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Melius Club

Ma Trump che sta facendo?


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Inviato
2 ore fa, Roberto M ha scritto:

Intanto Trump:

- ha chiuso l'accordo sui dazi con la Gran Bretagna  a condizioni vantaggiose per lui e per gli USA (10%).

- ha chiuso l'accordo sui dazi con il Canada a condizioni vantaggiose per lui e per gli USA (15%).

- ha chiuso l'accordo sui dazi con la Cina  a condizioni molto vantaggiose per lui e per gli USA (55% + terre rare)

- ha chiuso l'accordo sui dazi con il Giappone a condizioni vantaggiose per lui e per gli USA (15%).

- Sta chiudendo l'accordo sui dazi conl'UE a condizioni molto vantaggiose per lui e per gli USA e anche per la UE (15% + niente tasse e lacci sulle aziende Big Tech, e gli compriamo GPL -che ci serve- e armi -che ci servono come il pane).

.

Eppure per qualcuno Trump sarebbe un pazzo (c'è chi ha scritto che lo dovrebbero interdire per evidenti problemi psichiatrici:classic_biggrin:) e uno stupido :classic_biggrin: :classic_biggrin:

E come se nel thread tennis, che so, @Mighty Quinn si mettesse a scrivere che Sinner è una pippa e gli spiega come dovrebbe servire o tirare il rovescio.

 

mo' che pure la 'Fox' sta rivedendo le tecniche linguistiche ci mancava la versione Italiana "La Volpe" :classic_biggrin:

  • Haha 1
extermination
Inviato
10 ore fa, Roberto M ha scritto:

Eppure per qualcuno Trump sarebbe un pazzo

Se il modo di “ragionare” di Trump dovesse diventare la new normality, i normali, dovrebbero cominciare a preoccuparsi alquanto.

briandinazareth
Inviato
8 ore fa, JohnLee ha scritto:

mo' che pure la 'Fox' sta rivedendo le tecniche linguistiche ci mancava la versione Italiana "La Volpe" 

 

Basta che dicano meno f.roci, meno neri e meno musulmani e tifano pure per chi gli tromba la moglie. 

 

Sono ripieni di ideologia peggio del proverbiale tacchino 😂

  • Haha 1
  • 3 settimane dopo...
Inviato

 

L'esorbitante cifra intascata da Trump da quando è presidente, calcolata dal «New Yorker»

Nessuno conosce il patrimonio di Trump, né quanto paghi di tasse: ma il puntiglioso settimanale statunitense ha calcolato, punto per punto, quanto le sfacciate mosse di Trump e del suo clan abbiano portato nelle tasche del tycoon da quando è presidente. Il risultato? Miliardario.

 

A quanto ammonta il patrimonio di Trump? Nessuno lo sa: le stime fatte da Forbes e dal New York Times al momento del suo insediamento alla Casa Bianca variano dai 5 ai 10 miliardi di dollari. 

Quante tasse ha pagato? Anche su questo il mistero è fitto visto che l’imprenditore entrato in politica per portare trasparenza e «drenare la palude», ha sempre rifiutato di pubblicare la dichiarazione dei redditicome hanno fatto tutti i suoi predecessori. Probabilmente per nascondere che di tasse ne ha pagate pochine, alla luce delle ripetute dichiarazioni di bancarotta e dalla tendenza della Trump Organization a sottostimare il patrimonio e amplificare le perdite nei documenti inviati al Fisco (mentre, come è emerso nei processi, quando chiedeva prestiti alle banche seguiva la linea opposta, minimizzando le perdite ed esaltando il patrimonio).
   
Può, allora, apparire un esercizio acrobatico quello della rivista New Yorkerche ha provato a calcolare quanto The Donald e la sua famiglia si stanno mettendo in tasca sfruttando gli enormi poteri del presidente degli Stati Uniti a fini di arricchimento privato: la rivista, mettendo insieme i profitti da criptovalute, quelli degli affari finanziari e immobiliari generosamente accettati dai sovrani degli Stati del Golfo, i doni come il jumbo jet regalato a Trump dall’Emiro del Qatar, i guadagni da merchandising di oggetti col logo MAGA, gli indennizzi ottenuti da imprese (da Meta ad Amazon passando per Disney e Paramount) che temevano vendette del presidente e altro ancora, arriva a stimare che da questo secondo mandato presidenziale Trump trarrà profitti per 3,4 miliardi di dollari. 

Cifra esagerata? Sottostimata? Il punto non è questo: si tratta comunque di guadagni enormi. Nessun altro presidente della storia americana si è messo in tasca anche solo un centesimo di una simile somma. 

Il caso di Trump è straordinario non solo per le dimensioni e la sua unicità, ma anche per la sfacciataggine dei suoi protagonisti: tutto fatto alla luce del sole coi figli di Trump, Donald Jr. ed Eric, che si vantano di questi arricchimenti.
    
Un tempo, soprattutto con la «discesa in campo» di Silvio Berlusconi, si sentiva dire che con un miliardario al governo quantomeno non ci sarebbe stato da preoccuparsi di politici che cercano di arricchirsi con la gestione della cosa pubblica, visto che sono già straricchi.

Trump non solo ha capovolto questo assunto, ma arriva a sostenere che proprio l’investitura politica gli dà il diritto di mettere in atto anche le azioni più spregiudicate per arricchire sé e i suoi cari: leggi, regolamenti, norme sui conflitti d’interesse, valgono per le figure pubbliche a lui sottoposte, ma non per il presidente che risponde solo ed esclusivamente agli elettori dei suoi comportamenti. Qui un campanello d’allarme avrebbe dovuto suonare quando la Corte Suprema, un anno fa, ha riconosciuto i presidenti irresponsabili per tutti gli atti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni. Allora, però, ci siamo preoccupato dei possibili reati penali di un presidente – abusi di potere, attentati al funzionamento dei sistema elettorale o altro – non di una possibile «monetizzazione» del potere della Casa Bianca.
    
Sembrava impensabile perfino per un personaggio spregiudicato come Trump, che già nel primo mandato presidenziale aveva favorito affari immobiliari per la sua organizzazione dalla quale si era separato solo passando temporaneamente la gestione ai figli, trasformare la presidenza in una macchina per fare soldi.

I guadagni di quegli affari immobiliari – dell’ordine delle decine di milioni di dollari – impallidiscono rispetto a quanto stiamo vedendo ora. Ma, a ben vedere, è lì l’origine di tutto: il 17 gennaio 2017, tre giorni prima di insediarsi alla Casa Bianca, ai giornalisti che gli chiedevano quante tasse aveva pagato e come avrebbe neutralizzato i suoi conflitti d’interesse economico, Trump rispose che un presidente è a un altro livello, non è sottoposto a convenzioni di questo tipo. Poi raccontò che in quei giorni emissari venuti da Dubai gli avevano offerto un affare molto conveniente da 2 miliardi di dollari, per ingraziarselo: «Ho rifiutato, non voglio approfittare di simili situazioni, ma avrei potuto accettare, sarebbe stato legittimo».
   
Nel secondo mandato questi scrupoli sono venuti meno. L’ha spiegato, con squisita sensibilità etica, il primogenito, Donald Junior:  durante il primo mandato presidenziale, ha detto, abbiamo evitato di fare certi affari, ma siamo stati attaccati ugualmente. Stavolta, visto che saremmo finiti nel mirino comunque, abbiamo deciso di tirare dritto. Così lui ed Eric hanno girato tra gli emirati del Golfo e nelle conferenze dei criptoinvestitori spiegando che i nuovi fantastici affari di valute digitali più o meno impalpabili avrebbero potuto contare sul sostegno del loro papà che avrebbe provveduto anche a regolamentare e autorizzare.
     
Quanto il nuovo mondo sarebbe stato diverso si è cominciato a capire tre giorni prima dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca: venerdì 17 gennaio 2025, in una sontuosa villa di Washington era in corso il Crypto Ball, la festa dei grandi investitori in criptovalute, compresi i big della Silicon Valley. Alle 21, mentre si brindava, l’euforia venne gelata da una notizia battuta dall’agenzia Bloomberg: il neopresidentre aveva appena annunciato il varo di una sua criptovaluta, il $TRUMP con il quale guadagnerà in pochi mesi centinaia di milioni tra emissione e commissioni sulle transazioni. «Così manda tutto in vacca» dissero in molti mentre lo champagne andava loro di traverso.

 

  • 1 mese dopo...
Inviato

Secondo me crede a quello che va raccontandosi, è questo il dramma. 

Secondo dramma, i suoi elettori non sanno nemmeno cosa siano Albania, Azerbaijan e Armenia. Potrebbero essere dei dessert instagrammabili.

Inviato

 

Trump tra inciampi, retromarce e fallimenti: la guerra «finita in 24 ore», l’Alaska, le minacce a vuoto. 

Il presidente Usa ha fissato fin dall'inizio obiettivi irrealistici su come fermare la guerra in Ucraina. Da almeno un mese si è infilato da solo in una trappola da cui non sarà facile uscire. 
 

https://www.corriere.it/esteri/25_settembre_13/trump-inciampi-retromarce-fallimenti-64a0ffa8-3abf-434f-ac9e-7e929746fxlk.shtml

 

 

Inviato

adesso chiede agli EU di rinunciare a quel poco di petrolio o gas russo ,cosi le sanzioni che sta per mettere daranno la mazzata finale (l'ennesima ) alla loro economia e la guerra finirà.

Domanda : e se dopo aver seguito le sue indicazioni non si dovesse avverare la fine della guerra? il petrolio e il gas salirebbero ecc...cornuri e mazziati... 

Inviato
40 minuti fa, bost ha scritto:

Domanda : e se dopo aver seguito le sue indicazioni non si dovesse avverare la fine della guerra? i

Togli pure il se.

L'unico fine logico è alzare il prezzo del petrolio americano ottenuto a forza di far saltare in aria il sottosuolo e poi venderlo a noi.

Una volta ottenuto questo la guerra può andare avanti altri vent'anni. 

Inviato

@Velvet se il cialtrone volesse davvero danneggiare la Russia, in collaborazione con gli amichetti arabi, dovrebbe inondare il mondo di petrolio e gas da fare andare a picco i prezzi e limitare la principale entrata di Putin e metterlo anche fuori mercato ...

Troppo difficile o è un buffone?

Inviato

...E a tre anni e mezzo dall'invasione ucraina c'è ancora gente che ciancia di mettere in ginocchio la russia con le sanzioni...  Giustamente un paese  ampio 9 fusi orari,  galleggiante su materie prime energetiche, con una cultura scientifica di alto livello, una mentalità càncaro-slavoide che non prevede compromessi mischiata col suprematismo ortodosso, un arsenale nucleare e relativa capacità di proiezione che probabilmente sono in testa al podio, e idilliaci rapporti con un altro enorme paese confinante che è la fabbrica del mondo, ecco, un paese così lo pieghi con le sanzioni.  Appunto dicevo: Dopo tre anni e mezzo passati a fargli da sparring-partner per un allenamento realistico, ancora di sanzioni cianciano ? Ma se pol esser più goldoni ?  Direbbero nel mio think-tank preferito...

Inviato

Trump si vendica dell'odiato New York Times colpevole anche di aver sostenuto la candidatura di Kamala Harris: lo denuncia per diffamazione perché  ha pubblicato una lettera un po'... originale di auguri di buon compleanno a  Jeffrey Epstein ma che Trump nega di averla inviata sostenendo  anche che la firma, apposta in zona hot,  non è la sua.

Chiede 15 miliardi di $ di risarcimento!

Qui sotto l'articolo in italiano e poi quello di Le Monde con la copia della lettera (che non mi sembra che, per ora, venga pubblicata sulla stampa italiana):

https://www.rainews.it/articoli/2025/09/trump-fa-causa-al-new-york-times-per-15-miliardi-di-dollari-uno-dei-giornali-peggiori-8d9c2a72-c3e6-4172-900c-7ab7c0b63b1e.html

.

https://www.lemonde.fr/international/article/2025/09/16/donald-trump-porte-plainte-contre-le-new-york-times-pour-diffamation-et-reclame-15-milliards-de-dollars-d-indemnites_6641350_3210.html

 

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Inviato

scruvo qua senza aprire Th: ma trump è venuto in GB in elicottero? Nelle foto e in tv, si vede l'elicottero verde presidenziale...

Inviato

Trump: "Biden è sempre stato un figlio di puttana. Non va molto bene per lui adesso" (ha un tumore).

Inviato
26 minuti fa, appecundria ha scritto:

Trump: "Biden è sempre stato un figlio di puttana. Non va molto bene per lui adesso" (ha un tumore).

Il moderato non violento 

Inviato

Il presidente Trumo annuncia di aver negoziato la pace tra Cambogia e Armenia.

Manca solo la pace tra Orazi e Curiazi.

  • Haha 1
Inviato

Assemblea generale delle nazioni unite. 

Trumpone:

"Siamo nell'eta' dell'oro in America" ;

"L'America è rispettata di nuovo sul palcoscenico mondiale: fino a poco ci ridevano dietro";

"In sette mesi ho messo fine a sette guerre che dicevano essere non terminabili";

"Il cambiamento climatico è la più grande truffa mai perpetrata al mondo".

Inviato

@criMan

Sono argomenti che colpiscono nel segno certo suo elettorato, in particolare quella working class che subisce da decenni un progressivo impoverimento. Le frustrazioni di questa povera gente, che paga la polarizzazione della ricchezza degli USA con salari fermi dalla fine degli anni Settanta, vede in questi mutamenti la ragione del suo malessere, al pari di come vede nella parità di diritti con le minoranze razziali un torto. Si appaga di queste retribuzioni simboliche in luogo di quelle reali sempre più esigue.

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