LUIGI64 Inviato 11 Agosto Autore Inviato 11 Agosto David Bohm e l’indivisa totalità dell’Universo La definizione di ordine implicato come generatore sottostante un visibile ordine esplicato, riporta il pensiero al mito della caverna di Platone. Il filosofo greco suggerisce come il mondo delle apparenze sia, in effetti, l’ombra di un mondo più profondo delle forme e delle idee. Nel leggere Bohm, a volte si ottiene una simile impressione, che il mondo esplicato sia una sorta di riflesso di un più profondo ordine implicato. Tutta l’opera di Bohm è pervasa dal concetto di unicità e totalità dell’universo, della scienza e del pensiero dell’uomo. Lo stesso ordine implicato rappresenta una sorta di flusso continuo in movimento che racchiude il tutto nell’uno e viceversa. Il pensiero umano, secondo Bohm, viene limitato dalla tendenza a frammentare i problemi e gli approcci risolutivi, mentre solo una modalità completa di visione unitaria può portare l’umanità verso una conoscenza più profonda della natura. Nel testo citato, Bohm scrive: “Quando tale armonia prevale, l’uomo può quindi non solo avere comprensione del significato della totalità ma, ciò che è molto più significativo, può realizzare la verità di questa intuizione in ogni fase e aspetto della sua vita“. David Bohm giunge pertanto alla conclusione che in realtà tutto l’universo “è Uno” ed è sorprendente come dopo millenni di storia dell’uomo e della scienza, quest’ultima infine torna a valorizzare quanto già intuito ed espresso dalle più antiche culture sapienziali. L’affermazione Bohmiana è arricchita dal suo significato scientifico, fondando la base sul fenomeno dell’entanglement che “unisce e connette tutte le particelle dell’universo” (attraverso il potenziale quantistico). Per Bohm, lo spazio e il tempo cessano di esistere nell’ordine implicato, laddove mente e materia superano il dualismo cartesiano, per tornare a essere espressione di un’unica Realtà. https://www.acronico.it/2017/02/07/david-bohm-e-lindivisa-totalita-delluniverso/
LUIGI64 Inviato 11 Agosto Autore Inviato 11 Agosto Catturata per la prima volta la danza quantistica degli atomi dal più grande laser a raggi X del mondo https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/08/08/danza-quantistica-atomi-laser-science-news/8088056/ Il termine Nataraja significa “Re dei ballerini” (in sanscrito nata = dance e raja = re). “La più chiara immagine dell’attività di Dio, che qualsiasi arte o religione possono vantare … Una rappresentazione fluida ed energica della figura in movimento della figura danzante di Shiva che difficilmente si può ritrovare altrove”. Ananda K. Coomaraswamy (La danza di Shiva)
LUIGI64 Inviato 12 Agosto Autore Inviato 12 Agosto C’erano una volta un grande maestro e un bambino di otto anni che lo accompagnava ovunque. Moltissime persone giungevano dal maestro per chiedergli un insegnamento che potesse aiutarle. Così anche il bambino, incuriosito, un giorno, in tutta serietà, decise di fare lo stesso. Il maestro sorrise e, visto che il bambino insisteva molto, gli disse: «Prova ad ascoltare il suono prodotto da una mano sola. Quando l’avrai sentito, fammelo sapere». Il bambino si impegnò a fondo, tanto che non dormiva nemmeno la notte. Dopo qualche giorno tornò dal maestro e disse: «L’ho trovato! È il suono del vento!». Ma il maestro scosse il capo: «Non è questo». E così il bambino si impegnò ancora di più, e quasi tutti i giorni tornava dal maestro per riferirgli qualche suono, senza successo. Un giorno scomparve, non si trovava da nessuna parte, e il maestro preoccupato mandò alcuni discepoli a cercarlo. Lo trovarono nel bosco, assorto a contemplare un albero. I discepoli lo riferirono al maestro: «Non vogliamo disturbare il bambino: sembra possedere la vera natura di un Buddha! Forse ha sentito quel suono!». Così fu il maestro ad andare dal bambino e, raggiuntolo, gli chiese se avesse finalmente sentito il suono di una mano sola. Il bambino rispose: «L’ho sentito, ma è privo di suono». Tratto da: Fermati e respira (D. Lumera)
LUIGI64 Inviato 19 Agosto Autore Inviato 19 Agosto Tratto da: Mauro Bergonzi è docente di “Religioni e Filosofie dell’India” presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e socio ordinario della International Association for Analytical Psychology (I.A.A.P.) e del Centro Italiano di Psicologia Analitica (C.I.P.A.). Ha pubblicato articoli e saggi sui processi meditativi nel buddhismo antico, sulla psicologia del misticismo, sul simbolismo religioso, sull’incontro tra Oriente religioso e Occidente contemporaneo e sul dialogo interculturale fra psicologie sapienziali orientali e psicologia occidentale.
LUIGI64 Inviato 20 Agosto Autore Inviato 20 Agosto Come i monaci buddisti riescono ad affrontare sofferenza e dolore attraverso la meditazione Fare amicizia con il dolore "Distinguere il dolore dalla sofferenza è al centro del buddismo", dice BJ Miller, medico specializzato in cure palliative ed esperto del dolore, ospite dello show. È un modo collaudato nel tempo per liberarsi dal peso e convivere con ciò che non si può controllare". Il buddismo, un sistema di pensiero, pratiche e tecniche seguito da circa il 4,1% della popolazione mondiale e dal 17% circa degli adulti sudcoreani, insegna che la sofferenza e il desiderio fanno parte della condizione umana. Potrebbe sembrare una cattiva notizia per le persone che vivono il tumulto fisico ed emotivo del dolore, ma il buddismo sottolinea che c’è una via d'uscita. Per liberarsi dal dolore, i praticanti devono imparare non solo ad accettarlo, ma anche a comprenderne l’impermanenza. https://www.nationalgeographic.it/come-i-monaci-buddisti-affrontano-il-dolore-e-la-sofferenza-attraverso-la-meditazione
LUIGI64 Inviato 24 Agosto Autore Inviato 24 Agosto Tutto questo per ricordare che non si tratta di fare del silenzio un idolo; come la parola, esso non ha valore che per il peso d’amore che lo abita e lo rende leggero; a lato di questo silenzio amoroso, quanti silenzi pesanti, quanti silenzi ipocriti, accigliati, o che semplicemente non hanno nulla da dire, quanti silenzi di incomunicabilità! A questi, Cristo avrebbe detto: «Parla, piuttosto! Quando avrai detto ciò che hai da dire, tace, gusta il silenzio, non intrattenere vani discorsi, non disperderti in parole inutili». Per gli anziani il silenzio delle labbra doveva portare al silenzio del cuore, capace di condurre al silenzio dello Spirito. Ma quest’ultimo silenzio è un dono, uno stato che non si può conquistare solo con le proprie forze, per mezzo dell’ascesi o dell’esperienza, «è un desiderio che non è sgorgato dal cuore dell’uomo». Nell’istante in cui l’Eterno e il tempo si abbracciano, non si pensa più a Dio, Egli è presente. Davanti alla Presenza svaniscono le parole della preghiera. A questo proposito un monaco del Monte Athos faceva notare: «Quando si è alla presenza di qualcuno, non si pensa a lui, egli è là. La vera preghiera non è pensare a Dio, è essere con Lui, lasciarlo Essere, lasciarlo respirare nel nostro spirito». Isacco il Siro ricorda infine che la parola è stata creata nel tempo; il silenzio invece appartiene all’eternità. La parola è sempre quella di un ego, il vero silenzio è «al di là dell’ego». ...non pensare «custodisci il silenzio» ma piuttosto «il silenzio mi custodisce»... Nel cuore del combattimento, in balia della tempesta, esso mi chiama al riposo, immobile come una calamita. Tratto da: L'esicasmo (Jean-Yves Leloup - È dottore in filosofia, psicologia e teologia. È stato monaco domenicano, attualmente è prete ortodosso. Attraverso i suoi libri e i suoi seminari, offre approfondimenti dei testi sacri e un approccio alla spiritualità e una riflessione sull'essere, particolarmente originali e moderni. i temi centrali della sua riflessione sono lo studio delle origini del cristianesimo, l'ecumenismo, il dialogo inter-religioso, la pace, affrontati alla luce della sua formazione pluri disciplinare e dell'intensa esperienza personale. È all'origine di diverse iniziative ecumeniche in particolare in Francia e in Brasile.Jean-Yves Leloup è Membro della "Organisation des Traditions Unies", Dottore Honoris Causa all'Università di Colombo, Sri Lanka)
LUIGI64 Inviato 27 Agosto Autore Inviato 27 Agosto Tratto da un piccolo, quanto prezioso, libricino scritto dal prof. Giovanni Reale:
LUIGI64 Inviato 29 Agosto Autore Inviato 29 Agosto Su questo, preferivo di gran lunga Papa Francesco No, per Leone XIV le religioni non sono tutte uguali: "Solo Gesù ci salva" | Il Foglio https://share.google/pI0UTwHBn1nJKsjXM
LUIGI64 Inviato 1 Settembre Autore Inviato 1 Settembre Questa tua vita che stai vivendo, non è soltanto un pezzo di questa intera esistenza, ma in un certo senso il tutto; soltanto che questo tutto non è fatto in modo da poter essere abbracciato in un singolo colpo d'occhio. Questo, come sappiamo, è ciò che i bramini affermano in quella sacra, mistica formula che è tuttora davvero così semplice e chiara; tat tvam asi: questo sei tu. O, ancora, in parole quali: "Io sono a est e a ovest, io sono sopra e sotto, io sono questo intero mondo.” — Erwin Schrödinger
LUIGI64 Inviato 5 Settembre Autore Inviato 5 Settembre Spesso si associa un certo tipo di narcisismo alla trascendenza A volte può essere anche vero, ma non è di certo una regola, anzi. Tratto da: Narcisismo e Spiritualità (a cura di L. Boggio Gilot)
LUIGI64 Inviato 7 Settembre Autore Inviato 7 Settembre A proposito di integrazione dei saperi: Reinventare la società con filosofia, religione e scienza – SRM Science and Religion in Media https://share.google/cGiYVJon0qecoEHdW
LUIGI64 Inviato 7 Settembre Autore Inviato 7 Settembre Quando si parla di integrazione, come non ricordare Ken Wilber, il quale si è dannato l'anima per formulare una mappa integrale Come il suo Quadrante (chiamato anche AQAL, acronimo di All Quadrants, All Levels) Come a titolo di es.: Tratto da: La visione integrale (K. Wilber)
LUIGI64 Inviato 7 Settembre Autore Inviato 7 Settembre “Ho spesso visto persone diventare nevrotiche per essersi accontentate di risposte inadeguate o sbagliate ai problemi della vita; cercano la posizione, il matrimonio, la reputazione, il successo esteriore o il denaro, e rimangono infelici e nevrotiche anche quando hanno ottenuto tutto ciò che cercavano. Persone del genere di solito sono confinate in un orizzonte spirituale troppo angusto, la loro vita non ha sufficienti contenuti, non ha significato, se riescono ad acquistare una personalità più ampia generalmente la loro nevrosi scompare." (C.G. Jung)
LUIGI64 Inviato Lunedì alle 14:03 Autore Inviato Lunedì alle 14:03 Esperienze mistiche avvengono in tante tradizioni religiose: cosa c’è di comune tra loro e cosa differenzia la mistica cristiana? Proprio perché l’essere umano proviene dal divino, partecipa della divinità; infatti, l’esperienza mistica è comune a tutte le tradizioni religiose. Sappiamo come, specialmente in Oriente, da sempre siano state sviluppate e tramandate pratiche e tecniche meditative. In molte di queste tradizioni, come sappiamo, punto di arrivo è la «nullificazione», il ritorno all’Assoluto, al vuoto. La mistica è quindi innanzitutto un movimento di ritorno all’origine. Ma la mistica cristiana si inserisce pienamente nell’alveo dell’antropologia biblica. La creazione dà luogo alle forme, genera distinzione, dà vita agli esseri viventi, dà quindi valore alla manifestazione, alla bellezza. La creazione è la manifestazione visibile del Dio invisibile. La mistica cristiana è quindi una mistica incarnata. L’esperienza fusionale è la premessa, ma poi quanto è vissuto nel profondo deve emergere nella vita ordinaria, nella vita esistenziale. Gesù è Figlio di Dio e Figlio dell’Uomo, «della stessa sostanza del Padre», è consustanziale a Dio. Partecipa della vita divina e spirituale anche nella sua vita terrena. Ugualmente ogni essere umano porta in sé stesso questa potenzialità. La sostanza divina si riverbera nella vita incarnata, nonostante i nostri tradimenti, disconoscimenti, distorsioni: nonostante, appunto, le nostre malattie dell’anima. La salvezza è forza divina trasformativa, guarisce, sana. Il Mistero di Dio si svela nella nostra vita. La mistica cristiana è mistica incarnata perché il cristianesimo è incarnazione del divino nell’umano. https://www.settimananews.it/spiritualita/antonella-lumini-mistica-trasformazione/
LUIGI64 Inviato Lunedì alle 21:45 Autore Inviato Lunedì alle 21:45 La cultura materialista, razionalista, riduzionista, ha svalorizzato i territori spirituali come illusori, li ha messi ai margini. Proprio per questo oggi ci sono tante persone che avvertono un urgente bisogno di aprirsi alla ricerca interiore, hanno sete di spiritualità. Il diffondersi delle patologie psichiche, fa comprendere che c’è molto disagio, infelicità, tristezza. Per questo incontro tante persone, molte mi vengono a cercare. La vera malattia dell’anima è lo spegnersi in essa della memoria della luce dello Spirito. Un tale oblio pregiudica enormemente la qualità della vita. La gioia proviene dal risveglio del desiderio di luce, di bellezza, di meraviglia. Dal contatto tra il corpo, l’anima e lo Spirito. Tratto sempre dal link di cui sopra Sorprendente la convergenza con la psicologia transpersonale. 😊 Dovrò leggere qualcosa di questa interessante autrice e mistica
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