicato a settembre dall'ex premier italiano Mario Draghi, Starlink di Elon Musk, con oltre 6mila satelliti che forniscono servizi di comunicazione in più di 100 paesi, sta "rivoluzionando gli operatori e i produttori di telecomunicazioni europei". Le vendite commerciali e le esportazioni del settore sono tornate ai livelli del 2009, con l'Ue che sta perdendo terreno rispetto agli Stati Uniti nella propulsione dei razzi e nelle mega-costellazioni per le telecomunicazioni. L'abbandono delle quote nazionali nell'assegnazione dei contratti rappresenta una svolta significativa per il settore spaziale europeo. In base a questo nuovo approccio, le aziende verranno selezionate in base alle loro capacità tecniche e alla loro competitività, non in base al paese di provenienza. Un cambiamento che coinvolge direttamente anche l'Italia, presente nel consorzio SpaceRise con Telespazio, società del gruppo Leonardo che si occupa di servizi satellitari. https://www.wired.it/article/europa-satelliti-contratto-starlink/ 1
extermination Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio Barisoni diceva poco fa che l’Italia ci mette 750 milioni
bungalow bill Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio Non saranno troppi tutti questi satelliti circolanti nello spazio ?
Martin Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio e mo' voglio vedere i "comitati" contro i "campi elettromagnetici"...
appecundria Inviato 7 Gennaio Autore Inviato 7 Gennaio 2 ore fa, mariovalvola ha scritto: Salvini e Meloni, lo sanno? Penso che l'ingegneria aerospaziale non sia il loro forte.
Velvet Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio 2 ore fa, extermination ha scritto: l’Italia ci mette 750 milioni Li toglie dal regalo per Musk o li aggiunge?
UpTo11 Inviato 7 Gennaio Inviato 7 Gennaio 29 minuti fa, appecundria ha scritto: Penso che l'ingegneria aerospaziale non sia il loro forte. Sì, ma giusto quella...
UpTo11 Inviato 16 Gennaio Inviato 16 Gennaio Il metodo Pantalone... . Meloni toglie 370 milioni all’aerospazio. A Palazzo Chigi è record di stipendi Nell’attesa di accelerare sull’accordo con Elon Musk per i satelliti Starlink, con un’ipotetica spesa da un miliardo e mezzo di euro, il governo pianta una certezza nel bilancio preventivo di palazzo Chigi: il taglio agli investimenti sulla ricerca aerospaziale italiana. La spesa, con il governo Meloni, scende a un miliardo e 268mila euro con un calo di 371 milioni di euro. Uno dei motivi, si legge nella nota preliminare del bilancio, è il «mancato rifinanziamento delle somme destinate alla partecipazione italiana al programma spaziale Artemis». Peccato, però, che la spesa prevista per quel progetto, nel 2024, ammontasse solo a 20 milioni di euro. All’appello mancano comunque 350 milioni di euro, tra cui rientrano i 23,7 milioni tolti all’Agenzia spaziale italiana (Asi) e i 242 milioni previsti per i progetti di cooperazione internazionale portati avanti con l’European space agency (Esa). Eppure proprio ieri, di buon mattino, la premier Giorgia Meloni ha gongolato sui social per «il lancio, avvenuto dalla base Vandenberg in California, del primo satellite per la costellazione nazionale Iride. Un risultato che consolida la leadership dell’Italia nel settore spaziale e testimonia l’efficace utilizzo dei fondi del Pnrr» e «proietta la nostra nazione sempre più nel futuro della ricerca spaziale». Record per i consulenti E mentre si fanno tagli cospicui alla ricerca per le politiche aerospaziali, guardando a Starlink, come ammesso alla Camera anche dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, c’è una voce che continua a salire con la destra al governo: i costi per gli uffici di diretta collaborazione, ossia gli staff di Meloni, dei due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, e dei vari ministri senza portafoglio e sottosegretari di stanza a palazzo Chigi, da Alfredo Mantovano a Giovanbattista Fazzolari. In un anno la previsione dell’esborso fa segnare un aumento di quasi un milione e mezzo. Gli stipendi di collaboratori e consulenti graveranno infatti sulle casse per un totale di 22 milioni e 654mila euro. In confronto all’ultimo anno del governo Draghi la spesa è cresciuta di 3,8 milioni di euro e sono quasi 6 milioni di euro in più rispetto al Conte II. Se il raffronto viene fatto con gli esecutivi guidati da Matteo Renzi, il balzo va oltre i 10 milioni di euro: il costo per gli staff, con l’allora segretario del Pd a palazzo Chigi, si era fermato a poco più di 12 milioni di euro. Ma non solo. Con il governo Meloni risultano in risalita pure le spese generiche per il funzionamento della presidenza, che arrivano a 423 milioni di euro, quasi 19 milioni di euro in più in confronto al precedente anno. Il motivo, spiega la nota preliminare, è il «nuovo assetto organizzativo», voluto dagli uffici di Meloni. E ancora: sulle casse pubbliche pesano poi le strutture di missione – tra cui quelle per il Piano Mattei e della Zes unica – istituite. L’esborso ammonta a 27 milioni e mezzo di euro (+13,6 milioni di euro) per remunerare il personale di questi organismi. Certo, il costo complessivo della presidenza del Consiglio cresce di poco meno di 2 milioni di euro, per una spesa complessiva di 5 miliardi e 391 milioni di euro. Meno famiglia e poco sport Ma contano anche gli equilibri. E il follow the money racconta molto bene come la propaganda venga tradita dalle scelte concrete. Il bilancio preventivo svela una serie di tagli a fondi per vari settori che, sulla carta, dovrebbero essere al centro dell’azione di governo. Su tutti il dipartimento della Famiglia, affidato alla ministra Eugenia Roccella. Le risorse assegnate sono 141 milioni di euro con una flessione del 6,1 per cento. Tradotto: sono 9,2 milioni di euro in meno. In questa voce rientrano la riduzione di un milione e 300mila euro del fondo destinato all’adolescenza e all’infanzia e di 2 milioni e 800mila euro delle risorse previste per le adozioni internazionali. La scure di Meloni si è abbattuta pure sulle politiche sportive nel loro insieme, guidate da Andrea Abodi. Lo stanziamento fa registrare un calo di 49 milioni di euro, legato principalmente «al venir meno dell’incremento di dotazione del fondo di 50 milioni di euro per la garanzia sui finanziamenti erogati dall’Istituto per il credito sportivo», spiega ancora la nota che accompagna il bilancio. Nel calderone di questi definanziamenti spiccano i 6 milioni di euro in meno per il bando Sport e periferie, il progetto che punta a sviluppare l’attività sportiva nelle zone più disagiate. A pagare dazio alle sforbiciate di Meloni a palazzo Chigi ci sono addirittura le iniziative a sostegno della gioventù. L’apposito dipartimento subisce una decurtazione dei fondi di quasi 18 milioni di euro, passando da 73,7 milioni a 55,8 milioni di euro. Calano drasticamente, inoltre, le somme destinate all’Agenda digitale, quasi dimezzate in confronto al 2024, passando a 115 milioni di euro. E ancora: spariscono tanti altri capitoli di spesa, come lo sviluppo del sistema It-Alert, gestito dalla Protezione civile, per garantire un sistema moderno di allarme pubblico in caso di calamità. L’iniziativa avanza a rilento. Palazzo Chigi fa sapere che la questione è stata trasferita ad altri ministeri, che dovranno farsi carico delle spese. Ma non ci sono comunque solo tagli. La nota di merito è il grande potenziamento degli investimenti sulle politiche per la disabilità, che fanno riferimento alla ministra leghista, Alessandra Locatelli, che arrivano a 433 milioni di euro (nel 2024 erano 231 milioni), così come crescono del 29,4 per cento quelli per le politiche sulle pari opportunità, raggiungendo la somma totale di 136 milioni e 400mila euro. C’è qualcosa di cui sorridere. A patto di non guardare allo spazio.
Velvet Inviato 16 Gennaio Inviato 16 Gennaio Il latino e la storia di Vespasiano sono più importanti di queste diavolerie.
briandinazareth Inviato 16 Gennaio Inviato 16 Gennaio Ma che schifo, anche sapendo che le cose serie, come questa. Non hanno alcun effetto sul consenso. Però la Bibbia, musulmani m.erda e bastonare in ragazzi che manifestano funziona benissimo.
Roberto M Inviato 16 Gennaio Inviato 16 Gennaio 17 minuti fa, UpTo11 ha scritto: Meloni toglie 370 milioni all’aerospazio. Ha fatto bene sarebbero stati soldi buttati via, come quelli del Vaccino Reithera. E' non solo velleitario, ma pure ridicolo pensare di fare concorrenza agli USA sui satelliti. Iris2 (altri soldi buttati via) ci è già costato piu' mezzo miliardo, grazie ai precedenti governi di SX, per avere solo il 3,5% di partecipazione e non contare nulla. Comunque è bellissimo vedere la SX diventare sovranista perchè gli sta sulle palle Elon Musk. 1
Questo è un messaggio popolare. Roberto M Inviato 16 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Gennaio Mi chiedevo, ma i satelliti come finiscono in orbita? · Bella domanda. Servono dei lanciatori, ovvero dei razzi. Iris2 il progetto europeo avrà bisogno di un razzo funzionante per mandare in orbita i satelliti. Stamattina leggo ovunque che l’Europa ha il suo razzo europeo è vero? E che noi come Italia siamo protagonisti! · Vuoi la verità? Va bene. Sì, l’Europa ha un razzo per lanciare i satelliti a bassa orbita si chiama Ariane6 che andrà a sostituire un vecchio razzo chiamato Ariane5. Bellissimo! Dai raccontami di più! · Sì, tutto è iniziato il 2 dicembre 2014 (Renzi PdC, Calenda Ministro) con una riunione operativa degli Stati Europei. C’era ovviamente anche l’Italia con il suo governo. L’obiettivo era quello di avere il razzo Ariane6 pronto per il 2020. Ah, ma quindi lo abbiamo già dal 2020, fantastico! · No. Nel 2020 non c’era ancora nulla. L’unica cosa che saliva alle stelle erano i soldi pubblici che venivano dagli Stati europei per finanziare il progetto. Ma di quanti soldi parliamo? E l’Italia quanto ha speso? · Pubblicamente si sa che sono stati spesi oltre 4 miliardi di euro di cui 500 milioni italiani. Ma a chi sono andati questi soldi? Non capisco… · Sono andati ad un consorzio di aziende europee incaricati di sviluppare il razzo. Beh, dai almeno avendo messo mezzo miliardo l’Italia conterà qualcosa, giusto? Alla fine, siamo il terzo paese in Europa a contribuire all’Unione Europea. · Sì, esatto 3. Vedi, te l’avevo detto! Siamo terzi. · No, 3%. L’Italia nel consorzio delle aziende ha il 3.4%. Il 74% è di un gruppo a maggioranza francese con una compagine minoritaria tedesca. 8.3% è direttamente di un gruppo tedesco e il 3.4% italiano. Il resto suddiviso fra altre aziende dei diversi paesi europei. Ma almeno nel management del consorzio c’è qualche italiano che decide? · No, mi dispiace. Nemmeno uno. Ma almeno lanciamo da qualche base italiana? · No, mi dispiace. Francese. Cioè, abbiamo messo tutti quei soldi ci siamo beccati in silenzio un ritardo di anni e non contiamo niente. Uffa. Vabbè, ma almeno il razzo come sta andando? · Male! Ha fatto il suo primo lancio a fine 2024. Dopo 10 anni dall’annuncio e 4 anni di ritardo dalla tabella di marcia. È nato già vecchio e ironia della sorte si sono dovuti fermare di nuovo prima di lanciarlo perché ha problemi tecnici. Scusa, ma perché di queste notizie non c’è traccia da nessuna parte? · Perché non bisogna parlarne, sennò i padroni si arrabbiano. Hai letto stamattina i giornali, no? L’ordine è “Musk cattivo, Meloni venduta”. Andrea Stroppa, X 2 2
Questo è un messaggio popolare. Velvet Inviato 16 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 16 Gennaio 26 minuti fa, Roberto M ha scritto: Andrea Stroppa, X Mecojons! 4
UpTo11 Inviato 16 Gennaio Inviato 16 Gennaio @Roberto M sì, sì, tutto molto simpatico con la sua dialettica da adolescente nella cameretta. Però ha ragione @briandinazareth, dovresti leggere e cercare di capire il contenuto invece di lanciarti pavlovianamente nella propaganda. Non si parla dell'alternativa a starlink. Si parla di un premier che fa i video (altra adolescente nella cameretta, sarà un caso) per i fan nei quali si dice orgogliona per i successi senza precedenti per l'Italia nel settore aerospaziale, mentre di nascosto taglia a tutto spiano. L'unica voce dove non taglia sono le spese del suo governo, che invece esplodono, per mantenere le folle si cortigiani e militanti. Paga pantalone. Quanto ai soldi buttati, citofonare in Albania. 2
appecundria Inviato 16 Gennaio Autore Inviato 16 Gennaio 1 ora fa, Roberto M ha scritto: Andrea Stroppa, X Da Sallusti a Stroppa il passo è breve. 1
appecundria Inviato 16 Gennaio Autore Inviato 16 Gennaio Comunque siamo a + 250 miliardi di debito pubblico.
briandinazareth Inviato 16 Gennaio Inviato 16 Gennaio 1 ora fa, Roberto M ha scritto: Andrea Stroppa Cioè chiedi a stroppa un parere sui satelliti europei? Ma questo servilismo verso musk e gli usa da dove viene? Come si fa a coniugare dei discorsi nazionalisti (un po" basic per la verità) con l'atteggiamento di totale sottomissione? Intendo proprio a livello psicologico... Che poi veramente pensi che a musk possa interessare qualcosa d'Europa? O anche solo qualcosa oltre il suo potere? a proposito di storia, vai un po' a vedere come gli inglesi hanno conquistato l'india... e capirai chi sta svendendo questo paese, in cambio di... assolutamente nulla.
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