Questo è un messaggio popolare. Roberto M Inviato 19 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 19 Aprile Non mi piace scrivere su un thread che ha un titolo secondo me completamente sbagliato e forviante, e siccome sono convinto, per esperienza diretta, che il miglior investimento sulla fotografia, sia che siate hobbisti (non importa a che livello) sia che siate professionisti e’ proprio quello dei Workshop Fotografici o dei viaggi organizzati finalizzati alla fotografia, credo opportuno aprire uno apposito, raccontandomi la mia esperienza diretta. Provengo dall’analogico e in passato sviluppavo e stampavo da solo le foto in BN e colori Cibacrome (Durst M601 con ottica Shneider Componon). Ovviamente conoscevo tutti i “grandi maestri” della fotografia, come molti, ed ho ancora una discreta collezione dei loro libri. Con l’avvento del digitale ho iniziato a partecipare ai primi workshop “on site” nel 2013. Qui bisogna fare una distinzione infatti ci sono : . 1) WorkShop in aula (li trovo noiosi, forse più adatti per chi inizia da zero) più economici. . 2) WorkShop “on site” dove oltre alla parte didattica di va sul campo a scattare, con uno o due fotografi pagati “tutor” che ti spiegano sia la tecnica che la composizione, poi si guardano assieme le foto e le si discutono. Inevitabilmente il “tutor” spiegherà a suo avviso se e perché una foto funziona o no. Sono i più costosi, a volte molto costosi, a seconda della qualità e della “fama” del fotografo, che segue parametri oggettivi (libri pubblicati, foto vendute-esposte, concorsi internazionali importanti vinti) e quindi a mio avviso vanno fatti non con il “primo che capita” ma dopo aver verificato chi sono i tutor e le foto che fanno. Non bisogna approcciarsi a questi workshop con l’idea di fare un viaggio di 6-8 giorni e portare a casa la “foto della vita” ma di assorbire e letteralmente assaporare per una settimana o più la fotografia, apprendere tecnica, sia in ripresa che ln misura ridotta in postproduzione, confrontarsi con altri approcci e altre visioni fotografiche. . 3) Viaggi fotografici “puri” e cioè sia quelli “auto-organizzati” che quelli organizzati da professionisti-tutor-agenzie. Il “confine” tra i work-shop e questi ultimi è molto sottile e dipende tutto da chi è il fotografo tutor, a volte puoi trovare un WS con un pessimo tutor (che si fa gli affari suoi, fotografa e abbandona i partecipanti a loro stessi, magari sfruttando l’abnorme autostima che molti hobbisti hanno) mentre al contrario puoi trovare una guida-accompagnatore che ha organizzato il viaggio senza “promettere” nulla (ognuno fotogra per sé) da cui può apprendere e migliorarti molto di più e meglio. Segue 1 2
Roberto M Inviato 19 Aprile Autore Inviato 19 Aprile Per mia esperienza personale ho tratto enorme giovamento da questi primi workshop, soprattutto osservando il modo di operare dei fotografi, come ripeto, scelti con cura, con i parametri descritti sopra. Il primo è stato un WS di fotografia Street a Berlino, con un fotografo ancora attivo secondo me molto bravo in questo genere (Stefano Corso) poi ho virato decisamente verso la fotografia naturalistica e fatto, nel 2014-2015 tre WS in (Islanda e Scozia) e quindi in luoghi "iconici" di cui esistono migliaia di foto. Ovviamente in queste situazioni bisogna cercare di sforzarsi a creare delle foto diverse dalle altre, insomma "non viste", che però siano significative. Quindi, anche mettendo in pratica tecniche nuove apprese (ad es. la doppia esposizione on camera), la pianificazione e l'idea "prima" di scattare la foto sono andato da solo in un altro "luogo iconico", Castelluccio durante la fioritura, dove ci saranno in quei giorni letteralmente migliaia di fotografi. Ed ho scattato in particolare due foto che sono state premiate in concorsi internazionali molto importanti una come finalista menzione d'onore e l'altra come vincitrice di categoria. Questo perchè le foto, pur scattate in luoghi iconici, erano originali e non viste all'epoca. Se no, se non hanno un quid pluris, è difficile che vincano in concorsi importanti. Proprio partecipare alle cerimonie mi ha aperto un mondo in quanto ho conosciuto altri fotografi vincitori di concorsi, con cui ho organizzato molti viaggi principalmente wildlife con la formula "divisione delle spese", cioè si pianifica assieme il viaggio e quindi si ottimizzano i costi, con gruppo al massimo di quattro persone. Rispetto al classico WS si risparmia molto, e quindi si possono fare più viaggi nel corso dell'anno, tempo permettendo. Il tutto è stato per me molto gratificante perchè ho vinto tutti i concorsi internazionali più importanti (tranne uno, il WPY) anche con risalto mediatico notevole (nel caso di un overall winner) e di conseguenza premi in danaro sostanziosi, foto vendute, progetti di pubblicazioni sponsorizzati in corso. Non ho mai personalmente tenuto Workshop a pagamento perchè in quel caso devi (a coscienza) star dietro alle persone e "aiutarle" a fotografare, nel wild life e per me il tempo è una risorsa più preziosa dei soldi. Tranne in un caso, due anni fa, quando mi ha assoldato una agenzia importante americana degli Stati Uniti ed ho fatto da tutor a 8 fotografi molto bravi (tutti professionisti tranne due) per un viaggio in Etiopia, il che mi ha divertito molto perchè per 10 giorni ho parlato sempre inglese. Siccome ho anche qui i miei Haters (che un pò mi gratifica ) evito di pubblicare qui le foto che ho citato e i miei riferimenti (concorsi, sito web, siti dove pubblico, Instagram e FB) chi vuole può può contattarmi in privato e sarò ben lieto di dargli i miei contatti, anche, se dovesse capitare dalle mie parti, magari per fare una uscita fotografica assieme. E' successo con @simpson sul Garda ed è stato bello.
mom Inviato 21 Aprile Inviato 21 Aprile Ricordo bene la tua foto della fioritura delle lenticchie di Castelluccio: era bellissima . Non so se l' avevi postata qui o l'ho vista da qualche altra parte. Come posso ritrovarla e rivederla? Grazie. 😃 1
Roberto M Inviato 22 Aprile Autore Inviato 22 Aprile Grazie. Mi sembra di averle postate anche qui. Appena ho un attimo di tempo ti giro i link. La prima, del 2015, e una doppia esposizione on camera della stessa scena, una ripresa fissa e l’altra con mosso creativo intenzionale. La seconda, del 2016, è un arcobaleno di nebbia, evento molto raro e non facile da fotografare, perché l’evento in genere dura al massimo 5 minuti, e devi prevederlo se no fai fatica in così poco tempo a trovare una bella composizione. 1
Roberto M Inviato 28 Aprile Autore Inviato 28 Aprile Da sei giorni sono in Kenya, in un safari organizzato da me in luoghi che conosco molto bene, essendoci stato molte volte, e domani andrò in un altro parco meno frequentato per studiare anche altri ecosistemi. Per lo specifico genere fotografico Natura, Paesaggi e Wildlife il viaggio fotografico ovvero l’uscita pianificata nei luoghi dove riprendere animali rari e in via di estinzione e’ assolutamente essenziale per fare foto significative. Se si ha l’ambizione di scattare foto uniche, che hanno un quid pluris rispetto alle centinaia di migliaia di foto che si vedono in rete, con anche l’ambizione (perché no ?) di vincere concorsi internazionali importanti o vendere le proprie foto, occorre concepire un viaggio fotografico con lo scopo di fare fotografie, non una “vacanza” dove si scattano anche foto, che e’ diverso. E’ importante trovare una guida locale brava che conosca i posti e le abitudini degli animali, oppure (opzione molto più costosa) affidarsi a fotografi veramente bravi, non il primo uscito per caso. Ad esempio per l’Africa il numero 1 che organizza anche workshop e viaggi fotografici e’ Federico Veronesi. 1
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