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appecundria
Inviato
2 ore fa, wow ha scritto:

Cioè il matto fa il matto e noi in fila, ordinati e coperti, dobbiamo fare ammenda?


è come il bar di Star Trek, ogni tanto arriva qualcuno sbarcato da una nave aliena rimasta venti anni nello spazio.

  • Haha 1
Inviato

@appecundria  L'articolo di Cassese per intero (il titolo è emblematico).

 

L'Europa si difenda

di Sabino Cassese | 13 marzo 2025

 

Hanno ripreso quota le pretese territoriali: sono minacce che provengono da nazioni più forti (hanno molti più abitanti, eserciti più agguerriti, con armi nucleari) a danno di entità più deboli. Il ruolo dell’Europa contro questa escalation l’escalation

 

Nel mondo vi è stato, in questi ultimi anni, un improvviso e non previsto cambio di registro. Hanno ripreso quota le pretese territoriali. La Russia verso la vicina Ucraina, la Repubblica popolare di Cina verso Taiwan, Israele verso la striscia di Gaza, gli Stati Uniti verso Canada, Groenlandia e canale di Panama.

Sono pretese di tipo diverso e si manifestano in modi diversi. La Russia ha invaso con le armi la nazione vicina, che ha fatto parte prima dell’impero russo, poi dell’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche. Pechino ha sempre rivendicato la propria sovranità su Taiwan, come, viceversa, quest’ultima fa rispetto a Pechino. Washington rivendica quasi all’improvviso, ma rispolverando aspettative che risalgono al 1823, una sovranità più ampia nel proprio continente. Israele intende liberarsi di una forza vicina aggressiva e quindi stabilire il proprio dominio su un’altra popolazione e un altro territorio.

Ma sono pretese territoriali con molti elementi comuni. Sono minacce che provengono da nazioni più forti (hanno molti più abitanti, eserciti più agguerriti, con armi nucleari) a danno di entità più deboli.

Violano un principio stabilito dall’articolo 2 dello Statuto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, secondo il quale i membri dell’Onu devono astenersi dalla minaccia e dall’uso della forza contro l’integrità territoriale di qualsiasi Stato. Muovono non solo da Paesi autoritari, ma anche da antiche e recenti democrazie. Ricordano tante guerre del passato: per citarne solo una, la «Guerra dei cento anni», durata 116 anni tra il 1337 e il 1453, motivata dalla rivendicazione della Corona francese da parte del re d’Inghilterra.

Perché siamo ripiombati in un mondo nel quale non si riconoscono gli ambiti territoriali degli altri Stati? Le cause sono molte, ma una sta certamente nella circostanza che per settanta anni ci si sia cullati nell’ideale kantiano secondo il quale i commerci avrebbero portato la pace. Di qui la globalizzazione innanzitutto dei mercati.

È accaduto nel mondo qualcosa di simile a quello che era successo in Europa: fallito il 30 agosto 1954 il progetto della Comunità europea della difesa, si pensò che bastasse unire i mercati e (in parte) le economie, con l’istituzione, nel 1957, della Comunità economica europea.

Ma l’economia ha costituito una base troppo esile, nel mondo e in Europa, per fermare le pretese territoriali, ora alimentate anche dal sovranismo di nuovi protagonisti, questa volta privati.

L’Unione europea sta correndo ai ripari, ma nel farlo incorre negli stessi errori del passato. Ha avviato un piano di difesa, ma per aiutare gli Stati ad aumentare rapidamente e significativamente le spese in questo settore (sono le parole della presidente della Commissione europea). L’ha fatto facendo ridiventare protagonisti gli Stati, con cinque strumenti: dare uno «spazio fiscale» agli Stati nel Patto di stabilità e di crescita, consentendo loro di indebitarsi per la difesa; prevedere prestiti dell’Unione agli Stati per investimenti per la difesa; consentire agli Stati di trarre risorse dai fondi per la coesione; mobilizzare capitale privato, attraverso l’Unione del risparmio e degli investimenti e la Banca europea degli investimenti. Quindi, distribuendo risorse per fare più forti le difese nazionali, non per ottenere una difesa unica.

Molti illustri europeisti, da Alcide De Gasperi a Helmut Schmidt, a Jean Monnet, hanno sostenuto che l’Europa vive di crisi, nel senso che ogni passo avanti fatto dall’Unione europea è una soluzione ad una crisi. Ma se la soluzione va nella direzione sbagliata, si finisce per sprecare un’utile occasione. L’Unione europea, con i suoi quasi 450 milioni di abitanti e un governo nazionale dotato della deterrenza nucleare, potrebbe far sentire la propria voce in maniera molto più efficace nel mondo, per impedire ed eventualmente combattere nuove pretese territoriali.

 

 

Inviato
8 minuti fa, appecundria ha scritto:


è come il bar di Star Trek, ogni tanto arriva qualcuno sbarcato da una nave aliena rimasta venti anni nello spazio.

certo, conviene litigare con gli Usa per trarne soverchi vantaggi.

nel caso specifico basta poco pragamatismo, un poco di antimericanismo e un po' di ideologia stantia. 

quindi ci si può  fare male senza bisogno di sbarcare dallo spazio profondo.

Inviato

@Savgal

buongiorno! era già stato postato, e una volta letto ci si trovano pure le opportune critiche a mosse incongrue.

deve essere putinista anche lui, una altro biglietto da pagare.

appecundria
Inviato
1 ora fa, Roberto M ha scritto:

spendere in scuole e ospedali e non in armi nella stessa frase non ci può stare, se non per menti prive di ogni logica


le scuole e gli ospedali proprio non ti vanno giù

appecundria
Inviato
1 ora fa, Gustavino ha scritto:

I creditori dell’Ucraina – i principali sono l’onnipresente statunitense Blackrock, il francese Amundi e il britannico Amia Capital- hanno acconsentito nell’agosto 2024 a una sforbiciata consistente del debito (-37%)


e pure Big Pharma e Bill Gates, per mettere il vaccino nel grano ucraino così noi ci facciamo due spaghetti aglio oglio e proteine spike

Inviato
16 minuti fa, Savgal ha scritto:

L’Unione europea sta correndo ai ripari, ma nel farlo incorre negli stessi errori del passato. Ha avviato un piano di difesa, ma per aiutare gli Stati ad aumentare rapidamente e significativamente le spese in questo settore (sono le parole della presidente della Commissione europea). L’ha fatto facendo ridiventare protagonisti gli Stati, con cinque strumenti: dare uno «spazio fiscale» agli Stati nel Patto di stabilità e di crescita, consentendo loro di indebitarsi per la difesa; prevedere prestiti dell’Unione agli Stati per investimenti per la difesa; consentire agli Stati di trarre risorse dai fondi per la coesione; mobilizzare capitale privato, attraverso l’Unione del risparmio e degli investimenti e la Banca europea degli investimenti. Quindi, distribuendo risorse per fare più forti le difese nazionali, non per ottenere una difesa unica.

Molti illustri europeisti, da Alcide De Gasperi a Helmut Schmidt, a Jean Monnet, hanno sostenuto che l’Europa vive di crisi, nel senso che ogni passo avanti fatto dall’Unione europea è una soluzione ad una crisi. Ma se la soluzione va nella direzione sbagliata, si finisce per sprecare un’utile occasione. L’Unione europea, con i suoi quasi 450 milioni di abitanti e un governo nazionale dotato della deterrenza nucleare, potrebbe far sentire la propria voce in maniera molto più efficace nel mondo, per impedire ed eventualmente combattere nuove pretese territoriali.

Sono abbastanza d'accordo con Cassese. Probabilmente l'Europa sta operando bene nel merito, (rinforzarsi militarmente) ma sta, in parte, sbagliando nel metodo, cioè nel favorire il riarmo dei singoli stati a scapito della costituzione di una forza di deterrenza collettiva e della razionalizzazione della partecipazione a questa forza da parte dei singoli paesi, processo che, per la fase di avvio, potrebbe essere ristretto ad una cerchia ristretta di stati UE più robusti. 

Gaetanoalberto
Inviato
29 minuti fa, wow ha scritto:

l'Europa sta operando bene nel merito, (rinforzarsi militarmente) ma sta, in parte, sbagliando nel metodo, cioè nel favorire il riarmo dei singoli stati

Sono posizioni imposte, ad esempio dalla Germania.

La Commissione e la UE restano prive di reale autonomia, dovendosi relazionare con un coacervo di intenti.

É ovvio che creare il tessuto istituzionale necessario ad una difesa comune sarebbe preliminare, e che possiamo metterci col bilancino per tarare le regole.

Infatti non si é fatto in questi 70 anni.

Già dire "l'Europa sbaglia" significa dimenticare che "l'Europa non decide" ma lo fanno i singoli stati con i quali la Commissione deve relazionarsi, con tecniche altro che da manuale Cencelli.

I politici che usano questi argomenti lo sanno bene.

Però siamo, adesso, di fronte a due soggetti, Usa e Russia, che stanno operando alle spalle di una UE alla quale fino a ieri gli USA avevano dato un certo supporto: nessuna decisione strategica è stata presa senza condivisione, anzi, il supporto all'Ucraina ci è stato chiesto.

E adesso si manifestano in modo brutale le apparenti decisioni di Trump.

Presentarsi con una proposta forte ha comunque il significato di un messaggio forte, e credo che al momento fosse l'unico possibile.

Le cose si aggiustano strada facendo.

ferdydurke
Inviato

Ma sentire un po’ che ne pensano i cittadini europei sul riarmo no? Un po’ di democrazie non guasterebbe, sono molto convinto che una larga maggioranza sarebbe contraria…poi non stupiamoci se le destre avanzano…

ferdydurke
Inviato
16 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

Però siamo, adesso, di fronte a due soggetti, Usa e Russia, che stanno operando alle spalle di una UE alla quale fino a ieri gli USA avevano dato un certo supporto

La UE decida da che parte stare attualmente non sta con nessuno né con gli USA, né con la Russia . Persegue una linea politica devastante e senza senso, facendo cose che sono contrarie a quello che vogliono i cittadini.

briandinazareth
Inviato
7 minuti fa, ferdydurke ha scritto:

Ma sentire un po’ che ne pensano i cittadini europei sul riarmo no? Un po’ di democrazie non guasterebbe, sono molto convinto che una larga maggioranza sarebbe contraria…poi non stupiamoci se le destre avanzano…

 

i cittadini europei hanno votato, la democrazia rappresentativa si basa su questo. 

non è il m5s con i voti online.

Inviato
14 minuti fa, ferdydurke ha scritto:

Ma sentire un po’ che ne pensano i cittadini europei sul riarmo no? Un po’ di democrazie non guasterebbe, sono molto convinto che una larga maggioranza sarebbe contraria…poi non stupiamoci se le destre avanzano…

Le democrazie, fortunatamente, non funzionano così. 

Inviato
33 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:
1 ora fa, wow ha scritto:

'Europa sta operando bene nel merito, (rinforzarsi militarmente) ma sta, in parte, sbagliando nel metodo, cioè nel favorire il riarmo dei singoli stati

Expand  

Sono posizioni imposte, ad esempio dalla Germania

'sti sovranisti....

quelli veri!

eccoli di nuovo sulla cresta dell'onda.

 

<<Le cose si aggiustano strada facendo>>

ottimista, siamo sempre al gioco dell'oca con loro.

 

31canzoni
Inviato

Johnathan Franzen, discorso ai laureandi Keyton College - Maggio 2011:

 


Ma quando la mia conversione ornitologica mi insegnò a correre incontro al dolore, alla rabbia e alla disperazione, anziché evitarli, cominciai ad accettare un nuovo genere di incarichi giornalistici. Di volta in volta, la cosa che odiavo di più diventava l’argomento di cui volevo scrivere. Andai a Washington nell’estate del 2003, arrabbiato per quello che l’Amministrazione Bush stava facendo al Paese. Qualche anno dopo andai in Cina, perché la rabbia per i disastri ambientali provocati dai cinesi mi teneva sveglio di notte. Andai nel Mediterraneo per intervistare i cacciatori e i bracconieri che massacravano gli uccelli migratori. Ogni volta, quando incontravo i miei nemici, trovavo in loro qualcosa che mi piaceva, a volte addirittura che amavo. Membri gay dello staff repubblicano, divertenti, generosi e brillanti. Giovani cinesi amanti della natura e incredibilmente coraggiosi. Un legislatore italiano con lo sguardo dolce e la mania delle armi, che mi citò Peter Singer, il difensore dei diritti degli animali. In ciascun caso, era difficile continuare a provare quella generica avversione che avevo provato all’inizio. 

Quando vi chiudete nella vostra stanza ad alimentare la rabbia, lo sdegno o l’indifferenza, come ho fatto io per tanti anni, il mondo e i suoi problemi vi sembrano impossibili da affrontare. Ma quando uscite e vi impegnate in un rapporto reale con persone reali, o anche solo con animali reali, correte il rischio molto reale di finire di amarne qualcuno. E allora chissà che cosa potrebbe succedere?

 

Inviato

@Xabaras

Funzionano così i regimi totalitari, dove il "capo" diviene l'indiscusso interprete del "popolo".

Un aspetto curioso dei populismi, quasi sempre di destra-destra, è l'aver fatto propria l'impostazione marxista per cui il "popolo" (nel marxismo il proletariato) si oppone alle elité (nel marxismo i capitalisti).

Altro fatto curioso ascoltare alcuni interventi dove pare che quanto espresso dall'interlocutore consegua dall'aver parlato con tutti quanti coloro che rientrano nel gruppo individuato dalla parola. L'enfasi con cui dicono "gli italiani" pare provenga dall'aver parlato con tutti i 60 milioni di cittadini del paese.

  • Melius 1
Gustavino
Inviato
2 hours ago, appecundria said:

 nel grano ucraino così noi ci facciamo due spaghetti aglio oglio

x il grano ci pensa Černobyl con i suoi fruttosi campi :classic_biggrin: quelli si che funzionicchiano

poi uno si domanda come mai il francese  e il britannico si sbattino molto x quei territori....:classic_ninja:
Sarà anche   per quel porto militare UK che doveva nascere dalle parti di Odessa mah 
PS
la CEDU  ha condannato ucraina per il rogo di Odessa da parte dei nazionalisti dei quei 42 sindacalisti....
Nello specifico i giudici hanno ritenuto il governo di Kiev responsabile per la mancanza di trasparenza e di imparzialità nelle indagini successive alla strage (“l'indagine nel caso di 19 sostenitori "pro-federalismo" era di parte” scrive la corte); per la complicità della polizia e soprattutto per non aver fatto “alcuno sforzo significativo per prevenire gli scontri” […] né per “garantire misure di soccorso tempestive per coloro che erano intrappolati nell'incendio”. Nello specifico le parole dei giudici di Strasburgo pesano come macigni quando sottolineano che “la negligenza attribuibile ai funzionari e alle autorità statali nei casi in corso vada oltre un errore di giudizio o una disattenzione

31canzoni
Inviato

Sono in difficoltà a leggere, tenermi informato, commentare articoli, a partecipare a discussioni e stare al passo con i tempi dell'informazione cangiante dove A è buono e dopo 5 minuti è cattivo e dopo altri 5 minuti è diventato B.

Sarà l'età, un pensiero che si fa lento, oppure l'odore della fuffa e della propaganda, delle non notizie, delle notizie che si perdono nel mare del flusso, passa un treno e lo perdo perchè pensavo di dover prendere un autobus.

E' il tempo, così mi pare, del procedere della storia perchè tutto non venga capito perchè rimanga uguale, sempre più fermo sino a che comincerà a tornare indietro, un tutto insieme di restaurazione in un unico quadro dove l'unica cosa che si muove per uscire dalla cornice e poi sparire è il pensiero critico, è il tempo della militarizzazione delle idee, dello stereotipo e della normalizzazione.
Segnalo questo articolo di pochi anni fa, per spiegare meglio la mia sensazione e la necessità di sforzarsi di pensare in proprio a costo di non venir capiti. Occorrono tempi più lunghi per non girare a vuoto nella giostra gestita da altri.
https://www.ilfoglio.it/cultura/2022/03/07/news/paolo-nori-ecco-la-mia-russia-un-paese-da-amare-anche-se-fa-paura--3776917/

Gaetanoalberto
Inviato
10 minuti fa, nullo ha scritto:

siamo sempre al gioco dell'oca con loro.

E loro con noi.

É inevitabile procedere per compromessi.

Bisogna andare a discutere con diplomazia e abilità.

Non è che noi siamo scarsi in questo e non é affatto vero che decidano sulla testa dell'Italia.

Chi pensa che ci siano scorciatoie si illude, e l'alternativa della eliminazione della UE o della Italexit sarebbe  peggiore, almeno secondo me.

 


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