Jack Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio @Panurge qua parlano di tassazione però. I monopoli, dove ci sono, dove ci sono ribadisco, li stroncano a multe miliardarie ed eventualmente smembramenti e separazione. L’assioma ricco = monopolista è la consolatrix afflictorum di verde vestita. L’unico monopolio vero, potente ed enormemente pesante da alimentare che nessuno stronca è quello dello stato…
senek65 Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio 15 minuti fa, Jack ha scritto: ti mando una fornitura dil kleenex via amazon, trattieni le lacrime intanto Non ti affannare. Rifletti ogni tanto su quello che scrivi: ti farebbe bene. Buona giornata 1
Panurge Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio 18 minuti fa, Jack ha scritto: L’assioma ricco = monopolista ultra ricco = monopolista o quasi però non è così lontano dalla realtà (pero sono pochi, pochi)
Savgal Inviato 10 Luglio Autore Inviato 10 Luglio Imprese e lavoratori a Washington La presenza di aziende molto grandi e redditizie, e di un gran numero di individui assai ricchi, ha come sottoprodotto l'influenza che tutti questi soggetti esercitano sulla politica. In particolare, si corre il rischio che chi ha le tasche piene di dollari partecipi più efficacemente alla politica americana e che la gente comune, quella meno istruita, le cui morti sono l’argomento di questo libro, sia esclusa dalla partecipazione; i loro interessi, messi a tacere, diventano vittime degli interessi dei ricchi. La democrazia in America oggi non mostra buona salute e le sue disfunzioni hanno parecchio a che vedere con il modo in cui il denaro viene impiegato a Washington. Nel 2018 si contavano 11.654 lobbisti registrati a Washington, che hanno speso 3,46 miliardi nello svolgimento delle loro “attività”. Si tratta di 22 lobbisti per ognuno dei 535 senatori e deputati, in altri termini di una spesa di 6,5 milioni di dollari per attività di lobbying da parte delle aziende verso ciascun parlamentare. Si aggiunga quanto viene speso dai finanziatori delle campagne elettorali: nel 2018 1,3 miliardi di dollari. (Morti per disperazione e il futuro del capitalismo di Anne Case e Angus Deaton)
nullo Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio 31 minuti fa, Panurge ha scritto: ultra ricco = monopolista anche no https://share.google/IaUu9T0apfv6WeXeO
Savgal Inviato 10 Luglio Autore Inviato 10 Luglio Prima degli anni ’70, a Washington il mondo imprenditoriale era presente non attraverso attività di pressione per conto di singole società, ma sotto forma di associazioni collettive, che spesso erano (e sono tuttora) efficaci nel guadagnarsi decisioni favorevoli ai rispettivi membri, ad esempio medici o agenti immobiliari. La maggior parte delle aziende non ha lobbisti a Washington, quelle che ne hanno sono in genere le più grandi. In una classifica per livello di spesa del 2018, al primo posto tra le aziende singole c’era Alphabet (Google), seguita da AT&T, Boeing, Comcast, Amazon, Northrop Grumman, Lockheed Martin e Facebook (12,6 milioni di dollari). Ancora di più hanno speso le associazioni imprenditoriali, come la Camera di commercio (94,8 milioni), l'associazione nazionale degli agenti immobiliari e le associazioni di produttori farmaceutici, ospedali, assicuratori e medici, la cui American Medical Association ha speso nel 2018 all'incirca quanto Alphabet. L'unico gruppo non imprenditoriale tra i primi 20 per spesa è l'Open Society Policy Center, sostenuto da George Soros, che patrocina, tra le altre iniziative, questioni di sicurezza nazionale, diritti civili e immigrazione. L'industria sanitaria nel suo insieme (l’industria farmaceutica, gli ospedali, gli assicuratori e i medici) ha speso oltre mezzo miliardo di dollari nel 2018, così come l’industria finanziaria; le associazioni rappresentative dei lavoratori hanno speso collettivamente meno di un decimo, ovvero 47 milioni di dollari. Proprio come nelle aziende, la forza del lavoro organizzato a Washington è diminuita rispetto alle corporazioni, soprattutto quelle più grandi. (Morti per disperazione e il futuro del capitalismo di Anne Case e Angus Deaton)
Savgal Inviato 10 Luglio Autore Inviato 10 Luglio Il sistema delle lobby, contrariamente a quanto spesso si pensa, non è uno strumento attraverso il quale imprese e singoli individui dal portafogli imbottito possono scriversi la legge che vogliono e farla approvare da senatori e deputati appositamente assoldati. C’è troppa concorrenza e troppi lobbisti sono attivi su entrambi i fronti di ogni questione rilevante. I gruppi di pressione sono importanti, ma non hanno manipolato il sistema fino a farlo funzionare solo a vantaggio di quelli che ci mettono i soldi. Quello che il sistema delle lobby fa in realtà è assorbire tutta l’energia di Washington, per cui coloro che non vi si dedicano per scelta o per necessità hanno sempre meno voce in capitolo. Gruppi un tempo potenti come i sindacati sono stati spazzati via. Se non puoi permetterti di fare pressione, non sei rappresentato, e peggio ancora, nella frase spesso abusata ma azzeccata in uso a Washington, se non hai un posto a tavola, probabilmente sei sul menù. È attorno a questi tavoli a Washington, dove raramente sono rappresentati i lavoratori, che viene progettata e implementata la redistribuzione inversa. Gli interessi della gente comune sono rimossi dall’agenda a vantaggio delle questioni che interessano le aziende. I membri del Congresso, che dovrebbero rappresentare gli interessi di tutti i loro elettori, votano costantemente per gli interessi delle persone più ricche, ignorando quelli degli altri. Fatto altrettanto o ancora più importante è che gran parte delle questioni che interessano i lavoratori — i salari minimi sono solo un esempio — non viene mai messa ai voti. Democrazia più lobbismo fanno una democrazia selettiva. (Morti per disperazione e il futuro del capitalismo di Anne Case e Angus Deaton)
nullo Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio non riusciamo a sistemare l'Italia, l’Europa, e adesso abbiamo la pretesa di sistemare gli Usa con idee che già qui hanno poco appeal e là non hanno prorio nessun appeal. mah...
nullo Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio 3 ore fa, briandinazareth ha scritto: nessuno ti obbliga eh il problema non è l'obbligo, ma l'esercizio di fantasia fine a sé stesso. ok una volta, magari due...ma tirare fuori reiteratamente questo argomento sapendo che tanto non ci sarà mai seguito, può apparire quantomeno strano. è come parlare della pace nel mondo in oratorio sapendo di non poterla ottenere.
audio2 Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio è solo che alla sinistra andrebbe proibito per via costituzionale di parlare di tasse.
Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 10 Luglio Questo è un messaggio popolare. Inviato 10 Luglio Te credo, qualcuno deve pur lavorare per loro 3
LeoCleo Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio 12 ore fa, Jack ha scritto: i 7 geni dell’economia di cui sopra, tutti insieme non aprono manco un supermercato in periferia. Severo, ma giusto.
mozarteum Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio 14 ore fa, briandinazareth ha scritto: dalla paura che vi tocchino la roba nell'illusione di essere in qualche modo in quel club. Nessuna illusione sappiamo collocarci (ma non condividiamo certo quella stima postata un giorno da te se non sbaglio per cui basterebbero seimila euro per vivere bene; seeeeeeeeeee forse a Campobasso da single.); ma ricordo che lo stesso moderato Letta ed anche Schlein parlarono di patrimoniali su soglie molto piu’ basse altro che super ricchi. E ricordo che a Roma e a Milano, ma anche altrove bastano un paio di appartamenti normali per arrivare a un milione… Quindi bene mettere i puntini sulle o, come fanno i tedeschi. ad ogni modo se si vogliono perdere le elezioni basta dire questo e allora: lo si dica!
cesare Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio 5 ore fa, Savgal ha scritto: Servitori, lavoratori e operai di vario tipo costituiscono la parte di gran lunga maggiore di ogni grande società politica. Ma ciò che migliora le condizioni dei più non può mai essere considerato un disturbo per l'insieme. Nessuna società può essere fiorente e felice se la maggior parte dei suoi membri sono poveri e miserabili. Inoltre, è più che giusto che coloro che nutrono, vestono e alloggiano l'intero corpo sociale, debbano avere una quota del prodotto del loro proprio lavoro che li metta in grado di essere essi stessi discretamente ben nutriti, vestiti e alloggiati. (Libro I, Capitolo VIII) questo è secondo me il tema fondamentale, ed è questo che l'ultracapitalismo odierno non sta più garantendo: che anche chi ha lavori "umili", ovvero una gran parte della popolazione, possa campare decorosamente del proprio lavoro. Se l'1% della popolazione possiede il 35% della ricchezza totale, e il 20% possiede l'85%, forse c'è qualcosa che non funziona. Se poi si passa alla distribuzione dei redditi (PIL), la situazione probabilmente è anche peggiore. Bezos avrà anche fatto cose buone, però la realtà oggi è che il trasportatore che consegna i pacchi non può neanche fermarsi per pisciare, se no lo licenziano
Savgal Inviato 10 Luglio Autore Inviato 10 Luglio @Panurge Buffett sostiene che la concorrenza può rilevarsi nociva per la ricchezza umana. Non poche volte le acquisizioni sono finalizzate ad eliminare i concorrenti. Alphabet (Google) ha acquisito Whatsapp ed Instagram per eliminare potenziali concorrenti. È un esempio, ma ve ne sono molti altri in cui acquisizioni ed accorpamenti hanno la stessa finalità e quindi operano per limitare il più possibile il mercato, ossia la ricchezza accumulata da costoro rinviene dall'ostacolare il mercato. Che poi queste dinamiche condannano coloro che posseggono basse qualifiche a retribuzioni che in termini di potere d'acquisto sono inferiori a 50 anni fa ai capitalisti di questo forum interessa ben poco. Hanno commesso un grave errore a nascere poveri, avrebbero dovuto pensarci bene prima.
mozarteum Inviato 10 Luglio Inviato 10 Luglio Serve il nulla/osta antitrust per queste acquisizioni. In Europa e’ fortissimo il controllo
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