iBan69 Inviato 21 Giugno Inviato 21 Giugno L’istituzione, almeno per il nome, Alessandra Mussolini va nella Lega. Salvini non vedrà l’ora di sfoggiare la Nipote dall’importante cognome agli incontri con AfD. Sempre che non spunti lo scatto da testimonial Lgbt...al Gay Pride. Chissà cosa dirà Vannacci? https://www.corriere.it/sette/25_giugno_21/alessandra-mussolini-va-nella-lega-ma-non-mostrate-a-vannacci-quella-foto-da-farfalla-al-gay-pride-fe3ba63b-f4ef-4cb4-992a-53ed7068bxlk.shtml Con una mossa veloce, soft, appena intuibile in poche righe di agenzia, la leggendaria Alessandra Mussolini è passata con la Lega, portando in dote tutto il suo fantasmagorico bagaglio e, soprattutto, il cognome, che Matteo Salvini potrà così sfoggiare quando incontrerà i fascistoidi di AfD, il partito d’estrema destra tedesco, e che – si suppone – avrà pure ringalluzzito un altro camerata di rango, il generale Vannacci, nuovo vicesegretario del Carroccio e fan di quei gentiluomini della X Mas, approdati a Salò come feroci scagnozzi delle Ss. A Vannacci, però, tra comprensibili imbarazzi, sono da giorni costretti a nascondere una foto. E che foto. La nipote del Duce se la fece scattare nel 2023, tra le palme dei giardini romani di Palazzo Brancaccio: indossando un fluorescente abito arcobaleno, si offriva, meravigliosa farfalla Lgbt, come testimonial del Gay Pride e della legge Zan. Nessuno osa immaginare la reazione del generale: lui, che pure talvolta ama posare con vestagliette fru fru, è infatti convinto che i gay non siano persone normali, proprio no, e così ecco che il possibile pasticcio resta nell’aria, appena velato dalla psichedelica e solida storia destrorsa della protagonista. Che, cinque anni fa, dopo due stagioni a Ballando con le stelle, aveva persino annunciato di aver chiuso con la politica (si scrisse, perfidi, volesse dedicarsi all’arte della pittura e che, intanto, s’era però aperta una pizzeria al taglio). Vabbè: ha prevalso il richiamo ancestrale che già, in giovane età, l’aveva strappata a una carriera di attrice e, soprattutto, alla copertina di Playboy. La sua candidatura nel Msi fu un’intuizione di Fini, all’epoca ancora ben lontano dal definire il fascismo «male assoluto». Infatti quando poi pronunciò queste parole, lei volò via, indignata. Cominciando a vagare nel variegato mondo dell’ultradestra. E lì sarebbe rimasta, se il Cavaliere, adorante («Bella e intelligente: una rarità»), non le avesse aperto i cancelli di Forza Italia, poi celebrata con il canto radiofonico Forza gnocca, che poteva permettersi perché era diventata efferata regina del trash-show politico, senza negarsi nemmeno uno sciopero della fame in una roulotte e svariate risse in tv. Adesso, 62 anni portati alla grande, torna. E, certamente, può dare ancora molto… A noi!
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