Roberto M Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile Lo spiega bene in questa intervista l’imprenditore Massimo Pavan. https://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/economia/25_aprile_05/dazi-l-imprenditore-massimo-pavin-piu-che-l-america-il-pericolo-e-l-asia-se-non-ci-difendiamo-qui-arrivera-di-tutto-1af3deda-1237-4e75-bee1-8f2856799xlk.shtml In sintesi. «L’Europa si svegli e si protegga. Tutti sono preoccupati di cosa fare di fronte ai dazi, ma il problema vero non sarà quanto meno esporteremo in America, ma cosa ci arriverà addosso dall’Asia» Pavin … conosce la parabola americana dal 1990, anno in cui fece il master post-laurea in Florida. «Allora l’America non era così - commenta oggi -». «In quel periodo (1990) è iniziata la delocalizzazione della manifattura in Cina e in Asia. E l’americano medio è rimasto senza lavoro. Tolti i benestanti sulle coste, oggi nell’Indiana, in Iowa e nel Tennessee fatica ad arrivare a fine settimana e non ha molta cultura. L’unica cosa importante, checché ne dica Trump, è che non esiste disoccupazione e un lavoro lo si trova» Cosa vuol dire con questo? «Due cose: la prima è che l’America sta facendo uno sforzo sociale per ricostruire la classe media. La seconda è lanciare un allarme: il problema non è che esporteremo un po’ meno in America, ma che se non ci proteggiamo faremo la fine che ha fatto l’America». Quindi il nodo vero sarà proteggersi dall’ondata verso l’Europa di quel che l’Asia non venderà più negli Usa. Abbiamo davanti agli occhi quanto successo negli ultimi trent’anni negli Stati Uniti: vogliamo ripeterlo qui?». Si rischia la desertificazione dell’industria, con gli effetti sociali conseguenti, trent’anni dopo gli Usa. «Esatto. Con la perdita della manifattura negli anni Novanta, gli americani si sono impoveriti prima economicamente e poi culturalmente. Federico Rampini lo ha detto bene tre settimane fa in un incontro a Padova: lasciate perdere il modo di esprimersi di Trump e il suo populismo; non dice niente di nuovo, il ritorno della manifattura è iniziato con Obama nel 2015. Il caso di Sirmax è emblematico: mi hanno regalato 300 mila metri quadrati di terra, portato la ferrovia e gli allacciamenti e dato prima 3 milioni in contanti e poi altri 1,5 per gli stabilimenti. E con la vicentina Fitt, insediatasi ora vicino a noi, è stato lo stesso». E cosa c’è dietro? «Gli americani hanno capito che solo con il ritorno della manifattura - il reshoring delle loro aziende o l’arrivo delle europee che investono per servire quel mercato - possono ricostruire la classe media. È il vero punto, oltre il riequilibrio della bilancia commerciale o il riportare a casa ricchezza per ridurre un debito alle stelle». Poi l’intervista continua. Vi consiglio di leggere l’articolo integrale, e’ molto interessante e convincente. In sintesi: dovremmo mettere anche noi i dazi sulla Cina e smettere di delocalizzare, penalizzando chi lo fa, puntando di più sulla manifattura e di meno sul terziario. Solo così si evita l’impoverimento della classe media e, quindi, di tutta la nazione.
Roberto M Inviato 5 Aprile Autore Inviato 5 Aprile Anche il terrore isterico sui dazi e’ infondato. Lo spiega bene questo imprenditore, che, oltre ad essere laureato, ha anche un master in economia nell’Università della Florida. E il nodo del mancato export verso gli Stati Uniti? «Il 10% delle auto fatte in Europa va in America. Sono top car come Ferrari, Porsche ed Aston Martin e le fasce più alte di Bmw e Mercedes. Non credo che, per chi le compra oggi a 150 mila dollari, sarà un problema farlo a 180. E lo stesso varrà per chi paga il Grana Padano 45 dollari al chilo e lo troverà a 55 o una bottiglia di Prosecco a 21 invece che a 18. Negli Usa esportiamo alta tecnologia, alta moda e prodotti alimentari di livello. Poi sarò smentito: ma non sono preoccupato di vendere meno plastica per auto con questo». E questo vale anche per noi se dovesse scoppiare la guerra dei dazi. Non è che se compro McIntosh, VPI e Avalon mi faccio un problema se invece di spendere 12k per il giradischi ne spendo 15.
P.Bateman Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile Sono impazziti tutti, per fortuna c'è qualcuno che ce lo spiega.
Velvet Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile 2 ore fa, Roberto M ha scritto: non sono preoccupato di vendere meno plastica per auto con questo». Le ultime parole famose.
Questo è un messaggio popolare. appecundria Inviato 5 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Aprile 2 ore fa, Roberto M ha scritto: dovremmo mettere anche noi i dazi sulla Cina e smettere di delocalizzare, penalizzando chi lo fa, Ci vorrebbe un governo di destra e sovranista con a capo un leader di prestigio. 1 10
wow Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile @Roberto M ok, reshoring, ricostruzione della classe media, ma di quanto è maggiore il costo di un operaio USA (ammesso che se ne trovino, dato che sentivo anche di questa difficolta nella reperibilità di manodopera specializzata) rispetto anche a uno italiano? Capisci che al limite potrebbe essere più conveniente beccarsi i dazi nei denti anziché affrontare l'investimento in USA per una situazione che potrebbe essere anche contingente, dato che secondo me a questo gli faranno cambiare idea? 1
maurodg65 Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile Mi pareva di ricordare che fossero anni che erano in corso un dietrofront sulla delocalizzazione soprattutto in Asia: https://www.agi.it/estero/agichina/news/2009-03-11/retromarcia_sulla_delocalizzazione-3262261/ Retromarcia sulla delocalizzazione INCHIESTA L'altro volto della recessione 11 marzo 2009 1
briandinazareth Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile 3 ore fa, Roberto M ha scritto: 10% delle auto fatte in Europa va in America. Sono top car come Ferrari, Porsche ed Aston Martin e le fasce più alte di Bmw e Mercedes. Non credo che, per chi le compra oggi a 150 mila dollari, sarà un problema farlo a 180. E lo stesso varrà per chi paga il Grana Padano 45 dollari al chilo e lo troverà a 55 o una bottiglia di Prosecco a 21 invece che a 18 Qui siamo oltre la fessaggine, si è dimenticato la componentistica.. Auto e aerei ma non solo... È incredibile il livello di negazione della realtà raggiunto...
carmus Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile 3 ore fa, appecundria ha scritto: Ci vorrebbe un governo di destra e sovranista con a capo un leader di prestigio. oppure sfruttare la finanza creativa della Santanchè
Amministratori cactus_atomo Inviato 5 Aprile Amministratori Inviato 5 Aprile I dazi sono un problema per tutti. Le imprese usa hanno delocalizzato per essere competitive se dovessero tornare a produrre un casa i loro prodotti sarebbero troppo cari per i consumatori usa e non usa. Ala fine tutti venderanno di meno e i più penalizzati saranno quelli che producono primo prezzo o dove la concorrenza è forte. Il problema non è produrre ma vendere.
garmax1 Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile 25 minuti fa, bungalow bill ha scritto: O le menti elevate del pd. Ora ci sono i vostri cari al governo, arrangiatevi ma soprattutto fate vedere quello che sapete fare. Lascia stare il pd che poi ti da acidità di stomaco 1
iBan69 Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile 1 ora fa, bungalow bill ha scritto: O le menti elevate del pd. Di cui tu, ovviamente non potresti farne parte, per ovvi motivi di elevatezza latitante. 1
gibraltar Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile 3 ore fa, briandinazareth ha scritto: È incredibile il livello di negazione della realtà raggiunto... Anche tu però: ancora ti attendi un argomento postato dall'opener che abbia un minimo di attinenza con la realtà (che non sia quella che asseconda le sue farneticazioni)? E dai...
criMan Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile 4 ore fa, briandinazareth ha scritto: Qui siamo oltre la fessaggine, si è dimenticato la componentistica.. Auto e aerei ma non solo... attento , potrebbero fare la paraculata di non mettere dazi su certi tipi di componentistica che importano. Mi pare si sia gia' deciso che i ricambi per auto non subiranno dazi. Fessi si , ma non ogni oltre limite.
criMan Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile Il populismo non e' nell'idea ma nelle soluzioni proposte. Questo e' il nodo della faccenda. Capisco si voglia ricreare un ceto medio benestante , ridurre sacche di poverta' . Tutto portando e riportando lavoro dove non c'e' piu'. Ma in un contesto globalizzato come quello attuale andare a mettere dazi e chiudere le porte significa dover trattare non solo dove si lavora il prodotto ma anche tutta la catena che sta' a monte. Fattori produttivi , semilavorati e cosi' via. Mettere dazi cosi' e' una soluzione populista. Ovvero trovare soluzioni semplici a problemi complessi. Spacciandole ovviamente per risolutive.
briandinazareth Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile 18 minuti fa, criMan ha scritto: Capisco si voglia ricreare un ceto medio benestante , ridurre sacche di poverta' Io non sono neppure sicuro che l'obiettivo di trump e dei supermiliardari del suo entourage sia quello. Thiel, che è pure più potente di musk lo ha spiegato molto chiaramente e pubblicamente. Oligarchia autoritaria e rigetto dei valori dell'Illuminismo, che poi sono quelli qualificanti dell'Occidente e che permettono libertà e la non necessita di uniformità totale con la maggioranza. Il superamento del concetto di verità e dei fatti prima delle opinioni è lo strumento che usano per smontare il ragionamento razionale che è necessario alla libertà.
UpTo11 Inviato 5 Aprile Inviato 5 Aprile 48 minuti fa, briandinazareth ha scritto: Thiel Qui andiamo nella psichiatria on steroids.
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