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Melius Club

Piccolo esperimento con la AI sul forum


Messaggi raccomandati

Inviato
17 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

'infallibilità del papa

E di certi paradigmi piuttosto escludenti e schematici

briandinazareth
Inviato
1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

i guardi ai giovani, ragazzi, adolescenti, le speranze del futuro, pieni di tecnologie delle virtualità che isolano, sostanzialmente: soli, depressi, chiusi nei loro mondi da cui si sviluppano sempre di più i fenomeni di bullismo e di altre forme di nevrosi violenta e coatta.
Per il resto non sono interessato all'intelligenza artificiale che non intendo approfondire non per sbobismo ma per mancanza di interesse elettivo.., mi basta quel poco di cui già so, che vedeo constato.., spesso una miltiplicazioni di situaziuoni starnite e stranianti... d'altra parte non ho obblighi verso me stesso di imparare, adottare, praticare, né verso gli altri.., ovvero verso mio figlio o altri giovani maturi in età e in sentimento che potrebbero insegnare qualcosa loro a me...

 

il bullismo era enormemente più sviluppato, diffuso, praticato e accettato quando noi eravamo ragazzi... va bene l'immaginifico ma mi pare che qui siamo alle solite sui ragazzi di oggi ;) 

un decmo delle cose che si facevano alle medie e alle superiori oggi porterebbero a valanghe di denunce e tonnellate di articolesse inutili di crepet :classic_biggrin:

il fatto che non la AI ti interessi è più che legittimo

ma il punto che indicavo era un altro e anche più inquietante, se vuoi;

usare le categorie della tecnologia, del virtuale ecc. alla AI è ontologicamente sbagliato. 
siamo di fronte a qualcosa di totalmente diverso e con un impatto sul mondo profondo anche per chi non si interessa. 

 

48 minuti fa, analogico_09 ha scritto:

Una volta si dibatteva sul dogma escatologico dell'infallibilità del papa, ora siamo all'indiscussa oggettività dell'infallibilità della IA che se non passasse come tale, assolutamente infallibile,  se ne creerebbero non pochi di malumori... eufemisticamente parlando.

 

il fatto che non sia infallibile è esattamente uno degli indizi di quello che dicevo prima,

 

Inviato
1 ora fa, analogico_09 ha scritto:

Si guardi ai giovani, ragazzi, adolescenti, le speranze del futuro, pieni di tecnologie delle virtualità che isolano, sostanzialmente: soli, depressi, chiusi nei loro mondi

Confermo

Incontrovertibile. Purtroppo

Fabio Cottatellucci
Inviato
31 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

siamo di fronte a qualcosa di totalmente diverso e con un impatto sul mondo profondo anche per chi non si interessa. 

"E' meglio Mario" (autocitazione).

  • Haha 1
analogico_09
Inviato
2 ore fa, briandinazareth ha scritto:

il bullismo era enormemente più sviluppato, diffuso, praticato e accettato quando noi eravamo ragazzi... va bene l'immaginifico ma mi pare che qui siamo alle solite sui ragazzi di oggi ;) 

un decmo delle cose che si facevano alle medie e alle superiori oggi porterebbero a valanghe di denunce e tonnellate di articolesse inutili di crepet :classic_biggrin:

il fatto che non la AI ti interessi è più che legittimo

ma il punto che indicavo era un altro e anche più inquietante, se vuoi;

usare le categorie della tecnologia, del virtuale ecc. alla AI è ontologicamente sbagliato. 
siamo di fronte a qualcosa di totalmente diverso e con un impatto sul mondo profondo anche per chi non si interessa. 

 

 

Ma ieri era ieri ed eravamo incivili, ora che invece ci siamo accivilizzati ben forniti di ogni classe di virtualità e di intelligenze artificiali (intelligenza - artificiale è un ossimoro) come mai però non siamo migliori di come eravamo prima? 
Altro motiovo per cui non mi all IA. :classic_biggrin:

Cmq vero che prima i bullismi non venivano alla luce ma avendo fatto la meterna, le elementari e le medie (le classi scolastiche nelle quali si registrano i bullismi) nel corso dei '50 e parte dei '60, diciamo nel post-medioevo, potrei testimoniare che si facevano goliardate anche crudeli a volte ma più nello spirito del confronto, del misurarsi con gli atri compagni, non c'era accanimento; non c'era ottusità e coattagine, né cattiveria, frustrazione, salvo casi limite di disagio psicologico; non c'era la gratuitità che si registra oggi, non si facevano le riprese di violenze a sfondo sessuale o criminali, d'altro tipo per poi diffonderle con un telefonino sputtanando pubblicamente i malfimati da cui la terribile gogna mediatica nei social, cose che hanno spinto più di un giovane al suicidio o creato altri danni non di poco conto... In quel che ricordo della mia esperienza di quei tempi, anche dei miei coetanei con i quali ancora oggi mi confronto, non c'era nulla di tutto questo.
Non c'era nei ragazzi in maniera diffusa l'aspetto delinquenziale incipiente o conclamata già nella piccola età. Non che fosse tutto rose e fiori, altri potranno sicuramente riportare le loro diverse io parlo delle mie esperienze dirette, in ogni caso i fenomeni erano molto più contenuti, e d'altra natura; i bullismi si consumavano nel luogo stesso dove pure finivano, senza conseguenze ulteriori. Non vedevi  gruppetto di prepotenti mettere sotto a branco il piccoletto, più debole, il più solo  per fregargli l'orologio o il cellulare così, apertamente senza remore morali o civili il timore di essere visti. Ci fregavamo al massimo i panini e le pizzette della merenda mattutina. Per non farcela fregare la mattina, io ed altri entravamo in classe ancor prima che arrivasse l'insegnante slinguazzando la cirioletta o la rtosetta o il croccante pezzetto di pizza romana.

Ti dirò che i meglio amichetti di scuola degli anni quelli tra i 4 e i 13 anni mas o meno, me li feci dopo una scazzottata...

Anche al primo superitore scuola tecnica dopo una lite con un compagno di casse che quasi ci dovettero separare, arrivò il preside che ci portò in palestra e ci invitò a scazzottarci lì...chè eravamo liberi di farlo senza conseguenze..e che vincesse il migliore.  L'altro ed io restammo di stucco, come due coglimberetti e dopo un lungo silenzio, il preside presente/assente che sbrogliava un libro per i fatti suoi, ci mettemmo a ridere per sfogare la tensione e fu così che con Salvi Aberto diventammo amici, complici nel fare sega a scuola, contendenti leali quando si trattava di rimorchiare ad una festa da ballo domenicale una pischella che piaceva ad entrambi... :classic_love:

Viva il lato fantastico della vita... :classic_laugh: voglio ripetere uno slogan che oggi sembra ridicolo ma che in assoluto, attualizzato decontestualizzato dall'ambito politico dal quale veniva gridato : La fantasia al potere! ... non quella dei saltimbanchi, nani e ballerine. 😱

mozarteum
Inviato

Non mi risulta affatto, anche nella mia personale esperienza e della mia cerchia, che vi fossero episodi di bullismo come quelli di oggi. 

Non essendovi poi diavolerie come smartphone o giochi su cui passare gran parte della giornata, la vita reale prevaleva di gran lunga su quella virtuale.

E mediamente si studiava con piu’ profitto.

Le punte scolastiche di eccellenza oggi sono finanche superiori ma la media non e’ brillante e lo si vede dal fatto che ad esempio nei concorsi pubblici di un certo livello non si riesce neanche a coprire i posti messi a concorso, fatto del tutto inedito.

L’IA migliorera’ tutto questo? Chissa’ staremo a vedere. Il rischio e’ la “delega” allo strumento. Per fare un esempio, la conoscenza e lo studio delle lingue straniere potrebbe non servire piu’. Gia’ la cultura umanistica necessaria a capire e apprezzare a pieno i giacimenti di ricchezza che abbiamo nella letteratura, pittura musica, e’ in forte recessione.

L’uomo tecnico e anche economico sara’ anche il futuro, ma e’ evidente che la concezione strumentale dello studio e della conoscenza potrebbe anche impoverire l’esperienza umana e rendere vuote di significato anche le istanze umane tradizionali (di liberta’ diritti ecc)

E’ un mondo nuovo.

 

  • Melius 2
Inviato

E il cyberbullismo... 😑

analogico_09
Inviato
58 minuti fa, mozarteum ha scritto:

L’uomo tecnico e anche economico sara’ anche il futuro, ma e’ evidente che la concezione strumentale dello studio e della conoscenza potrebbe anche impoverire l’esperienza umana e rendere vuote di significato anche le istanze umane tradizionali (di liberta’ diritti ecc)

 

E' ciò che più mi preoccupa, e che in altri termini e concetti ho cercato di evidenziare negli altri post.
Diritti e libertà messi a repentaglio come pure il giusto ed utile senso critico (non già criticone...) con cui andrebbero valutate e affrontate le problematiche e le cose più liscie della vita attraverso una visione personale e condivisa, ove possibile, che ci permetta di fuggire lo spirito del gregge.

Inviato
11 ore fa, mozarteum ha scritto:

l’esperienza umana e rendere vuote di significat

Esatto 

Cadendo nel nichilismo di un miserevole gene egoista

briandinazareth
Inviato
1 ora fa, LUIGI64 ha scritto:
13 ore fa, mozarteum ha scritto:

l’esperienza umana e rendere vuote di significat

Esatto 

Cadendo nel nichilismo di un miserevole gene egoista

 

suvvia, stiamo parlando di ai, piantala con le tue battaglie di catechesi... hai il tuo thread di proselitismo :classic_biggrin:

mo' pure contro l'evoluzionismo ;) 

 

Inviato
20 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

tue battaglie di catechesi

Non capisco perchè scendi sempre sul personale

Ma catechesi di cosa.... non hai capito nulla, e svaluti sempre gli interlocutori interpretando tutto in maniera banale e superficiale

Capisco che per te le religioni andrebbero abolite (neo-ateisti, Dawkins e co.)

Sicuro, sicuro che il catechista sia io... non credo proprio

Scusami se mi sono permesso di scrivere di religioni in altro thread ( ho anche avvisato amministratore del forum per correttezza), lo so che per te è un orrore...fattene una ragione e tenta di accettare anche pareri diversi dai tuoi

E' sufficiente non leggerlo e se si interviene non fornire informazioni fake (come hai fatto riguardo a Ken Wilber). Grazie

Scusate il fuori tema

Inviato
23 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

proselitismo 

Certo mi sono affiliato alla UAAR e sono un adepto di Dawkins

Concorro per il premio Brian :classic_biggrin:

briandinazareth
Inviato
6 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Sicuro, sicuro che il catechista sia io... non credo proprio

Scusami se mi sono permesso di scrivere di religioni in altro thread ( ho anche avvisato amministratore del forum per correttezza), lo so che per te è un orrore...fattene una ragione e tenta di accettare anche pareri diversi dai tuoi

E' sufficiente non leggerlo e se si interviene non fornire informazioni fake (come hai fatto riguardo a Ken Wilber). Grazie

 

va bene... non ti rendi conto che è sotto gli occhi di tutti. 

non ho dato alcuna informazione falsa, tutto documentatissimo ;) (la parabola di wilber e dei suoi guru è nota e pubblica), ma non importa.

invece qui stiamo parlando di un argomento che con la religione non ha nient a che fare. proviamo a rimanere sul topic. 

Inviato
10 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

la religione non ha nient a che fare. proviamo a rimanere sul topic. 

Sei tu che insisti accusando di proselitismo, catechismo, ecc.. e altre amenità del genere 

Ho solo quotato un pensiero di Moz

Rientriamo in topic

Ma ovviamente continuerò a scrivere quello che penso, a prescindere dal brian pensiero

 

 

Inviato

Non sei speciale, non sei importante e non sei necessario», ha risposto così il chatbot a un giovane americano che stava usando l'IA per studio. La risposta di Google: «Gli LLM possono talvolta dare risposte senza senso e questo ne è un esempio. Abbiamo preso provvedimenti»

https://www.google.com/amp/s/www.corriere.it/tecnologia/24_novembre_15/gemini-l-intelligenza-artificiale-di-google-invita-un-utente-a-uccidersi-sei-un-peso-per-la-societa-ee4710bd-7643-4485-97a2-65627bf23xlk_amp.shtml

Inviato

 

L’illusione del fossato, l’Intelligenza artificiale open-source demolisce il castello delle Big Tech

Matteo Flora

 

Mentre società come Google e OpenAI impiegano mesi per rilasciare novità sui prodotti di Intelligenza artificiale, la community di sviluppatori indipendenti genera miglioramenti significativi in pochi giorni. Così si erode il monopolio dei colossi del settore. L'analisi di Matteo Flora nella nuova puntata della rubrica Tech Policy

 

Per anni, i giganti della tecnologia hanno costruito la propria narrazione attorno a un presunto vantaggio incolmabile nel campo dell’Intelligenza artificiale. Le loro risorse computazionali, i dataset proprietari e le squadre di ricerca d’élite rappresentavano, almeno sulla carta, un fossato invalicabile, un sistema di difesa capace di proteggere il loro dominio dalla concorrenza. Ma il recente documento trapelato da Google racconta una storia molto diversa: quel fossato non è mai esistito.

 

Non è un attacco ideologico contro le Big Tech, ma una constatazione tecnica. L’autore del documento, un ricercatore interno di Google, spiega come l’open-source non solo stia recuperando terreno rispetto ai modelli proprietari come GPT-4 e Gemini, ma lo stia facendo con una rapidità che sta rendendo sempre più irrilevanti i vantaggi di aziende come Google e OpenAI. Il problema non è tanto il valore assoluto dei modelli proprietari, quanto il ritmo con cui le alternative open-source stanno colmando il divario.

 

E il paradosso più grande è che Google non è sola in questa crisi: OpenAI sta affrontando lo stesso problema. Mentre le due aziende si osservavano a vicenda, cercando di superarsi a colpi di modelli sempre più grandi e complessi, un terzo attore – l’open-source – ha silenziosamente preso il sopravvento.

 

L’open-source sta divorando l’AI. Un’innovazione alla volta

 

Il punto cruciale del documento di Google è che l’open-source sta risolvendo problemi che le Big Tech considerano ancora sfide aperte. Alcuni esempi lo dimostrano chiaramente: oggi è possibile eseguire modelli linguistici avanzati su un semplice smartphone, personalizzare un’intelligenza artificiale su misura in poche ore con un normale laptop e generare modelli multimodali in tempi impensabili per i grandi laboratori di ricerca.

 

Tutto è cambiato quando, nel marzo 2023, Meta ha visto il proprio modello LLaMA finire nelle mani del pubblico. Sebbene la compagnia avesse inizialmente rilasciato solo il codice sorgente e non i pesi del modello, il leak ha aperto le porte a un’ondata di innovazione senza precedenti. In pochi giorni, sviluppatori indipendenti e ricercatori di tutto il mondo hanno iniziato a ottimizzare, adattare e migliorare il modello. In poche settimane, esistevano già versioni ottimizzate, finemente sintonizzate e capaci di raggiungere performance paragonabili a quelle dei modelli proprietari.

 

La velocità di questa evoluzione è sconcertante. Mentre le aziende come Google e OpenAI impiegano mesi per rilasciare nuove iterazioni dei loro modelli, la comunità open-source sta generando miglioramenti significativi nel giro di giorni. Il metodo di fine-tuning chiamato LoRA (Low-Rank Adaptation), ad esempio, permette di personalizzare modelli AI in poche ore con costi ridottissimi, democratizzando l’accesso alla tecnologia e rendendo superflua la necessità di infrastrutture da milioni di dollari. Il risultato? L’open-source sta erodendo il monopolio delle big tech più velocemente di quanto chiunque avrebbe potuto immaginare.

 

Il modello di business delle AI proprietarie è in crisi

 

L’AI non è solo una questione di ricerca e sviluppo, ma anche di sostenibilità economica. Google e OpenAI hanno basato il loro modello di business sulla vendita di API AI, contando sul fatto che la qualità dei loro modelli fosse abbastanza superiore da giustificare un abbonamento o un costo per token. Ma il documento di Google solleva un interrogativo chiave: chi pagherà per un modello chiuso quando esistono alternative gratuite, personalizzabili e di qualità comparabile?

 

L’open-source non solo sta riducendo il gap qualitativo, ma lo sta facendo in modo che modelli più piccoli, più veloci e più efficienti siano accessibili a chiunque. Se un’azienda può addestrare il proprio modello AI a una frazione del costo e senza le restrizioni imposte da OpenAI o Google, la necessità di acquistare servizi da queste aziende si riduce drasticamente. E qui entra in gioco il grande paradosso: l’unico vero vincitore, finora, sembra essere Meta.

 

Meta, il beneficiario involontario della rivoluzione open-source

 

Il leak di LLaMA ha trasformato Meta nel protagonista involontario di un ecosistema AI open-source in continua espansione. Mentre Google e OpenAI tentano di mantenere il controllo sui loro modelli, la community sta costruendo l’AI del futuro su fondamenta che, ironicamente, derivano proprio da Meta.

 

Ciò significa che, nel lungo periodo, Meta potrebbe essere l’unica azienda in grado di beneficiare dell’innovazione open-source senza dover combattere contro di essa. Proprio come Google ha tratto vantaggio dalla sua strategia open con Android e Chrome, Meta potrebbe fare lo stesso con l’Intelligenza artificiale. Se il futuro dell’AI sarà open-source, chi possiede le basi su cui questo futuro si costruisce avrà un vantaggio strategico enorme.

Il castello sta cadendo: cosa accadrà ora?

 

Il documento di Google non è solo una diagnosi dello stato attuale dell’AI, ma un avvertimento chiaro per le Big Tech: non è più possibile controllare l’evoluzione dell’Intelligenza artificiale. Il vecchio paradigma, in cui solo le aziende con i migliori ingegneri e i maggiori capitali potevano guidare l’innovazione, sta crollando di fronte alla forza collettiva della ricerca open-source.

 

Google e OpenAI ora si trovano davanti a un bivio. Possono tentare di difendere il loro castello con regolamentazioni più stringenti, modelli chiusi e politiche di accesso limitato, oppure possono aprirsi e partecipare attivamente alla rivoluzione open-source, accettando di non essere più le uniche protagoniste della storia. Ma una cosa è chiara: il fossato non esiste più. Era solo un’illusione. E mentre le Big Tech si interrogano sul futuro, la comunità open-source ha già iniziato ad assaltare il castello.

 

Ultimo aggiornamento: 04/02/2025

 

Matteo Flora È Professore in Fondamenti di Sicurezza delle AI e delle SuperIntelligenze (European School of Economics), a.c. in Corporate Reputation e Crisis Management (Pavia), e presiede il corso di Generative AI for Marketing (Bicocca).

 


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