maurodg65 Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile Adesso, mozarteum ha scritto: Condivido la linea del governo, che poi e’ quella di Draghi, di non applicare altri dazi alle merci Usa. Se sarà vero, come dice la vulgata, che i dazi li pagheranno i consumatori, direi che hai ragione da vendere ed ha ragione il governo a non agire di pancia. 1 minuto fa, mozarteum ha scritto: E’ invece opportuno per quanto possibile diminuire temporaneamente l’acquisto di cose americane. Per i cibi e bevande non e’ difficile, so tutte ciofeche, per la tecnologia un po’ si. Leggevo che un iphone puo’ arrivare a 2400 euro:francamente troppo Io sono a posto, ho appena dovuto cambiare in un mese un iPad ed un iPhone per sopraggiunta obsolescenza, quando dovrò metterci ancora mano il problema dazi sarà dimenticato, non sono d’accordo invece che si possa boicottare i prodotti americani in modo efficace, bevande a parte perché tanto non cambia nulla per la maggior parte di noi, non saprei sinceramente cosa boicottare…tranne internet e la tecnologia.
one4seven Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile 21 minuti fa, senek65 ha scritto: Più che squisitamente economica, la posizione è più forte in toto. L'illusione, non certo mia, è quella di aver considerato da sempre gli USA una sorta di amico fraterno, quando la questione è sempre e solo stata una faccenda di interesse. Lo fanno da sempre: finché c'è un qualche vantaggio, un qualche interesse bene. Appena viene a mancare ti buttano a mare senza pensarci due volte. In realtà un pò tutti fanno così: ma loro in modo molto più marcato. Concordo in toto. È proprio per questo che fin dall'inizio sto dicendo che persistere scientemente nello squilibrio (dopo che è dal 2015 che te lo fanno notare che stai sforando) non è stata una mossa politica molto intelligente da parte delle autorità Europee.
iBan69 Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile 17 minuti fa, cesare ha scritto: L’importazione in EU avviene direttamente dalla Cina tramite la sede Apple in Irlanda, per l’europa non cambia nulla Sembra che non sia proprio così. Effetto dazi, Apple la più colpita: così un iPhone potrà arrivare a costare 2300 euro. Ritardi nello sviluppo delle Ai. Le tariffe ventilate da Trump rischiano di causare un vero e proprio effetto domino nel mercato dell'elettronica. In difficoltà anche Google, Microsoft, HP, Dell, Lenovo e i produttori di chip. I casi di Nintendo con la Switch 2 e TikTok. https://www.corriere.it/tecnologia/25_aprile_06/effetto-dazi-apple-la-piu-colpita-cosi-un-iphone-potra-arrivare-a-costare-2300-euro-ritardi-nello-sviluppo-delle-ai-336087bb-ac85-4fa6-8c87-f3eff8897xlk.shtml
Velvet Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile 17 minuti fa, mozarteum ha scritto: Condivido la linea del governo, che poi e’ quella di Draghi, di non applicare altri dazi alle merci Usa. Se parliamo di merce destinata al consumo che dazi vuoi applicare? Cosa acquistate voi di Made in USA? Probabilmente nulla. Perchè di made in USA esportato o esportabile di largo consumo oggi c'è poco o niente. I prodotti Apple come già detto e ridetto 10 volte sono made in China triangolati direttamente sulla UE, idem le scarpe ginniche made in Vietnam. L'occhialeria, la moda sportiva, attrezzatura sportiva ecc li facciamo noi per loro quando non ci siamo direttamente acquistati i marchi. Costeranno di più Bourbon e gli sterei? Francamente irrilevanti. Automobili? Tesla produce in Germania, Stellantis in Italia ed UE, Ford in Germania ed UK e il resto vende meno di Ferrari. Diverso sarebbe il discorso se la UE decidesse di rivalersi sui servizi web e software, allora si ci sarebbe da divertirsi.
Velvet Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile 4 minuti fa, iBan69 ha scritto: così un iPhone potrà arrivare a costare 2300 euro. Secondo me si confonde superficialmente ciò che accadrà in USA da ciò che potrebbe accadere in UE. Siccome in Apple non sono fessi i prodotti Foxxcon cinesi destinati alla UE non subirebbero dazi. Il guaio nasce dal fatto che Apple ha promesso a Trump che trasferirà in USA la produzione destinata a quel mercato, ma fin che non metteranno in piedi le fabbriche (ci vogliono anni) saranno costretti ad importare la merce daziata al 34% prodotta in Cina. Cornuti e mazziati.
iBan69 Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile @Velvet no, perché i dazi sono stati applicati anche alla Cina e Taiwan, dove vengono prodotti, quindi l’impatto lo subirà anche l’Europa. L’articolo lo spiega.
Velvet Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile 3 minuti fa, iBan69 ha scritto: @Velvet no, perché i dazi sono stati applicati anche alla Cina e Taiwan, dove vengono prodotti, quindi l’impatto lo subirà anche l’Europa. L’articolo lo spiega. Pedonami ma ii dazi gli hanno applicati gli USA per la merce in arrivo lì dalla Cina e dal Vietnam. Noi al momento non abbiamo applicato nulla di nuovo alla Cina né al Vietnam o all'India. E per ora manco agli USA. Non è che la merce Apple destinata a noi passi per gli USA, arriva direttamente dalla Cina via Irlanda. L'articolo parla del mercato USA non di quello europeo, qui nasce l'equivoco.
JohnLee Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile 1 ora fa, mozarteum ha scritto: Le merci Usa ricevevano dazi maggiori di quelle euopee in dogana? situazione diversa a seconda delle categorie, in media erano favoriti gli USA ma la cosa interessante è che si parla di percentuali quasi immateriali: 1,1% i dazi sui prodotti USA importati in Italia, 3,1% su quelli Italiani importati in USA Almeno secondo Assolombarda (nota che in questo articolo di fine Febbraio non si sapeva come avrebbe agito trump, quindi le ipotesi delle conseguenze sono basate sui 'dazi reciproci'. Non si poteva razionalmente immaginare che l'individuo avrebbe imposto 10 volte tanto) https://www.assolombarda.it/centro-studi/dazi-usa-i-settori-e-prodotti-piu-esposti-nel-caso-di-tariffe-reciproche
appecundria Inviato 6 Aprile Autore Inviato 6 Aprile 1 ora fa, one4seven ha scritto: persistere scientemente nello squilibrio (dopo che è dal 2015 che te lo fanno notare che stai sforando Scusa, insisti nel proporre questo concetto ma non capisco come avrebbe dovuto agire chi. Che so, la polizia avrebbe dovuto comprare diecimila Cadillac? La Marina avrebbe dovuto comprare un paio di portaerei? O invece bisognava proibire alla Sonus Faber di esportare in USA? Tu cosa avresti fatto nel 2015? 1
briandinazareth Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile 6 minuti fa, appecundria ha scritto: Scusa, insisti nel proporre questo concetto ma non capisco come avrebbe dovuto agire chi. Che so, la polizia avrebbe dovuto comprare diecimila Cadillac? La Marina avrebbe dovuto comprare un paio di portaerei? O invece bisognava proibire alla Sonus Faber di esportare in USA? Tu cosa avresti fatto nel 2015? È una supersemplificazione della cc realtà. Che tra le altre cose non considera la crescita economica, la forza del dollaro e anche la bassissima propensione al risparmio degli americani
maurodg65 Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile Qui c’è chi è convinto che i paesi che esportano minaccino chi importa imponendogli di acquistare beni che non vorrebbe, mentre erano e sono gli americani che scelgono liberamente di acquistare prodotti non americani perché ritenuti, a torto o ragione poco cambia, qualitativamente migliori e/o maggiormente di prestigio, quindi nel 2015 avrebbe dovuto essere l’amministrazione americana che, come accadde con il Governo Monti durante la crisi del debito sovrano in Italia, doveva preoccuparsi di “distruggere la domanda interna” (cit.) se riteneva deleterio il deficit commerciale del paese, non potevano certo aspettarsi che fossero i paesi esportatori a farlo facendo harakiri.
Questo è un messaggio popolare. JohnLee Inviato 6 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 6 Aprile A leggere qualcuno sembrerebbe che la EU abbia invaso il mercato USA con una valanga di prodotti che hanno distrutto il mercato dei produttori locali. Non so quello che succede a livello industriale (elettronica, semilavorati, macchinari etc.) ma dopo oltre 20 anni di avanti-indietro credo di avere idee abbastanza chiare sul mercato consumer, e non è per nulla così. - i prodotti 'made in Europe' non competono MAI con quelli Americani sul prezzo o sulla disponibilità capillare, ma sulla qualità e soprattutto sul fattore 'coolness' - Per esempio nell'area geografica che vedo (Atlanta) la macchina 'cool' è la BMW, le Cadillac sono assolutamente 'dull'. Non importa se costa di più o se ci sono modelli Americani altrettanto buoni. Un po' come da noi in Nord Italia il mito 'Golf' tempo fa: pur essendo un ottimo prodotto aveva un prestigio molto superiore al suo valore reale. Si tratta comunque di una fetta non maggioritaria, il mercato di massa è sui pick-up dove Ford F150 è vendutissimo e i concorrenti sono i Giapponesi. In EU non si producono pick-up. - I prodotti alimentari Europei si trovano nei negozi d'elite, a prezzi doppi e tripli rispetto a quelli USA. Nei supermercati 'normali' trovi qualche sporadico prodotto di rappresentanza: pasta DeCecco, marmellate Francesi etc. Tanti prodotti Messicani, perchè la comunità locale è grandissima, tanto che negozi e siti web sono tutti bilingui Inglese-Spagnolo. - Stessa situazione per il vestiario, le marche EU si trovano nei negozi 'di livello' e difficilmente a prezzi scontati. Negli outlet (TJ Max, Marshall, Ollie's etc.) trovi l'invenduto dei brand Americani : RL Polo, Calvin Klein, Levi's, Nike, Timberland etc. Tanto che io sono decenni che compro i vestiti lì, spendo pochissimo da culoverde quale sono e in Italia sembro 'tuuto firmato' Insomma, almeno per il consumer l'export Europeo più che ad una politica aggressiva dell'Europa sembra dovuto ad una precisa scelta del cliente, quasi sempre dotato di possibilità economiche superiori alla media. Nessuno che lavora da McDonald o Walmart può permettersi 6 lattine di aranciata S.Pellegrino a 8 dollari. Comprano la Fanta a $5 per 12 lattine. Quale vantaggio potrebbero avere le industrie Americane dalla penalizzazione di prodotti con i quali non possono comunque competere? Non tanto perchè non riescono a farne di uguali (oddio, sull'alimentare ci sarebbe da ragionarci: le materie prime quì sono decisamente peggiori e le normative permettono di inscatolare roba che in EU non sarebbe ammessa) quanto perchè il Cliente vuole 'quegli altri' 3 3
maurodg65 Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile Un bel articolo de Il Foglio sulla differenza di impatto sui mercati tra i dazi imposto da Trump nel 2018 e quelli odierni: https://www.ilfoglio.it/economia/2025/04/05/news/i-dazi-di-trump-avrebbero-dovuto-rafforzare-la-valuta-ma-l-hanno-indebolita-ecco-perche--7590501/ CAMBIO DI PARADIGMA I dazi di Trump avrebbero dovuto rafforzare il dollaro, ma l'hanno indebolito. Ecco perché TOMMASO MONACELLI 05 APR 2025 La nuova ondata di misure restrittive ha segnato un cambiamento radicale di regime. L’incertezza generata da questa politica commerciale ha completamente cambiato le aspettative degli investitori … -Segue sul link.
Gaetanoalberto Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile Allora, ho provato a leggere qualche post, ma vista la confusione bestiale che regna, sono giunto alla conclusione che vi mando tutti olucnaffa. Edit: con quale inflessione preferite?
extermination Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile Ma come! Con i dazi introdotti, Trump limita le importazioni e con il dollaro che si deprezza aumenta le esportazioni. What else!!!!
extermination Inviato 6 Aprile Inviato 6 Aprile “”Il vero problema per il Tesoro e l’economia in generale è rappresentato dal costo per il mantenimento del debito. Gli interessi pagati ai detentori delle obbligazioni nell’anno fiscale 2024 (ottobre 2023-settembre 2024) sono ammontati a circa 882 miliardi, più del doppio rispetto a 4 anni fa quando la stessa voce assorbiva “solo” 345 miliardi dal bilancio federale. Questa crescita sproporzionata ha portato gli interessi sul debito ad assorbire il 13% del bilancio di Washington dello scorso anno, dietro solo alla previdenza sociale (21%) e a Medicare (13,3%) ma più della difesa (12,5%). poiché il 26% della spesa federale è finanziata con nuovi disavanzi anche per pagare le passività pregresse, ogni anno il Paese aumenta il suo debito per mantenere quello già esistente, entrando in un circolo vizioso che rischia di soffocare l’economia: tale dinamica distoglie risorse da altri progetti e in più non genera nessun ritorno né di tipo economico né sociale, rimanendo un peso morto per il Paese
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