Questo è un messaggio popolare. Ultima Legione @ Inviato 20 Gennaio Questo è un messaggio popolare. Inviato 20 Gennaio . Alle giuste cose già dette e sperando di non tediare nessuno, mi permetto di aggiungere un pò di nozionismo di base precisando che nel caso delle connessioni sia di tipo S/PDIF (tanto su coassiale che di tipo ottiche) che di tipo AES/EBU le stesse, differentemente dai normali collegamenti digitali di tipo seriale, affidano il loro tipo di Modulazione (fatta come un pò tutti sanno di variazioni di livello che prevedono solo due stati: ovvvero 0 e 1) e la Sincronizzazione del "colloquio digitale" (leggasi Clock), ad una tecnologia definita Biphase Mark Code, dove l'informazione codificata non è più contenuta nel valori del voltaggio (0 o 1), bensì nel loro cambiamento di stato. . . Questa apparente complicazione, che comporta una Frequenza di lavoro doppia di quella del segnale trasmesso (a parte alcuni benefici di natura elettrica legate alla Potenza elettrica in gioco), comunque porta con sè il tangibile e concreto vantaggio di avere una sincronizzazione e un clock decisamente più stabile e affidabile. . . Quindi concludendo se per le connettività di tipo I2S possiamo affermare che il clock viaggia in modo distinto e separato (con un collegamento elettrico dedicato) nel caso delle connessioni S/PDIF coassiale e ottiche e AES/EBU è corretto dire che il clock è contenuto all'interno del segnale digitale e/o parole di bit trasmesse. . 1 2
Contemaux Inviato 21 Gennaio Autore Inviato 21 Gennaio Grazie a tutti, adesso ho le idee sicuramente più chiare in merito.
aldofranci Inviato 21 Gennaio Inviato 21 Gennaio Il 20/01/2025 at 17:00, granosalis ha scritto: Il sistema SPDIF non include un segnale dedicato per il clock. Tuttavia, essendo un protocollo sincrono, è possibile dedurre la frequenza di clock dalla frequenza con cui viene generato il treno di impulsi. Senza voler giocare con le parole e' piu' corretto dire che non e' incluso ma e' deducibile. Stai appunto giocando con parole. Il clock non è "deducibile", è incluso e codificato insieme ai dati nel citato BMC. Viaggia in una codifica unica. La decodifica estrae appunto l'uno e gli altri. 1
AlbertoPN Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio Il 20/01/2025 at 17:23, Ultima Legione @ ha scritto: nel caso delle connessioni S/PDIF coassiale e ottiche e AES/EBU è corretto dire che il clock è contenuto all'interno del segnale digitale e/o parole di bit trasmesse. Se volessimo fare i guanti alle mosche, diremmo che sono TUTTI segnali AES/EBU digitali (che è lo standard di rifrimento: https://it.wikipedia.org/wiki/AES/EBU) ma veicolati con un cavo coassiale (tutto in uno) nel caso del citato standard introdotto da Sony e Philips (SPdif di cui le prime due lettere dal nome delle aziende detentrici del brevetto) nella sua forma elettrica o ottica entrambi a 75 Ohm, e poi da un connettore bilanciato XLR a 110 Ohm nel caso di connessoni "professionali" oramai sdoganate da tempo nel mercato consumer. E chiaramente in tutte le "varianti" il clock è veicolato in modo sincrono al segnale digitale e lo si estrapola da esso perché altrimenti il segnale stesso perderebbe di significato logico. 1
AlbertoPN Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio Il 20/01/2025 at 17:23, Ultima Legione @ ha scritto: Quindi concludendo se per le connettività di tipo I2S possiamo affermare che il clock viaggia in modo distinto e separato Altri guantini Mentre un segnale audio AES/EBU per quanto digitale è appunto, un segnale audio, un collegamento I2S (e anche USB) veicola solo un treno di informazioni digitali, per cui NON è un segnale audio ma qualcosa che viaggia fra 2 chipset e che va "tradotto" in qualcosa, nel caso spercifico delle elettroniche che ci interessano, in un segnale audio appunto. Per cui se è verissimo che con I2S il segnale di clock viaggia distinto sulla sua linea di trasmissione, comunque non è corretto parlare di segnale audio I2S perché non lo è (ancora).
Gustavino Inviato 23 Gennaio Inviato 23 Gennaio I2S ha l' enorme vantaggio rispetto spidf/Aes/Ebu del clock trasmesso separato, quindi si possono massimizzare le sue prestazioni x poi entrare direttamente nei chip dac visto che accettano nativamente I2S ,segnali analogici codificati ad alta frequenza come anche USB (audio class2)
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