Amministratori Admin Inviato 25 Marzo Amministratori Inviato 25 Marzo Per favore, attenersi al topic strettamente.
Plot Inviato 25 Marzo Autore Inviato 25 Marzo Mi sono imbattuto un questo video smaccatamente clickbait da parte di un sedicente recensore (israeliano) che tenta di raccontarci come le targhe delle auto siano delle discriminanti per evitare attacchi terroristici o come le case in Cisgiordania vengono sistematicamente buttate giu' come cartoni al macero. Lo fa semplicemente perche' ha avuto l 'occasione di aver visto No Other Land raccontando che molte cose non sono state citate nel documentario e tenta di spiegare quello che in realta' non siamo capaci di comprendere, come se avessimo ancora necessita' di capire in base ai Reacts (reazioni) youtubbeschi se TDSOM sia considerato un capolavoro oppure no ( la divagazione serve per rendere l 'idea del reacts). Ecco cosa ne deduce: - In questo video, mi addentro nel documentario vincitore dell'Oscar che sta facendo scalpore - ed espongo i fatti che ha convenientemente tralasciato. Dalla verità sulla Cisgiordania, per quanto riguarda i "crimini di guerra militari israeliani", secondo il film, e le demolizioni di case palestinesi. Preparatevi a un lato della storia che non vedrete sul grande schermo. Se pensate di conoscere il conflitto israelo-palestinese, ripensateci. Esilarante (abilitare sottotitoli in italiano) -
Plot Inviato 23 Ottobre Autore Inviato 23 Ottobre ...ma nel frattempo si aspetta e si spera che il documentario dopo ulteriori rimandi dovuti a momenti poco consoni come osserva Mr. Adriano De Maio che: "non era in sintonia con il clima di speranza per la pace recentemente firmata" - " Il documentario No Other Land, vincitore del Premio Oscar 2025 come Miglior Documentario e distribuito nelle sale con il patrocinio di Amnesty International Italia, subirà un nuovo rinvio sulla Rai. Dopo i precedenti tentativi di programmazione, la terza data prevista è ora il 15 novembre in prima serata su Rai3, sperando che sia quella definitiva." - " Secondo Adriano De Maio, direttore Cinema e serie tv Rai, la decisione è stata presa per evitare strumentalizzazioni e possibili manifestazioni violente. “La prevista collocazione del 21 ottobre – spiega De Maio – non era in sintonia con il clima di speranza per la pace recentemente firmata. Ho chiesto di rinviare la trasmissione a un momento più stabile, così che il pubblico possa apprezzare la storia di amicizia e convivenza raccontata dal documentario”.
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