Plot Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 5 minuti fa, wow ha scritto: l'ideale poi sarebbe che l'orientamento religioso non venisse imposto, in maniera pesante, già in tenera età. esiste un confine labile tra ossessione e i pochi ma efficaci insegnamenti che dovrebbero porre il focus sul rispetto per il prossimo e la tolleranza verso gli altri senza raggiungere vette di fanatismo ideologico. 1
ascoltoebasta Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 41 minuti fa, senek65 ha scritto: Sei portavano in una sinagoga nasceva tutto sto casino? No nel modo più assoluto,altrimenti si verrebbe tacciati d'antisemitismo.
Gaetanoalberto Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 13 minuti fa, wow ha scritto: credo, nel 70% dei casi l'effetto che si ottiene è significativamente contrario a quello che i genitori vorrebbero ottenere Ma infatti dimentichiamo che la scuola è solo un pezzetto della nostra esperienza, e serve ad accompagnarci prima di tutto per dare principi sani, e se possibile riempire un po' la "scatola degli attrezzi". Riempirla di attese, farla diventare il crocevia delle questioni dei "grandi", invaderla con la politica organica ai partiti ed ai movimenti sarebbe un sacrificio umano. Non so perché, e ci lavoro dal 1993, non vedo nulla di abominevole: qualche profe strano, qualcuno più convinto e non solo a sinistra (a me negli anni 90 pareva di essere piombato in pieno leghismo spinto), qualcuno bravo, altri meno. La chiamano "comunità a legami deboli", nel senso che non siamo un esercito in marcia. Le volte che qualche DS tenta di fare il generale finisce a frittata. 1
Plot Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 7 ore fa, piergiorgio ha scritto: 8 ore fa, Fabfab ha scritto: mi aspetto anche venga fatto anche il percorso inverso: quando vedremo bambini musulmani andare in chiesa a recitare un Padre Nostro? Così, giusto per conoscere i riti di altre religioni. Attendo tranquillo, mi metto comodo😄 Non solo qui, ma anche in un paese musulmano, magari di quelli più estremisti, per par condicio. Anzi, per meglio dire, per favorire ' l'apertura mentale '. certo che voi siete proprio strani. Sembrate un gregge di pecorelle smarrite ed avete bisogno del supporto alla cisint per condurvi sulla retta via
Paolo 62 Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio Vorrei capire come siano andate effettivamente le cose. Hanno davvero preso tutti i bambini dell'asilo e mandati a pregare dall'Imam musulmano anche quelli di famiglie cattoliche? Vorrei vedere se mandassero dal prete i bambini musulmani. Potrebbe creare disorientamento, nel senso che il bambino o confonde le due religioni oppure non sa più a chi credere.
garmax1 Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 40 minuti fa, Plot ha scritto: si puo' chiedere perche' non hai battezzato i figli @garmax1 ? Se la domanda non piace puoi anche non rispondere Perché non essendo mia moglie ed io credenti nella religione cattolica e non essendoci sposati con il rito religioso abbiamo ritenuto coerente con le nostre idee non battezzare nostra figlia. Comunque sin dalle elementari abbiamo sempre deciso di farle frequentare le ore di religione (oltretutto sempre con ottimi risultati e ogni professore mi ha sempre parlato bene della sua partecipazione alla materia), magari potrà fare una scelta ragionata e giusta in qualunque momento. Ciao, anche se fatico a comprendere la natura della tua domanda 1 1
wow Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 16 minuti fa, Plot ha scritto: esiste un confine labile tra ossessione e i pochi ma efficaci insegnamenti che dovrebbero porre il focus sul rispetto per il prossimo e la tolleranza verso gli altri senza raggiungere vette di fanatismo ideologico. Le scuole religiose sono spesso un ghetto per bambini appartenenti a famiglie ricche, un baluardo contro eccessive commistioni e dove i futuri adulti iniziano ad annusarsi.
Gaetanoalberto Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 12 minuti fa, Paolo 62 ha scritto: Vorrei vedere se mandassero dal prete i bambini musulmani Ci vanno già: gli oratori sono stracolmi prevalentemente di bambini mussulmani, ed i rapporti con i preti sono spesso ottimi, anche perché per molti di loro da una parte serve aiuto, dall'altra questo aiuto nei paesi di provenienza arriva dalle scuole coraniche delle moschee. Non è che i musulmani sono tutti uguali. Certo ci sono le capre fondamentaliste in ogni religione: ascoltatevi a Kirillo e leggete del ruolo previsto per la donna. Certo, più delicata è la questione "preghiera" : immaginate che l'Imam abbia semplicemente spiegato la ritualità della preghiera... io sarei curioso, e l'argomento è scolastico se affrontato in questa chiave. Fesse le maestre che in perfetta buona fede hanno pubblicato le foto. Vediamo se licenziano pure loro: al rogo, al rogo! 2
Plot Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 3 minuti fa, garmax1 ha scritto: Perché non essendo mia moglie ed io credenti nella religione cattolica e non essendoci sposati con il rito religioso abbiamo ritenuto coerente con le nostre idee non battezzare nostra figlia. 4 minuti fa, garmax1 ha scritto: Ciao, anche se fatico a comprendere la natura della tua domanda ...mi serviva per comprendere meglio quando ho definito "basta con questo bigottismo" che era rivolto in generale ed avevo il sentore che te la saresti presa a male. Quello che evidenzi lo ritengo un comportamento molto coerente e ne comprendo il significato privo di pregiudizi e lungi da me dal formularne. Quella che mostri e' una visione di tutto rispetto condivisibile al 100% 1
LUIGI64 Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 10 minuti fa, wow ha scritto: Le scuole religiose sono spesso un ghetto per bambini appartenenti a famiglie ricche, un baluardo contro eccessive commistioni Per la mia esperienza, mi pare uno scenario a dir poco esagerato
aldofranci Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 4 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: 18 ore fa, andpi65 ha scritto: prova a spiegarlo a Christian De Martino, Leggo solo adesso. Vorrei capire il collegamento tra un poliziotto accoltellato in stazione da un marocchino pluridenunciato, poliziotto che ha tutta la mia solidarietà, e dei bambini dell'infanzia che vanno con le maestre a visitare una moschea. Non esisterebbe nessun collegamento plausibile e razionale. Ma un beota tracotante dietro un tastiera può farlo.
Paolo 62 Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio @Gaetanoalberto Il ministro manderà un'ispezione. Da quanto ho letto la preghiera era simulata.
andpi65 Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 4 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: E mentre uno fa un discorso serio e con delle motivazioni che non offendono nessuno, te vieni a fare il maestrino che sottolinea la f di ofio invece di odio e fai interventi totalmente ed assolutamente fuori TD e fuori luogo. Mi scusasse tanto se mi son permesso di dire , da uomo della strada, che i "fossi si fan con due rive" e nella realtà non sempre vengono bene. Credo proprio di essere stato molto "sgradevole" nel farlo , come mi han fatto notare. Robocop, ofio( https://www.treccani.it/vocabolario/ofio/ ), maranza e compagnia danzante invece sono son complimenti Gaeta'? Rileggiti gli scambi và!
Gaetanoalberto Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio L'articolo è da leggere. Ottima collega. https://corrieredelveneto.corriere.it/notizie/treviso/cronaca/25_maggio_05/bimbi-in-moschea-la-direttrice-dell-asilo-di-susegana-siamo-una-scuola-che-dialoga-da-noi-gli-alunni-musulmani-fanno-il-presepe-756212fb-fbe0-4f4f-9868-7a7a93d5dxlk.shtml
extermination Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 36 minuti fa, wow ha scritto: scuole religiose sono spesso un ghetto per bambini appartenenti a famiglie ricche, un baluardo contro eccessive commistioni Per quanto mi riguarda ne hai cannate tre su tre. my compliments
Questo è un messaggio popolare. Gaetanoalberto Inviato 5 Maggio Questo è un messaggio popolare. Inviato 5 Maggio Al rogo al rogo! Bimbi dell'asilo in moschea, la direttrice: «Siamo una scuola che dialoga, da noi gli alunni musulmani fanno il presepe» Treviso, Stefania Bazzo dirige la scuola dell'infanzia cattolica finita nella bufera: «Nessuna "preghiera unica", a scuola lavoro sulle religioni. La polemica ci fa capire che dobbiamo fare di più per far arrivare l'inclusione a tutti» Stefania Bazzo e la foto dei bimbi in moschea che ha scatenato le polemiche «Ci crediamo molto. E dopo tutto il dibattito che si è scatenato ci siamo resi conto che serve fare ancora di più. Perché l’inclusione e l’accoglienza arrivino nelle scuole ma anche nella società che troppo spesso ha paura». Non ha nemmeno una titubanza Stefania Bazzo, direttrice della scuola dell’infanzia cattolica paritaria Santa Maria delle Vittorie di Susegana (Treviso) diventata in queste ore teatro di un caso politico. Mercoledì scorso tutte le classi dell’istituto (è stata esclusa solo la sezione dei più piccoli) sono state ospitate dal centro culturale islamico «Emanet». La scuola, di ispirazione cattolica, voleva far conoscere ai bambini il luogo in cui i loro compagni, quasi un quarto degli iscritti, vanno a pregare ogni venerdì. Un ponte teso tra culture e religioni, dunque, voluto fortemente da docenti e dirigente per far sentire tutti «a casa». Direttrice, cos’è accaduto durante la visita? «Siamo stati accolti in modo molto gentile. I bambini sono rimasti molto colpiti dal grande tappeto rosso, si sono spontaneamente seduti a terra. Per i bambini vedere un luogo nuovo significa sperimentarlo con le competenze tipiche della loro età: col corpo, con la fisicità, per poi raccontare quello che hanno visto». Avete pregato? «Sì, alla fine e per la pace. Ognuno come prega abitualmente. Chi in ginocchio chi con le mani giunte. La preghiera “unica e conformata” di cui si è tanto parlano definendola indottrinamento non c’è stata. I bambini hanno imitato un gesto che era stato descritto dall’imam per spiegare le modalità di preghiera dei musulmani, così come hanno fatto ad esempio moltissime domande sul mobilio scelto per addobbare quel luogo, così diverso da quello dalle loro chiese. Questa è una delle cose più belle dei bambini: sono curiosi. Sanno discernere, leggono la realtà con i sistemi che hanno, senza sovrastrutture culturali. Per loro ogni pelle ha un colore, ogni persona è uguale e diversa allo stesso tempo. Lo sguardo dei bambini ci riporta ad una dimensione accogliente dell’altro che sarebbe bello che potessero portare con loro anche quando crescono. Tutto il resto, tutta la tensione che ne è emersa, con loro non ha nulla a che fare». Come avete vissuto il momento del dibattito come scuola? «Non ci aspettavamo tutta questa polemica. Come comunità educante ci siamo però detti: la conoscenza delle altre culture è il nostro futuro. Ed è nostra responsabilità insegnarlo ai bambini, noi ne siamo convinti. Questa fatica intorno ad un tema che dovrebbe essere di interesse comune non fa che spingerci a riflettere ancora di più sulla questione. Lo leggiamo anche nei casi di cronaca dei vari territori: i problemi nelle comunità sorgono quando non ci sono valori condivisi. Accompagnandoli nella conoscenza della realtà che ci circonda stiamo investendo sui bambini per dare loro strategie e modalità per diventare cittadini consapevoli. Pensiamo sia un tema importantissimo, alla base della costruzione della società del futuro». Ci sarà un’ispezione dell’ufficio scolastico regionale a scuola nelle prossime settimane. «Abbiamo sentito ma non siamo per niente preoccupati. Abbiamo deciso che faremo in ogni caso una relazione sul progetto in questione che coinvolge la nostra scuola e che va ben oltre questa singola uscita didattica in modo da fornire un quadro chiaro. Le scelte didattiche della scuola rispettano le linee guida che suggeriscono di far sviluppare la conoscenza anche delle altre religioni. Non solo. Nella progettualità didattica di quest’anno c’è proprio l’attenzione all’inclusione, visto anche che molti dei nostri studenti sono musulmani. Abbiamo già fatto molte altre attività negli scorsi mesi: dai canti e balli delle diverse culture ai laboratori di cucina con genitori di diversa nazionalità, in cui bimbi e genitori insieme cucinavano per i compagni. Le famiglie si conoscono tutte e hanno aderito con convinzione a questo progetto. Quello che c’è a scuola è il risultato di un grande lavoro di comunità». L’adesione vale anche per le famiglie musulmane? «Assolutamente sì. Come abbiamo spiegato più volte la partecipazione è totale. I bambini musulmani preparano il presepio a Natale, ci siamo trovati a pregare per l’Avvento tutti insieme. Siamo una scuola cattolica, loro ne sono consapevoli, una scuola che però dialoga. I bambini si sentono appartenenti alla comunità con le loro caratteristiche, senza doversi snaturare. Non sappiamo come saranno da adolescenti, come comunità educante abbiamo il dovere per fare il possibile affinché si sentano tutti a casa nella società in cui vivono». Cosa farete ora? «La questione, per noi normalissima, ha avuto un’eco così forte da farci pensare: “Cosa si può fare di più?”. È evidente che la nostra scuola è in accordo con genitori e parroco ma forse è nostro compito provare ad arrivare anche a tutta la comunità. Riteniamo che sia un tema che vada affrontato. In questo senso mi viene da dire alle altre scuole di non avere paura. Nelle scuole la tematica esiste e tante se ne occupano ogni giorno in modo silenzioso. Continuiamo a farlo e magari potrebbe essere l’occasione per condividere le esperienze anche tra istituti». Ha un messaggio da lasciare alla sua e alle altre comunità? «Sì, quello di trovare il coraggio di affrontare questo tema che indubbiamente è difficile per alcune componenti della società. Nel nostro piccolo abbiamo aperto una breccia che nel bene e nel male mi auguro sia un passo in avanti. Spero che anche dopo questo dibattito si provi a guardare finalmente in questa direzione, sia a livello di istituzione che a livello di comunità educante. Perché sta a noi adulti segnare la direzione e portare i bambini nel futuro». 1 5
andpi65 Inviato 5 Maggio Inviato 5 Maggio 3 ore fa, Jack ha scritto: A me piace che i bambini si mischino Si mischiano già, ma non era questo il punto ( credo e direi).
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