Roberto M Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 39 minuti fa, nullo ha scritto: abbiamo bisogno degli Usa sia dal punto di vista militare che economico. dai tempi di Obama ci hanno piu volte richiamato all'ordine sui costi di gestione del sistema integrato di difesa e sul surplus. non li abbiamo ascoltati, ora il "matto" ha dato la sveglia e noi invece di fare ammenda e ricucire quanto prima, abbiamo l'intelligenza di aprire un fronte economico e di converso militare con gli Usa, mentre ne abbiamo già uno aperto e poco sostenibile con la Russia e presto ne avremo un'altro economico con la Cina. Esatto. Ancora ricordo gli idioti socialisti tedeschi che ridacchiavano quando, 10 anni fa, l’allora presidente Trump li invitava a non affidarsi mani e piedi ai russi per gli approvvigionamenti energetici. E quando esortava l’Europa a rispettare i patti sulle spese militari per la nato. Preso a pernacchie da tutti. E’ chiaro che bisogna ricucire i rapporti diplomatici con gli USA e rinsaldare l’alleanza, mettendo anche le mani al portafogli. Sia perché Trump aveva (ed ha) ragione, dal suo punto di vista (che e’ quello di fare gli interessi degli Americani, e non quello degli europei) Sia, soprattutto, perché non abbiamo alternative. Per fortuna l’attuale governance Europea e la sua presidente mi sembrano adeguate, oggi.
Gaetanoalberto Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 1 ora fa, nullo ha scritto: vedi tu se si possono fare due chiacchiere, senza farsi prendere dalle urgenze da panico, Nullo, se ricordi i miei post precedenti questa versione di Trump, ho dichiaratamente ricordato il ruolo tutto sommato positivo delle relazioni con gli Usa, anzi sostenendo che sarebbe stato opportuno non dare troppi argomenti all'America profonda e buia, perché si rischiava di aiutare i Trump. Questo è puntualmente avvenuto, ma nessuno si aspettava questo Trump con la sua inquietante squadra. Purtroppo una fiducia accumulata in decenni, con la persona sbagliata si brucia in un attimo. Dunque non si deve dimenticare di essere (stati ?) una famiglia, bisogna mantenere rapporti civili, ma anche essere capaci dí autonomia. Nessuno qui sta proponendo rivoluzioni copernicane, dal mio punto di vista si vorrebbe cominciare a rendersi più autonomi. É sempre un bene, come quando la ragazza, che tu ami ma ti ha tradito una volta, vede che esci anche con altre invece di piangerti addosso e può avere un moto di pentimento. Certe volte si recupera un rapporto, che non sarà mai più come prima, ma potrebbe anche essere migliore.
claravox Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo un’analisi oggettiva delle dinamiche internazionali L’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti ha determinato una frattura tra la nuova oligarchia al potere e gli apparati che sono comunemente chiamati dagli analisti indipendenti ‘Stato Profondo’. Per decenni il partito democratico e quello repubblicano statunitensi si sono alternati al Governo, esprimendo una variabile valoriale, ma condividendo essenzialmente i pilastri della politica estera ed economica. Man mano, infatti, che la democrazia statunitense diveniva una plutocrazia nella quale, per poter fare politica bisognava avere l’appoggio delle lobbies della finanza e della lobby di Israele, le differenze tra i due partiti, espressione di una oligarchia omogenea, concernevano i diritti civili, il gruppo LGTBQ, le divisioni tra un pensiero più tradizionalista e quello liberal. I nuovi oligarchi, Trump, Musk, i rappresentanti dei petroliferi e delle startup che hanno bisogno di liquidità sono degli outsider rispetto agli apparati burocratici del dipartimento di Stato e del Pentagono, delle agenzie di sicurezza, delle agenzie per la cooperazione allo sviluppo come USAID, dei think tank come la National Endowment for Democracy ( NED). Sebbene siano stati eletti grazie alla lobby di Israele, ai sionisti cristiani ed evangelici, essi rappresentano i perdenti della globalizzazione, i “nowhere” da opporre agli “everywhere”, che in Europa si sono riversati nei partiti della destra radicale da Le Pen a Meloni, a Orban, a Vox, agli svedesi democratici, ai veri finlandesi, ai neonazisti olandesi, ad Alternative fur Deutchland, a Georgescu, il candidato rumeno a cui gli apparati dello Stato Profondo hanno tolto il diritto di candidarsi alle elezioni. Il nuovo Presidente democraticamente eletto rappresenta il trash biancorispetto a settori della finanza in lotta con i poteri piú a lungo radicati negli Stati Uniti come in Europa. Sono convinta che Romano Prodi e Paolo Gentiloni, per tanti anni a Bruxelles, Presidente della Commissione e Commissario europeo, conoscano il potere delle lobbies statunitensi e di quelle europee del business. Attraverso l’intelligence e le lobbies finanziarie, questi tradizionali potentati, che hanno trovato espressione nel Partito democratico americano e nei neo-consevatori repubblicani, hanno governato l’Europa dei popolari, liberali e socialisti, la maggioranza Ursula, sostenuta anche dalla destra che è al potere nei singoli Paesi, come ad esempio da FDI della Presidente Meloni. Donald Trump, al fine di perseguire gli interessi nazionali statunitensi, tener conto di un debito insostenibile, della crisi industriale e della mancanza di competitività dell’economia americana, ha deciso di sconfessare le politiche neoconservatrici che sono state condotte dal partito democratico come da quello repubblicano. Victoria Nuland, che ha lavorato con i Cheney e i Bush, con i Clinton e gli Obama, artefice del colpo di Stato di piazza Maidan, divenuta in seguito capo della NED, può essere considerata un simbolo del potere trasversale neocon. Trump, non tanto per la sua brutale politica mediorientale, oppure per la sua politica antimmigrazione, o per un approccio mafioso alle dinamiche internazionali, ma soprattutto per essersi permesso una battaglia contro gli apparati neoconservatori del Deep State, è stato demonizzato nello spazio politico mediatico europeo. La maggioranza Ursula ha reagito unita per sabotare la pace in Ucraina e per continuare con una difesa tedesca, francese, assieme al Regno Unito, che non fa parte dell’UE, con l’esercito polacco, un braccio armato al servizio degli interessi non europei ma degli apparati dei DEM, espressione delle élites della finanza molto più radicate e potenti dei nuovi oligarchi come Musk. Il riarmo dell’Europa di 800 miliardi, suggerito da Draghi ed eseguito dalla Von der Leyen, sostenuto dalla sua maggioranza e dalla destra radicale al governo, risponde al preciso obiettivo di costituire una macchina da guerra che possa essere messa al servizio degli apparati di potere, scombussolati dall’avvento dei nuovi oligarchi di Washington. Parlare di difesa europea in questi frangenti, come fanno Draghi, Tajani, Calenda, Prodi o Letta, falsifica i dati di fatto. Non vi è un interesse dei popoli europei in una UE che agisca in virtù di un organo non eletto, non democratico, che somma il potere legislativo a quello esecutivo: la Commissione Europea. Il PE non ha partiti trasversali che possano discutere in uno spazio pubblico europeo di tematiche europee. Il PE non ha poteri legislativi veri e propri. Il Consiglio dei Capi di Stato e di Governo imprime indirizzi politici a cui perviene secondo gerarchie tra Stati, al di fuori del mandato degli elettori nazionali. Il deficit democratico dell’architettura istituzionale europea, essenzialmente autocratica, è noto a tutti. Credo anche a Prodi e Gentiloni. Se in Europa prevalessero gli interessi dei popoli europei, la fine della guerra in Ucraina, un paese distrutto che ha già perso una generazione di giovani, e la mediazione con la Russia, (il grande vicino dell’Europa che resta in piedi nonostante le farneticazioni occidentali circa la possibilità della caduta di Putin e di uno smantellamento della federazione in staterelli sottomessi alle multinazionali occidentali), sarebbero obiettivi strategici di Bruxelles. L’UE, se fosse indipendente dalle lobbies delle armi e finanziarie, non avrebbe permesso il sabotaggio dei gasdotti e di una cooperazione economica ed energetica con Mosca a vantaggio delle classi lavoratrici europee. Non si sta quindi costruendo la difesa europea, ma una macchina da guerra al servizio di potentati che poco hanno a che vedere con l’interesse dei cittadini europei. Come ripetuto, la difesa europea potrà essere costruita nell’ambito di un’unione politica, federale, democratica, sociale europea, che per ora non è all’orizzonte, non con queste classi dirigenti. L’appello di Michele Serra, giornalista satirico e autore radiotelevisivo, a una manifestazione per l’Europa è pervenuto in questo quadro, di scontro tra potentati dei DEM che vogliono la continuazione della guerra in Ucraina e i tentativi di mediazione dei nuovi oligarchi, democraticamente eletti, a Washington. Essa, quindi, non è un appello neutro per l’ideale europeo, per quel sogno che tanti di noi condividono. È al contrario un sostegno alle lobbies, all’intelligence, alla burocrazia asservita a interessi non trasparenti e democratici. Spero che Michele Serra non se ne sia accorto. La discesa in piazza il 15 marzo da parte dei sindacati, di sinistra italiana e Rifondazione comunista, o di altre associazioni autenticamente impegnate per la pace e per un’Europa consona agli ideali di pace, prosperità, libertà (di stampa e di espressione, di essere ascoltati), di giustizia sociale, fungerà purtroppo da sostegno inconsapevole a questa opaca manovra politica. Sarebbe importante che tutte le opposizioni all’establishment, che purtroppo col genocidio di Gaza e con la carneficina ucraina ha svelato il suo volto truce, scendessero in piazza. Lega, cattolici, comunisti, rossi e bruni, socialisti, Sinistra Italiana, Rifondazione e 5 stelle, i membri del PD che ragionano, i membri dei sindacati, la CGIL o quella parte che ragiona, dovrebbero manifestare uniti in piazza il 5 Aprile per la democrazia e l’Europa. Fossimo anche solo in tre, io ci sarò. Elena Basile
Gaetanoalberto Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 6 minuti fa, claravox ha scritto: La maggioranza Ursula ha reagito unita per sabotare la pace in Ucraina e per continuare con una difesa tedesca, francese, assieme al Regno Unito, che non fa parte dell’UE, con l’esercito polacco, un braccio armato al servizio degli interessi non europei ma degli apparati dei DEM, espressione delle élites della finanza molto più radicate e potenti dei nuovi oligarchi come Musk. Il riarmo dell’Europa di 800 miliardi, suggerito da Draghi ed eseguito dalla Von der Leyen, sostenuto dalla sua maggioranza e dalla destra radicale al governo, risponde al preciso obiettivo di costituire una macchina da guerra che possa essere messa al servizio degli apparati di potere, scombussolati dall’avvento dei nuovi oligarchi di Washington. Parlare di difesa europea in questi frangenti, come fanno Draghi, Tajani, Calenda, Prodi o Letta, falsifica i dati di fatto. Non vi è un interesse dei popoli europei in una UE che agisca in virtù di un organo non eletto, non democratico, che somma il potere legislativo a quello esecutivo: la Commissione Europea. Il PE non ha partiti trasversali che possano discutere in uno spazio pubblico europeo di tematiche europee. Il PE non ha poteri legislativi veri e propri. Il Consiglio dei Capi di Stato e di Governo imprime indirizzi politici a cui perviene secondo gerarchie tra Stati, al di fuori del mandato degli elettori nazionali. Il deficit democratico dell’architettura istituzionale europea, essenzialmente autocratica, è noto a tutti. Credo anche a Prodi e Gentiloni. Se in Europa prevalessero gli interessi dei popoli europei, la fine della guerra in Ucraina, un paese distrutto che ha già perso una generazione di giovani, e la mediazione con la Russia, (il grande vicino dell’Europa che resta in piedi nonostante le farneticazioni occidentali circa la possibilità della caduta di Putin e di uno smantellamento della federazione in staterelli sottomessi alle multinazionali occidentali), sarebbero obiettivi strategici di Bruxelles. L’UE, se fosse indipendente dalle lobbies delle armi e finanziarie, non avrebbe permesso il sabotaggio dei gasdotti e di una cooperazione economica ed energetica con Mosca a vantaggio delle classi lavoratrici europee. Non si sta quindi costruendo la difesa europea, ma una macchina da guerra al servizio di potentati che poco hanno a che vedere con l’interesse dei cittadini europei. Come ripetuto, la difesa europea potrà essere costruita nell’ambito di un’unione politica, federale, democratica, sociale europea, che per ora non è all’orizzonte, non con queste classi dirigenti. L’appello di Michele Serra, giornalista satirico e autore radiotelevisivo, a una manifestazione per l’Europa è pervenuto in questo quadro, di scontro tra potentati dei DEM che vogliono la continuazione della guerra in Ucraina e i tentativi di mediazione dei nuovi oligarchi, democraticamente eletti, a Washington. Essa, quindi, non è un appello neutro per l’ideale europeo, per quel sogno che tanti di noi condividono. È al contrario un sostegno alle lobbies, all’intelligence, alla burocrazia asservita a interessi non trasparenti e democratici. Spero che Michele Serra non se ne sia accorto. La discesa in piazza il 15 marzo da parte dei sindacati, di sinistra italiana e Rifondazione comunista, o di altre associazioni autenticamente impegnate per la pace e per un’Europa consona agli ideali di pace, prosperità, libertà (di stampa e di espressione, di essere ascoltati), di giustizia sociale, fungerà purtroppo da sostegno inconsapevole a questa opaca manovra politica. Sarebbe importante che tutte le opposizioni all’establishment, che purtroppo col genocidio di Gaza e con la carneficina ucraina ha svelato il suo volto truce, scendessero in piazza. Lega, cattolici, comunisti, rossi e bruni, socialisti, Sinistra Italiana, Rifondazione e 5 stelle, i membri del PD che ragionano, i membri dei sindacati, la CGIL o quella parte che ragiona, dovrebbero manifestare uniti in piazza il 5 Aprile per la democrazia e l’Europa. Fossimo anche solo in tre, io ci sarò. Elena Basile Questo articolo è esemplare. Parte da una ricostruzione tutto sommato veritiera, che è la parte che precede. Dunque fa un salto logico pregiudiziale e spara contro la UE, secondo un ragionamento che sembra scritto dai servizi segreti russi. Dico sembra perché Melius rappresenta una verità assai più triste, dato che i salti logici pregiudiziali si diffondono senza bisogno di essere pagati da Putin o di farsi eleggere tra i populisti.
wow Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 1 ora fa, nullo ha scritto: ora il "matto" ha dato la sveglia e noi invece di fare ammenda e ricucire quanto prima, abbiamo l'intelligenza di aprire un fronte economico e di converso militare con gli Usa, mentre ne abbiamo già uno aperto e poco sostenibile con la Russia e presto ne avremo un'altro economico con la Cina. a me pare di avere un branco di insensati al comando. Cioè il matto fa il matto e noi in fila, ordinati e coperti, dobbiamo fare ammenda? Il fatto è che, grazie al matto, gli USA hanno perso la vecchia autorevolezza e che per rimarginare questo strappo, temo occorrano molti e molti anni. altro che mettersi in fila, con il cappello in mano, a fare ammenda. L'unica sveglia che vedo è quella del probabile acquisto di consapevolezza su quelli che sono i valori e le risorse sulle quali si fonda la EU che ne potrebbero fare un interlocutore valido, affidabile e magari un po' più equidistante per le altre potenze egemoni. Nonostante menagramo, rassegnati a vita, sfascisti, sovranisti e populisti. 1
ferdydurke Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 3 ore fa, maurodg65 ha scritto: gli USA consigliarono alla Germania di non rendersi dipendenti dal gas russo mai una volta che gli USA si facciano i penēs loro
Xabaras Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 49 minuti fa, Roberto M ha scritto: E soprattutto non devi essere così stupido da perseverare e metterti a fare il gretino-pacifista-populista in questo momento storico. Per intenderci: io sono sia per il riarmo che per la formazione di un esercito comunitario, ed anche con l'urgenza che è necessaria visto gli accadimenti degli ultimi mesi. La questione che riguarda Starlink è soprattutto l'eventuale affidabilità non tecnologica ma della proprietà, cioè di Musk, che in più di una occasione ha minacciato di spegnere i servizi offerti a chi non gli aggradava al momento. Solo un matto fuori di testa può pensare di affidare la sicurezza nazionale e militare del Paese ad una mente come quella.
nullo Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 15 minuti fa, wow ha scritto: Cioè il matto fa il matto e noi in fila, ordinati e coperti, dobbiamo fare ammenda? se non ci vedi la convenienza a ricucire e credi di potere avere lo stesso peso con e senza gli Usa, hai diritto di pensare e fare quello che credi giusto. io ricucirei, a te sta bene avere una fronte aperto ad est ed uno ad avest. a me pare già troppo caro quello ad est. abbiamo ricucito con la Germania e con altri dopo la guerra, figuriamoci quale problema possa rapprsentare ricucire con gli Usa. ma ripeto, mica voglio convincere nessuno, indicavo quella che mi pare la strada più opportuna e meno costosa, ma se ritieni come @Gaetanoalberto che possiamo fare da soli e molto in fretta in questo tragico frangente, lo faremo. rimango poco convinto, e ho paura che si finisca in un pantano come in Ucraina, pantano da cui con le questioni di orgoglio e di principio, non se ne può venire fuori. se ne viene fuori solo col compromesso.
wow Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 18 minuti fa, nullo ha scritto: se non ci vedi la convenienza a ricucire e credi di potere avere lo stesso peso con e senza gli Usa, hai diritto di pensare e fare quello che credi giusto. io ricucirei, a te sta bene avere una fronte aperto ad est ed uno ad avest. Figurati, alla fine si ricucirà ma, auspicabilmente con dignità, specialmente se questo pazzoide verrà ridimensionato, come vedo molto probabile, dal "fronte interno" (mercati, partito ecc.). Le conseguenze di queste mattane però saranno gravissime sul livello reputazionale e della affidabilità. Per esempio, i danni che il matto ha fatto su una istituzione che, in qualche modo, godeva di prestigio ed autorevolezza, la Nato, sono gravissimi. Allo stesso modo, però, vedo opportuno ricucire con la Cina (ammesso che ci sia stato qualcosa di strappato). Non vedo per quale motivo continuare a essere telecomandati dagli americani circa le nostre politiche economiche, a fare da manutengoli all'imperialismo economico basato sul dollaro e poi essere ricambiati e ricattati in questo modo così infame. Quindi, la mia opinione è opposta a quella che hai percepito: nessun fronte aperto, amici con tutti ma anche un esercito serio ed efficiente e qualche portaerei ben in vista giusto per ricordare che ci siamo. 2
Gaetanoalberto Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 16 minuti fa, nullo ha scritto: che possiamo fare da soli e molto in fretta Ma nessuno ha detto questo, neppure il piano quadriennale della UE.
Roberto M Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 1 ora fa, nullo ha scritto: intanto: Ma infatti, investire su tecnologia militare porta solo benefici. Altro che pannelli solari cinesi e cappotti termici !!
Roberto M Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 50 minuti fa, wow ha scritto: Quindi, la mia opinione è opposta a quella che hai percepito: nessun fronte aperto, amici con tutti ma anche un esercito serio ed efficiente e qualche portaerei ben in vista giusto per ricordare che ci siamo. Esatto. Anche perchè se vuoi renderti indipendente dagli americani devi per forza spendere tanti soldi in armi. Non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca. L'enorme contraddizione, evidente a chiunque dotato di un minimo di raziocinio, è fare i "pacifisti" senza neanche il cūlus degli altri (gli americani). Insomma yankee go home e spendere in scuole e ospedali e non in armi nella stessa frase non ci può stare, se non per menti prive di ogni logica.
Gustavino Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo I creditori dell’Ucraina – i principali sono l’onnipresente statunitense Blackrock, il francese Amundi e il britannico Amia Capital- hanno acconsentito nell’agosto 2024 a una sforbiciata consistente del debito (-37%), concedendo all’Ucraina, in ottemperanza ai vincoli geopolitici sulla continuazione della guerra, ciò che si erano ben guardati dal concedere a suo tempo alla Grecia, drasticamente punita perché ribelle. Ma ora che il conflitto bellico si avvia a possibile conclusione, iniziano a fantasticare sui futuri dividendi, che, oltre dall’accaparramento delle enormi risorse dell’Ucraina (dall’agricoltura alle terre rare), verranno dai programmi di aggiustamento strutturale che porteranno alla privatizzazione di tutte le infrastrutture e di tutti i servizi del Paese (un ottimo viatico per entrare nell’Unione europea dell’austerità). https://ilmanifesto.it/fondi-finanziari-i-veri-vincitori-della-guerra
audio2 Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo a me sembra che l' articolo della basile faccia ben poche grinze è così evidente che ci sono guerre tra bande per la spartizione dei resti d' altronde cose simili qua le dicevamo 3 anni fa adesso manca che dei pezzetti di ucraina vengano divisi tra polonia, ungheria e moldavia e poi il puzzle è completo.
Gaetanoalberto Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo 19 minuti fa, audio2 ha scritto: a me sembra che l' articolo della basile faccia ben poche grinze Non avevo dubbi: di gialloverderossi ho parlato e di gialloverderossi lei scrive esplicitamente. É una forma mentis.
appecundria Inviato 14 Marzo Autore Inviato 14 Marzo 2 ore fa, Roberto M ha scritto: 3 ore fa, nullo ha scritto: noi invece di fare ammenda e ricucire quanto prima, abbiamo l'intelligenza di aprire un fronte economico e di converso militare con gli Usa Esatto. Ancora ricordo gli idioti socialisti tedeschi che ridacchiavano
Superfuzz Inviato 14 Marzo Inviato 14 Marzo l'articolo della Basile si basa in gran parte su assunti ideologici di stampo rossobruno. Fuffa insomma, altro che "poche grinze".
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