Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato 26 Febbraio Questo è un messaggio popolare. Inviato 26 Febbraio Il direttore di Kilometro Rosso: «Tecnologia sviluppata da Prometheus nei laboratori di Bergamo con il sostegno di Alberto Bombassei. Saremo i primi al mondo a produrre energia con acqua e sale, senza scorie né emissioni. Le potenzialità sono enormi» Salvatore Majorana, possiamo davvero immaginare di metterci in casa un piccolo reattore, capace di alimentare i nostri elettrodomestici senza inquinare? «Non solo possiamo immaginarlo, siamo vicini alla realtà. Oggi l’energia viene prodotta in grandi impianti, trasportata fino a noi con dispersioni enormi. Il mini reattore al quale lavorano i laboratori di Prometheus, all’interno del parco scientifico del Kilometro Rosso, sarà a capace di generare energia direttamente in casa, o in auto, senza emissioni nocive e scorie radioattive. In sostanza, produce energia e idrogeno con acqua, elettricità e sale. Potrebbe sostituire il gas nei nostri scaldabagni, alimentare lavatrici e lavastoviglie in modo pulito e sicuro. Ma questo sarà solo l’inizio, date le straordinarie possibilità di questa tecnologia». Quando il reattore entrerà in produzione, un passaggio che sembra ormai vicino, il Kilometro Rosso che lei dirige da 10 anni avrà tenuto a battesimo una scoperta italiana... «Il Kilometro Rosso è il luogo perfetto per far nascere l’innovazione: 108mila metri quadri in cui ricerca e impresa lavorano insieme. Il reattore, che si chiama UM, in memoria dell’appassionato innovatore Umberto Minopoli, funziona già nei test. È molto diverso da quanto si associa al nucleare: non è una centrale, non ha torri di raffreddamento e, come detto, non ha radiazioni. È un piccolo dispositivo che sfrutta un fenomeno definito LENR, che sta per Low energy nuclear reaction e funziona con un’onda impulsiva di energia che genera un plasma per pochi millisecondi. È scalabile e replicabile». Possiamo chiamarla la «terza via» del nucleare? «Se nella fissione rompiamo un atomo con una reazione violenta e nella fusione cerchiamo di riprodurre le condizioni del Sole, qui il processo è completamente diverso: più dolce, naturale, senza scorie ed emissioni. Messe a confronto, fissione e fusione sono un urlo, mentre la Lenr è un sussurro. Eppure, a volte, un sussurro può cambiare il mondo». Dopo il referendum del 1987, il nucleare in Italia è rimasto un tabù per oltre 30 anni... «La realtà è che nel nucleare abbiamo continuato a sviluppare competenze. Le università italiane sono tra le più avanzate al mondo in materia. I nostri politecnici, i centri di ricerca, gli ingegneri sono tra i migliori sulla piazza. Adesso è il momento di far sapere che esistono alternative al petrolio, al carbone, persino al solare. Strade nuove, pulite, sostenibili». Con i colossi dell’energia che dominano il mercato i ricercatori indipendenti faticano a farsi ascoltare? «Spesso i giganti trattano questi ricercatori come ragazzini che giocano in garage. Ma la storia ci insegna che questi innovatori, a volte, cambiano il mondo. Pensiamo a Marconi, Meucci, Olivetti. Quante volte grandi invenzioni sono state accolte con scetticismo? Poi l’evidenza dei risultati obbliga a prendere atto della realtà». Prometheus ha il supporto di uno dei più grandi imprenditori italiani. Qual è stato il ruolo di Alberto Bombassei, fondatore di Brembo, in questa scommessa? «Bombassei, al quale si deve la nascita dello stesso Kilometro Rosso, è un visionario. Ha capito prima di altri che il futuro dell’energia si gioca anche sulle tecnologie di frontiera e ha fatto la sua scommessa. Ma Prometheus ha raccolto anche interesse e capitali di investitori internazionali. E in tanti altri si stanno facendo avanti in queste settimane». Com’è nata l’idea di realizzare il reattore? «Dall’intuizione di un gruppo di tecnici e manager italiani che hanno deciso di confrontarsi con le tecnologie basate su reazioni Lner. Diverse accademie nel mondo occidentale stanno lavorando alla “terza via” del nucleare. Ma nessuno con il pragmatismo di Prometheus che lavora con determinazione a tradurre in risultati pratici quanto misura in laboratorio». Com’ è composta la squadra? «Fabrizio Petrucci è socio di maggioranza con una carriera trentennale da avvocato d’affari con il pallino per l’innovazione. Carlo Miglietta è l’amministratore delegato e il responsabile scientifico, con una visione pionieristica sulle reazioni LENR. Tra i fondatori, Dario Calzavara, ex Ferrari e Pirelli, imprenditore con una profonda esperienza nel mondo della meccatronica. È una squadra che unisce ricerca, industria e capacità imprenditoriale ed è legata da affetto sincero. Pensi che Petrucci e Miglietta si conoscono sin da bambini: le rispettive famiglie abitavano in appartamenti attigui a Lecce. Le difficoltà superate e l’entusiasmo per un traguardo che si avvicina hanno cementato un gruppo composto anche da tecnici di grande qualità». A chi fa capo Prometheus? «A una holding che si chiama Ground Control cui fanno capo a loro volta anche altre società innovative». Il nome della holding c’entra qualcosa con Space Odity di Davide Bowie? «Sì, un omaggio alla “stagione” dell’Apollo 11»- Lei porta un cognome importante nella scienza. Ettore Majorana, uno dei «ragazzi di via Panisperna» scomparso in circostanze misteriose, è una figura leggendaria. Enrico Fermi riconobbe allo stesso Majorana «un’intelligenza superiore». Quanto questa vicenda ha influenzato il suo percorso? «Ettore Majorana, cugino di mio nonno, era un genio assoluto. Portare lo stesso nome è un grande stimolo per un appassionato di scienza come me. Io mi sono sempre occupato di valorizzare la ricerca, lui era capace di leggere la natura come pochi altri nella storia. Se oggi fosse qui, sono certo che si interesserebbe moltissimo a questa terza via del nucleare. Per la sua capacità di vedere oltre, di immaginare ciò che ancora non esisteva. Lui intuì cose sulla fisica quantistica che solo oggi iniziamo a comprendere davvero. L’innovazione è questo: non accontentarsi di ciò che esiste, cercare la strada nuova». L’Italia potrebbe essere il primo Paese al mondo a realizzare questa tecnologia su scala industriale? «Sì, abbiamo le carte in regola: la ricerca, l’industria, il know-how. Con il coraggio di crederci e il giusto sostegno, l’Italia potrebbe essere il primo Paese al mondo a portare la LENR fuori dai laboratori e dentro la vita quotidiana. E il Kilometro Rosso potrebbe diventare il centro globale di questa rivoluzione». Quanto ci vorrà? «Entro sei mesi avremo un prototipo testato in ambito industriale. Se poi il mercato deciderà di adottarlo, tra tre anni potremo avere il reattore in casa. Per fare tutto questo serviranno capitali e lungimiranza che spero l’Italia sappia mettere in gioco». Con questa intervista di copertina de« L’Innovazione» lei ci sta mettendo la firma... «Quando si fa innovazione, il rischio di dover aggiustare il percorso è un compagno di viaggio al quale bisogna abituarsi. Ma con Prometheus vale la pena di prendersi questo rischio. È un’idea potente, un nuovo modo di pensare all’energia, un’occasione straordinaria per l’Italia e per il mondo». 4
Savgal Inviato 26 Febbraio Autore Inviato 26 Febbraio Ho postato un articolo del Corriere che parla di una innovazione che sarebbe rivoluzionaria per la produzione di energia. Qualcuno ha notizie di prima mano o si tratta di un progetto che difficilmente troverà una realizzazione industriale?
Questo è un messaggio popolare. Martin Inviato 26 Febbraio Questo è un messaggio popolare. Inviato 26 Febbraio Sento un vago odore se non di tubo-tucker, quantomeno di kyte-gen... 4
Velvet Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio 49 minuti fa, Savgal ha scritto: Potrebbe sostituire il gas nei nostri scaldabagni, alimentare lavatrici e lavastoviglie in modo pulito e sicuro. Io lo scaldabagno e la lavatrice nucleare non li voglio. 45 minuti fa, Savgal ha scritto: sarebbe rivoluzionaria Quel "sarebbe" lo metterei giù in corpo 18 con tanto di grassetto e virgolette. Vedi sotto. 1
Velvet Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio Il parere in merito di uno che forse ha i titoli per saperne qualcosa e che forse il Corriere avrebbe dovuto interpellare prima di sparare la minchiata a salve ad uso pubblicitario per KM Rosso (cosa non si fa oggi per soldi) e che noi faremmo bene a non bere come acqua di fonte: ___________________ ___________________ Un signore al quale invidio moltissimo il cognome, Salvatore Majorana (è un lontano pronipote di un cugino di quello vero, Ettore Majorana) se ne esce sul Corriere con un articolo-bomba: Majorana: «Nucleare, la terza via (tutta italiana) del reattore gentile che potremo tenere in casa» | Corriere.it Nella mia pur lunga carriera nel ramo (lavoro in questo periodo presso il Plasma Science and Fusion Center del MIT a Cambridge, USA), il reattore nucleare gentile, ‘nonviolento’, mi mancava. Dice Salvatore (lo chiamerò così per evitare confusione con quello vero): “Oggi l’energia viene prodotta in grandi impianti, trasportata fino a noi con dispersioni enormi. Il mini reattore al quale lavorano i laboratori di Prometheus, all’interno del parco scientifico del Kilometro Rosso, sarà a capace di generare energia direttamente in casa, o in auto, senza emissioni nocive e scorie radioattive. In sostanza, produce energia e idrogeno con acqua, elettricità e sale. Potrebbe sostituire il gas nei nostri scaldabagni, alimentare lavatrici e lavastoviglie in modo pulito e sicuro. Ma questo sarà solo l’inizio, date le straordinarie possibilità di questa tecnologia. Il reattore è molto diverso da quanto si associa al nucleare: non è una centrale, non ha torri di raffreddamento e, come detto, non ha radiazioni. È un piccolo dispositivo che sfrutta un fenomeno definito LENR, che sta per Low energy nuclear reaction e funziona con un’onda impulsiva di energia che genera un plasma per pochi millisecondi”. Continua: «Se nella fissione rompiamo un atomo con una reazione violenta e nella fusione cerchiamo di riprodurre le condizioni del Sole, qui il processo è completamente diverso: più dolce, naturale, senza scorie ed emissioni. Messe a confronto, fissione e fusione sono un urlo, mentre la LENR è un sussurro. Eppure, a volte, un sussurro può cambiare il mondo». Dopo un moto di ammirazione per l’eloquio e l’inventiva di Salvatore, quella pochissima scienza che si è lasciato sfuggire in mezzo ad una serie di frasi ad effetto mi ha permesso di capirci qualcosa: son vecchio del mestiere, è dagli anni 80 che mi occupo di bufale e “sparate grosse” nel nostro campo. Ne ho viste tante. Ebbene, con il termine “trasmutazione LENR” si definiscono delle ipotetiche trasmutazioni di alcune specie atomiche in altre, quale risultato di reazioni nucleari a bassa energia (Reazioni nucleari a bassa energia, LENR). Si tratta della nuova denominazione, adottata per sfuggire al discredito della denominazione precedente, per la FUSIONE NUCLEARE FREDDA. La “fusione fredda”, esatto. Occorre tornare indietro al 1989, ed alla storia della più grande “sparata grossa” degli ultimi 40 anni, forse qualcuno la ricorderà. Secondo i sostenitori della Trasmutazione LENR, la quantità dei materiali che vengono a formarsi come sottoprodotto della reazione di fusione fredda, benché piccola, sarebbe comunque sufficientemente abbondante da poter essere individuata con le attuali tecniche di analisi. Siamo ancora a livello di dispute sulla plausibilità scientifica del fenomeno, e sulla sua riproducibilità. Dopodiché, ‘trascurabile’ passaggio, occorre dimostrarne la fattibilità tecnologica(produzione industriale) e – altro trascurabile passaggio – la rilevanza commerciale, quella che permetterebbe di soppiantare i circa 440 reattori nucleari in funzione che producono il 10% dell’elettricità mondiale, oppure di mandare definitivamente in pensione le fonti fossili, senza dover ricorrere a metalli rari come il fotovoltaico. Negli Stati Uniti il fenomeno LENR, nonostante le cocenti delusioni degli scorsi decenni ed un bando “de facto” dalla comunità scientifica, non è sottovalutato. Salvatore dice che noi italiani saremo i primi. Duole informarlo che esiste da tempo negli USA la Advanced Research Projects Agency-Energy (ARPA-E) LENR Exploratory Topic. Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) ha finanziato lo scorso anno la piccola, ma non trascurabile cifra di 10 milioni di dollari, per otto progetti che lavorano per determinare se le reazioni nucleari a bassa energia (LENR) potrebbero essere la base per una fonte di energia credibile. I team selezionati, provenienti da università, laboratori nazionali e piccole imprese, mirano a rompere lo stallo della ricerca in questo campo. C’è un progetto ed un ente apposito, che si chiama ARPA-E e che ha – secondo me – un approccio così corretto, scientifico, equilibrato, da essere molto condivisibile e anche consolante, dopo decenni di cacciaballe. “L’ARPA-E si occupa di finanziare tecnologie energetiche ad alto rischio e ad alto rendimento“, ha dichiarato Evelyn N. Wang, direttore dell’ARPA-E. “I team annunciati sono pronti a rispondere alla domanda ‘quest’area è promettente e, se sì, come? O possiamo dimostrare in modo conclusivo che non è così?’ Mentre altri si sono allontanati da questo spazio, ARPA-E vuole superare l’impasse della conoscenza e approfondire la nostra comprensione“. Come potete leggere, nessun accenno a “nucleare gentile”, a “sussurri e grida”, o ad altre maniere per insultare l’intelligenza del lettore. I team sono: Amphionic (Dexter, MI) si concentrerà sull’esplorazione della produzione di LENR in potenziali pozzi esistenti tra due superfici su scala nanometrica, controllando la geometria, la separazione, la composizione e il carico di deuterio delle nanoparticelle metalliche (NP). (Importo del finanziamento: $ 295,924) L’Energetics Technology Center (Indian Head, MD) utilizzerà la co-deposizione elettrochimica di un composto metallico di palladio deuterato su un substrato metallico conformato su uno scintillatore plastico per stabilire e sostenere LENR. (Importo del finanziamento: $ 1.500.000) Il Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley, CA) attingerà alle conoscenze basate su lavori precedenti che utilizzano fasci di ioni ad alta energia come fonte di eccitazione esterna per LENR su idruri metallici caricati elettrochimicamente con deuterio. Il team propone di variare sistematicamente materiali e condizioni, monitorando al contempo i tassi di eventi nucleari con una serie di diagnostiche. (Importo del finanziamento: $ 1.500.000) Il Massachusetts Institute of Technology (Cambridge, MA) svilupperà una piattaforma sperimentale che testerà in modo approfondito e riproducibile le affermazioni di anomalie nucleari nei sistemi metallo-idrogeno caricati con gas. (Importo del finanziamento: $ 2.000.000) La Stanford University (Redwood City, CA) esplorerà una soluzione tecnica basata su nanoparticelle LENR-attive e deuterio gassoso. (Importo del finanziamento: $ 1.500.000) La Texas Tech University (Lubbock, TX) si concentrerà sulla fabbricazione, caratterizzazione e analisi di materiali avanzati, insieme al rilevamento avanzato di prodotti nucleari come risorsa per i team all’interno del LENR Exploratory Topic. (Importo del finanziamento: $ 1.150.000) L’Università del Michigan (Ann Arbor, MI) utilizzerà un esperimento di ciclo del gas che fa passare il gas deuterio attraverso una camera riempita con campioni di palladio nanocristallino. Le variabili includeranno la temperatura, le dimensioni dei nanocristallini e la lunghezza d’onda del laser. (Importo del finanziamento: $ 1.108.412) L’Università del Michigan (Ann Arbor, MI) fornirà la capacità di misurare ipotetiche emissioni di neutroni, gamma e ioni dagli esperimenti LENR. La strumentazione moderna sarà abbinata alle migliori pratiche nell’acquisizione dei dati, nell’analisi e nella comprensione dei background per interpretare i dati raccolti e valutare il segnale proposto. (Importo del finanziamento: $ 902,213) Per ora, nessun risultato scientificamente difendibile è stato ottenuto, ma la ricerca continua, in maniera seria. Personalmente, sono una piccola formichina nel Team numero 4, quello del MIT. Il mio contributo è stato finora quello di evitare un deleterio fenomeno di parentela, discendenza, continuità, fra il “vecchio nucleare” (fissione o fusione che sia) e queste nuove tecnologie: la tendenza a spararle grosse, a fare promesse di energia pulita, fresca, dolce, chiara, gentile, illimitata, quando si è in una fase pre-pre-pre-pre-pre-pre-pre-preliminare. I danni di questo approccio sciagurato sono già stati gravi, evitiamone ulteriori. Massimo Zucchetti * Fisico nucleare e docente al Politecnico di Torino, è entrato nel 2015 nella short list dei candidati al Nobel per la Fisica 1
Martin Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio 36 minuti fa, Velvet ha scritto: ad uso pubblicitario per KM Rosso Bombassei dovrebbe mettere un freno a certe news...
Velvet Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio @Martin Brembo negli ultimi due anni ha evidenziato, come il resto dell'automtive e componentistica, segnali altalenanti. Sulla carta sta messa meno peggio di molti altri e pare macinare ancora utili, ma sono lontani i tempi dell'ingresso nel capitale Pirelli e dall'inaugurazione di Km Rosso. C'ha da diversificare e da attirare capitale, il Bombassei. Follow the money. Questo articolo dà l'idea di vendere un tanto al kg ad un pubblico impressionabile argomenti e scenari sui quali gli scienziati di tutto il mondo si esprimono con enorme prudenza e in termini di lontano futuro.
appecundria Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio 56 minuti fa, Velvet ha scritto: entrato nel 2015 nella short list dei candidati al Nobel Ahi!
Velvet Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio Vabbè lo damo ar gatto e ci teniamo lo scaldabagno atomico del produttore di freni, non c'è pericolo. Magari ha ragione lui e fra 5 anni ho la lavastoviglie che lava senza attaccare la spina e mi canta l'Aida. Pensa che bello.
dariob Inviato 26 Febbraio Inviato 26 Febbraio 51 minuti fa, Velvet ha scritto: lo scaldabagno atomico Ma va'...la lavatrice atomica c'era già dai primi anni '50 del secolo scorso! L'ha inventata I. Asimov, noto scienziato di origine russa. (cfr. "Fondazione", Doubleday-1951)
Savgal Inviato 27 Febbraio Autore Inviato 27 Febbraio Torno alle nozioni del liceo di fisica di oltre 40 anni fa, sperando di non dire sciocchezze. All'epoca l'elettricità che circolava nella rete elettrica proveniva dalla trasformazione di energia meccanica in elettricità (equazioni di Maxwell), come avveniva nelle centrali idrolettriche (l'acqua fa girare le turbine che muovono un generatore che produce elettricità) e lo stesso processo avviene con un combustibile e in una centrale nucleare (calore che fa evaporare l'acqua che fa girare le turbine), nelle pale eoliche avviene lo stesso processo. Che mi risulti solo i panneli fotovoltaici producono direttamente elettricità. La particolarità delle centrali nucleari a fissione è che una volta vvaito il processo questo si autoalimenta producendo molta più energia di quanto utilizzata per innescare il processo. Il punto, ma le mie nozioni di fisica sono limitate, è se in natura vi sono altri processi similari, in cui una volta avviato il processo l'energia prodotta è superiore a quella necessaria per l'avvio e che questa energia prodotta non sia irrilevante.
iBan69 Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio Io punto sulla Kriptonite ricaricabile, senza vuoto a rendere.
UpTo11 Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio 4 ore fa, Savgal ha scritto: se in natura vi sono altri processi similari, in cui una volta avviato il processo l'energia prodotta è superiore a quella necessaria per l'avvio e che questa energia prodotta non sia irrilevante. Certo. E non è nemmeno prerogativa delle reazioni nucleari. Molti processi chimici, pensa alla combustione.
Akla Inviato 27 Febbraio Inviato 27 Febbraio Domanda e' disponibile anche in kit? E può produrre plutonio pu 239?... ?????
Savgal Inviato 27 Febbraio Autore Inviato 27 Febbraio @UpTo11 Oltre ai processi in cui vi è la chimica del carbonio e quella nucleare ve ne sono altri?
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