Jack Inviato 21 Giugno Inviato 21 Giugno 2 ore fa, permar ha scritto: Risus abundat in ore stultorum a forza di evocarlo è arrivato Cicerone il famoso geografo pre colombiano
mozarteum Inviato 21 Giugno Autore Inviato 21 Giugno 2 ore fa, extermination ha scritto: La crème Bulle’
mom Inviato 21 Giugno Inviato 21 Giugno 1 ora fa, Jack ha scritto: a forza di evocarlo è arrivato Cicerone e, poiché lo evochi anche tu, allora giochiamo a "Lo sapevi?" Ecco al suo riguardo, un noir interessante: "Cicerone, storia di un omicidio politico (ancora attuale)" . https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/18_dicembre_08/cicerone-storia-un-omicidio-politico-b325bfa4-fa51-11e8-a868-3ca0c519d197.shtml
mom Inviato 21 Giugno Inviato 21 Giugno 8 minuti fa, mozarteum ha scritto: Bulle' Meglio brûlée,direi... 😂 slurp!
Amministratori cactus_atomo Inviato 21 Giugno Amministratori Inviato 21 Giugno E se deve essere vino che vino sia lo dolce ber onde non fui mai sazio, Dante e poi all'osteria come gli ubriachi, cicerone
mom Inviato 22 Giugno Inviato 22 Giugno Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia? Cicerone, Oratio in Catilinam prima . Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza? Quanto a lungo ancora codesta tua follia si prenderà gioco di noi? Fino a che punto si spingerà [la tua] sfrenata audacia? . Oggi, ovviamente, non è Catilina il soggetto ma un altro pazzo inaffidabile e pericoloso.
mozarteum Inviato 22 Giugno Autore Inviato 22 Giugno In realta’ la frase sulla pazienza nasce da un ingorgo di bighe sulla Casilina.
mozarteum Inviato 22 Giugno Autore Inviato 22 Giugno Est modus in rebus. io tradurrei che c’e’ un “modo” per ogni circostanza. Non e’ quindi un generico invito alle “buone maniere”, ma un invito all’appropriatezza del modo rispetto ai contesti.
mom Inviato 22 Giugno Inviato 22 Giugno 37 minuti fa, mozarteum ha scritto: un ingorgo di bighe sulla Casilina.
Velvet Inviato 22 Giugno Inviato 22 Giugno Apropò di audiolibri, Paolo Poli era uno straordinario narratore. Si cimentò ne I promessi sposi con un risultato davvero notevole. 1
mom Inviato 22 Giugno Inviato 22 Giugno 37 minuti fa, Velvet ha scritto: Paolo Poli Un grande che afferma : .
analogico_09 Inviato 22 Giugno Inviato 22 Giugno Il 21/06/2025 at 11:29, mozarteum ha scritto: Il personaggio di Ulisse e’ immortale. La sua fama arriva a Monteverdi e oltre. Coraggio, determinazione, perseveranza, ma anche umanita’, errori, eros. Bugiardo, vendicativo, ingannatore, intelligente, astuto, pronto a sfruttare ogni situazione con una capacità che oggi chiameremmo realpolitik. Spietato con Palamede che smascherò Ulisse travestito da pazzo per evitare l'andata a Troia umiliandolo anche in altre occasioni troiane. Mentre il figlio di Laerte riuscì a farlo condannare con false prove quale ladro dell'oro di Agamennone a sua volta ingannato da Ulisse il vendicativo. Il primo caso di "toghe rosse" o di sentenze ammaestrate della storia dell'umanità. Non ricordo il nome del troiano a cui Ulisse promise vita salva se avesse tradito e che invece uccise dopo aver fatto "cantare" il merlo un po' tordo... Torno alle memorie delle scuole medie, molto "antiche": dovrei ripassare un po' alcuni episodi dell'omerico poema. Non mi pare ricordare "scene" dell'Iliade nelle quali si veda Ulisse combattere in singolar tenzione, come gli altri eroi greci; egli amava sfruttare il suo talente per giocare d'astizia e d'imboscata. Infilatosi di soppiatto nottetempo nel campo nemico insieme al grande Diomede, fecero massacro di numerosi soldati troiani dormienti. Ma cento altre se ne narrano della sua furbezza e di altre ingannevolezze dalle quali prende esempio il biondo Trump... Ulisse incarnava pregi e virtù, errori e saggezze dell'uomo d'azione e di avventura, estremamente curioso: dell'uomo moderno, dell'uomo antico, dell'uomo di sempre, nel bene e nel male, oltre il bene ed il male considerati convenzionalmente o realmente tali a seconda delle diverse culture e contesti geopolicito-umanistici. L'assoluto non esiste. Forse in questo il possibile senso della "enigmatica" frase goethiana Es irrt der Mensch, solang er strebt Ma io non ho fatto il classico e faccio riferimento solo a me stesso, alle mie umili eleborazioni mentali non già ai dotti testi accademici deli uomini della conoscenza e del sapere, filologi, letterati, filosofi ed affini. Monteverdi de' Il ritorno di Ulisse in patria e Penelope con la struggente aria "Di misera regina", tra le più intense della Tragedia di lieto fine in un prologo e tre atti e dell'intera storia delle musica occidentale. Di una modernità pazzesca. Propongo il brano nella trascrizione per orchestra moderna di Hans Werner Henze rappresentata al Salzburg Festival, 1985 (or 1987), c'eri per caso, Roberto? Beh.., l'orchestra "sdinfonica", benchè interessante, non c'enta nulla con la scrittura monteverdiana, ma il canto di Kathleen Kuhlmann nei panni di Penelope è impressionante, sublime, misurata nei vibrato mai belanti. In presenza di un tale animo, di una tale espressione e phatetica espressione, si può indulgere, una tantum, sulle prassi interpretative non filologiche.
analogico_09 Inviato 22 Giugno Inviato 22 Giugno Il 21/06/2025 at 14:35, mozarteum ha scritto: In realta’ chiunque beve sa bene che c’e’ un momento, molto prima dell’ebbrezza, ma molto dopo un bicchiere pediatrico, in cui il cervello ha traiettorie di pensiero nitidissime. Tiene el punto, si dice in ispagna di chi vive quello stato immaginifico psichico, affatto lirico, non "accademico", che assomiglia al duende. Es un punto metafisico In realtà è il dionisia. La Spagna è un a terra squisitamente metafisica e dionisiaca.
analogico_09 Inviato 22 Giugno Inviato 22 Giugno 6 ore fa, analogico_09 ha scritto: In realtà è il dionisia. e.c. dionisiaco
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