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Melius Club

Chiarimenti prime esperienze file Hi - Res Qobuz, tidal...


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Inviato

Salve,

fatemi capire, tra un file 16/44 ed uno ad  alta risoluzione....le differenze alle misure sarebbero  queste ?

Praticamente equipollenti .

A questo punto allora  perchè correre dietro ai files HR ?

.................

Ma perchè, quando sono fatti bene, ultimamente pochi, ,ma per fortuna ci sono, all'ascolto sono chiaramente superiori.  

No:  mi pare che ....

E, purtroppo, quando sono fatti male...all'ascolto sono indubbiamente inferiori .

 

Sempre a disposizione per dimostrazioni nel mondo reale ..de visu ..

 

Saluti, Fabrizio

ilmisuratore
Inviato
49 minuti fa, one4seven ha scritto:

@ilmisuratore siamo alle solite... 

...beh si, ma non mi avventurerò più in discussioni sterili 

Oggettivamente è questa la situazione 

  • Melius 2
Inviato
5 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

una tromba

Oh hai un chiodo fisso :classic_biggrin:

ilmisuratore
Inviato
6 minuti fa, Coltr@ne ha scritto:

Oh hai un chiodo fisso :classic_biggrin:

:classic_biggrin:...ho corretto 

Dovevo scrivere TOMBA 

  • Haha 1
loureediano
Inviato

Il problema sta tutto nel rock e nel pop, pochissimo nel jazz

Diciamo che per questi generi lo streaming è deleterio

Suonano molto meglio, pur con tutti i loro limiti, i vecchissimi CD, insomma quelli non rimasterizzati o altro

Poi ci sono alcuni rimasterizzati, vedi molti fatti da Steven Wilson che sono ottimi.

Insomma con il rock e il pop la alta definizione è quasi sempre iper compressa.

SimoTocca
Inviato
5 ore fa, loureediano ha scritto:

Il problema sta tutto nel rock e nel pop, pochissimo nel jazz

Diciamo che per questi generi lo streaming è deleterio

Non posso non concordare, in quanto l’identica premessa l’ho fatta io nel mio primo intervento.

Ma anche qui: farei grande attenzione a generalizzare! Non è assolutamente regola generale che il Pop e il Rock siano ipercompressi! Per esempio i Pink Floyd: in streaming non solo ci sono tutti gli album in formato HiRes 24/96, ma ci sono anche alcuni recenti Remix, e a mio avviso sono fatti a regola d’arte. Sta di fatto che sia i file HiRes che i Remix lasciano al “palo” i miei CD originali (prima uscita, intendo), ma proprio “al palo!”.

È una differenza di qualità audio così rimarchevole che non posso più ascoltare i CD (che peraltro ascolto con un paio di SACD CD Player Accuphase Top di gamma… non proprio con il mangiadischi …dico!)

Ma via via ci sono sempre più numerosi album Pop e Rock rimasterizzati a regola d’arte, e con poca compressione dinamica

E… posso dire peraltro che il discorso della compressione dinamica e della loudness war andrebbe un pò rivisto proprio per il genere Pop e Rock, in cui un DR elevato non è cosa proprio sempre necessaria ad un buon ascolto… 

Ho più di una volta postato articoli di uno dei due o tre ingegneri del suono più premiati del mondo, che cambia di parecchio i termini della questione e sminuisce non poco il “valore e il significato” del DR, il range dinamico preso come una specie di Bibbia e valore assoluto dalla maggior parte degli appassionati..  

Ma ecco, non voglio andare oltre perché qui sopra si parla d’altro..

 

SimoTocca
Inviato
Il 25/04/2025 at 11:19, fabrizio ha scritto:

altro esempio di due flies dello stesso brano ; li utilizzo spesso nelle dimostrazioni 

https://www.qobuz.com/it-it/album/neighbourhood-manu-katche/0060254700251

https://www.qobuz.com/it-it/album/neighbourhood-manu-katche/0060249869815

Saluti, Fabrizio

Ecco… prendiamo proprio questo esempio….

Ho voluto ascoltare a casa mia i due album a confronto, usando Qobuz e selezionando il primo brano dei due album, quello in HiRes e quello in 16/44.

Con un semplice click si ha il confronto in tempo reale… e ho addirittura creato una “compilation” con il primo brano alternando casualmente la versione 16/44 e quella 24/96 e ho premuto poi il pulsante di suonare a caso i brani… e giuro non c’è stata una sola volta che non abbia riconosciuto il file HiRes e lo abbia preferito al 16/44.

IMG_1824.png

IMG_1823.png

SimoTocca
Inviato

Ho ascoltato l’album sia in cuffia (l’impianto specifico per la RAAL sr1a, usata come monitor nei migliori studi di registrazione del mondo..) sia con l’impianto diffusori (Magneplanar 3.7 II).

La differenza di qualità è davvero notevole, forse perché il mio DAC Berkeley Reference 3 è molto sensibile alla qualità della “fonte”… 

il pianoforte con il formato 24/96 suona “completo”, con il 16/44 suonano solo le “corde”, e non la cassa armonica! Basterebbe questo (perché il pianoforte è sempre la prova del nove in ciascun sistema audio..). Ma andando avanti si sente che sono anche i bassi, quelli delle percussioni in particolare, a suonare più belli e naturali…

Già con la cuffia RAAL si nota, ma con i diffusori Maggies ancora di più diventano rilevanti le informazioni spaziali, quelle del file 24/96, che fanno identificare con chiarezza i singoli strumenti nello spazio… spazio che invece nel formato 16/44 risulta quasi bidimensionale, e non olografico e tridimensionale come invece in 24/96.

 

 

SimoTocca
Inviato

Ora… nell’audio, come in politica del resto, tutte le opinioni sono rispettabili… entro certi limiti, ovviamente… 

Però… e però in generale il formato HiRes è quello che con i suoi 24 bit consente un range dinamico ancora più grande del formato a 16 bit… e con la frequenza di campionamento che è doppia o più del 44,1 Khz, 96 o 192 che sia, ecco che i filtri digitali dentro ogni DAC riescono a “spostare” gli artefatti digitali molto oltre la soglia acuta udibile..

Mi pare un fatto estremamente atipico che @fabrizio goda degli album HiRes ascoltandoli in auto e che invece a casa, dove immagino abbia un impianto più “performante”, non riesca a cogliere queste differenze … così chiare ed evidenti anche usando DAC da meno di 20 euro e una cuffia HiFiMan 400 che ora si vende a 99 euretti…boh??  

Inviato
Il 25/04/2025 at 12:05, G.Carlo ha scritto:

Ti consiglio vivamente questo:

Front.jpg

Su qobuz c'è 24 /192.. Parliamo della stessa cosa? 

Inviato

@Karlos Su Qobuz è 24/88.2 o 24/176.4... è senz'altro ricavato dal SACD, ma non è DSD.

SimoTocca
Inviato

@Karlos @G.Carlo I servizi di streaming in generale trasmettono solo file flac PCM, 16/44 o HiRes.

E però su Qobuz (così come su altri siti, ma più su Qobuz) c’è la possibilità di acquistare file in formato DSD.

Io ne ho acquistati diversi, perché con la “liquefazione” della musica e i nuovi DAC sempre più “performanti”, il formato DSD svela le sue potenzialità rimaste un poco nell’ombra con il SACD.

Rimaste nell’ombra prima di tutto perchè diverse registrazioni degli anni ‘90 che uscivano su SACD erano registrate (perché in generale si registra sempre o quasi sempre in PCM) in formato HiRes ma non “pieno”. Vale a dire 24/44 o 24/48.

Poi perché i DAC, appunto, erano molto piú “primitivi”. 
Anche se trasformato da DSD a formato PCM, qualcosina nel suono cambia (si veda la discussione sul DSD su Qobuz).

Anche qui: basta provare di persona e fare le proprie esperienze… poi il Forum serve a condividerle… ma prima bisogna farle, le esperienze personali.. 

 

imaginator
Inviato

 

@SimoTocca Confermo che l’ascolto in SACD offre una quantità di dettagli nettamente superiore rispetto all’equivalente in CD, che appare più limitato e basico. Certo, un CD ben registrato può suonare comunque molto bene, ma il confronto tra o due formati mette in evidenza differenze che possono essere significative.

Con l’SACD (su sorgente 2 telai Accuphase) il suono acquisisce una profondità e una ricchezza armonica sorprendenti. Si colgono sfumature e dettagli che il formato 16/44 semplicemente non restituisce. Qualche giorno fa stavo ascoltando un SACD della Mutter, e la resa del violino era straordinaria, emozionante : si percepiva la risonanza del legno, un suono fisico e avvolgente, vellutato ma ricco di energia.


Questa differenza  non sempre si ripete con l’ascolto in streaming e mai è così evidente, anche perché, di base, noto una differenza di grana, meno fine nel sistema di streaming rispetto all’ascolto con la meccanica. A volte il formato 16/44 sembra addirittura più efficace, come ha osservato anche Fabrizio. Questo solleva qualche dubbio, perché il DAC utilizzato è lonstesso (DC-1000), e lo streamer è un Innuos di buon livello. Evidentemente, qualcosa accade a monte del segnale che influisce sul risultato finale. 

Cosa?

 

 

Inviato

Mi permetto di aggiungere che il formato DSD oltre al senso di spazialità è divisione dei piani sonori già detto, dà in generale un impressione di un suono più "analogico", che per la maggior parte degli audiofili è la caratteristica più apprezzata quando si ascolta da supporto digitale.

Una volta un'appassionato che aveva affinato un setup streamer-dac di alto livello quando gli ho chiesto che miglioramenti aveva avuto, mi ha detto "sembra di ascoltare un giradischi".

  • Haha 1
Inviato
Il 25/04/2025 at 11:19, fabrizio ha scritto:

Salve ,

altro esempio di due flies dello stesso brano ; li utilizzo spesso nelle dimostrazioni 

https://www.qobuz.com/it-it/album/neighbourhood-manu-katche/0060254700251

https://www.qobuz.com/it-it/album/neighbourhood-manu-katche/0060249869815

Saluti, Fabrizio

ho ascoltato i due file a confronto.

innanzi tutto si tratta di un'ottima registrazione, ed appare evidente la sorgente comune (master, mixaggio ecc.).

ad un ascolto distratto è difficile cogliere differenze, ma un ascolto attento evidenzia una maggiore presenza degli strumenti con il file in alta risoluzione, dove gli strumenti sono più a fuoco, la scena è più profonda e c'è una maggiore sensazione di libertà di volo delle note.

non è una differenza tra il giorno e la notte, sono piccoli aspetti che nel complesso e con un ascolto concentrato, mi fanno preferire la versione 24/96. è un po' come se a teatro si è in una posizione più favorevole di un'altra - ma l'evento è lo stesso. mi ha fatto venire in mente quando alla Staatsoper di Monaco sono seduto sulla prima balconata in prima fila - che resta esterna rispetto agli anelli superiori - o in una delle file retrostanti dove si ha il balcone superiore sopra la testa che rende il suono percepito leggermente attufato. 

PippoAngel
Inviato
56 minuti fa, peng ha scritto:

non è una differenza tra il giorno e la notte, sono piccoli aspetti che nel complesso e con un ascolto concentrato, mi fanno preferire la versione 24/96. è un po' come se a teatro si è in una posizione più favorevole di un'altra

Se non ci sono errori "pacchinani" è così che deve essere ... le differenze sono piccole, ma ci sono ...

  • Haha 1

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