ascoltoebasta Inviato 2 Marzo Inviato 2 Marzo 1 ora fa, Savgal ha scritto: Hanna Arendt sosteneva che ci fosse un nesso tra la solitudine e la «politica dell’intolleranza». La filosofa scriveva: «L’esperienza del non appartenere in alcun modo a questo mondo è l’essenza dei governi totalitari». Condivido ma questa alienazione non ha certo origine da governi totalitari,forse è molto più probabile che a questi conduca,ritengo possano esserci scarse possibilità di miglioramento quando la vastità e la bellezza colma di sfumature del mondo reale viene vinta da uno schermo da pochi pollici. P.S. Altra particolarità confidata dal parente psicologo è che molti giovanissimi tra i suoi pazienti ritengono amici veri altri ragazzi mai incontrati di persona,e che c'è uno scollamento o,come dice lui,una pericolosa sovrapposizione di due realtà ben distinte e con quasi nulla in comune.
Coltr@ne Inviato 2 Marzo Inviato 2 Marzo 4 ore fa, mozarteum ha scritto: Ma no lui si riferisce alla solitudine indotta dalla realta’ virtuale dei social ecc. E’ una solitudine diversa. è diversa perchè scelta consapevolmente, altri? Mi vengono in mente le ragazzine di 15 anni magrissime che vagano in ospedale con la flebo attaccata, oltrepassato il flebile limite, non si guarisce con la logica, e il limite è sempre nascosto alla logica.
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