P.Bateman Inviato 6 Giugno 2021 Inviato 6 Giugno 2021 58 minuti fa, enzo966 ha scritto: Volendo sottilizzare, non ricordo che Ciampi fosse largo. Dovevano cercare un vicolo. 2
dago Inviato 6 Giugno 2021 Autore Inviato 6 Giugno 2021 49 minuti fa, appecundria ha scritto: Sommessamente vorrei far notare Perfettamente d'accordo se lo avessero definito ad esempio; Economista ed Uomo Politico o simili. Ma attaccare le date al solo Presidente ecc. non è corretto (a mio avviso ancora più sommesso del tuo)
Oste onesto Inviato 6 Giugno 2021 Inviato 6 Giugno 2021 @dago si vuole, a mio avviso giustamente, dare risalto alla cosa più prestigiosa fatta. Fare il Presidente della Repubblica è, con tutta evidenza, la carica di maggior prestigio cui si possa arrivare.
appecundria Inviato 6 Giugno 2021 Inviato 6 Giugno 2021 42 minuti fa, dago ha scritto: Economista ed Uomo Politico o simili. è vero ma tu non consideri la burocrazia che regolamenta il tema in questione 🙂 Bisogna vedere con quale motivazione la commissione toponomastica ha deliberato l'intitolazione. Se hanno deciso di intitolare una via a tutti i presidenti della Repubblica defunti, oppure agli economisti e/o uomini politici. La questione non è banale e futile come potrebbe sembrare. Come presidente tu hai via Ciampi, parallela a via Segni, intersecate da via Einaudi che confluiscono in piazza De Nicola. Come politico, ognuno ci vorrà mettere i suoi, così non senza lotte furibonde in commissione, avrai: via Ciampi, parallela a via Almirante, intersecate da via Lenin che confluiscono in piazza Craxi. 🙂
dago Inviato 6 Giugno 2021 Autore Inviato 6 Giugno 2021 Per la cronaca e per i non romani, questo largo è in pratica uno slarghetto abbastanza anonimo situato sì sul lungotevere di fronte (riva opposta del Tevere) all'ex carcere minorile Aristide Gabelli (o carcere di Porta Portese) e sotto al belvedere del Giardino degli Aranci, nonchè a poche centinaia di metri dalla Bocca della Verità, ma in punto di traffico quasi esclusivamente veicolare e di scorrimento veloce. Difficile che qualcuno ci passi camminando o passeggiando.
spersanti276 Inviato 6 Giugno 2021 Inviato 6 Giugno 2021 Comunque io sono generalmente contrario al cambio di nome alle vie. Per non parlare della numerazione dei mezzi pubblici. A Roma è stato fatto negli anni un lavoro demenziale a dir poco. Piuttosto procederei alla damnatio memoriae riguardo al criminale Luigi Cadorna. Scuole, piazze, vie in tutta quell'Italia che ha contribuito colpevolmente a bagnare di sangue.
bungalow bill Inviato 6 Giugno 2021 Inviato 6 Giugno 2021 Sono passati cento anni da quell'epoca . Le colpe non sono solo sue .
Questo è un messaggio popolare. spersanti276 Inviato 6 Giugno 2021 Questo è un messaggio popolare. Inviato 6 Giugno 2021 Vedere Caporetto. Dire basta Cadorna: via dalle vie il generale massacratore d'umanità Ferdinando Camon sabato 21 ottobre 2017 Cent’anni fa, Caporetto. La sconfitta di Caporetto vuol dire sconfitta di Luigi Cadorna. La sconfitta finale di Cadorna non è una sorpresa, se uno tiene presente la sua tattica, l’immenso spreco di vite umane in cambio di un briciolo di territorio, o anche di niente. Mettendo in fila le 11 spallate dell’Isonzo, con le centinaia di migliaia di vite umane che sono costate, sempre con la tattica suicida dell’attacco frontale, e traguardando dall’una all’altra, in fondo si vede Caporetto: la spallata finale e la sconfitta finale, la catastrofe. Ci sono diversi modi per affrontare Cadorna, ogni storico ha il suo, e ogni militare pure, ma c’è anche un modo, per così dire, letterario, che permette a chi non ha confidenza con il comando militare, con i campi di battaglia, ma soltanto (magari solo un po’) con i libri e la lettura, di farsi un’idea sulla tattica di Cadorna, e dire la sua. Cadorna ha scritto un libro. Una guida. Più esattamente, una spiegazione del proprio concetto di battaglia, di distruzione del nemico, di vittoria, e dell’obbligo dei soldati all’obbedienza totale, anche agli ordini che prevedono la loro morte. Ora, dare ordine a un soldato o a un reparto perché vada a un’operazione in cui rischia di morire, è nello spirito militare, un soldato o un reparto sanno che possono morire. Ma con gli ordini di Cadorna, e degli ufficiali che applicavano le direttive di Cadorna, i soldati sapevano un’altra cosa: che "dovevano" morire, non avevano nessuna possibilità di salvarsi. Non erano ordini di battaglia, ma una condanna a morte. Senza alcuna colpa a monte e senza alcun vantaggio a valle. Il vantaggio lo vedeva soltanto Cadorna, ma era una sua allucinazione. La sua guida al combattimento, distribuita a tutti gli ufficiali, si può ancora trovarla sul mercato, basta chiederla a Google e te la procura in copia anastatica, con la firma a mano del Generalissimo sotto l’ultima pagina. S’intitola "Attacco frontale e ammaestramento tattico". L’unica idea tattica di Cadorna è l’assalto. Tu vai di corsa contro il nemico, più ti avvicini più il nemico ha paura, quando gli sei addosso il nemico si nasconde in fondo alla trincea. Poiché è un passaggio importante, leggiamolo dal libro di Cadorna, pag. 26: «La persistenza nell’avanzare da parte dell’attaccante induce il difensore ad appiattarsi ed a tirare alto». Prendiamo Emilio Lussu, "Un anno sull’Altipiano", pag. 107. Lussu è finalmente arrivato addosso al nemico, davanti alle sue trincee, per strada son caduti quasi tutti i suoi compagni di reparto, falciati dalle mitragliatrici. Lussu è sorpreso dal tonfo pesante con cui cadono, come se precipitassero dagli alberi. È a portata del nemico. Ce l’ha davanti. È la situazione sognata da Cadorna, quella in cui il nemico dovrebbe «acquattarsi». E invece: «Io vidi quelli che ci stavano di fronte, con gli occhi spalancati e con un’espressione di terrore quasi che essi e non noi fossero sotto il fuoco. Uno, che era senza fucile, gridò in italiano: "Basta! Basta!". "Basta" ripeterono gli altri, dai parapetti. Quello che era senz’armi mi parve un cappellano. "Basta! Bravi soldati. Non fatevi ammazzare così"». Ci voleva un cappellano per accorgersi dell’insensatezza di quella strage. Cadorna impostava i suoi attacchi frontali per giungere in faccia ai nemici e vederli «acquattarsi» per paura di morire, invece li vede spaventati per la nostra morte in massa, la nostra strage. Il nemico non ha pietà di sé ma di noi. L’attacco frontale di Cadorna è un omicidio di massa per il comandante, un suicidio di massa per la truppa. Qualche anno fa ho chiesto dai giornali alle città che hanno vie o piazze dedicate a Cadorna di cancellare il suo nome. Udine l’ha fatto subito. E Udine è la città dove Cadorna aveva posto la sede del suo comando. Da questo giornale, che ha condiviso e condivide questa ormai urgente domanda, torno a estendere la richiesta alle altre città. 3 1
maverick Inviato 6 Giugno 2021 Inviato 6 Giugno 2021 11 ore fa, appecundria ha scritto: Sommessamente vorrei far notare che nelle targhe si indica il periodo della vita (non quello delle opere) e la ragione dell'intitolazione. Si, giusto, ma allora io avrei scritto Carlo Azeglio Ciampi (1920-2016) Presidente della Repubblica. Invece ..così come è stata scritta sembra quasi che sia stato PDR per 96 anni. Ma è una mia opinione, sommessa come la tua ... La "grafica" di quella targa mi sembra fatta "ad ... um.", e non credo sia compito della Raggi.
appecundria Inviato 6 Giugno 2021 Inviato 6 Giugno 2021 16 minuti fa, maverick ha scritto: Carlo Azeglio Ciampi (1920-2016) Presidente della Repubblica. Giusto.
gibraltar Inviato 6 Giugno 2021 Inviato 6 Giugno 2021 Io ho sempre creduto che si chiamasse Azelio, pensate un po'! Ci voleva questa targa, per farmi imparare il nome corretto 🤦♂️
mozarteum Inviato 7 Giugno 2021 Inviato 7 Giugno 2021 Bisogna far attenzione a mettere i nomi ai figli
Velvet Inviato 7 Giugno 2021 Inviato 7 Giugno 2021 Nei comuni italiani ci sono troppi burocrati che non hanno fatto il classico. Da Massimo d'Azeglio in avanti l'ortografia dovrebbe essere chiara. 1
melos62 Inviato 7 Giugno 2021 Inviato 7 Giugno 2021 3 ore fa, mozarteum ha scritto: Bisogna far attenzione a mettere i nomi ai figli Infatti, ricordo con affetto un mio prof delle medie, Del Pesce, nome di battesimo: Desiderio
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