extermination Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 31 minuti fa, Jack ha scritto: quelli adeguati non li licenzierà mai nessuno finché li può pagare Il linea di massima convengo con te; varrebbe la pena sviluppare il concetto di “adeguatezza” del lavoratore ( non inadeguatezza che è più semplice) e quanto l’azienda può contribuire favorevolmente affinché questa adeguatezza si consolidi e si sviluppi nel tempo. Chiedo a te che sei sicuramente più titolato di me. Tks
jedi Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio @UpTo11 mio faccio la mia parte e voto di. Poi se non passa almeno ho la coscienza a posto,a differenza dei cialtroni di destra e renziani che i primi dicono di stare a casa( mi ricorda i tempi craxiani ) e gli altri votare no
Gaetanoalberto Inviato 10 Maggio Autore Inviato 10 Maggio Ragazzi, in linea di massima sono d’accordo: nessuno dovrebbe avere interesse a licenziare un buon lavoratore, e semmai la difficoltà è opposta, quasi nulla nel pubblico impiego. Farei notare che il tema in discussione non è solo questo. Tuttavia ci sono le eccezioni, non pochissime, in ambienti di lavoro tossici che pure esistono, oppure in imprese private solo di nome, dove impera un politichese o sindacalese, dove si fa mobbing proprio contro il più zelante, dove una parola sbagliata ti relega verso l’oscurità, ed esiste una protezione dei meno bravi o di chi fa squadra contro gli altri. Il giudice è …il miglior giudice…meglio non generalizzare in modo assoluto.
extermination Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio Fonte Adecco: licenziamento per giusta causa, invece, è la conseguenza di una condotta talmente grave da impedire la prosecuzione del rapporto di lavoro, anche in via temporanea. Tra gli esempi di licenziamento per giusta causa troviamo: l’insubordinazione verso i superiori; il furto di beni aziendali; minacce e violenze nei confronti del datore di lavoro o dei colleghi; il danneggiamento di beni aziendali; falsa malattia o infortunio; l’uso fraudolento dei permessi della Legge 104; la violazione del patto di non concorrenza; le false timbrature del cartellino; il rifiuto ingiustificato e reiterato a eseguire la prestazione lavorativa; l’abbandono ingiustificato del luogo di lavoro, in una situazione in cui l’incolumità e la sicurezza dei colleghi sono messe in pericolo; il lavoro per terzi durante il periodo di malattia; una condotta extra lavorativa penalmente rilevante.
senek65 Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 49 minuti fa, Jack ha scritto: quelli adeguati non li licenzierà mai nessuno finché li può pagare Mi tocca darti ragione 1
Gaetanoalberto Inviato 10 Maggio Autore Inviato 10 Maggio Comunque qui l'amministrazione dovrebbe istituire un gadget "Resilienza" con l'immagine del mio profilo 😆
extermination Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio In linea di massima ritengo che il lavoratore licenziato per giusta o ingiusta causa ( a suo modo di vedere o a norma di legge ) debba darsi da fare per trovare un nuovo lavoro piuttosto che ricorrere ad un giudice; il tutto, in considerazione dei lunghi tempi della legge, dell’ inevitabile deterioramento che nel frattempo, il tempo, genera nella persona e da ultimo ma non per ultimo il fatto che ove sia reintegrato lo aspetti una vita grama in azienda in particolar modo in una piccola azienda. In una grande potrebbe riuscire ad imboscarsi ma anche lì, non è detto che funzioni.
damiano Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 2 ore fa, senek65 ha scritto: sopratutto se di piccole dimensioni il costo del lavoro ( che non è mica quello che paghi al dipendente) rischia di essere devastante... una cosa tipo : netto dipendente 23.000 € anno costo per l'azienda 45.000 Non mi tornano i calcoli che fai, a me con i parametri che citi il costo azienda viene intorno ai 40k. E comunque, a maggior ragione, è importante adeguare i lavoratori a partecipare a processi produttivi più redditizi. E questo si fa rendendoli centrali, soprattutto nella piccola e media, investendo in formazione continua. Il lavoratore è la risorsa più importante, non il problema. Se tratti le persone, iniziando a chiamarle persone e non "risorse", in modo equo, li rendi competitivi nel mercato del lavoro e con un minimo di acume si riesce a fare il proprio mestiere di imprenditore. E la possibilità di licenziare diventa una questione minore. Qualcuno ha scritto di lavoratori "inadeguati" che non potresti licenziare perché "gne gne", io dico che l'imprenditore che ha questo tipo di lavoratore deve, prima di tutto, iniziare a farsi delle domande per cercare di capire come è successo. Ciao D.
audio2 Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio i conti non tornano nemmeno a me, con 23 mila netti al dipendente il costo per l' azienda considerato tutto dovrebbe venire almeno sui 48 mila.
Gaetanoalberto Inviato 10 Maggio Autore Inviato 10 Maggio 7 minuti fa, extermination ha scritto: In linea di massima ritengo che il lavoratore licenziato per giusta o ingiusta causa ( a suo modo di vedere o a norma di legge ) debba darsi da fare per trovare un nuovo lavoro piuttosto che ricorrere ad un giudice; il tutto, in considerazione dei lunghi tempi della legge, dell’ inevitabile deterioramento che nel frattempo, il tempo, genera nella persona e da ultimo ma non per ultimo il fatto che ove sia reintegrato lo aspetti una vita grama in azienda in particolar modo in una piccola azienda. In una grande potrebbe riuscire ad imboscarsi ma anche lì, non è detto che funzioni. Per passata esperienza professionale, ti dico che si lavora per l'indennizzo, non tanto per il reintegro, che ne costituisce uno strumento. Direi che il punto fondamentale è la sua illegittimità e la quantificazione equa del danno.
extermination Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio @audio2Colpa della “norma” che genera confusione nell’applicazione 😭
extermination Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio @Gaetanoalberto Ne ho viste anche io di conciliazioni da 4 soldi!! Cosa vuoi “danno!!!
maurodg65 Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto: Tuttavia ci sono le eccezioni, non pochissime, in ambienti di lavoro tossici che pure esistono, oppure in imprese private solo di nome, dove impera un politichese o sindacalese, dove si fa mobbing proprio contro il più zelante, dove una parola sbagliata ti relega verso l’oscurità, ed esiste una protezione dei meno bravi o di chi fa squadra contro gli altri. Certo, ma quale sarebbe l’interesse per quel buon lavoratore nel rimanere in quelle realtà piuttosto che cambiare azienda cercando qualcosa che gli si adatti meglio, dopo essersi fatto liquidare economicamente in modo importante ovviamente?
extermination Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 7 minuti fa, maurodg65 ha scritto: dopo essersi fatto liquidare economicamente in modo importante ovviamente? In modo importante, succede solo nei film, a meno che non parliamo di posizioni apicali
maurodg65 Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 3 minuti fa, extermination ha scritto: In modo importante, succede solo nei film È sempre tutto relativo.
Gaetanoalberto Inviato 10 Maggio Autore Inviato 10 Maggio 19 minuti fa, maurodg65 ha scritto: Certo, ma quale sarebbe l’interesse per quel buon lavoratore nel rimanere in quelle realtà piuttosto che cambiare azienda cercando qualcosa che gli si adatti meglio, dopo essersi fatto liquidare economicamente in modo importante ovviamente? Mi spiego meglio: la tattica è chiedere il reintegro puntando ad un risarcimento maggiore. Il Jobs Act ha agito su questo punto, limitando in ogni caso l'indennità ad un numero massimo di mensilità. La stessa giurisprudenza é intervenuta dicendo che in alcuni casi questa previsione è bassa. Faccio per dire, max 24, mi viene offerto 8, si chiude a 12. Il lavoratore sconta a suo carico la durata del processo.
Gaetanoalberto Inviato 10 Maggio Autore Inviato 10 Maggio 15 minuti fa, extermination ha scritto: In modo importante, succede solo nei film, a meno che non parliamo di posizioni apicali Assolutamente d'accordo 1 ora fa, Gaetanoalberto ha scritto: Comunque qui l'amministrazione dovrebbe istituire un gadget "Resilienza" con l'immagine del mio profilo 😆 Peró almeno mandatemi a quel paese. Che posto a fare ?
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