UpTo11 Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio C'è giusto un articolo sull'ultimo Millennium del FQ: "L’interruttore dell’orso atomico: alla Russia metà del mercato dell’energia nucleare (anche in Europa) L’azienda di Stato per l’energia nucleare russa copre metà del mercato mondiale: dall’Africa alla Cina, dall’Ungheria alla Turchia (paese Nato...). Non risente delle sanzioni, offre servizi “chiavi in mano” e non fa domande sui diritti umani"
Coltr@ne Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio 1 ora fa, ferrocsm ha scritto: in Spagna i giradischi hanno ripreso a funzionare correttamente I telefoni minga tropp Che sfiga il toro quest'anno.
piergiorgio Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio @ferrocsm era una domanda retorica, per capire se dopo 23 pagine di thread...embè
Martin Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio 1 ora fa, audio2 ha scritto: che tra l' altro rifornisce anche gli usa, vista l' alta qualità del loro prodotto, L' uranio migliore è quello canadese, come per gli sterii e i sonadori (Classè, Bryston, Totem, Mirage, Paradigm, Oscarpiterson, Nilàng, Leonarcòen, Gilèvan, Gionimìccel...)
ferrocsm Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio 6 minuti fa, piergiorgio ha scritto: era una domanda retorica Questo lo avevo capito, mica pensavi che dal 27 di Aprile credessi che in Spagna e in parte di Portogallo e Francia fossero ancora al buio del gran apagon 1
lello64 Inviato 20 Maggio Inviato 20 Maggio 3 ore fa, maurodg65 ha scritto: Guarda che è pieno di Ingegneri Nucleari, ma non solo nucleari, che sostengono la scelta di quella tecnologia infatti l'ho scritto ed è per questo che lascerei discutere loro sull'opportunità di utilizzare o meno determinate tecnologie
claravox Inviato 20 Maggio Autore Inviato 20 Maggio 3 ore fa, Coltr@ne ha scritto: I telefoni minga tropp Le tesi complottiste vedono un legame tra le prese di posizione di Sanchez contro Israele e il blackout della rete telefonica che da questa mattina ha colpito Andalusia, Galizia, Paesi Baschi, Aragona, Navarra, Estremadura e Comunità valenciana. Chissà se in tema di hackeraggio i sionisti avrebbero le conoscenze adeguate per tali ritorsioni 😉
UpTo11 Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno https://it.euronews.com/my-europe/2025/06/17/spagna-blackout-governo-ammette-carenze-sistemiche-e-punta-il-dito-contro-red-electrica
Jack Inviato 18 Giugno Inviato 18 Giugno @UpTo11 ah! Ohibó! non è stato il turpe avviluppo di indegne auto elettriche e malefico fotovoltaico? Con il guardone eolico come terzo incomodo? 2
tomminno Inviato 18 Giugno Inviato 18 Giugno Il 20/05/2025 at 12:03, maurodg65 ha scritto: la possibilità di colpire una centrale per provocarne un’esplosione della stessa che provochi un incidente “nucleare” è così complessa e difficile che richiederebbe una testata atomica per riuscirci Israele non ha usato l'atomica sui siti iraniani e comunque ci sono state fughe radioattive...
maurodg65 Inviato 18 Giugno Inviato 18 Giugno 1 ora fa, tomminno ha scritto: Israele non ha usato l'atomica sui siti iraniani e comunque ci sono state fughe radioattive... Direi di no. https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/mondo/2025/06/13/la-relazione-dellaiea-contaminazione-radiologica-e-chimica-nei-siti-nucleari-colpiti_5ea031d9-dbf9-4d11-b7ec-90a7d13cf17e.html "Il livello di attività radioattiva dopo l'attacco di Israele ai siti nucleari iraniani è rimasto invariato e si attesta su livelli normali, indicando l'assenza di impatto radiologico esterno sulla popolazione o sull'ambiente", ma ha prodotto una "contaminazione radiologica e chimica all'interno degli impianti". A dirlo è Rafael Grossi, direttore dell'Aiea, al Consiglio di Sicurezza Onu, riferendo che l'Iran ha confermato che i siti di Fordow e Esfahn sono stati colpiti. "Il livello di radioattività è rimasto invariato e su livelli normali ma la contaminazione è gestibile prendendo misure adeguate", ha aggiunto.
claravox Inviato 18 Giugno Autore Inviato 18 Giugno Il governo spartisce le colpe del blackout tra Red Elétrica e le aziende (Cinco Días, M. Planelles, J. Cruz Peña, I. Fariza, 18 giugno 2025) Il blackout che il 28 aprile 2025 ha lasciato al buio la Penisola Iberica è stato un fiasco clamoroso, e il governo spagnolo, dopo 49 giorni, ha finalmente pubblicato un rapporto che punta il dito contro Red Eléctrica Española (Redeia) e le compagnie elettriche private. La ministra per la Transizione Ecologica, Sara Aagesen, ha spiegato che un problema di sovratensione, non adeguatamente gestito, ha mandato in tilt l’intero sistema elettrico. La responsabilità è duplice: da un lato, Redeia ha pianificato male il mix energetico, ignorando la necessità di una centrale di supporto; dall’altro, le centrali attivate per stabilizzare la tensione, gestite da colossi come Iberdrola, Endesa, Naturgy ed EDP, hanno funzionato in modo anomalo, non assorbendo la potenza reattiva necessaria. Il rapporto descrive una sequenza di errori: la sera prima del blackout, una delle dieci centrali termiche previste da Redeia ha comunicato la sua indisponibilità, ma l’operatore ha deciso di non sostituirla, sottovalutando il rischio. La mattina del 28 aprile, oscillazioni di tensione si sono accumulate, e un tentativo tardivo di attivare una centrale a gas non ha evitato il collasso. Aagesen ha sottolineato che la Spagna aveva abbastanza capacità di generazione per prevenire il disastro, smentendo chi temeva una crisi dovuta alla dipendenza dalle rinnovabili. Tuttavia, alcune centrali si sono disconnesse “indebidamente”, aggravando la situazione. Il governo, però, si guarda bene dal chiedere dimissioni, come quella della presidente di Redeia, Beatriz Corredor, e rimanda le responsabilità patrimoniali alla CNMC e ai tribunali. Un aspetto preoccupante emerso dall’indagine è la vulnerabilità della rete a potenziali ciberattacchi, anche se questa causa è stata esclusa. Per prevenire futuri blackout, il governo ha annunciato un decreto legge che rafforzerà la supervisione degli operatori e potenzierà le risorse per il controllo della tensione. L’indagine, basata su dati parziali a causa della riservatezza imposta dalle aziende, ha anche scagionato il fotovoltaico, difeso dalle associazioni di settore contro le accuse, persino di Trump. Intanto, Spagna e Portogallo spingono per maggiori interconnessioni con l’Europa, bloccate dalla Francia, che avrebbero potuto mitigare l’incidente. Il cuore della vicenda è la fragilità di un sistema elettrico impreparato a gestire la transizione energetica. Il rapporto, accelerato da pressioni politiche legate a scandali di corruzione nel PSOE, non chiarisce tutto, ma evidenzia un fallimento collettivo. La Spagna deve investire urgentemente nelle sue infrastrutture per evitare che un altro blackout comprometta la sua credibilità e la sicurezza energetica. Questa retorica è piena di contraddizioni per chi ha un minimo di idea su come funziona una rete elettrica. In primis scagionano il rinnovabile però ammettono che le centrali classiche sono le uniche a poter assorbire i picchi di potenza reattiva generata dalle rinnovabili. Poi danno la colpa all fatto che la penisola non è collegata abbastanza alla rete europea quando questo fatto ha salvato il continente dal blackout. Gli unici responsabili diventano così gli operatori
Martin Inviato 18 Giugno Inviato 18 Giugno Molto probabilmente il blackout spagnolo è legato al fatto che circa il 40% della generazione non disponeva di controllo in "tempo reale" (ovvero abbastanza veloce da permettere azioni in feedback entro il tempo di intervento delle protezioni) 1
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